Ha da poco inaugurato a Milano, al primo piano di Palazzo dell'arte, la Sala Sottsass, ricostruzione di un interno di una residenza privata, Casa Lana, progettata da Ettore Sottsass intorno alla metà degli anni Sessanta.
La riproduzione filologica della stanza è stata oggetto di un approfondito lavoro di studio da parte dell’archivio e del laboratorio di restauro della Triennale, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Luca Cipelletti, che ha curato l’allestimento, e Christoph Radl, che ha seguito l’art direction del progetto.
In Triennale viene esposto il nucleo centrale di Casa Lana, una struttura in legno con divani disposti in modo da creare un luogo di soggiorno protetto per chiacchierare e ascoltare musica, mentre lo spazio intorno è organizzato per assolvere a varie attività e funzioni. Gli spazi sono ottimizzati perché, eliminati i corridoi, si crea, nelle parole dello stesso autore, «una piazzetta nella quale si gira e ci si incontra» («Domus», 1967).
Intorno all’allestimento permanente sono previste mostre ed eventi che metteranno in luce diversi aspetti del lavoro e del pensiero del maestro, figura poliedrica che fu insieme designer, architetto, urbanista, pittore, grafico e fotografo e che fondò nel 1981 il gruppo Memphis.
Si inizia con «Ettore Sottsass. Struttura e colore» (3 dicembre 2021 – 13 marzo 2022), esposizione nella quale vengono presentate opere pittoriche, disegni, fotografie e oggetti che mettono in evidenza la particolare attenzione dell’architetto alla relazione tra l'uomo, le sue necessità, i suoi riti e lo spazio abitato. Si proseguirà con «Ettore Sottsass. Il calcolo» (maggio-novembre 2022), dedicata alla collaborazione con Olivetti, e con «Ettore Sottsass. La parola» (dicembre 2022-aprile 2023).
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.triennale.org.
Foto di Gianluca Di Ioia
«ANTE—POSTER», MANIFESTI D’ARTISTA PER IL RESTAURO DELLA CHIESA DI SANT’AGNESE A PADOVA
È stato Ignacio Uriarte a inaugurare il progetto «Ante—Poster», una serie di manifesti d’artista che, per circa dieci mesi, accompagnerà gli ultimi lavori di restauro della Chiesa di Sant’Agnese di Padova. A ideare il progetto di affissione, che vedrà i poster apparire sulle vetrine di quelli che saranno gli spazi del bookshop, è la Fondazione Alberto Peruzzo, in collaborazione con lo studio di direzione artistica e progettazione grafica Multiplo.
Serena Fineschi, Susanne Kutter, Marc Nagtzaam, Giulia Siviero e Esther Stocker sono gli altri artisti che, insieme a Ignacio Uriarte, accompagneranno il processo di restauro in corso, la cui conclusione è prevista per la primavera del 2022.
Ogni due mesi circa, verrà affisso un nuovo manifesto pensato ad hoc per il progetto e tutte le opere saranno poi stampate su carta fine art in edizione limitata a 100, di carte d'artista.
La chiesa di Sant’Agnese, tra le più antiche della città di Padova, al termine dei lavori sarà restituita al pubblico dalla Fondazione Alberto Peruzzo, che ne farà un luogo di cultura attivo e di dialogo con l’arte contemporanea: la navata sarà uno spazio dedicato a installazioni temporanee, mentre la sacrestia diventerà uno spazio espositivo per la collezione dell’istituzione non profit, che comprende, tra le altre, opere di Picasso, Balla, De Chirico, Dubuffet, Vedova, Schifano, Haring, Fontana e Warhol. Sotto il piano terra, un’area storica permanente raccoglierà una serie di reperti ritrovati nel corso dei restauri – tra cui importanti frammenti d’affresco del Trecento - e alcuni sepolcri, mentre il terrazzo sopra la sacrestia si presterà ad accogliere grandi sculture ed eventi.
Per saperne di più: https://www.fondazionealbertoperuzzo.it/.
FUMETTO, FOTOGRAFIA E ARTE CONTEMPORANEA PER L’ASTA DI CAMBI A MILANO
Dal fumetto alla fotografia, senza dimenticare i grandi nomi dell’arte contemporanea: si preannuncia come imperdibile l’asta che Cambi ha in programma il 14 dicembre nella sua sede di Milano, in via San Marco. L’esposizione al pubblico dei lotti è prevista da giovedì 9 a domenica 12 dicembre, dalle ore 10 alle ore 19.
Mario Sironi, Renato Guttuso, Jeff Koons, Mario Schifano, Robert Indiana sono alcuni degli artisti in catalogo. Tra le opere più significative all’incanto si segnalano una tela astratta di Piero Dorazio, «Alzabandiera per Federico» del 1954 (stima: 75.000 - 95.000 euro), il divertente manifesto «Faccine colorate» di Alighiero Boetti (stima: 40.000 - 50.000 euro), un olio su tela di Hans Hartung datato 1973, «T1973-E23» (stima: 50.000 - 70.000 euro), e la «Copertina per Sgt. Kirk» di Hugo Pratt, originale del numero 24 della rivista edita da Ivaldi Editore nel giugno 1969 (stima: 18.000 - 30.000 euro).
Di straordinario impatto è, poi, la fotografia di Shirin Neshat, «Seeking Martyrdom» (nella foto), uno fra i primi cicli fotografici realizzati dall’artista dopo il suo viaggio in Iran nel 1990 (stima: 25.000 - 30.000 euro). Il lavoro ritrae una donna – la stessa artista – che indossa lo hijab e stringe fra le mani la canna di un fucile e un tulipano. Ciò che ci restituisce questa fotografia è, dunque, l’immagine di una donna musulmana orgogliosa e fiera, distante dal preconcetto che la vede passiva e sottomessa.
Un capitolo a parte è dedicato a «Henry», il secondo dinosauro messo all’asta da Cambi. Si tratta di un esemplare di Hypacrosaurus, un ornitopode appartenente alla famiglia degli adrosauridi, il cui materiale osseo è stato raccolto dai nativi della Blackfeet Indian Reservation, in un unico strato, in una cava ben definita e relativamente piccola appartenente ad un affioramento della Two Medicine Formation, nella contea di Glacier, Montana. La stima per questa meraviglia della scienza naturale è di 250.000 – 280.000 €.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina cambiaste.com.
APERTO IL BANDO DI CONCORSO PER LA SELEZIONE DEI BORSISTI 2022-2023 DELL’ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA
Rimarrà aperto fino al prossimo 7 gennaio il bando di concorso per selezionare i borsisti che saranno ospitati dal prossimo settembre a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, per una residenza di creazione, sperimentazione e ricerca della durata di dodici mesi.
Il concorso si rivolge ad artisti, autori e ricercatori già affermati, francofoni, senza criteri di nazionalità. È possibile candidarsi in tutte le discipline della creazione letteraria e artistica, dei mestieri dell’arte, così come in storia e teoria delle arti o in restauro di opere d’arte e monumenti.
Ogni borsista beneficerà di una borsa di residenza di 3.500 euro lordi assegnata mensilmente e disporrà di un appartamento individuale, oltre che di uno spazio di lavoro (laboratorio o ufficio, individuale o condiviso, a seconda delle discipline e della disponibilità). Villa Medici metterà, inoltre, a disposizione dei borsisti inoltre la sua biblioteca con più di 37.000 volumi e una collezione di fumetti, una sala proiezioni (100 posti) e un laboratorio fotografico.
Il numero massimo di borse di residenza attribuite per il periodo 2022-2023 è fissato a sedici.
Le candidature al concorso devono essere presentate sotto forma di una nota che illustri un progetto preciso e descriva i temi di ricerca, la natura dei lavori e le motivazioni del soggiorno a Villa Medici. Sono ammesse le candidature collettive; in tal caso, ogni membro del collettivo riceverà una borsa mensile.
La presenza dei sedici borsisti a Roma è un momento propizio per gli incontri e gli scambi con artisti, curatori, responsabili di istituzioni, ricercatori, galleristi, collezionisti e non solo.
Per tutta la durata del soggiorno, i borsisti beneficeranno, inoltre, del supporto artistico e tecnico dell’equipe dell’Accademia, e saranno incoraggiati a partecipare alla vita dell’istituzione e agli eventi che ritmano il suo programma artistico e culturale.
Il regolamento del concorso, l’elenco dei membri della giuria, i documenti necessari per la presentazione delle candidature possono essere consultati sul sito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici all’indirizzo www.villamedici.it/fr/concours-des-pensionnaires/. Mentre le candidature devono essere inviate al link https://concours-pensionnaires.villamedici.it/access/.
«LE GALLERIE INCONTRANO», A VENEZIA E ON-LINE DUE CONVERSAZIONI SU TIZIANO E LEONARDO
Ritornano alle Gallerie dell’Accademia di Venezia le conversazioni intorno a opere del suo patrimonio, ma anche su pubblicazioni e attività di studio legate alla sua attività. La formula scelta per questo progetto, intitolato «Le Gallerie incontrano», vede un curatore del museo dialogare con uno studioso o esperto di una specifica disciplina, così da stimolare un dibattito il più possibile aperto e informale, ma sempre di grande valenza scientifica. Gli incontri, che verranno trasmessi anche in streaming, sono gratuiti e si svolgono sempre alle ore 17 nella Sala conferenze al pianoterra, fino a esaurimento dei posti disponibili.
La prima conversazione, in programma giovedì 9 dicembre, si intitola «Maravegie in la pitura. Il Bravo di Tiziano alle Gallerie dell’Accademia». L’opera, tra i più enigmatici dipinti giovanili di Tiziano, conservata a Vienna al KunsthistorischesMuseum, è tornata a Venezia dopo trent’anni anni per essere eccezionalmente esposta alle Gallerie fino al 20 gennaio. La vicedirettrice del museo Roberta Battaglia si confronterà con la studiosa e storica dell’arte Rosella Lauber sull’opera, sulla sua storia collezionistica, sui dibattiti relativi alla cronologia e alle antiche attribuzioni, sui significati e sulle possibili letture del soggetto criptico e di difficile interpretazione. Il link per la diretta streaming è https://youtu.be/CZOYJ9klDl4.
Il ciclo di incontri proseguirà giovedì 16 dicembre con «Leonardo Da Vinci e l’invenzione dell’opera». La raccolta grafica delle Gallerie dell’Accademia conserva venticinque disegni autografi del maestro toscano, tra i quali alcune incredibili testimonianze che descrivono eteree fanciulle danzanti e svelano l’attenzione dell’artista per la musica, lo spettacolo, la danza. Proprio questo tema è al centro del volume «Leonardo Da Vinci e l’invenzione dell’opera» di Olivier Lexa. L’autore ne parlerà con Valeria Poletto, responsabile del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia. Il link per la diretta streaming è https://youtu.be/0WBbK0SFSJk.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito gallerieaccademia.it.
È stato Ignacio Uriarte a inaugurare il progetto «Ante—Poster», una serie di manifesti d’artista che, per circa dieci mesi, accompagnerà gli ultimi lavori di restauro della Chiesa di Sant’Agnese di Padova. A ideare il progetto di affissione, che vedrà i poster apparire sulle vetrine di quelli che saranno gli spazi del bookshop, è la Fondazione Alberto Peruzzo, in collaborazione con lo studio di direzione artistica e progettazione grafica Multiplo.
Serena Fineschi, Susanne Kutter, Marc Nagtzaam, Giulia Siviero e Esther Stocker sono gli altri artisti che, insieme a Ignacio Uriarte, accompagneranno il processo di restauro in corso, la cui conclusione è prevista per la primavera del 2022.
Ogni due mesi circa, verrà affisso un nuovo manifesto pensato ad hoc per il progetto e tutte le opere saranno poi stampate su carta fine art in edizione limitata a 100, di carte d'artista.
La chiesa di Sant’Agnese, tra le più antiche della città di Padova, al termine dei lavori sarà restituita al pubblico dalla Fondazione Alberto Peruzzo, che ne farà un luogo di cultura attivo e di dialogo con l’arte contemporanea: la navata sarà uno spazio dedicato a installazioni temporanee, mentre la sacrestia diventerà uno spazio espositivo per la collezione dell’istituzione non profit, che comprende, tra le altre, opere di Picasso, Balla, De Chirico, Dubuffet, Vedova, Schifano, Haring, Fontana e Warhol. Sotto il piano terra, un’area storica permanente raccoglierà una serie di reperti ritrovati nel corso dei restauri – tra cui importanti frammenti d’affresco del Trecento - e alcuni sepolcri, mentre il terrazzo sopra la sacrestia si presterà ad accogliere grandi sculture ed eventi.
Per saperne di più: https://www.fondazionealbertoperuzzo.it/.
LACCHE GIAPPONESI E «FIORI D’AUTUNNO» AL MAO DI TORINO
Sono i fiori più simbolici della stagione autunnale i protagonisti della nuova rotazione di lacche e inro giapponesi, eseguita periodicamente al Mao – Museo d’arte orientale di Torino per mettere a riposo gli oggetti più delicati.
Il crisantemo, che in Occidente è associato principalmente al culto dei morti, in Oriente ha una valenza più ampia e variegata: oltre a simboleggiare la casata imperiale giapponese in quanto richiamo all’astro solare, questo fiore è legato ai concetti di forza, prosperità e immortalità e viene utilizzato in maniera ricorrente come motivo decorativo di preziosi manufatti.
L’arte della laccatura ha origini antichissime e consiste nel rivestire con rhus verniciflua, una sostanza di origine vegetale, l’oggetto in legno, levigandolo per fargli acquisire un aspetto liscio e brillante. Durante il periodo Heian (794-1185 d.C.), grazie a influenze provenienti dalla Cina, la tecnica si affina e si impreziosisce. Risale, infatti, a questa epoca l’utilizzo dell’intarsio e della lamina d’oro e d’argento, che trasforma oggetti di uso domestico o sacro in piccole opere d’arte.
Tra gli esemplari in lacca esposti a Torino trovano spazio una scatola contenente il necessario per annerire i denti (hagurobako), una delicata scatolina per conservare i plettri da koto (una cetra a tredici corde) e una scatola da scrittoio (suzuribako) ornata con una raffigurazione di Kikujido, protagonista di una storia legata alla diffusione del buddhismo. Secondo questa leggenda, viveva in Cina un bambino chiamato Kikujido (Fanciullo che ama i crisantemi). Egli scrisse dei passi di scritture buddhiste su foglie di crisantemo e le depose in un fiume: le sue acque si tramutarono in un liquido miracoloso che poteva guarire ogni male. All’interno della scatola da scrittoio sono contenuti una boccetta per l’acqua in argento, una pietra nera da inchiostro, un pennello in bambù, un poggia-pennello a forma di montagna, in cristallo di rocca, e due barrette d’inchiostro.
Accanto alle lacche sono esposti anche tre inro, preziose scatoline a compartimenti impilati, originariamente utilizzati per trasportare il sigillo personale e la ceralacca: fra questi è particolarmente degno di nota un inro che presenta una decorazione esterna caratterizzata da grandi mon (emblemi) in oro che raffigurano il fiore di kikyo, il sigillo della campanula, inscritto in un anello. Questo simbolo è il mon principale di un ramo del potentissimo clan Matsudaira, dal quale proveniva lo stesso fondatore dello shogunato di Edo, Tokugawa Ieyasu.
Per maggiori informazioni sulla mostra, che rimarrà aperta fino al 20 marzo, è possibile consultare il sito www.fondazionetorinomusei.it.
Sono i fiori più simbolici della stagione autunnale i protagonisti della nuova rotazione di lacche e inro giapponesi, eseguita periodicamente al Mao – Museo d’arte orientale di Torino per mettere a riposo gli oggetti più delicati.
Il crisantemo, che in Occidente è associato principalmente al culto dei morti, in Oriente ha una valenza più ampia e variegata: oltre a simboleggiare la casata imperiale giapponese in quanto richiamo all’astro solare, questo fiore è legato ai concetti di forza, prosperità e immortalità e viene utilizzato in maniera ricorrente come motivo decorativo di preziosi manufatti.
L’arte della laccatura ha origini antichissime e consiste nel rivestire con rhus verniciflua, una sostanza di origine vegetale, l’oggetto in legno, levigandolo per fargli acquisire un aspetto liscio e brillante. Durante il periodo Heian (794-1185 d.C.), grazie a influenze provenienti dalla Cina, la tecnica si affina e si impreziosisce. Risale, infatti, a questa epoca l’utilizzo dell’intarsio e della lamina d’oro e d’argento, che trasforma oggetti di uso domestico o sacro in piccole opere d’arte.
Tra gli esemplari in lacca esposti a Torino trovano spazio una scatola contenente il necessario per annerire i denti (hagurobako), una delicata scatolina per conservare i plettri da koto (una cetra a tredici corde) e una scatola da scrittoio (suzuribako) ornata con una raffigurazione di Kikujido, protagonista di una storia legata alla diffusione del buddhismo. Secondo questa leggenda, viveva in Cina un bambino chiamato Kikujido (Fanciullo che ama i crisantemi). Egli scrisse dei passi di scritture buddhiste su foglie di crisantemo e le depose in un fiume: le sue acque si tramutarono in un liquido miracoloso che poteva guarire ogni male. All’interno della scatola da scrittoio sono contenuti una boccetta per l’acqua in argento, una pietra nera da inchiostro, un pennello in bambù, un poggia-pennello a forma di montagna, in cristallo di rocca, e due barrette d’inchiostro.
Accanto alle lacche sono esposti anche tre inro, preziose scatoline a compartimenti impilati, originariamente utilizzati per trasportare il sigillo personale e la ceralacca: fra questi è particolarmente degno di nota un inro che presenta una decorazione esterna caratterizzata da grandi mon (emblemi) in oro che raffigurano il fiore di kikyo, il sigillo della campanula, inscritto in un anello. Questo simbolo è il mon principale di un ramo del potentissimo clan Matsudaira, dal quale proveniva lo stesso fondatore dello shogunato di Edo, Tokugawa Ieyasu.
Per maggiori informazioni sulla mostra, che rimarrà aperta fino al 20 marzo, è possibile consultare il sito www.fondazionetorinomusei.it.
Nelle foto: 1.Piccola scatola portadocumenti ryoshibako
con staccionate e crisantemo
Periodo Edo, metà XIX secolo
Legno laccato, polvere e foglia d’oro
Collezione privata; 2. Inro completo di ojime e netsuke:
Fukurokuju e bambù
Periodo Edo, fine XVII - inizi XVIII secolo
Legno laccato, madreperla, polvere d’oro, corallo, seta
Collezione privata
Dal fumetto alla fotografia, senza dimenticare i grandi nomi dell’arte contemporanea: si preannuncia come imperdibile l’asta che Cambi ha in programma il 14 dicembre nella sua sede di Milano, in via San Marco. L’esposizione al pubblico dei lotti è prevista da giovedì 9 a domenica 12 dicembre, dalle ore 10 alle ore 19.
Mario Sironi, Renato Guttuso, Jeff Koons, Mario Schifano, Robert Indiana sono alcuni degli artisti in catalogo. Tra le opere più significative all’incanto si segnalano una tela astratta di Piero Dorazio, «Alzabandiera per Federico» del 1954 (stima: 75.000 - 95.000 euro), il divertente manifesto «Faccine colorate» di Alighiero Boetti (stima: 40.000 - 50.000 euro), un olio su tela di Hans Hartung datato 1973, «T1973-E23» (stima: 50.000 - 70.000 euro), e la «Copertina per Sgt. Kirk» di Hugo Pratt, originale del numero 24 della rivista edita da Ivaldi Editore nel giugno 1969 (stima: 18.000 - 30.000 euro).
Di straordinario impatto è, poi, la fotografia di Shirin Neshat, «Seeking Martyrdom» (nella foto), uno fra i primi cicli fotografici realizzati dall’artista dopo il suo viaggio in Iran nel 1990 (stima: 25.000 - 30.000 euro). Il lavoro ritrae una donna – la stessa artista – che indossa lo hijab e stringe fra le mani la canna di un fucile e un tulipano. Ciò che ci restituisce questa fotografia è, dunque, l’immagine di una donna musulmana orgogliosa e fiera, distante dal preconcetto che la vede passiva e sottomessa.
Un capitolo a parte è dedicato a «Henry», il secondo dinosauro messo all’asta da Cambi. Si tratta di un esemplare di Hypacrosaurus, un ornitopode appartenente alla famiglia degli adrosauridi, il cui materiale osseo è stato raccolto dai nativi della Blackfeet Indian Reservation, in un unico strato, in una cava ben definita e relativamente piccola appartenente ad un affioramento della Two Medicine Formation, nella contea di Glacier, Montana. La stima per questa meraviglia della scienza naturale è di 250.000 – 280.000 €.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina cambiaste.com.
APERTO IL BANDO DI CONCORSO PER LA SELEZIONE DEI BORSISTI 2022-2023 DELL’ACCADEMIA DI FRANCIA A ROMA
Rimarrà aperto fino al prossimo 7 gennaio il bando di concorso per selezionare i borsisti che saranno ospitati dal prossimo settembre a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma, per una residenza di creazione, sperimentazione e ricerca della durata di dodici mesi.
Il concorso si rivolge ad artisti, autori e ricercatori già affermati, francofoni, senza criteri di nazionalità. È possibile candidarsi in tutte le discipline della creazione letteraria e artistica, dei mestieri dell’arte, così come in storia e teoria delle arti o in restauro di opere d’arte e monumenti.
Ogni borsista beneficerà di una borsa di residenza di 3.500 euro lordi assegnata mensilmente e disporrà di un appartamento individuale, oltre che di uno spazio di lavoro (laboratorio o ufficio, individuale o condiviso, a seconda delle discipline e della disponibilità). Villa Medici metterà, inoltre, a disposizione dei borsisti inoltre la sua biblioteca con più di 37.000 volumi e una collezione di fumetti, una sala proiezioni (100 posti) e un laboratorio fotografico.
Il numero massimo di borse di residenza attribuite per il periodo 2022-2023 è fissato a sedici.
Le candidature al concorso devono essere presentate sotto forma di una nota che illustri un progetto preciso e descriva i temi di ricerca, la natura dei lavori e le motivazioni del soggiorno a Villa Medici. Sono ammesse le candidature collettive; in tal caso, ogni membro del collettivo riceverà una borsa mensile.
La presenza dei sedici borsisti a Roma è un momento propizio per gli incontri e gli scambi con artisti, curatori, responsabili di istituzioni, ricercatori, galleristi, collezionisti e non solo.
Per tutta la durata del soggiorno, i borsisti beneficeranno, inoltre, del supporto artistico e tecnico dell’equipe dell’Accademia, e saranno incoraggiati a partecipare alla vita dell’istituzione e agli eventi che ritmano il suo programma artistico e culturale.
Il regolamento del concorso, l’elenco dei membri della giuria, i documenti necessari per la presentazione delle candidature possono essere consultati sul sito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici all’indirizzo www.villamedici.it/fr/concours-des-pensionnaires/. Mentre le candidature devono essere inviate al link https://concours-pensionnaires.villamedici.it/access/.
«LE GALLERIE INCONTRANO», A VENEZIA E ON-LINE DUE CONVERSAZIONI SU TIZIANO E LEONARDO
Ritornano alle Gallerie dell’Accademia di Venezia le conversazioni intorno a opere del suo patrimonio, ma anche su pubblicazioni e attività di studio legate alla sua attività. La formula scelta per questo progetto, intitolato «Le Gallerie incontrano», vede un curatore del museo dialogare con uno studioso o esperto di una specifica disciplina, così da stimolare un dibattito il più possibile aperto e informale, ma sempre di grande valenza scientifica. Gli incontri, che verranno trasmessi anche in streaming, sono gratuiti e si svolgono sempre alle ore 17 nella Sala conferenze al pianoterra, fino a esaurimento dei posti disponibili.
La prima conversazione, in programma giovedì 9 dicembre, si intitola «Maravegie in la pitura. Il Bravo di Tiziano alle Gallerie dell’Accademia». L’opera, tra i più enigmatici dipinti giovanili di Tiziano, conservata a Vienna al KunsthistorischesMuseum, è tornata a Venezia dopo trent’anni anni per essere eccezionalmente esposta alle Gallerie fino al 20 gennaio. La vicedirettrice del museo Roberta Battaglia si confronterà con la studiosa e storica dell’arte Rosella Lauber sull’opera, sulla sua storia collezionistica, sui dibattiti relativi alla cronologia e alle antiche attribuzioni, sui significati e sulle possibili letture del soggetto criptico e di difficile interpretazione. Il link per la diretta streaming è https://youtu.be/CZOYJ9klDl4.
Il ciclo di incontri proseguirà giovedì 16 dicembre con «Leonardo Da Vinci e l’invenzione dell’opera». La raccolta grafica delle Gallerie dell’Accademia conserva venticinque disegni autografi del maestro toscano, tra i quali alcune incredibili testimonianze che descrivono eteree fanciulle danzanti e svelano l’attenzione dell’artista per la musica, lo spettacolo, la danza. Proprio questo tema è al centro del volume «Leonardo Da Vinci e l’invenzione dell’opera» di Olivier Lexa. L’autore ne parlerà con Valeria Poletto, responsabile del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia. Il link per la diretta streaming è https://youtu.be/0WBbK0SFSJk.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito gallerieaccademia.it.
Nessun commento:
Posta un commento