ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 25 novembre 2017

«I luoghi del cuore», al via i lavori in ventiquattro beni

Sono ventiquattro i progetti di intervento e valorizzazione che il Fai – Fondo per l’ambiente italiano ha deciso di sostenere a un anno dalla chiusura dell’ottava edizione del censimento «I luoghi del cuore», che ha visto gli italiani votare per quei tesori, paesaggi e monumenti, che rappresentano per loro un simbolo delle proprie origini e tradizioni. Otre un milione e cinquecento mila persone espresse il proprio parere nel 2016 chiedendo di salvare o di proteggere luoghi, spesso considerati minori, ma di fondamentale valore identitario per le comunità di riferimento. Di questi ne sono stati scelti appunto ventiquattro, situati in quindici regioni italiane, per i quali sono stati stanziati complessivamente 400mila euro.
I primi interventi riguardano i vincitori del censimento: il Complesso monumentale di Bosco Marengo (Alessandria), posizionatosi al secondo posto della classifica e che grazie a un contributo di 40mila euro completerà l’allestimento al suo interno di un museo vasariano con ventotto nuove opere attualmente in deposito, e le Grotte del Caglieron a Fregona (Treviso), classificatosi terzo, che beneficerà di un intervento di 30mila euro.
Non sono, invece, state prese ancora decisioni in merito al bene classificatosi per primo, il Castello di Sammezzano a Reggello (Firenze), che si trova in una situazione particolare: in seguito all’annullamento dell’asta dello scorso 9 maggio, che aveva visto l’assegnazione del bene a una società araba, la proprietà è tornata al custode giudiziario e, in attesa di sviluppi chiari circa il nuovo proprietario e i suoi progetti, è stato congelato il contributo di 50mila euro già stanziato.
Tra i beni che si sono aggiudicati un contributo vi è anche quello più votato nelle filiali Intesa San Paolo: il Tempietto di San Miserino a San Donac (Brescia), che riceverà 5.000 euro destinati a migliorarne la fruibilità.
Gli altri ventuno luoghi sono stati scelti nell’ambito delle «Linee Guida per la selezione degli interventi», rivolto agli oltre centonovanta beni che hanno ricevuto almeno 1.500 segnalazioni, settantasette dei quali hanno presentato una richiesta di intervento. Le proposte sono state vagliate da una commissione composta da archeologi, architetti e storici dell’arte, secondo otto parametri di valutazione: numero di voti al censimento, qualità e innovazione del progetto proposto, possibilità di effettuare un intervento significativo e duraturo, valenza storico e artistica o naturalistica, importanza per il territorio di riferimento e urgenza dell’urgenza.
Fra questi luoghi si annoverano, per esempio, l’area archeologica di Capo Colonna (Crotone), la spiaggia di Randello a Ragusa, l’Anfiteatro Augusteo di Lucera (Foggia), il Santuario internazionale per i cetacei del Mediterraneo e la Chiesa rupestre del Crocifisso a Lentini, nelle campagne siciliane, con i suoi affreschi di struggente bellezza.
Ma il lavoro del Fai non finisce qui. L’obiettivo è di poter gettare nuova luce su tanti altri luoghi italiani. Non resta, dunque, che aspettare il maggio 2018 quando verrà lanciata la nuova edizione del censimento, un’occasione per raccontare la propria Italia del cuore.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Chiesa rupestre del Crocifisso, Lentini (SR) - Foto di Fabio Fortuna © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [ fig.2] Complesso di Santa Croce, Bosco Marengo (AL) a - Foto di Jonathan Vitali © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fig. 3] Pelagos – Santuario internazionale per i cetacei del Mediterraneo

Informazioni utili
www.iluoghidelcuore.it

giovedì 23 novembre 2017

Venezia, all’auditorium «Lo Squero» il Premio Torta per il restauro

«La trasformazione dello Squero in sede di concerti attraverso un accurato ed elegante intervento, che mette in luce un’ottima acustica, è un appropriato riuso nel rispetto della struttura originale e, soprattutto, un ideale collegamento tra l’isola e la città attraverso la musica»: è questa la motivazione con la quale la Fondazione Giorgio Cini di Venezia si è aggiudicata la XXXIV Premio «Pietro Torta» per il restauro architettonico di Venezia, la cui commissione era presieduta da Maria Camilla Bianchini d’Alberigo.
L’intervento di recupero della struttura, di edificazione ottocentesca, che un tempo ospitava l’antica officina per la riparazione delle barche e che oggi è una sala concerti in grado di ospitare circa duecento persone è stato eseguito dallo studio di architettura veneziano Cattaruzza e Millosevich Architetti Associati, con il contributo del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Virginio Bruni Tedeschi, ente dedicato al figlio del compositore Alberto Bruni Tedeschi di cui la fondazione Cini conserva l’archivio personale tra i fondi dell’Istituto per la Musica.
Il restauro dello Squero -che aggiunge un importante tassello nel piano di recupero del complesso architettonico dell’Isola di San Giorgio Maggiore, iniziato più di una decina di anni fa- si configura, dunque, come un perfetto esempio di collaborazione tra pubblico e privato. Oltre ai due enti già citati la riqualificazione dello spazio, la Fondazione Giorgio Cini ha potuto vantare l’aiuto di varie benefattori e della Fondazione Enzo Hruby, attraverso la progettazione di un sistema di sicurezza integrato di ultima generazione proseguendo, così, nell’impegno iniziato nel 2009 per la messa in sicurezza delle strutture.
Gli interventi conservativi hanno consentito il recupero integrale della spazialità dell’edificio ottocentesco: sono state eliminate tutte le parti interne, riaperti gli archi sulle facciate, eliminate le chiusure sui lati corti. È stata anche rifatta la copertura, dalla quale sono state eliminate le tegole marsigliesi, sostituite da coppi tradizionali. Grazie alla sua eccezionale acustica e alla sua posizione privilegiata che si affaccia direttamente sulla laguna, lo Squero dell’Isola di San Giorgio Maggiore è uno spazio unico che accorda perfettamente musica e immagine. Di fronte alla platea e alle spalle dei musicisti, infatti, le pareti di vetro, come quinte naturali, aprono uno straordinario scorcio sulla laguna offrendo allo spettatore la possibilità di vivere l'esperienza unica di un concerto «a bordo d'acqua».
Grande è la soddisfazione della Fondazione Giorgio Cini per questo riconoscimento. «Per noi il Premio Torta ha un significato speciale -ha, infatti, spiegato il presidente Giovanni Bazoli-. Nel 1975 lo stesso premio venne infatti assegnato a Vittorio Cini. Averlo vinto quest’anno significa anche avere la conferma che siamo stati all’altezza del suo modello. Ed è proprio a Vittorio Cini che dedichiamo questo riconoscimento, nella convinzione che non ci sia modo più degno di celebrare la ricorrenza dei quarant’anni dalla sua scomparsa».

Informazioni utili 
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia, tel. 041.2710357, fax 041.2710221. Sito internet: www.cini.it.

martedì 21 novembre 2017

Riapre a Venezia la fornace Orsoni

Dagli smalti e dalle piastre d’oro antico per i mosaici che decorano la Basilica di San Marco a Venezia alle preziose tessere per il grande Buddha del Wat Phikhun Thong Temple in Thailandia, senza dimenticare le decorazioni per la Sagrada Familia fatta costruire dall’architetto Antoni Gaudì a Barcellona o le colorate realizzazioni per i meravigliosi palazzi da mille e una notte dei reali dell'Arabia Saudita: sono tante le referenze prestigiose legate al nome Orsoni.
La prestigiosa fornace, nata nel lontano 1888 a Cannaregio e unica di questo tipo in centro storico, è tornata da poco a brillare dopo un importante lavoro di restauro architettonico a firma dello studio Duebarradue, già noto in città per aver contribuito al recupero conservativo del Fondaco dei Tedeschi e delle Procuratie Vecchie.
Veneziani e turisti potranno così tornare ad ammirare la Biblioteca del Colore, una sala espositiva che conserva più di tremila e cinquecento colori, debitamente codificati in un numero sconfinato di tonalità e sfumature: un luogo di rara bellezza che, in un’epoca velocizzata e spesso semplificata dal digitale, è uno strumento di comunicazione fortissimo per i progettisti, per gli artisti ma anche per gli appassionati di arte storia e cultura.
Per il restauro, lo studio Duebarradue si è avvalso di fornitori d’eccezione quali i tendaggi di Rodolfo Bevilacqua o i serramenti di Lunardelli o brand di punta del made in Italy nel settore arredo quali Roda e Cappellini.
Nella nuova visione della fornace ci sarà grande attenzione per la tradizione artigiana, cifra stilistica che ha resa questa azienda un’eccellenza nel mondo a partire dal lavoro del suo fondatore, Angelo Orsoni, un uomo realmente innamorato delle misteriose alchimie di un materiale nobile e prezioso come il mosaico, parte fondamentale nella storia artistica veneziana. Quella di Orsoni fu una scommessa caratterizzata fin dall'inizio dal successo. Le tessere della sua fornace, realizzate con tecniche ardite che coniugavano metodologia artigianale e innovazione, conquistarono, infatti, la mitica Esposizione Universale di Parigi, dove il pubblico poté scoprire il suo pannello multicolore della fornace, campionario di smalti e ori musivi. La nuova stagione, capitanata da Riccardo Bisazza, porterà anche a un rinsaldato dialogo con la città, rendendo questo luogo dal fascino senza tempo un punto di interesse per i giovani artisti dell’arte vetraria. Da qui è nata la collaborazione con la Biennale, che ha portato all’esposizione nel Padiglione Venezia del vetro con micro-diamanti, nella inedita tonalità black che segue la versione "chiara" che ha spopolato a Milano al FuoriSalone - Milano Design Week.
Turisti e veneziani potranno visitare la fornace in due appuntamenti fissi al mese,  il primo e l’ultimo mercoledì, esclusi i giorni festivi. Le visite, tutte a titolo gratuito, si terranno su prenotazione a visit@orsoni.com e saranno riservate a gruppi di massimo venti persone, comprese le scolaresche a partire dalla prima media. La Orsoni offre così un'occasione al suo pubblico per accostarsi a progetto innovativo e rivoluzionario che interpreta al meglio la filosofia di una azienda che dalla sua prestigiosa storia trova slancio per un futuro di ricerca e sviluppo sempre nel segno dell'esclusività.

Informazioni utili
http://trend-group.com/orsoni/index.php