Protagonisti del primo capitolo sono i membri della Scuola dell’Aja, un gruppo di pittori che operarono tra il 1860 e il 1890 e che rivoluzionarono la pittura olandese, rifiutando le raffigurazioni idealizzate dell’epoca romantica a favore di un approccio più realistico. Le loro opere, caratterizzate dalla sobrietà nell’uso dei colori e da una decisa predilezione per il grigio, hanno creato l’immagine archetipica del paesaggio olandese conosciuta in tutto il mondo.
Il catalogo prosegue analizzando l’opera di Mondrian prima e dopo il 1908. I primi lavori dell’artista, influenzati in parte dalla Scuola dell’Aja e in parte dalla sua formazione artistica tradizionale alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten, sono principalmente paesaggi realizzati con un pennello largo e molte sfumature di ocra e di grigio. A partire dal 1900 il pittore abbandona progressivamente la rappresentazione fedele della natura per sperimentare forme e colori. Utilizzando mulini a vento, fossi, fiori e altri motivi, Mondrian esplora la possibilità di ridurre il mondo che lo circondava alla sua essenza assoluta. Abbandonata la logica della prospettiva, che aveva caratterizzato l’arte europea dal Rinascimento in poi, il pittore inizia a dedicarsi alle forme astratte. Con l’utilizzo delle linee perpendicolari, l’artista olandese rende via via più radicale il proprio minimalismo fino a far nettamente prevalere, nell’ultima fase della sua carriera, le linee sui colori.
Particolare attenzione viene, inoltre, dedicata a De Stijl, il movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg, attivo ancora alle soglie degli anni Trenta. Mentre, a chiusura del catalogo, è pubblicato un focus sull’influenza che il Mondrian della fase neoplastica ha avuto sul mondo del design: dall’arredo alla grafica, dall’interior all’exhibition design, fino ad arrivare addirittura alla moda, con la collezione-tributo di Yves Saint Laurent del 1965.
In occasione della mostra al Mudec, 24 Ore Cultura pubblica anche il libro «Piet Mondrian. Una vita per l’arte», a cura di Elena Pontiggia. Il volume ripercorre le fasi stilistiche dell’artista olandese dagli esordi come pittore figurativo fino all’astrazione, intesa non solo come tecnica pittorica, ma anche e soprattutto come concezione filosofica, ispirata alla teosofia e proiettata verso un futuro utopico.
Grande innovatore dell’arte moderna, Mondrian comincia nel 1920 a utilizzare rigorosamente griglie di righe nere definenti piani di colore puro, alla ricerca di un equilibrio asimmetrico-astratto. Nel 1940 si trasferisce a New York e i suoi studi evolvono: l’artista sostituisce la riga nera con fasce composte da piccoli rettangoli di colore, conferendo un ritmo sempre più dinamico ai suoi lavori.
Elena Pontiggia è autrice anche di un saggio contenuto nel volume «Scritti teorici. Il neoplasticismo e una nuova immagini della società», un altro volume pubblicato in occasione della mostra milanese da Libri Scheiwiller. Il libro, che contiene anche un’intervista al pittore ad opera di James Johnson Sweeney, raccoglie gli scritti più importanti e rivelatori dell'artista pubblicati tra il 1917 e i primi anni Venti. È nell’ottobre 1917 che Mondrian pubblica, sulla rivista «De Stijl», il primo articolo in cui definisce la sua visione del mondo e dell’arte, chiarendo gli ideali della tendenza da lui stesso fondata: il neoplasticismo. Lo scopo della vita e della nuova pittura, scrive, è abolire il tragico. Una trentina di anni prima, un altro artista olandese, Vincent van Gogh, aveva portato il tragico nel cuore dell’arte moderna; ora, quasi come un contrappasso, Mondrian aspira a un’arte libera dal dolore. E per farlo crea un linguaggio basato unicamente sulla geometria e sulle linee rette, che si stacca dalla natura e dall’io e coglie le strutture dell’essere. Per il padre del neoplasticismo il quadro è il luogo perfetto in cui i dualismi originari dell’essere sono ricondotti all’unità, conciliando l’io con l’universale e la natura con lo spirito. Nel suo percorso verso l’essenziale, l’arte di Mondrian, che il pittore cercò di teorizzare in numerosi scritti, è anche una ricerca filosofica dell’assoluto attraverso la composizione degli opposti.
In questi ultimi giorni del 2021 chi va in libreria ha, dunque, occasione di trovare tre volumi che estendono e approfondiscono lo studio di uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento, «il pittore della griglia nera e dei rettangoli colorati» che cercava l’assoluto attraverso la composizione degli opposti.
Informazioni utili
«Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione». Editore: 24 ORE Cultura. A cura di: Benno Tempel. Formato: cartonato 23 x 28 cm. Pagine: 142 pagine con 160 illustrazioni. Prezzo: € 32,00. Codice ISBN: 978-88-6648-578-0. In vendita in libreria e on-line
«Piet Mondrian. Una vita per l’arte». Editore: 24 ORE Cultura. A cura di: Elena Pontiggia. Formato: brossura 20 x 28 cm. Pagine: 64 pp. con 50 illustrazioni. Prezzo: € 12,90. Codice ISBN: 978-88-6648-576-6. In vendita in libreria e on-line
«Scritti teorici. Il neoplasticismo e una nuova immagini della società». Editore: Libri Scheiwiller. A cura di: Elena Pontiggia. Formato: brossura con alette 13 x 20 cm. Pagine: 144 pp..Prezzo: € 18,90. Codice ISBN: 978-88-7644-686-3. In vendita in libreria e on-line
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