Quello di Nicolas Berggruen non è un nome nuovo per Venezia: un anno fa il miliardario parigino, con residenza americana e tedesca, aveva, infatti, acquisito nella città lagunare, per farne la sede europea della Berggruen Arts & Culture, Casa dei Tre Oci, celebre palazzo neogotico sull’isola della Giudecca, noto agli amanti dell’arte per aver organizzato, negli anni, mostre fotografiche di artisti del calibro di David LaChapelle, Helmut Newton e Lewis Hine.
Attualmente in fase di restauro, sotto la supervisione dell’architetto veneziano Silvio Fassi, Palazzo Diedo inizierà la sua nuova vita nei giorni della cinquantanovesima edizione della Biennale di Venezia (dal 23 aprile al 27 novembre, con pre-apertura dal 20 al 22 aprile). Durante l’intervento conservativo dell’edificio, che sarà completato nel 2024, verrà avviato un progetto di residenza d’artista. A essere stato invitato è l’americano-olandese Sterling Ruby, classe 1972, che il 20 aprile presenterà «A Project in Four Acts», una struttura in rilievo che si appoggia sulla facciata del palazzo e che rimarrà esposta fino a novembre 2022. «L’installazione che ho immaginato – racconta l’autore - cambierà con l’edificio, esprimendo e anche commentando che cosa significa lavorare per un palazzo con una lunghissima storia, e riflettendo in modo diretto, concreto, le tradizioni della creazione di arte e artigianato che sono parte integrante di Venezia».
La prima fase di «A Project in Four Acts» durerà, dunque, fino a novembre; Sterling Ruby allestirà, poi, altre due installazioni esterne tra la fine del 2022 e la tarda primavera del 2023, avvolgendo la struttura man mano che si trasforma. La fase finale del progetto comprenderà, invece, una residenza che si concluderà con una mostra a Palazzo Diedo, nell’ambito dell’inaugurazione ufficiale prevista per la primavera del 2024, nei giorni della sessantesima Biennale d'arte.
Sotto la direzione artistica del veneziano Mario Codognato, già capo curatore del Madre di Napoli e oggi direttore della Anish Kapoor Foundation, con sede in un altro edificio storico di Venezia, l’appena restaurato Palazzo Manfrin, la Berggruen Arts & Culture in Canareggio accoglierà, quindi, mostre, installazioni, simposi e un programma di residenze d’artista.
«Un’arte che parla al pubblico, che ci induce a pensare in modo diverso e che innesca discussioni» è quella che Mario Codognato vuole portare a Palazzo Diedo e nella città lagunare, sempre più crocevia mondiale di idee e di creatività. Oltre alla Berggruen Arts & Culture e alla Anish Kapoor Foundation, altre istituzioni culturali stanno, infatti, approdando in Laguna in questi ultimi mesi. È il caso della Fondazione dell’Albero d’Oro, capeggiata dal finanziere francese Gilles Etrillard, che ha riaperto e restaurato Palazzo Vendramin Grimani, e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha acquistato da Cassa Depositi e Prestiti l’isola di San Giacomo in Paludo per farne un polo d’arte contemporanea. Venezia vive, dunque, un nuovo Rinascimento culturale.
Sotto la direzione artistica del veneziano Mario Codognato, già capo curatore del Madre di Napoli e oggi direttore della Anish Kapoor Foundation, con sede in un altro edificio storico di Venezia, l’appena restaurato Palazzo Manfrin, la Berggruen Arts & Culture in Canareggio accoglierà, quindi, mostre, installazioni, simposi e un programma di residenze d’artista.
«Un’arte che parla al pubblico, che ci induce a pensare in modo diverso e che innesca discussioni» è quella che Mario Codognato vuole portare a Palazzo Diedo e nella città lagunare, sempre più crocevia mondiale di idee e di creatività. Oltre alla Berggruen Arts & Culture e alla Anish Kapoor Foundation, altre istituzioni culturali stanno, infatti, approdando in Laguna in questi ultimi mesi. È il caso della Fondazione dell’Albero d’Oro, capeggiata dal finanziere francese Gilles Etrillard, che ha riaperto e restaurato Palazzo Vendramin Grimani, e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha acquistato da Cassa Depositi e Prestiti l’isola di San Giacomo in Paludo per farne un polo d’arte contemporanea. Venezia vive, dunque, un nuovo Rinascimento culturale.
Didascalie delle immagini
1. Palazzo Diedo, sede di Berggruen Arts & Culture, situato a Venezia, nel sestiere di Cannaregio, rio di Santa Fosca. Foto © Alessandra Chemollo, courtesy Berggruen Arts & Culture; 2. Palazzo Diedo, sede di Berggruen Arts & Culture, situato a Venezia, nel sestiere di Cannaregio, rio di Santa Fosca. Foto © Alessandra Chemollo, courtesy Berggruen Arts & Culture. Portale di collegamento al lungomare laterale, ornato da colonne ioniche, trabeazione a fasce inclinate e timpano centrale in pietra d'Istria, sormontato da sculture in gesso e legno; 3. Palazzo Diedo, sede di Berggruen Arts & Culture, situato a Venezia, nel sestiere di Cannaregio, rio di Santa Fosca. Foto © Alessandra Chemollo, courtesy Berggruen Arts & Culture. Soffitto della sala laterale anteriore del piano nobile di Palazzo Diedo con affreschi del XVIII secolo con grandi figure allegoriche, circondate da putti e amorini, Imeneo con divinità dell'Olimpo di Costantino Cedini, 1795
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