ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 22 giugno 2016

Firenze vista dall’alto: aprono al pubblico le torri della Zecca e San Niccolò

Firenze vista dall’alto, da prospettive inedite. È quanto accadrà questa estate, a partire da venerdì 24 giugno, con il progetto ideato dal Comune di Firenze e dall’Associazione Mus.e, con la collaborazione della Fondazione Angeli del Bello. Fino alla fine di settembre, i visitatori della città toscana potranno accedere a Torre Zecca e Porta Romana, oltre a porta San Nicolò, già riaperta nel 2011.
Tutte e tre queste architetture fanno parte dell’ultima cerchia muraria fiorentina, realizzata a partire dal 1284 e il cui progetto è legato al nome di Arnolfo di Cambio. Un’impresa grandiosa e impegnativa, questa, tanto che i lavori si concluderanno solo nel 1333, avendo dato vita a un circuito murario lungo più di otto chilometri e intervallato da quindici grandi porte di accesso, oltre a numerose torri di difesa.
Il percorso partirà da Porta Romana, originariamente dedicata a San Pier Gattolino (dal nome di una chiesa nelle vicinanze), la cui visita consentirà di percorrere anche uno dei pochi tratti di mura tuttora esistenti: i visitatori potranno entrare da via Gusciana, che un tempo ospitava le stalle dei fiaccherai e le botteghe degli scalpellini, per salire sul camminamento esterno delle mura e giungere alla “soffittona” della porta, realizzata negli anni Venti del Trecento su disegno di Jacopo Orcagna, ma sensibilmente abbassata nel Cinquecento per non diventare facile bersaglio delle artiglierie nemiche.
Si proseguirà, quindi, con Porta San Niccolò, porta maestra a ridosso dell’Arno edificata intorno al 1345, unica fra le torri ad aver mantenuto l’originaria altezza perché protetta dalla collina di San Miniato. Di questa “regina delle torri” i visitatori potranno gustarne la storia, pietra dopo pietra, per poi godere di una meravigliosa vista sulla città.
Infine dirimpetto, dall’altra parte del fiume, la Torre della Zecca, il cui nome ricorda il luogo dove venivano coniate le monete fiorentine grazie all’uso di magli azionati dal flusso dell’acqua del fiume. La visita consentirà così di apprezzare la storia della torre ma anche di conoscere – tra fiorini, denari e quattrini – le vicende della zecca cittadina, qui trasferitasi dalla primitiva collocazione nei pressi di Palazzo Vecchio per l’edificazione della Loggia dei Signori.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1 ] Porta Romana; [fig. 2] Torre Zecca; [fig. 3] Torre San Niccolò

Informazioni utili 
Torre San Niccolò: tutti i giorni, dal 24 giugno al 30 settembre |  ore 17.00-20.00 | visite guidate ogni 30’ (dal 15 al 30 settembre | ore 16.00-19.000);  Torre della Zecca: 25 giugno - 17 luglio - 6 agosto - 18 settembre | 17.00-20.00 | visite guidate ogni 30’ (appuntamento all'ingresso della Torre);  Porta Romana: 26 giugno - 23 luglio - 21 agosto - 10 settembre | 17.00-20.00 | visite guidate ogni 30’ (appuntamento in via Gusciana all'interno del parcheggio della Calza)
Ingresso: € 4,00; gratuito per guide turistiche e interpreti, disabili con accompagnatori, membri Icom, Icomos e Iccrom; gli spazi sono visitabili a partire dagli otto anni di età; in caso di piogga il servizio è annullato. Informazioni e prenotazioni: tel 055.2768224 o 055.2768558 o info@muse.comune.fi.it 

Festival di Bellagio e del lago di Como, un’estate di musica e teatro

Concerti da camera, opera lirica, teatro, ma anche cinema, letteratura e arti figurative: sono questi gli ingredienti della sesta edizione del festival di Bellagio e del Lago di Como, in programma dal 23 giugno all’8 settembre in oltre venti località che si affacciano sul bacino lacustre lombardo. Più di cinquanta gli appuntamenti in cartellone -tutti a ingresso gratuito (oppure con raccolta fondi per finalità benefiche)-, che vedranno in scena ospiti di chiara fama come il pianista Andrea Bacchetti, il violoncellista Andrea Favalessa, il violinista Gennaro Cardaropoli e i direttori Pavel Berman, Massimiliano Caldi, Benjamin Bayl e Tamas Vasary.
A dirigere ancora una volta il festival, che inizierà e terminerà nella scenografica cornice dello storico Salone Reale del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, è la pianista compositrice Rossella Spinosa, la cui idea guida punta ancora una volta punta sul binomio vincente cultura e turismo.
Il festival vede confermata per il secondo anno consecutivo la residenza dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali che realizzerà ben otto concerti tra Erba, Como e altre località delle province comasca e lecchese. Mentre tra le formazioni cameristiche ed orchestrali che si esibiranno vanno segnalate l’Accademia del Ricercare di Torino, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e la Kodaly Zoltan World Youth Orchestra (Ungheria).
Diversi saranno, poi, i progetti di produzione della Bellagio Festival Orchestra (orchestra nata in seno alla manifestazione nel corso delle precedenti edizioni) con programmi dal barocco ai nostri giorni.
Come da tradizione del festival, numerosi saranno, inoltre, i progetti dedicati alla contemporaneità, con commissione di nuovi lavori teatrali e musicali dedicati alle ricorrenze del 2016: 400 anni dalla morte di William Shakespeare, 150 anni dalla nascita di Erik Satie, 150 anni dalla nascita di Benedetto Croce, 120 anni dalla nascita di Eugenio Montale, 100 anni dalla morte di Umberto Boccioni, 130 anni dalla pubblicazione dei libri «Cuore» di Edmondo De Amicis e «Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde».
All’interno del festival, che per il quarto anno consecutivo si aggiudica la medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica italiana e il premio della Presidenza del Senato della Repubblica e della Presidenza della Camera dei Deputati, vanno, poi, segnalate alcune sottosezioni come le rassegne «Varenna Musica e Teatro», «Estate musicale erbese» e «Merate Cinema», quest’ultima dedicata al regista Alfred Hitchcock, oltre all’evento Wikimania ad Esino Lario, dedicato all’italianità in un panorama internazionale, con uno speciale omaggio, nella serata del 24 giugno, a «Frate Sole, film muto del 1918 di Ugo Falena e Mario Corsi, con la sonorizzazione dal vivo de I Solisti Lombardi, in una rivisitazione delle musiche originali di Luigi Mancinelli, a cura del maestro Rossella Spinosa.
Cuore del Festival, come sempre, sarà Bellagio, con i grandi eventi al Grand Hotel Serbelloni (23 giugno, 4 agosto e 8 settembre), alla Fondazione Rockefeller (2 e 30 luglio), nella Basilica di San Giacomo (17 luglio) e nella Chiesa di San Giovanni (8 luglio), ma anche in biblioteca.
Forte spazio sarà dato in questa edizione del festival anche al teatro, con la presenza in cartellone dello spettacolo «Antigone» a cura dell’Accademia Filodrammatici di Milano (26 luglio) e del Premio Pirandello 2016, Luca Micheletti, che proporrà un proprio speciale omaggio a Satie (7 settembre).
Un cartellone, dunque, ricco quello del festival di Bellagio e di Como, che rende omaggio non solo alle arti, ma anche alla bellezza storica e architettonica di luoghi come Villa Cipressi e Villa Monastero a Varenna, Villa Lario a Mandello, villa Vigoni di Loveno, il teatro di Civenna o il Licinium di Erba: luoghi carichi di fascino che tessono la geografia di un territorio che ha accolto artisti indimenticabili, da Liszt a Stendhal, da Flaubert a Wagner.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Salone Reale del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio; [fig. 2] Villa Cipressi a Varenna; [fig. 3] Villa Monastero a Varenna

Informazioni utili
Festival di Bellagio e del lago di Como. Sedi varie. Ingresso: libero;  per i concerti in GH Villa Serbelloni è previsto ingresso con offerta libera destinata a finalità benefiche; per i concerti in Fondazione Rockefeller è richiesta la prenotazione presso l’ufficio Promobellagio; il  concerto del 7 luglio a Merate prevede un biglietto d’ingresso pari a 2 euro. Informazioni: tel. 02.89122267 e contatti@bellagiofestival.com Sito internet: www.bellagiofestival.com. Canali social: twitter.com/bellagiofest o facebook.com/bellagiofestival. Dal 23 giugno all’8 settembre 2016. 

martedì 21 giugno 2016

Rimini 2016: il manifesto balneare è di Aldo Drudi, il designer che ha colorato il mondo del motociclismo

«È un caleidoscopio di segni che raccolgono l'anima della terra riminese»: così Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, ha commentato l’immagine scelta per i manifesti e i materiali turistici della prossima stagione estiva della città romagnola. Dopo la pittura seducente di Milo Manara, il disegno pop di Jovanotti, il richiamo tribale di Pablo Echaurenn, il gioco di parole di Alessandro Bergonzoni e i lavori di artisti come Francesca Ghermandi o Marco Neri, la lunga storia dell’affiche balneare riminese si arricchisce delle suggestioni figurative e fiammeggianti di Aldo Drudi (Cattolica, 1958), il racing designer più conosciuto al mondo per avere reso accattivante e desiderato l’universo dei leggendari piloti di motociclismo.
La tradizione del manifesto balneare viaggia così, nel 2016, lungo una strada diretta verso una meta inconsueta: la cultura indie pop, l’immaginario e la simbologia dei biker. Sarà, dunque, un linguaggio vicino a quello del fumetto e del tatuaggio a interpretare Rimini, in quello che ormai da quindici anni, ovvero dal 2000, è un progetto e un appuntamento classico dell’estate riminese, ripreso da una tradizione nato da negli anni Venti del XX secolo e interrottasi nel secondo Dopoguerra.
Per questa estate riminese, Aldo Drudi -da più di vent’anni riconosciuto protagonista nei paddock della costruzione dell’universo estetico dei centauri, diventato icona internazionale- allarga i suoi orizzonti creativi e porta la sua esperienza e la sua ricerca del segno nel design contemporaneo per offrire il suo contributo all’interpretazione di una città dalle mille sfaccettature.
Ed è il linguaggio pop e contemporaneo dei tatoo che incornicia lo scorcio di paesaggio balneare, raffigurato nel manifesto: l’ingresso di un bagno con la sedimentazione organizzata di elementi, luoghi comuni, simbologie universali, messaggi enigmatici. Un lavoro, quello di Drudi, che evoca il disegno naif di Jovanotti, realizzato nel 2005, quando anche il noto musicista scelse uno stabilimento balneare come teatro dell’accumulazione di oggetti e simboli visivi.
«Ho scelto il segno del tatuaggio –ha spiegato lo stesso autore- per un linguaggio grafico moderno attraverso il quale poter unire tutti gli elementi classici e simbolici della balneazione. Il tutto incorniciato dalla scritta che campeggia in alto ‘Vieni oltre’, che è una espressione tipica della nostra gente, un errore grammaticale e allo stesso tempo un invito, una promessa: vieni a Rimini, troverai qualcosa di più, oltre le tue aspettative. E poi c’è una citazione che è una firma: la moto del mitico ‘Paso’ che simboleggia tutto il mio mondo e i miei ricordi di quando venivo a vedere Pasolini per la Mototemporada con mio babbo e mio fratello. Penso che il mio lavoro non possa prescindere dalla passione per questo sport, dalle emozioni e i colori del fantastico mondo delle corse. È la cifra del mio stile e bisogna aver guidato moto in pista per sapere di cosa si tratta».

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Manifesto per Rimini 2016, firmato da Aldo Drudi; [fig.2 e 3] Una scena della conferenza stampa di presentazione del manifesto balneare per l’estate 2016 di Rimini, alla quale hanno partecipato il sindaco Andrea Gnassi e l'artista Aldo Drudi 
[Le foto sono state messe a disposizione dall'Ufficio stampa dell'ufficio Turismo del Comune di Rimini] 

Informazioni utili 
 www.riminiturismo.it