ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 24 giugno 2014

Lindsay Kemp, un coreografo con la passione per il disegno

È stato l’inventore di uno stile di teatro-danza totale, unico nel suo genere, nel quale intrattenimento, sensualità, rito, parodia, melodramma, trasgressione, umorismo e intensità emotiva si sono fusi dando vita a spettacoli di grande effetto visivo e musicale come l’indimenticabile «Flowers… una pantomima per Jean Genet», allestito ad Edimburgo nel 1968 e portato in tournée in tutto il mondo.
Ha fondato una sua compagnia teatrale di cui è stato allievo David Bowie, per il quale negli anni Settanta ha curato la messa in scena dei concerti «The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars», una pietra miliare nel genere dell'opera rock.
Ha realizzato una dozzina di regie di opere liriche, tutte replicate con grande successo fra Spagna e Italia, tra le quali «Madama Butterfly», «Il flauto magico», «I racconti di Hoffmann», «La Traviata», «Sogno di una notte di mezza estate» e «The Fairy Queen».
Da sempre, affianca il disegno e la pittura alla sua attività legata al palcoscenico, arrivando a disegnare i costumi per i suoi spettacoli ed esponendo le sue opere in musei prestigiosi come la Fundación Miró di Barcellona, il New York Museum of Modern Art e il Victoria & Albert Museum di Londra.
A quest’ultimo aspetto, forse più intimo e meno noto, della poliedrica vena creativa di Lindsay Kemp, coreografo, attore, ballerino e mimo conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, che ha segnato indelebilmente l’arte performativa della seconda metà del secolo scorso, è dedicata la mostra «The Wednesday Drawings», allestita negli storici spazi di Palazzo Cominelli a Cisano di San Felice del Benaco, sul Lago di Garda.
La rassegna, curata da Rosanna Padrini Dolcini e Federico Sardella, con la collaborazione diretta dell’artista, presenta oltre quaranta opere recenti, inedite o realizzate per l'occasione.
Accanto a questi lavori su carta, collocati nelle tre sale del piano nobile dell’edificio gardesano, è possibile ammirare anche una serie di scatti firmati dal fotografo Carlo Rocchi Bilancini, nei quali si vede Lindsay Kemp improvvisare, per la prima volta nella sua carriera, una performance in acqua.
Completa il percorso espositivo, di cui rimarrà documentazione in un catalogo pubblicato per l’occasione, un video girato dalla regista teatrale Sara Poli, teso a documentare la presenza del maestro alla Fondazione Cominelli.
Per Lindsay Kemp, la pittura è una logica conseguenza del suo stare sulla scena, la danza si fa segno e diventa una traccia fluida sulla carta, in grado di muoversi liberamente e senza inibizioni, in cui pochi tratti sprigionano energia vitale. L’artista ricorre sempre agli stessi leitmotiv: la sua mano si muove veloce sul foglio e grazie a pennarelli con punte di differenti spessori disegna oggetti sempre simili che, per l’immediatezza del segno, sembrano essere stati fatti sotto gli occhi dei visitatori.
«‘Un mirabile presto’ scrive Francesco Arcangeli a proposito della pittura di Filippo De Pisis e questo stesso sentimento, questa meravigliosa, secca velocità della mano che disinvolta supera il pensiero e calca il palcoscenico / il foglio bianco, lasciando qualche tocco ed accennando qualche colore, quasi dei bagliori all’interno di un’ossatura fatta di segni neri, -scrive Federico Sardella in catalogo- lo intravediamo anche nei disegni di Lindsay Kemp». Ne nascono opere che sembrano capricci, dove è evidente il disinteresse per le forme chiuse e finite in favore di quelle aperte e in cui i soggetti ritratti si fondono, «rendendo palpabile –si legge ancora in catalogo- una idea di continuità, di fusione fra corpi senza nodi e senza fine, che si reggono a vicenda, si sfiorano, si completano, si amano». Ed è proprio l’amore a tessere la trama narrativa della mostra. «Manca nei disegni – scrive, infatti, David Haughton nel suo libro «Lindsay Kemp: Drawing and Dancing» (Stampa Alternativa / Nuovi equilibri, Roma 1988),– il genio dell’agonia e della tragedia, manca la violenza e la crudeltà che l'artista invece dipinge sulla scena: forse, solo perché lì non c’è il tempo per emozioni che sollecitano un motivo, ma solo il tempo per un puro momento di sogno, senza passato né futuro».

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Lindsay Kemp fotografato da Carlo Rocchi Bilancini, Todi, 2011; [fig. 2] Lindsay Kemp , «Dolores y Florian», 2014, pennarelli su carta; [fig. 3] Lindsay Kemp, «Dracula», 2014, pennarelli su carta; [fig. 4] Lindsay Kemp, «Tra le quinte», 2014, pennarelli su carta

Informazioni utili
Lindsay Kemp - «The Wednesday Drawings».  Fondazione Cominelli,  via Padre F. Santabona, 9 - Cisano di San Felice del Benaco (Brescia). Orari: venerdì e sabato, ore 18.00-21.00; domenica, ore 10.00-12.00 e ore 18.00-21.00. Ingresso libero. Informazioni:tel. +39.338.6060153 o info@fondazionecominelli.it. Sito internet: www.fondazionecominelli.it. Fino al 24 agosto 2014. 

domenica 22 giugno 2014

«Greeters», Adrian Paci firma la decima Giornata del contemporaneo

Sembra uscita da un album di famiglia degli anni Settanta «Greeters», la foto di Adrian Paci scelta come immagine guida della decima edizione della Giornata del contemporaneo, iniziativa promossa per sabato 11 ottobre dai ventisei musei riuniti in Amaci, l’associazione al cui interno si trovano il Castello di Rivoli, Ca’ Pesaro a Venezia, il Mart di Rovereto, il Maxxi e il Macro di Roma.
Dopo Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008), Luigi Ontani (2009), Stefano Arienti (2010), Giulio Paolini (2011), Francesco Vezzoli (2012) e Marzia Migliora (2013), la scelta è, quindi, caduta su un artista straniero (Adrian Paci è albanese di nascita), a testimoniare - si legge nella nota stampa- che «l'arte trascende confini e nazionalità e con il suo linguaggio può contribuire al percorso di crescita e maturazione di ogni società civile».
Nell'immagine sono ritratti due ragazzi che ci salutano in un gesto congelato dal fermo-immagine che trasforma la narrazione video in immagine fissa. Il tema del viaggio e del distacco è, quindi, alla base di «Greeters». I giovani nello scatto diventano per l'artista anche pretesto narrativo per affrontare le tematiche a lui care della debolezza, dell’insicurezza, della perdita e dell’abbandono, ma soprattutto strumento per parlare delle relazioni umane in senso universale. Tolti dal contesto, infatti, i due giovani non raccontano più nulla di se stessi, ma portano l’osservatore, impegnato nello sforzo di rispondere, a viverli come familiari, vicini, in una visione empatica che li unisce in un unico abbraccio. Le due figure, rese astratte dalla semplice ma potente operazione dell’artista che li strappa al loro contesto mostrano qualcosa di forte e allo stesso tempo di vulnerabile, con i loro volti apparentemente sereni, i loro gesti confidenziali, il loro sguardo che incrocia il nostro sostenendolo. Il ritmo delle loro braccia e la centralità frontale della scena comunicano stabilità, la loro nudità e la bassa definizione dell’immagine rendono il tutto sfuggente e fragile. La fotografia diventa allora l’evocazione di un dialogo profondo e intimo tra i soggetti della foto e lo spettatore, raccontando così non più un fatto di cronaca ma uno scorcio indefinito della nostra comune condizione umana.
«La scelta –spiega Adrian Paci– è stata quella di accostare due realtà che sembrano lontane, antitetiche. I due giovani della foto non c'entrano nulla con il cosiddetto “mondo dell'arte”. Nessun collegamento sembra riuscire a mettere insieme il vissuto che emerge da questa immagine e la realtà sofisticata e a volte cinica del mondo dell'arte. E qui sta il significato più profondo e il contributo che questa immagine cerca di portare: la semplicità e il carico di mondo che essa porta con sé si incontrano e si scontrano con il mondo dell'arte. "Quelli che stanno fuori" semplicemente salutano "quelli che stanno dentro" innescando una comunicazione carica di umanità».
Giunta alla sua decima edizione, anche quest’anno la Giornata del contemporaneo aprirà gratuitamente le porte dei ventisei musei Amaci e di un migliaio di realtà distribuite su tutto il territorio nazionale per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che, di anno in anno, ha saputo regalare al grande pubblico un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’arte contemporanea, portando la manifestazione a essere considerata l’appuntamento annuale che ufficialmente inaugura la stagione artistica in Italia.

Informazioni utili
Amaci c/o Gamec, via San Tomaso, 53 - 24121 Bergamo, tel. 035.270272, fax 035.236962, info@amaci.org. Sito web: www.amaci.org.

venerdì 20 giugno 2014

Art Night Venezia, la cultura fa le ore piccole

A Venezia la notte del solstizio d'estate si colora di cultura e spettacolo. Sabato 21 giugno la città lagunare torna ad ospitare Art Night, manifestazione ideata e coordinata dall’Università Ca’ Foscari, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, che mira a coinvolgere tutti i soggetti cittadini attivi nel campo dell’arte. Un centinaio le istituzioni pubbliche e private coinvolte in questa quarta edizione, che prevede ben quattrocento eventi gratuiti tra visite guidate, concerti e letture drammatizzate.
A dare inizio alla serata sarà, allo scoccare delle 18, la performance «Family Dress», per la regia di Elisabetta Brusa e con la coreografia di Carla Marazzato, presentata dal marchio di abbigliamento e accessori Malìparmi nel cortile centrale dell’ateneo veneziano.
Il progetto, ideato da Do-Knit-Yourself con il Naba di Milano, si compone di trenta abiti tessuti da differenti realtà in diversi luoghi del mondo, collegati tra loro per mezzo di lunghi strascichi, ai quali si aggiunge, in questa versione dello spettacolo (già proposto durante la Milano Design Week), un vestito ispirato agli anni Venti e Trenta, creato per l’occasione con un patchwork di ricami della storia Malìparmi.
Gli abiti saranno indossati dagli studenti delle due università veneziane e dagli allievi del gruppo Contact Improvisation del Centro teatrale di ricerca cittadino, che, accompagnati dalle noti di musicisti locali, danzeranno tra il pubblico e si riverseranno, poi, per le calli e i campielli colorando la notte d’arte lagunare.
Da quel momento in poi, gli eventi si susseguiranno in tutta la città fino alle ore piccole. L’appuntamento più atteso è senz’altro quello curato da Chiara Bertola con Nico Vascellari, uno degli artisti visivi più significativi nel panorama nazionale, che, insieme al gruppo Ninos du Brasil e al video-artista spagnolo Carlos Casas, ritmerà le ore di Art Night. Alle 22.30, il creativo veneto sarà, poi, a Ca’ Foscari, dove si terrà anche un interessante programma di laboratori per bambini a cura di Ca’rte Lab, per presentare l’anteprima assoluta del suo nuovo album, «Novos Misterios».
«Art Night Venezia», manifestazione che da quest’anno entra ufficialmente a far parte delle Notti d’arte europee, propone, inoltre, la rassegna «Arte in Comune», progetto culturale congiunto proposto dalla Fondazione musei civici e dalla Bevilacqua la Masa, che coinvolgerà Ca’Rezzonico, Ca’ Pesaro e il Museo di storia naturale.
In quest'ultimo spazio espositivo Fabio Roncato proporrà, per esempio, una videoinstallazione della Nebulosa del Granchio, ottenuta attraverso un collegamento Internet a un osservatorio remoto in Australia, mentre il collettivo artistico Anemoi rievocherà, in cortile, il gioco popolare dell'Albero della Cuccagna, in cui bambini di tutte le età saranno invitati a sfilare oggetti-premio agganciati a cordicelle poste ad altezza differente.
A Ca' Pesaro si terrà, invece, un'esposizione di opere di Giuseppe Abate, Paola Angelini, Pamela Breda e Saverio Bonato; a Ca' Rezzonico, dove è prevista anche un’esibizione musicale del gruppo Compact Improvisation, esporranno Marko Bjelancevic, il collettivo Gli Impresari, Samuele Cherubini, Caterina Erica Shanta ed Eleonora Sovrani.
Il programma di Art Night Venezia è ancora molto lungo e vale la pena darci una lettura per scoprire che all’isola di San Giorgio sarà possibile partecipare a una visita guidata notturna al campanile della chiesa e che al Seminario patriarcale è prevista un’apertura straordinaria del chiostro maggiore. Tutte le grandi mostre attualmente allestite in città saranno, poi, visibili anche in orario notturno, permettendo così al pubblico di visitare la collezione Peggy Guggenheim, la Fondazione Prada, Punta Dogana, Palazzo Grassi e altri spazi cittadini all’ombra della luna. Un’occasione, dunque, da non perdere quella offerta da Art Night Venezia per passare una sera diversa dal solito. 

Informazioni utili 
«Art Night Venezia». Venezia, sedi varie. Sabato 21 giugno 2014, dalle ore 18.00. Sito ufficiale della giornata: www.artnight.it. Twitter: @artnightvenezia. Facebook: artnight venezia. Instagram: @artnightvenezia. Informazioni: tel. 041.23466223-6227, e-mail: artnightvenezia@unive.it.