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giovedì 24 marzo 2022

Marche, quattro mostre per il centenario della nascita di Wladimiro Tulli

Le Marche riscoprono le loro radici futuriste. I Comuni di Macerata, Civitanova Marche e Recanati si uniscono per celebrare la figura di Wladimiro Tulli (1922-2003), uno dei maestri dell’aeropittura, di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla nascita. Per l’occasione sono state ideate quattro differenti esposizioni, che restituiscono il volto di un artista dalle importanti relazioni internazionali, legato a doppio filo alla sua terra.
Per Wladimiro Tulli le Marche sono, infatti, sempre state il cardine attorno a cui far ruotare la propria vita e le proprie ricerche artistiche, dove ritornare dopo i numerosi viaggi di studio e lavoro in Europa e negli Stati Uniti. In questo territorio si trovano, inoltre, numerosi suoi interventi di decorazione, graffiti e plastica murale, in un percorso che fa tappa ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Fano, Urbino, Matelica e Offida.
Anche la prima mostra in programma, quella appena inaugurata a Recanati, è un omaggio alla storia delle Marche. «Tulli per Giacomo», a cura di Nikla Cingolani, è, infatti, una riedizione della grande esposizione del 1997 che l’artista dedicò a Giacomo Leopardi, uno dei figli più illustri della sua terra natia. L’esposizione, allestita fino al 19 aprile al Museo civico Villa Colloredo Mels, presenta 33 opere raffiguranti i temi principali delle liriche leopardiane, in un dialogo tra pittura e poesia che ha accompagnato l’artista per tutta la vita.
Tra aprile e giugno l’omaggio a Wladimiro Tulli si sposterà, quindi, a Macerata, dove sono in programma due mostre: «Vitalismi» (14 aprile – 26 giugno), ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, e «Futuro interiore» (1° aprile -19 giugno), al Museo Palazzo Ricci. La prima rassegna, a cura di Paola Ballesi e Giuliana Pascucci, è una vera e propria antologica, mentre l’altra mostra, per la curatela di Roberto Cresti, focalizza l’attenzione su una selezione di opere dal Futurismo agli anni Cinquanta e Sessanta.
Civitanova Marche, infine, ha in programma, negli spazi dell’auditorium di Sant’Agostino, «Cavalcare i sogni» (14 maggio – 28 agosto 2022), a cura di Enrica Bruni e Stefano Papetti, un allestimento delle «grandi opere» realizzate dall’artista nei suoi ultimi anni di vita.
Il percorso espositivo in quattro tappe permette di ricostruire l’attività poliedrica e multiforme di Wladimiro Tulli, caratterizzata da importanti relazioni internazionali per tutta la seconda metà del ‘900. Intelligente interprete del contemporaneo e curioso nei confronti delle novità, l’artista aderisce da giovane al Gruppo futurista Umberto Boccioni di Macerata, il cui principale esponente, Bruno Tano, lo incoraggia verso l’aeropittura nella sua forma più fantasiosa e dove, nel contempo, conosce Marinetti, Prampolini, Balla, Depero e Pannaggi. La consacrazione definitiva risale al 1943, ovvero alla partecipazione alla IV Quadriennale d’arte di Roma.
Il Dopoguerra vede l’artista sempre più attratto dalle ricerche dell’astrattismo che lo portano a sperimentazioni materiche e cromatiche che non lo abbandoneranno mai. Negli anni Cinquanta Wladimiro Tulli stabilisce contatti e rapporti con gli esponenti più importanti dei principali movimenti astratti, concreti, spaziali e informali italiani ed europei, primo su tutti Alberto Burri, mentre negli anni ’60 entra nel Gruppo Éclat di Parigi e, poi, fonda il Gruppo Levante di Macerata. La sua ultima stagione artistica lo vede realizzare opere materiche, ancora d’influsso informale, in cui si palesa la componente onirica e surreale che ha caratterizzato tutta la sua produzione.
«La fantasia di continuo nuova», «la spontaneità stupenda del colore», «l’invenzione non mai stanca delle libere forme» - quei tratti che fecero apprezzare Wladimiro Tulli anche da Giuseppe Ungaretti – continuano a regalare «una felicità che rimane nell’animo».

Didascalie delle immagini
1. Wladimiro Tulli, Minuetto sugli arcobaleni, 1999; 2. Wladimiro Tulli, L'aereo rosso e il suo gemello, 1939; 3. Wladimiro Tulli, Cielo, e poi mordimi, 1991; 4. Wladimiro Tulli, In picchiata sul porto, 1952

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