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martedì 7 dicembre 2021

«Selvatici e salvifici», a Trento gli animali di Mario Rigoni Stern

Il bosco come universo narrativo e i suoi animali come protagonisti: è questa una chiave di lettura per approcciarsi ai racconti di Mario Rigoni Stern, autore che ha raccontato non solo le tragedie della guerra e della prigionia, ma anche l’amore e il rispetto per l’ambiente. Cani «dai segreti amori», lepri in fuga, gufi delle nevi, caprioli sperduti, api dall’alacre operare punteggiano le pagine degli scritti dell’autore veneto, insieme con descrizioni dettagliate di boschi e montagne, da godere con una libertà responsabile e solidale. Non a caso ne «Il bosco degli urogalli» si legge: «la terra, l’aria, l’acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato». 
A questo aspetto della produzione letteraria di Mario Rigoni Stern guarda la città di Trento, dove il Mart e il Muse omaggiano lo scrittore, nel centesimo anniversario della nascita, avvenuta ad Asiago il 1° novembre 1921, con una mostra. Palazzo delle Albere ospita, fino al 27 febbraio, «Selvatici e salvifici», esposizione curata da Fiorenzo Degasperi e Giuseppe Mendicino: un vero e proprio bestiario scaturito dalla scrittura asciutta, limpida ed evocativa dell’autore veneto, che ci ha lasciato opere come «Il sergente nella neve» e «L’ultima partita a carte», reinterpretato per l’occasione da pittori, fotografi, scultori e artisti ambientali. Volpi, orsi, urogalli, cervi, tassi, pernici, aquile animano così le sale del secondo piano dell’antica dimora dei principi vescovi di Trento, con i suoi splendidi affreschi cinquecenteschi.
All’entrata di Palazzo delle Albere si trova una grande sagoma lignea di circa quattro metri: «Human» di Roberto Pedrotti, opera che richiama la figura di un cervo. Mentre all’interno del museo si trovano una settantina tra sculture, fotografie e dipinti di una quindicina di artisti, tra cui il trentino Fortunato Depero, con i suoi orsi, galli e altri «animali futuristi».
A ogni autore, molti dei quali furono grandi amici dello scrittore, corrisponde un’area intitolata a uno o più degli animali narrati da Rigoni Stern.
Marco Arman, pittore ed ex guardacaccia cembrano, affronta il mondo degli uccelli tratteggiandolo per accenni, mentre Albert Ceolan, fotografo, cattura in un click il loro passaggio. Gli olii su carta di Alda Failoni sono intensi e raffinati: caprioli, ermellini, tassi e faine sono avvolti da un alone magico. Gli animali di Federico Lanaro – caprioli, camosci, volpi e orsi –, disposti in una struttura che costringe lo spettatore a passarvi in mezzo, possono moltiplicarsi a dismisura facendo sentire noi umani piccoli piccoli. Gianfranco Schialvino e Gianni Verna sono due incisori. Alcune delle loro opere – lepri, gufi e il maestoso gipeto – decoravano le pareti della casa di Mario Rigoni Stern e ora omaggiano l’autore dalle sale rinascimentali delle Albere.
Claudio Menapace
, con i suoi piatti decorati, gli «Scheiben», e Aldo Valentinelli, entrambi pittori alpini, interpretano a loro modo l’amico dell’uomo, il cane; Gianluigi Rocca con i suoi disegni iperrealistici racconta scene di caccia e di vita nei boschi; Matthias Sieff, con un linguaggio grottesco, la dea Diana, stambecchi e altre creature di montagna. Civette e altri rapaci notturni scaturiscono dall’inventiva lignea di Adolf Vallazza. Ivan Zanoni, invece, omaggia Rigoni Stern con la forza del martello e l’eco dell’incudine, esponendo in uno dei torrioni del palazzo le sue opere in ferro battuto: anatre, pernici, una lince. Orlando Gasperini, infine, attinge dai bestiari medioevali costumi, simboli e proprietà degli animali, facendo emergere la loro cifra simbolica, salvifica o dannata: dall’unicorno all’uccello del Paradiso, dal Tetramorfo all’Ouroboros.
Questi lavori così come le descrizioni di Mario Rigoni Stern diventano così un invito a visitare i luoghi evocati nelle storie e raffigurati nelle sale di Palazzo delle Albere: «mi piace immaginare – diceva, a tal proposito, lo scrittore - che i miei lettori, percorrendo quei sentieri, possano provare le mie stesse impressioni ed emozioni».

Informazioni utili 
Selvatici e salvifici. Gli animali di Mario Rigoni Stern. Palazzo delle Albere, via Roberto da Sanseverino, 43, Trento. Orari: martedì – domenica 10.00 - 18.00 (lunedì chiuso) Ingresso: intero 7 Euro, ridotto 5 Euroratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità. Informazioni: palazzoalbere@muse.it | prenotazioni@muse.it | tel. 0461.270311. Fino al 27 febbraio 2022.

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