Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Albert Camus, Jacques Prévert e Salvador Dalì, ma anche Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Boris Vian, François Truffaut e Juliette Gréco: non c’è artista e intellettuale del Novecento che, in viaggio o in residenza a Parigi, non si sia fatto ammaliare dai suoi bistrot, locali jazz e librerie. Il quartiere di Saint-Germain-des-Prés, sulla rive gauche, ha scritto così pagine importanti per la storia della cultura francese ed europea, soprattutto negli anni della Seconda guerra mondiale e nel periodo immediatamente successivo. Stando alle cronache del tempo, il Surrealismo e il Dadaismo nacquero, per esempio, tra i tavolini del «Café de Flore». Gli esistenzialisti si ritrovavano per scrivere o per discutere tra di loro a «Les Deux Magots». Mentre Pablo Picasso dipinse «Guernica», vero e proprio manifesto contro l’orrore della guerra, in una soffitta di Rue des Grands Augustins.
L’eleganza e il fascino senza tempo di questo quartiere pittoresco e bohemien di Parigi rivive, nella stagione teatrale in corso, grazie allo spettacolo «Saint-Germain-des-Prés», prodotto da France Théâtre, ente teatrale per l’apprendimento della lingua francese attraverso l’arte drammatica, fondato nel 1998 a Roma per volere dell’Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, che vede alla guida l’attore, cantante, drammaturgo e regista Frédéric Lachkar.
Lo spettacolo, la cui tournée sta toccando le principali città italiane e che ha già maturato più di un centinaio di repliche, sarà in cartellone anche al cinema teatro Manzoni di Busto Arsizio nella giornata di giovedì 15 marzo, alle ore 9 e alle ore 11.30.
Ad organizzare le due rappresentazioni in programma, riservate principalmente agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, è Materlingua, centro di produzione di spettacoli con sede a Roma, che lavora anche con le compagnie España Teatro e BroadWAY to English, il cui lavoro gode del patrocinio di Agis e di Agiscuola e che è stato insignito dal Ministero della pubblica istruzione e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali del Label europeo.
«Saint-Germain-des-Prés» è, nelle intenzioni degli organizzatori, «uno spettacolo teatrale e musicale, motivante e divertente, che mette in luce un momento storico fondamentale per l'Europa, quello del secondo conflitto bellico, legandolo a tematiche di attualità, con lo scopo principale di sensibilizzare gli studenti all'interculturalità, alla costruzione del proprio senso civico e alla condivisione di esperienze e stimoli culturali».
La storia porta lo spettatore in un caffè nel cuore di Saint-Germain-des-Prés, da sempre punto di ritrovo di giovani artisti e personalità dall'anima eclettica. Qui lavora Gabriel un ragazzo come tanti, che serve ai tavoli, sognando di realizzarsi nel mondo della musica jazz. Una sera, stanco e demotivato, il giovane si rifugia tra le note del suo pianoforte e, come per magia, viene catapultato in un’altra dimensione, ritrovandosi in compagnia della «Bande de Zazous», un gruppo di suoi coetanei stravaganti e amanti come lui dell'arte e dell'intrattenimento. Tra danza, canto e la suggestiva melodia della fisarmonica e del pianoforte, i giovani artisti gli raccontano quanto di importante c'è da sapere del loro mondo: Saint-Germain-des-Prés settant'anni prima, nell'immediato Secondo dopoguerra.
«La loro forza, sostenuta dal dialogo, dalla cultura e dalla speranza che resta viva nonostante la brutalità della guerra, dimostra al giovane protagonista -si legge nella sinossi dello spettacolo- quanto la piena coscienza di chi si è veramente e la voglia di superare le sovrastrutture imposte dalla società siano l'essenza della felicità. Gabriel, dal canto, suo racconta ai suoi nuovi amici quanto il progresso abbia rivoluzionato i gesti più comuni della quotidianità e lo scambio tra i due periodi storici si arricchisce di dettagli emozionanti e divertenti». Un bell'appuntamento, dunque, da non perdere quello che propone il cinema teatro Manzoni per chi voglia approfondire la conoscenza della lingua in modo originale e a tempo di musica.
Informazioni utili
«Saint-Germain-des-Prés». Cinema teatro Manzoni, via Calatafimi, 5 - Busto Arsizio. Quando: giovedì 15 marzo, ore 9 e ore 11.30. Ingresso: € 12,00. Informazioni e prenotazioni: Materlingua, cell. 329.8812132 o vicky.sarnataro@materlingua.eu.
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
giovedì 8 marzo 2018
martedì 6 marzo 2018
«The Venice Glass Week», aperte le adesioni alla seconda edizione
Forte degli oltre 75mila visitatori che lo scorso settembre hanno affollato le calli di Venezia e Murano per partecipare ai centocinquanta eventi proposti dal primo festival internazionale dedicato all’arte vetraria organizzato in città, «The Venice Glass Week» si prepara a fare il bis.
Da giovedì 8 febbraio è, infatti, possibile inviare la domanda di adesione alla seconda edizione della manifestazione, in programma dal 9 al 16 settembre 2018.
Per inviare la richiesta è necessario consultare il sito web ufficiale www.theveniceglassweek.com, scaricare il regolamento, compilare il formulario con il proprio progetto e inviarlo alla segreteria organizzativa entro il 30 aprile 2018.
La più importante novità dell’edizione 2018 sarà la presenza di un Comitato scientifico: da quest’anno, infatti, tutte le richieste di partecipazione saranno vagliate e selezionate da un team di esperti nel settore del vetro a livello internazionale, tra curatori, storici, critici e studiosi. Il comitato scientifico per l’edizione 2018 sarà presieduto da Rosa Barovier Mentasti, storica del vetro veneziana, e sarà composto dai critici e curatori Chiara Bertola e Jean Blanchaert, dalla giornalista Uta Klotz, direttrice della rivista tedesca «Neues Glas», e dal chimico Marco Verità, docente universitario esperto nella composizione di materiali vitrei.
«The Venice Glass Week» è aperta a tutte le iniziative, nazionali e internazionali, che abbiano al centro la valorizzazione del vetro artistico: non solo mostre e installazioni, ma anche conferenze, spettacoli, workshop, cene a tema, visite guidate, attività per bambini e tanti altri eventi. La partecipazione è a titolo gratuito e non ha costi di adesione.
L’organizzazione di questo evento, che si propone di promuovere una risorsa artistica e produttiva forma d’arte quale l’arte vetraria muranese conosciuta a livello globale, sarà ancora curata da alcune tra le istituzioni più prestigiose della città: la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e il Consorzio Promovetro Murano, insieme al Comune di Venezia.
Definito da Rocco Moliterni, sul quotidiano «La Stampa», «un'occasione unica per imparare tutto quello che c'è da imparare sul vetro d'artista» (16 settembre 2017) e da Rachel Spence del «Financial Times» una ricetta per salvare dal declino «questa manifattura incantevole e arcana» (23 settembre 2017), il festival internazionale dedicato all’arte vetraria si presenta, dunque, come un’occasione più unica che rara per lasciarsi incantare da una produzione antica, che ha il sapore dell’alchimia.
Informazioni utili
www.theveniceglassweek.com
Da giovedì 8 febbraio è, infatti, possibile inviare la domanda di adesione alla seconda edizione della manifestazione, in programma dal 9 al 16 settembre 2018.
Per inviare la richiesta è necessario consultare il sito web ufficiale www.theveniceglassweek.com, scaricare il regolamento, compilare il formulario con il proprio progetto e inviarlo alla segreteria organizzativa entro il 30 aprile 2018.
«The Venice Glass Week» è aperta a tutte le iniziative, nazionali e internazionali, che abbiano al centro la valorizzazione del vetro artistico: non solo mostre e installazioni, ma anche conferenze, spettacoli, workshop, cene a tema, visite guidate, attività per bambini e tanti altri eventi. La partecipazione è a titolo gratuito e non ha costi di adesione.
L’organizzazione di questo evento, che si propone di promuovere una risorsa artistica e produttiva forma d’arte quale l’arte vetraria muranese conosciuta a livello globale, sarà ancora curata da alcune tra le istituzioni più prestigiose della città: la Fondazione Musei Civici di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e il Consorzio Promovetro Murano, insieme al Comune di Venezia.
Definito da Rocco Moliterni, sul quotidiano «La Stampa», «un'occasione unica per imparare tutto quello che c'è da imparare sul vetro d'artista» (16 settembre 2017) e da Rachel Spence del «Financial Times» una ricetta per salvare dal declino «questa manifattura incantevole e arcana» (23 settembre 2017), il festival internazionale dedicato all’arte vetraria si presenta, dunque, come un’occasione più unica che rara per lasciarsi incantare da una produzione antica, che ha il sapore dell’alchimia.
Informazioni utili
www.theveniceglassweek.com
lunedì 5 marzo 2018
«La Serra dei poeti», Sandro Veronesi per la collezione Gori
Sono passati tre anni da quando, una terribile tempesta di vento, ha privato il parco di Celle, in Toscana, di ben cinquecentocinquanta piante storiche. Era il 5 marzo 2015 e da allora si è subito lavorato per ripristinare lo scrigno verde che avvolge la bella collezione di Giuliano Gori, circa quarantacinque ettari all’interno dei quali sono presenti le opere di artisti del calibro di Luciano Fabro, Dennis Oppenheim, Sol LeWitt, e non solo.
Il dialogo costruttivo tra il collezionista pistoiese, Andrea Mati e l’ingegner Mirko Bianconi è sfociato in un’iniziativa riparatoria, che ha dato vita a una serra, o meglio alla «Serra dei poeti», dove favorire la crescita di piante.
Nella realizzazione dell’opera, la cui presentazione si terrà il prossimo 21 marzo (Giornata mondiale della poesia), è stato coinvolto lo scrittore e architetto Sandro Veronesi.
Ispirandosi al paraboloide iperbolico, mito ingegneristico del secolo scorso ed espressione plastica del concetto fisico di «resistenza per forma», l’intellettuale fiorentino ha realizzato un monumento in acciaio inox e vetro dedicato alla Poesia, intesa essa stessa come simbolo universale della «resistenza per forma».
La tradizione letteraria italiana è ricca di riferimenti alle piante, dal busso e dai ciliegi della «Signorina Felicita» di Gozzano ai limoni di Eugenio Montale, dalla ginestra di Giacomo Leopardi ad altri celeberrimi cipressi toscani, quelli cantati da Giosuè Carducci. Così, il piccolo padiglione progettato da Veronesi è dotato all'interno di un semenzaio dove, di volta in volta, queste essenze saranno incubate e prodotte, per rendere omaggio ai poeti di oggi.
Trenta cipressi, della varietà Bolgheri, disposti su quattro filari convergenti dal paesaggista-musicista Andrea Mati suggeriscono al visitatore il percorso da compiere verso questa serra. Il numero trenta è solo un punto di partenza, da incrementare negli anni piantando altri cipressi nell’area del parco. Si tratta quindi di un progetto in progress che sintetizza la vocazione della Fattoria di Celle a stimolare, attraverso una struttura-opera funzionante, una riflessione e un rinnovato apprezzamento della poesia. Un ulteriore tassello, questo, all'interno di una collezione da ammirare con calma.
Informazioni utili
www.goricoll.it
Il dialogo costruttivo tra il collezionista pistoiese, Andrea Mati e l’ingegner Mirko Bianconi è sfociato in un’iniziativa riparatoria, che ha dato vita a una serra, o meglio alla «Serra dei poeti», dove favorire la crescita di piante.
Nella realizzazione dell’opera, la cui presentazione si terrà il prossimo 21 marzo (Giornata mondiale della poesia), è stato coinvolto lo scrittore e architetto Sandro Veronesi.
Ispirandosi al paraboloide iperbolico, mito ingegneristico del secolo scorso ed espressione plastica del concetto fisico di «resistenza per forma», l’intellettuale fiorentino ha realizzato un monumento in acciaio inox e vetro dedicato alla Poesia, intesa essa stessa come simbolo universale della «resistenza per forma».
La tradizione letteraria italiana è ricca di riferimenti alle piante, dal busso e dai ciliegi della «Signorina Felicita» di Gozzano ai limoni di Eugenio Montale, dalla ginestra di Giacomo Leopardi ad altri celeberrimi cipressi toscani, quelli cantati da Giosuè Carducci. Così, il piccolo padiglione progettato da Veronesi è dotato all'interno di un semenzaio dove, di volta in volta, queste essenze saranno incubate e prodotte, per rendere omaggio ai poeti di oggi.
Trenta cipressi, della varietà Bolgheri, disposti su quattro filari convergenti dal paesaggista-musicista Andrea Mati suggeriscono al visitatore il percorso da compiere verso questa serra. Il numero trenta è solo un punto di partenza, da incrementare negli anni piantando altri cipressi nell’area del parco. Si tratta quindi di un progetto in progress che sintetizza la vocazione della Fattoria di Celle a stimolare, attraverso una struttura-opera funzionante, una riflessione e un rinnovato apprezzamento della poesia. Un ulteriore tassello, questo, all'interno di una collezione da ammirare con calma.
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