Libertà, fratellanza, uguaglianza, inclusione, cultura, pace, ambiente: sono questi alcuni dei valori fondanti dell’Unione europea che, in occasione del Comitato interministeriale per gli Affari esteri, diventano opere d’arte. Sedici grandi illustratori italiani, sette donne e nove uomini, già ampiamente affermati a livello internazionale, hanno, infatti, realizzato altrettante illustrazioni originali per un progetto artistico, coordinato dalla Fondazione Torino Musei, che anima alcuni luoghi identitari della storia sabauda.
«Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli», questo il titolo della mostra, prende avvio da Palazzo Madama, edificio che, con i suoi duemila anni di storia, interpreta come pochi altri l’identità europea: nel 1861 fu, infatti, sede del primo Senato del Regno d’Italia e cent’anni più tardi ospitò la firma della Carta sociale europea. Le opere evocano, poi, la storia di Torino, culla del Risorgimento e dell’indipendenza nazionale, ma anche città da sempre multiculturale e quella del Piemonte, regione del positivismo nelle scienze e nella ricerca, dall’agricoltura alla tecnica. Questi argomenti sono stati trattati da Matteo Berton, Francesco Bongiorni e Riccardo Guasco.
Il progetto espositivo, in programma fino al 30 giugno, crea, quindi, alcune «stazioni illustranti» in città: «dai portici di piazza San Carlo, ove Carlo Alberto volle porre l’omaggio monumentale a colui che fece della città la sede di governo, l’Emanuele Filiberto che rinfodera la spada dopo la battaglia di San Quintino, - racconta Giovanni Villa - alla via Po, l’asse porticato dal centro di comando alla grande piazza delle esercitazioni militari». Camilla Falsini interpreta la libertà, Elisa Seitzinger il rispetto della dignità umana, Andrea Serio l’uguaglianza, Anna Parini la democrazia, Gianluca Folì la scienza e Irene Rinaldi il rispetto dei diritti umani. Ci sono, poi, la fraternità illustrata da Lucio Schiavon, il lavoro da Ale Giorgini, la cultura da Emiliano Ponzi, la pace da Bianca Bagnarelli, l’ambiente da Marina Marcolin, lo stato di diritto da Francesco Poroli e l’inclusione da Giulia Conoscenti.
La mostra, per il suo alto valore educativo e civico, diverrà anche un percorso didattico per gli istituti comprensivi di Torino e del Piemonte, oltre a essere organicamente strutturata in un progetto espositivo veicolato in ogni provincia e proposto agli istituti italiani di cultura all’estero. L’evoluzione del progetto prevede, dunque, che da una mostra «di piazza» si passi a una mostra itinerante, che vedrà il coinvolgimento di diversi luoghi del territorio per raccontare i grandi valori dell’Europa attraverso l’arte.
La presentazione del progetto avverrà sabato 21 maggio al Salone Internazionale del Libro 2022 nello Spazio Città di Torino (padiglione 1, D 102). Interverranno Ale Giorgini, Elisa Seitzinger, Andrea Serio e Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama.
Per maggiori informazioni: www.fondazionetorinomusei.it.
Didascalie delle immagini: 1. Camilla Falsini, Libertà; 2. Lucio Schiavon, Fratellanza; 3. Andrea Serio, Uguaglianza
Pistoia, a Palazzo de’ Rossi un nuovo percorso espositivo per le «Collezioni del Novecento»
Si intitola «Collezioni del Novecento» il nuovo percorso espositivo che Pistoia Musei ha appena inaugurato nella sua sede di Palazzo de’ Rossi. Galileo Chini, Andrea Lippi, Eloisa Pacini, Pietro Bugiani, Egle Marini e Marino Marini, Fernando Melani, Gualtiero Nativi, Mario Nigro, Umberto Buscioni e Roberto Barni sono i nomi di alcuni degli artisti in mostra, tutti attivi nella città toscana nel corso del secolo scorso e negli ultimi anni, il cui lavoro offre una panoramica rappresentativa dell’epoca a loro coeva.
Seppur non esaustiva, la selezione ordinata da Annamaria Iacuzzi, conservatrice delle collezioni del Novecento per Pistoia Musei, si configura come estremamente significativa, per qualità e quantità delle opere esposte, in parte presenti nelle collezioni museali grazie a un accordo di comodato firmato nel 2018 con la Fondazione Caript e Intesa Sanpaolo.
Attraverso questo nuovo percorso espositivo è possibile leggere il variegato contesto storico e sociale, con le sue tensioni che travalicano i confini provinciali, documentando come Pistoia sia stata pronta e reattiva a confrontarsi con la realtà e i contesti internazionali. Gli artisti in mostra erano, infatti, animati dallo spirito del tempo in cui vivevano: mossi da un’autentica ispirazione, infiammati dalle istanze politiche dei loro giorni, in linea con le ricerche artistiche del momento, spesso in rotta con i metodi accademici e certi conservatorismi.
L’attuale allestimento si connota, inoltre, per alcune importanti novità. Pistoia Musei ha stilato un comodato con il Liceo artistico «Policarpo Petrocchi» per l’esposizione del gruppo scultoreo «Scioperanti» di Andrea Lippi, che si fa eco delle lotte sociali per il lavoro, tema centrale nel Novecento, proponendo spunti di riflessione sull’attualità. Mentre la grande opera in pietra «Pomona» di Marino Marini, dal 1981 nell’atrio dell’antico Palazzo dei Vescovi, è ora allestita al centro del percorso espositivo di Palazzo de’ Rossi, a sottolineare il ruolo di riferimento dello scultore per le varie generazioni artistiche.
In occasione della mostra, sono state anche acquisite una composizione di Eloisa Pacini Michelucci, due dipinti di Alfiero Cappellini (una rara testimonianza degli anni Trenta e una del 1954), un nucleo di opere di Giorgio Ulivi e alcune sculture di Valerio Gelli, rappresentative del suo percorso artistico.
Il percorso espositivo è arricchito da una Camera di espansione, ricavata nel vano delle scale sotterranee del palazzo e destinata a ospitare materiali documentari e multimediali o piccole sezioni espositive di approfondimento, come per esempio le opere di «In visita». Quest’ultimo è un progetto a cadenza semestrale, in programma dal prossimo autunno, che prevede l’esposizione temporanea di una o più opere del Novecento, di ambito nazionale e internazionale, in un’ottica di relazione con opere o artisti della collezione permanente.
In occasione del nuovo percorso espositivo, sono state aperte zone dell’edificio un tempo non accessibili al pubblico, proposte ai visitatori come luoghi di benessere e relax, fortemente permeati dall’arte, a partire dalla Terrazza Grandonio.
Per informazioni: www.pistoiamusei.it.
[Fotografie: Ela Bialkowska – OKNO studio]
Era il 2016 quando il Comune di Montelupo Fiorentino inaugurava «Materia prima», un percorso espositivo all’aperto dedicato alla ceramica d’autore che, negli anni, ha visto la presenza in città di artisti quali Ugo La Pietra, Loris Cecchini, Hidetoshi Nagasawa, Fabrizio Plessi, Lucio Perone, Gianni Asdrubali, Bertozzi & Casoni e altri ancora.
Venerdì 20 maggio, si scrive una nuova pagina di questa storia con l’inaugurazione, nel parco che circonda la Villa medicea dell'Ambrogiana, dell’opera site-specific «Settantadue nomi - Italian Garden» di Marco Bagnoli, con cui il Museo della ceramica di Montelupo ha vinto l’edizione 2020 di Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Mic.
L’opera, sorta nell’immaginario dell’artista nel 2010 dopo un viaggio in Iran, «è costituita – si legge nella presentazione da settantadue vasi in ceramica smaltata blu, verde e rame a terzo fuoco; uno solo, al centro, è invece smaltato di rosso. Il vaso originario era asimmetrico, e dalla rotazione dei suoi profili si sono generati gli attuali altri settantadue vasi, che poggiano sul terreno secondo lo schema a quinconce»: gruppo di cinque unità, di cui quattro sono vertici di un quadrato e la quinta è il suo centro.
L’opera ha anche una componente sonora, generata dagli stessi vasi, che intonano le parole del poeta persiano Rumi: «Ed io chiesi: ‘Che cosa fare del mio cuore?’. / Lui disse: ‘Dimmi che cosa contiene’. / Ed io risposi: ‘Dolore ed amarezza’. / Lui mi disse: ‘Tienilo così com’è. La ferita è il punto da dove la Luce entrerà in te’». Il canto, scomposto e ricomposto in un apposito mixaggio, è eseguito dalle voci dei settantadue artigiani, tutti provenienti da manifatture locali, che hanno prodotto i vasi e da quanti hanno collaborato a vario titolo alla costruzione dell’opera.
Per l’occasione è stato prodotto un video d’arte a cura di Ela Bialkowska e Giulia Lenzi, con la coreografia di Catherine Galasso, che racconta la complessa genesi del lavoro. Il filmato verrà presentato la sera stessa dell’inaugurazione, alle ore 21, nell’ambito della rassegna «Buongiorno ceramica» e sarà, poi, proiettato anche al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (29 giugno), al Museo della ceramica di Montelupo Fiorentino (15 luglio) e al Magazzino Italian Art a Cold Spring (18 agosto), per fare tappa, in seguito, nelle città della rete Aicc - Associazione italiana delle città della ceramica.
Per maggiori informazioni: www.marcobagnoli.it | www.museomontelupo.it.
[Fotografie: Ela Bialkowska – OKNO studio]
Venezia, una nuova stagione di concerti all’Auditorium «Lo Squero» della Fondazione Giorgio Cini
C’è un posto a Venezia dove si può vivere un’esperienza più unica che rara: assistere a un concerto «a bordo d’acqua». È «Lo Squero», auditorium sull’isola di San Giorgio Maggiore, vincitore nel 2017 del Premio Torta per la sua architettura, le cui pareti in vetro si affacciano sul verde e sull’azzurro della Laguna veneta. In questo spazio di duecento posti, che fu alla metà dell’Ottocento un’antica officina per la riparazione delle imbarcazioni ed è stato trasformato dalla Fondazione Giorgio Cini in una vetrina per la musica di qualità, sabato 27 maggio si inaugura una nuova stagione di concerti.
Il ricco calendario, che spazierà dalla classica al jazz, vede riconfermate le collaborazioni già avviate negli anni precedenti con Asolo musica - Amici della musica (appuntamenti il 4, 11 e 18 giugno; 9 luglio; 10 e 24 settembre; 8 e 22 ottobre; 12 e 26 novembre; 10 e 17 dicembre) e «Le dimore del quartetto», con la loro rassegna «Arcipelago». Mentre è nuova la partnership con Veneto Jazz, che ha studiato quattro appuntamenti per le quinte naturali de «Lo Squero», nei quali si esibiranno il trio di Pasquale Mirra, Enzo Favata e Mirko Cisilino (25 giugno), il quartetto del contrabbassista Federico Marchesano (2 luglio) e, in seguito, i protagonisti di due speciali appuntamenti del «Venezia Jazz Festival Fall edition» (15 e 29 ottobre).
Ad aprire il ricco programma saranno, venerdì 27 maggio, il Quartetto Kleio e il violista Nikolas Altieri con un concerto di brani di Schubert, Golijov e Brahms. L’appuntamento fa parte della quarta edizione del ciclo intitolato «Arcipelago», che coinvolge eccellenti giovani gruppi da camera insieme a solisti e vuole essere una tappa importante nel loro percorso di crescita attraverso un periodo di residenza e studio alla Fondazione Cini, per perfezionare brani in nuove formazioni e sviluppare nuove progettualità. Nei prossimi mesi «Arcipelago» vedrà in scena anche il Cuarteto Iberia e Claudio Laureti alla viola (24 giugno), il Quartetto Agate ed Eleonora Testa al violoncello (30 settembre) e il Quartetto Karski e Fabrizio Buzzi al contrabbasso (28 ottobre).
Per maggiori informazioni: www.cini.it.
C’è un posto a Venezia dove si può vivere un’esperienza più unica che rara: assistere a un concerto «a bordo d’acqua». È «Lo Squero», auditorium sull’isola di San Giorgio Maggiore, vincitore nel 2017 del Premio Torta per la sua architettura, le cui pareti in vetro si affacciano sul verde e sull’azzurro della Laguna veneta. In questo spazio di duecento posti, che fu alla metà dell’Ottocento un’antica officina per la riparazione delle imbarcazioni ed è stato trasformato dalla Fondazione Giorgio Cini in una vetrina per la musica di qualità, sabato 27 maggio si inaugura una nuova stagione di concerti.
Il ricco calendario, che spazierà dalla classica al jazz, vede riconfermate le collaborazioni già avviate negli anni precedenti con Asolo musica - Amici della musica (appuntamenti il 4, 11 e 18 giugno; 9 luglio; 10 e 24 settembre; 8 e 22 ottobre; 12 e 26 novembre; 10 e 17 dicembre) e «Le dimore del quartetto», con la loro rassegna «Arcipelago». Mentre è nuova la partnership con Veneto Jazz, che ha studiato quattro appuntamenti per le quinte naturali de «Lo Squero», nei quali si esibiranno il trio di Pasquale Mirra, Enzo Favata e Mirko Cisilino (25 giugno), il quartetto del contrabbassista Federico Marchesano (2 luglio) e, in seguito, i protagonisti di due speciali appuntamenti del «Venezia Jazz Festival Fall edition» (15 e 29 ottobre).
Ad aprire il ricco programma saranno, venerdì 27 maggio, il Quartetto Kleio e il violista Nikolas Altieri con un concerto di brani di Schubert, Golijov e Brahms. L’appuntamento fa parte della quarta edizione del ciclo intitolato «Arcipelago», che coinvolge eccellenti giovani gruppi da camera insieme a solisti e vuole essere una tappa importante nel loro percorso di crescita attraverso un periodo di residenza e studio alla Fondazione Cini, per perfezionare brani in nuove formazioni e sviluppare nuove progettualità. Nei prossimi mesi «Arcipelago» vedrà in scena anche il Cuarteto Iberia e Claudio Laureti alla viola (24 giugno), il Quartetto Agate ed Eleonora Testa al violoncello (30 settembre) e il Quartetto Karski e Fabrizio Buzzi al contrabbasso (28 ottobre).
Per maggiori informazioni: www.cini.it.
«The Spiritheque», la storia di Campari e l’arte in mostra a Sesto San Giovanni
Da vetrina virtuale a mostra reale: The Spiritheque - Behind the stories Beyond the spirits» approda al museo Campari di Sesto San Giovanni, nel Milanese.
Nato nel 2019, il progetto editoriale e artistico ospita, oggi, trentaquattro storie illustrate e animate realizzate grazie alla collaborazione con autori e illustratori provenienti da tutto il mondo, che raccontano «luoghi e persone, misteri e suggestioni» legati alle marche del gruppo.
L’esposizione milanese, aperta fino al 31 maggio, mette in luce, nello specifico, il lavoro di dieci autori e illustratori, provenienti da tutto il mondo, che hanno interpretato, ognuno con il proprio estro creativo, le storie di cinque marchi famosi del settore beverage: Aperol, Campari, Grand Marnier, Appleton Estate e Cynar.
Allestite all’interno di una project room temporanea, le opere d’arte esposte, stampate su carta Fine Art, rappresentano i brand del gruppo Campari secondo una prospettiva fresca, che unisce il talento di autori come Francesco Muzzopappa, Eleonora Gomez de Teran, Alessandro Gemignani, Bryan Levandowski, Vincenza Iovinella alle suggestioni visive degli illustratori Marianna Tomaselli, Taj Francis, Roberta Maddalena Bireau, Ale+Ale e Laurent Meriaux.
«La prima declinazione fisica di ‘The Spiritheque’ conferma la naturale multicanalità di questo progetto editoriale: i visitatori potranno infatti apprezzare come l’originale anima digitale di queste opere lasci spazio a un’innovativa forma di artisticità nella loro trasposizione fisica - commenta Enrico Bocedi, corporate communications director di Campari Group -. Grazie a questo ulteriore passo, ‘The Spiritheque’ si inserisce a pieno titolo nel solco tracciato da Davide Campari e rinnova lo storico rapporto tra Campari Group e il mondo dell’arte e della cultura, in modo sempre innovativo e contemporaneo».
La mostra è ingresso libero, con prenotazione obbligatoria. All’indirizzo corporate.communications@campari.com. Per maggiori informazioni: https://www.camparigroup.com/it/spiritheque.
Nato nel 2019, il progetto editoriale e artistico ospita, oggi, trentaquattro storie illustrate e animate realizzate grazie alla collaborazione con autori e illustratori provenienti da tutto il mondo, che raccontano «luoghi e persone, misteri e suggestioni» legati alle marche del gruppo.
L’esposizione milanese, aperta fino al 31 maggio, mette in luce, nello specifico, il lavoro di dieci autori e illustratori, provenienti da tutto il mondo, che hanno interpretato, ognuno con il proprio estro creativo, le storie di cinque marchi famosi del settore beverage: Aperol, Campari, Grand Marnier, Appleton Estate e Cynar.
Allestite all’interno di una project room temporanea, le opere d’arte esposte, stampate su carta Fine Art, rappresentano i brand del gruppo Campari secondo una prospettiva fresca, che unisce il talento di autori come Francesco Muzzopappa, Eleonora Gomez de Teran, Alessandro Gemignani, Bryan Levandowski, Vincenza Iovinella alle suggestioni visive degli illustratori Marianna Tomaselli, Taj Francis, Roberta Maddalena Bireau, Ale+Ale e Laurent Meriaux.
«La prima declinazione fisica di ‘The Spiritheque’ conferma la naturale multicanalità di questo progetto editoriale: i visitatori potranno infatti apprezzare come l’originale anima digitale di queste opere lasci spazio a un’innovativa forma di artisticità nella loro trasposizione fisica - commenta Enrico Bocedi, corporate communications director di Campari Group -. Grazie a questo ulteriore passo, ‘The Spiritheque’ si inserisce a pieno titolo nel solco tracciato da Davide Campari e rinnova lo storico rapporto tra Campari Group e il mondo dell’arte e della cultura, in modo sempre innovativo e contemporaneo».
La mostra è ingresso libero, con prenotazione obbligatoria. All’indirizzo corporate.communications@campari.com. Per maggiori informazioni: https://www.camparigroup.com/it/spiritheque.
«Mitico», la Galleria Continua veste d’arte quattro hotel del marchio Belmond
«Hotel di lusso in iconiche destinazioni»: si presenta così, sul suo sito Internet, il marchio londinese Belmond, che in Italia è proprietario di alberghi in luoghi dal fascino intramontabile come Portofino, Taormina, Venezia, Firenze e la Costiera amalfitana. Per la stagione 2022, la catena alberghiera britannica ha deciso di regalare una coccola in più ai suoi clienti e di portare l’arte contemporanea nel giardino di quattro suoi hotel. È nato così «Mitico», progetto che si avvale della collaborazione di una delle più importanti gallerie di arte contemporanea a livello internazionale: la Continua.
A segnare il debutto dell’iniziativa è stata, nei giorni del pre-opening della cinquantanovesima Biennale d’arte, un’installazione dell’indiano Subodh Gupta ai giardini Casanova del Cipriani di Venezia. Accuratamente selezionata dal curatore Hervé Mikaeloff, l’opera esposta, visibile fino al prossimo 19 novembre, si intitola «Cooking The World» ed è una grande casa modellata da migliaia di pentole, padelle e utensili. Questi oggetti, scartati dai loro possessori precedenti, testimoniano storie e narrazioni individuali di un’utilità passata.
Alla tappa veneziana è seguita, il 17 maggio, l’inaugurazione dell’installazione «Window & Ladder» dell'argentino Leandro Erlich a Firenze, nella scenografica Villa San Michele. Quest'opera su larga scala, che rappresenta un gradino che conduce a una vera finestra, intende sfidare e manipolare il concetto di realtà degli spettatori. L’artista presenta nella culla del Rinascimento, tra le mura del Cenacolo storico, anche «The Cloud», opera composta da numerose lastre di vetro fluttuanti nella quale realtà e illusione si fondono. I due lavori vanno a comporre il progetto espositivo «Viewing the World», visibile fino al 7 novembre.
Sempre in Toscana, ma al Castello di Casole, Belmond accoglie, dal 18 maggio al 14 novembre, Michelangelo Pistoletto con il progetto «Loving the World», quattro sculture in bronzo, intitolate «Accarezzare gli alberi (l'Etrusco)» che sono state concepite pensando a questo edificio del X secolo splendidamente restaurato e ai suoi dintorni, dove la civiltà etrusca ha messo radici per la prima volta.
Il progetto di Belmond proseguirà il 25 maggio con l’inaugurazione di «Colouring tre World», che porterà tra le colline di Taormina, nel Grand Hotel Timeo, l'artista Pascale Marthine Tayou e la sua opera «Les Routes du Paradis», il percorso della felicità, un sentiero colorato che conduce attraverso gli oltre due ettari di giardini della proprietà al magnifico teatro greco del III secolo.
Al centro del progetto «Mitico» c’è, dunque, la celebrazione dell’arte di vivere in tutte le sue accezioni: cucinare, dipingere, osservare, provare gratificazione, usanze universali che plasmano la nostra società.
Per informazioni: https://www.belmond.com/it/.
«Hotel di lusso in iconiche destinazioni»: si presenta così, sul suo sito Internet, il marchio londinese Belmond, che in Italia è proprietario di alberghi in luoghi dal fascino intramontabile come Portofino, Taormina, Venezia, Firenze e la Costiera amalfitana. Per la stagione 2022, la catena alberghiera britannica ha deciso di regalare una coccola in più ai suoi clienti e di portare l’arte contemporanea nel giardino di quattro suoi hotel. È nato così «Mitico», progetto che si avvale della collaborazione di una delle più importanti gallerie di arte contemporanea a livello internazionale: la Continua.
A segnare il debutto dell’iniziativa è stata, nei giorni del pre-opening della cinquantanovesima Biennale d’arte, un’installazione dell’indiano Subodh Gupta ai giardini Casanova del Cipriani di Venezia. Accuratamente selezionata dal curatore Hervé Mikaeloff, l’opera esposta, visibile fino al prossimo 19 novembre, si intitola «Cooking The World» ed è una grande casa modellata da migliaia di pentole, padelle e utensili. Questi oggetti, scartati dai loro possessori precedenti, testimoniano storie e narrazioni individuali di un’utilità passata.
Alla tappa veneziana è seguita, il 17 maggio, l’inaugurazione dell’installazione «Window & Ladder» dell'argentino Leandro Erlich a Firenze, nella scenografica Villa San Michele. Quest'opera su larga scala, che rappresenta un gradino che conduce a una vera finestra, intende sfidare e manipolare il concetto di realtà degli spettatori. L’artista presenta nella culla del Rinascimento, tra le mura del Cenacolo storico, anche «The Cloud», opera composta da numerose lastre di vetro fluttuanti nella quale realtà e illusione si fondono. I due lavori vanno a comporre il progetto espositivo «Viewing the World», visibile fino al 7 novembre.
Sempre in Toscana, ma al Castello di Casole, Belmond accoglie, dal 18 maggio al 14 novembre, Michelangelo Pistoletto con il progetto «Loving the World», quattro sculture in bronzo, intitolate «Accarezzare gli alberi (l'Etrusco)» che sono state concepite pensando a questo edificio del X secolo splendidamente restaurato e ai suoi dintorni, dove la civiltà etrusca ha messo radici per la prima volta.
Il progetto di Belmond proseguirà il 25 maggio con l’inaugurazione di «Colouring tre World», che porterà tra le colline di Taormina, nel Grand Hotel Timeo, l'artista Pascale Marthine Tayou e la sua opera «Les Routes du Paradis», il percorso della felicità, un sentiero colorato che conduce attraverso gli oltre due ettari di giardini della proprietà al magnifico teatro greco del III secolo.
Al centro del progetto «Mitico» c’è, dunque, la celebrazione dell’arte di vivere in tutte le sue accezioni: cucinare, dipingere, osservare, provare gratificazione, usanze universali che plasmano la nostra società.
Per informazioni: https://www.belmond.com/it/.
Nella foto: Subodh Gupta, Cooking The World 2017, utensili in alluminio, acciaio, cavo, legno, cucina, dimensioni variabili - Cipriani, Belmond Hotel, Venezia, 2022 - Foto di: Marco Valmarana Courtesy: l'artista e Galleria Continua.
«Dubbi su carta», una mostra per il nuovo video del rapper Marracash
Ci sarà anche una mostra a festeggiare l’uscita di «Dubbi», il video dell’omonima canzone di Marracash, uno dei maggiori esponenti della scena rap italiana, contenuta all’interno dell’album «Noi, loro, gli altri», già triplo platino. Martedì 24 maggio, dalle ore 10 alle ore 18, lo spazio no profit Assab One di Milano ospiterà, per una sola giornata, le immagini realizzate per l’occasione da Tarik Berber, disegnatore bosniaco nato a Banja Luka (Bosnia Erzegovina) nel 1980, formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e oggi attivo a Milano. L’appuntamento è promosso dalla Collezione Ramo ed è curato da Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Milano Drawing Week e della sezione Disegni della fiera torinese Artissima.
Per il video di «Dubbi», in uscita il 23 maggio, Tarik Berber ha realizzato un’animazione a partire da 2500 disegni fatti a mano, ovvero 12 disegni per ogni secondo di animazione, immergendosi in un lungo periodo di lavoro, intenso e meditativo, affinché i movimenti del disegno seguissero il ritmo delle parole, con un approccio quasi matematico. Ciò che ne risulta è un’animazione intensa, in cui il rapporto fra parole, ritmo e immagini viene magistralmente orchestrato.
«Un corpo maschile dalla linea pulita cammina, nero su bianco, ha le idee chiare, poi arrivano i problemi, - racconta Irina Zucca Alessandrelli a proposito del lavoro - la linea si riempie di piccoli segni, che si ammassano sul suo profilo. Sopraggiungono i pensieri, come lunghi filamenti, linee pulsanti che si diramano verso l’esterno. L’immagine della riunione di famiglia è subito sostituita dall’iconica scultura di Alberto Giacometti, il suo uomo che cammina, il simbolo della solitudine nelle criticità esistenziali…».
Per maggiori informazioni: www.collezioneramo.it.
Firenze: dalla Galleria alla Biblioteca, due giorni di visite guidate a Palazzo Medici Riccardi
Palazzo Medici Riccardi, la casa fiorentina di Lorenzo il Magnifico, ha una storia stratificata e ricca, che trova specchio nelle sue architetture, tutte in relazione fra loro, quasi a manifestare i diversi momenti e periodi che l’hanno caratterizzata. Fra queste, un posto speciale è riservato a due ambienti gemelli, generatisi durante l'importante fase di interventi riccardiani: la Galleria degli specchi e la Libreria. Entrambe le sale - una inserita nel percorso museale, l’altra nella Biblioteca Riccardiana - sono state affrescate da Luca Giordano sulla volta e arricchite di opulenti stucchi, arredi e decori barocchi. Nelle sale vicine, anch'esse affrescate sul finire del Seicento, trova posto la Biblioteca Moreniana, un vero e proprio tesori per bibliofili e appassionati, che ospita il fondo librario costituito dall'erudito collezionista Domenico Moreni e poi incrementato da Pietro Bigazzi.
Per restituire continuità a questi luoghi, alle loro decorazioni e alle loro funzioni, la Città Metropolitana di Firenze e la Biblioteca Riccardiana, in collaborazione con Mus.E, propongono al pubblico due appuntamenti speciali.
«Dubbi su carta», una mostra per il nuovo video del rapper Marracash
Ci sarà anche una mostra a festeggiare l’uscita di «Dubbi», il video dell’omonima canzone di Marracash, uno dei maggiori esponenti della scena rap italiana, contenuta all’interno dell’album «Noi, loro, gli altri», già triplo platino. Martedì 24 maggio, dalle ore 10 alle ore 18, lo spazio no profit Assab One di Milano ospiterà, per una sola giornata, le immagini realizzate per l’occasione da Tarik Berber, disegnatore bosniaco nato a Banja Luka (Bosnia Erzegovina) nel 1980, formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e oggi attivo a Milano. L’appuntamento è promosso dalla Collezione Ramo ed è curato da Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Milano Drawing Week e della sezione Disegni della fiera torinese Artissima.
Per il video di «Dubbi», in uscita il 23 maggio, Tarik Berber ha realizzato un’animazione a partire da 2500 disegni fatti a mano, ovvero 12 disegni per ogni secondo di animazione, immergendosi in un lungo periodo di lavoro, intenso e meditativo, affinché i movimenti del disegno seguissero il ritmo delle parole, con un approccio quasi matematico. Ciò che ne risulta è un’animazione intensa, in cui il rapporto fra parole, ritmo e immagini viene magistralmente orchestrato.
«Un corpo maschile dalla linea pulita cammina, nero su bianco, ha le idee chiare, poi arrivano i problemi, - racconta Irina Zucca Alessandrelli a proposito del lavoro - la linea si riempie di piccoli segni, che si ammassano sul suo profilo. Sopraggiungono i pensieri, come lunghi filamenti, linee pulsanti che si diramano verso l’esterno. L’immagine della riunione di famiglia è subito sostituita dall’iconica scultura di Alberto Giacometti, il suo uomo che cammina, il simbolo della solitudine nelle criticità esistenziali…».
Per maggiori informazioni: www.collezioneramo.it.
Firenze: dalla Galleria alla Biblioteca, due giorni di visite guidate a Palazzo Medici Riccardi
Palazzo Medici Riccardi, la casa fiorentina di Lorenzo il Magnifico, ha una storia stratificata e ricca, che trova specchio nelle sue architetture, tutte in relazione fra loro, quasi a manifestare i diversi momenti e periodi che l’hanno caratterizzata. Fra queste, un posto speciale è riservato a due ambienti gemelli, generatisi durante l'importante fase di interventi riccardiani: la Galleria degli specchi e la Libreria. Entrambe le sale - una inserita nel percorso museale, l’altra nella Biblioteca Riccardiana - sono state affrescate da Luca Giordano sulla volta e arricchite di opulenti stucchi, arredi e decori barocchi. Nelle sale vicine, anch'esse affrescate sul finire del Seicento, trova posto la Biblioteca Moreniana, un vero e proprio tesori per bibliofili e appassionati, che ospita il fondo librario costituito dall'erudito collezionista Domenico Moreni e poi incrementato da Pietro Bigazzi.
Per restituire continuità a questi luoghi, alle loro decorazioni e alle loro funzioni, la Città Metropolitana di Firenze e la Biblioteca Riccardiana, in collaborazione con Mus.E, propongono al pubblico due appuntamenti speciali.
Lunedì 23 maggio, alle ore 14:30 e alle ore 16, si terranno delle visite guidate che, prendendo il via dal nucleo originario del palazzo, il cortile delle colonne, proseguiranno tra le sale del percorso museale e giungeranno, infine, alla Biblioteca Riccardiana. Qui, eccezionalmente, sarà possibile accedere alla speculare Libreria (attuale sala studio) grazie a uno dei passaggi celati dagli armadi intagliati e dorati, per approfondirne la storia, apprezzarne la raccolta e concludere il percorso con gli altrettanto preziosi ambienti e fondi librari.
Le visite, rivolte a giovani e adulti, avranno il costo di 2,00 euro per i residenti della Città Metropolitana di Firenze e di 4,00 euro per tutti gli altri, a cui andrà aggiunto il biglietto di ingresso a Palazzo Medici Riccardi (10,00 euro per l’intero; 6,00 euro per il ridotto riservato ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni e agli studenti universitari).
L’ingresso è da via Cavour 1. Le visite dureranno 1 ora e 15. I posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni, è possibile chiamare lo 055.2760552 o scrivere a info@palazzomediciriccardi.it.
Per maggiori informazioni: www.musefirenze.it.
Le visite, rivolte a giovani e adulti, avranno il costo di 2,00 euro per i residenti della Città Metropolitana di Firenze e di 4,00 euro per tutti gli altri, a cui andrà aggiunto il biglietto di ingresso a Palazzo Medici Riccardi (10,00 euro per l’intero; 6,00 euro per il ridotto riservato ai ragazzi tra i 18 e i 25 anni e agli studenti universitari).
L’ingresso è da via Cavour 1. Le visite dureranno 1 ora e 15. I posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni, è possibile chiamare lo 055.2760552 o scrivere a info@palazzomediciriccardi.it.
Per maggiori informazioni: www.musefirenze.it.
Lucca art fair, al via la VI edizione
Torna Lucca Art Fair, la fiera d’arte moderna e contemporanea in programma fino al 22 maggio nella nuova e prestigiosa sede del Real Collegio. Trentotto gallerie parteciperanno a questa sesta edizione, che vede alla direzione Paolo Batoni. Il format della kermesse è stato rinnovato e quest’anno debutta la nuova sezione «Spotlight», incentrata sull’arte di metà XIX secolo e inizio del XX, con uno speciale dedicato ai contemporanei del passato.
Il progetto espositivo, presentato al piano terra del Real Collegio, ospiterà le prime rappresentazioni sul vero – con i Macchiaioli in particolare – per arrivare fino alle Avanguardie storiche di inizio ‘900, offrendo l’occasione di focalizzare un periodo tra i più prolifici dell’Ottocento italiano. Al piano superiore la «Main Section» e «Art Projects», sezioni costituite da gallerie consolidate e di ricerca nel panorama italiano e internazionale, ospiteranno una selezione di opere tra il periodo, post-bellico e contemporaneo. Completa l’offerta espositiva «Independent», la nuova sezione dedicata principalmente a project space.
Tra gli eventi collaterali, spicca «Museum Partner», il nuovo progetto espositivo volto alla valorizzazione delle collezioni d’arte presenti nei musei civici toscani.
Sarà il Museo Giovanni Fattori di Livorno a dare l’avvio, negli spazi del Real Collegio di Lucca, con «Nascita di una collezione», mostra che ripercorre le vicende dell’acquisizione della collezione del Museo Fattori.
La mostra sarà composta da una selezione inedita di 22 disegni e stampe del rivoluzionario caposcuola dei «pittori della macchia», Giovanni Fattori e dell’universo di amici, artisti.
In questa sesta edizione si conferma nuovamente l’appuntamento per le visite guidate come occasione di scambio e avvicinamento al mondo del collezionismo. A curare i percorsi sarà Francesca Baboni.
Infine, tra i progetti in città, sarà presente lo spazio Art Tracker, dedicato a due artisti under 35: Erika Pellici e Marco Rossetti, selezionati tra i finalisti del Combat Prize 2021 per rappresentare uno spaccato sulla giovanissima arte italiana. La mostra curata da Elisa Muscatelli, giovane curatrice under 35, sarà ospitato nella vicina Casermetta di Santa Croce. Il progetto, intitolato «Punti di incontro», parte da una riflessione sulla terra di origine e sull’erranza, un movimento duplice, spaziale e mentale, che non permette la stasi in un unico luogo.
Per maggiori informazioni: www.luccaartfair.com.
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