ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 10 febbraio 2021

Creativi under 28 per le terre del Monviso. Saluzzo indice un concorso per il logo di candidatura a Capitale italiana della cultura 2024

È riservato creativi under 28 il concorso di idee per la realizzazione del logo di candidatura di Saluzzo e Terre del Monviso a Capitale italiana della cultura 2024. Il logo – simbolo/logotipo a cui dovrà essere affiancato un payoff - dovrà esprimere e rappresentare in modo semplice, diretto ed immediato gli elementi fondamentali della visione strategica della candidatura e allo stesso tempo comunicare un territorio vasto, quale è Saluzzo e l’intero sistema delle valli occitane e delle terre del Monviso. Saluzzo con le Terre del Monviso è, infatti, il primo territorio alpino candidato a Capitale italiana della cultura 2024. L’antica capitale del Marchesato, a cavallo tra Italia e Francia, vuole accendere in particolare i riflettori sulla montagna, intesa non solo come meta di svago e loisir, ma come luogo di innovazione e cultura, dalle tante vocazioni e opportunità, soprattutto per i giovani.
Proprio la scelta di assegnare ai creativi under 28, attraverso un concorso di idee, la realizzazione del logo, vuole sottolineare i valori chiave della candidatura basata sulla condivisione e inclusione, sulla partecipazione e sulla promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi.
Il logo dovrà contribuire a creare una identità visiva rappresentativa dell’intero territorio, valorizzando l’importante patrimonio ambientale, culturale, produttivo ed evidenziando allo stesso tempo il carattere innovativo e laboratoriale apportato dal percorso di candidatura.
Si tratta, nello specifico, di progettare un elemento identitario che sarà utilizzato nel dossier di candidatura e nelle iniziative di comunicazione volte a promuovere il percorso di candidatura stesso: dovrà vivere soprattutto on line (sito della candidatura e canali social dedicati) ma anche off line sui materiali che eventualmente si andranno a produrre (locandine, brochure, manifesti, eventuali gadgetpins, magliette o altro da definire).
Il concorso di idee è indetto dal Comune di Saluzzo anche per conto dei sostenitori della candidatura di Saluzzo e Terre del Monviso a Capitale italiana della cultura 2024.
La partecipazione è gratuita e riservata esclusivamente agli under 28
 (singolo o mediante riunione in gruppi di singoli sempre under 28).
Ogni partecipante potrà inviare una sola proposta progettuale rappresentando il logotipo sia a colori e sia in bianco e nero, una versione accompagnata dal payoff e alcune applicazioni e/o visualizzazioni (massimo 6, formato .jpg o .pdf) in contesti e situazioni differenti che ne valorizzino la qualità e ne facciano comprendere la dimensione sistemica.
Ciascun progetto, accompagnato da un file (.word) di una cartella (massimo 2.500 battute, spazi inclusi) con la descrizione del lavoro e il percorso progettuale, dovrà essere inviato esclusivamente tramite pec all’indirizzo protocollo@pec.comune.saluzzo.cn.it entro e non oltre le ore 12 di lunedì 15 febbraio.
L’oggetto della pec dovrà essere «LOGO Candidatura Saluzzo e Terres del Monviso a Capitale italiana della cultura 2024». Le proposte pervenute saranno valutate da una giuria tecnica composta da cinque esperti provenienti dal mondo universitario, del design e del management culturale, il cui giudizio sarà insindacabile. Sei gli elementi di valutazione: originalitàmemorabilità e riconoscibilitàcoerenzaadeguatezzasemplicitàduttilità.
Al vincitore verrà corrisposto un premio in denaro di 2.024 euro lordi
Il bando e gli allegati sono pubblicati sul sito web www.comune.saluzzo.cn.it www.saluzzomonviso2024.it

Informazioni utili
www.saluzzomonviso2024.it | Fb e IG: @saluzzomonviso2024 | #saluzzomonviso2024 #CIDC2024

martedì 9 febbraio 2021

Riapre il Cenacolo di Leonardo da Vinci: sarà più green e avrà una nuova illuminazione

Milano ritrova uno dei suoi monumenti simbolo. Da martedì 9 febbraio il Cenacolo vinciano ritorna ad accogliere i visitatori. L’«Ultima cena», conservata nel Refettorio del convento della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sarà al momento accessibile in via transitoria per due settimane, fino al 21 febbraio, con un orario ridotto: dal martedì al venerdì, con il primo accesso alle ore 9.45 e l’ultimo alle ore 18.45, e con la chiusura nei week-end come da disposizioni presenti nel Dpcm del 14 gennaio 2021.
I biglietti potranno essere acquistati on-line sul sito VivaTicket o scrivendo all’indirizzo cenacologruppi@adartem.it, ma anche in loco, fino a esaurimento dei posti disponibili (la biglietteria sarà aperta dal martedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 18.30).
Data l’incertezza della situazione epidemiologica, la prevendita avrà cadenza settimanale e verrà aperta ogni lunedì: tempi, questi, molto differenti rispetto al passato quando erano necessari mesi di attesa per poter ammirare il capolavoro di Leonardo da Vinci (Anchiano, 1452 – Amboise, 1519), realizzato tra il 1494 e il 1498, dal 1980 uno dei patrimoni mondiali dell'umanità di Unesco.
Per garantire la massima sicurezza ai visitatori e al personale, fino a venerdì 12 febbraio gli ingressi saranno contingentati a sole 12 persone ogni quarto d’ora, per divenire 18 a partire da martedì 16 febbraio; il museo si ritrova così a dimezzare gli accessi che in epoca pre-Covid erano in media di trentotto persone ogni turno di visita.
Per ragioni legate all'emergenza sanitaria, non sarà possibile noleggiare le audioguide, ma sarà messa a disposizione dei visitatori un’App gratuita ricca di approfondimenti.
La riapertura è stata anche l’occasione per presentare le novità che interesseranno il Cenacolo nel 2021. Sono, infatti, in cantiere una serie di significativi interventi conservativi e migliorativi, condotti sia con fondi del Mibact sia grazie all’apporto di soggetti privati
Come ha annunciato la direttrice dei musei statali lombardi, Emanuela Daffra, sarà condotto un approfondito controllo dello stato di salute del capolavoro di Leonardo: «Oltre a monitorare la qualità dell’aria nel Refettorio e gli aspetti statici della parete dell’«Ultima Cena», abbiamo avviato nuove indagini diagnostiche per verificare l’effettivo, attuale stato della superficie dipinta. Già a partire dal prossimo mese, grazie al supporto del Rotary Club Milano Sempione, la «Cena» sarà sottoposta ad una campagna di indagini multispettrali a cura di Annette Keller. Queste indagini, che rileveranno la eventuale presenza di tracce non percepibili con la luce visibile presenti sul dipinto di Leonardo, andranno ad integrarsi con quelle già in corso ad opera del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e dell’Icr (Istituto centrale per il restauro). Per raccogliere queste ed altre informazioni è stato sottoscritto un accordo con il Politecnico di Milano».
Il refettorio, però, non è solo Leonardo. Di fronte alla «Cena», schiacciata dal confronto, sta la coeva «Crocifissione» di Donato Montorfano
La spolveratura totale della parete realizzata durante le recenti settimane di chiusura ha evidenziato necessità conservative non drammatiche ma urgenti e permesso di apprezzare le qualità dell'opera, tutt'altro che banali. 
A breve il grande affresco sarà, dunque, restaurato grazie a un finanziamento del Mibact e al pubblico verrà offerta l'opportunità di osservare l'intervento in corso, anche da una prospettiva ravvicinata.
A partire dall’autunno, il Cenacolo risplenderà, poi, di luce nuova. Grazie ad una sponsorizzazione tecnica di iGuzzini e al progetto di Massimo Iarussi, il refettorio sarà dotato di una nuova illuminazione, ancora più efficace di quella attuale. «Si prevede - si legge nella nota stampa - di abbattere ulteriormente la quota di lux che si possono rivelare nocivi per la conservazione dell’opera di Leonardo e nel contempo di migliorare l’esperienza del visitatore, facendo comprendere meglio la complessità dell’ambiente e quelle che erano le sue funzioni in origine. Le decorazioni presenti saranno esaltate con discrezione in un percorso dove la luce diventerà filo conduttore del racconto».
Il museo avrà anche una svolta green. In collaborazione con il Politecnico di Milano, nelle persone dei professori Joppolo e Ferrari, il Cenacolo rinnoverà il sistema impiantistico con una centrale termica e produzione di energia a pompa di calore, abbassando le emissioni e ottimizzando la produzione di energia; anche questo progetto sarà realizzato con fondi del Mibact.
In questo 2021 il Cenacolo non sarà solo attento all'ambiente, ma sarà anche sensibile a temi sociali, prevedendo una più ampia accessibilità.  In queste settimane il museo  sta, per esempio, perfezionando una convenzione con il carcere di Opera che ha come obiettivo quello di facilitare il reinserimento dei detenuti e di offrire a loro ed alle famiglie l'opportunità di avvicinarsi alla cultura attraverso il patrimonio collegato a una delle opere più note e celebrate della pittura mondiale. Ma non è tutto. Per il 2021 si stanno mettendo a punto anche visite guidate che sappiano toccare sia il registro emozionale che quello scientifico e l’inedita esperienza del Cenacolo Live per rendere fruibile il museo anche nei momenti di chiusura. 

Didascalie delle immagini
[Figg. 1, 2 e 3]  Leonardo Da Vinci, Ultima Cena, 1495-1498. Dipinto murale a secco, 460 × 880 cm. Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano; [fig. 4,5 e 6] Donato Montorfano [1460 ca.-1502 ca.],Crocifissione di Cristo, post 1495. Affresco. Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano

Informazioni utili

lunedì 8 febbraio 2021

Venezia, riparte il Dorsoduro Museum Mile

La cultura a Venezia riparte dal Dorsoduro Museum Mile, l’area tra il Canal Grande e il canale della Giudecca, che vanta quattro musei, le cui collezioni consentono un viaggio lungo otto secoli nella storia dell’arte mondiale: dalla pittura medioevale e rinascimentale al contemporaneo. Con il passaggio del Veneto in zona gialla, dallo scorso 1° febbraio, i musei che hanno sede nel sestiere veneziano di Dorsoduro si sono, dunque, organizzati per la riapertura degli spazi e per rilanciare con forza la loro collaborazione, che al momento riguarda l’attivazione di una speciale scontistica a beneficio dei visitatori di ognuno dei musei del circuito, previa presentazione di un biglietto a pagamento o della Membership card di una delle istituzioni coinvolte.

Lotto e la pittura veneta alle Gallerie dell’Accademia
Da lunedì 8 febbraio
ritornano, dunque, di nuovo accessibili al pubblico le Gallerie dell’Accademia di Venezia, una delle più importanti istituzioni museali d’Italia, che conserva al proprio interno la più completa raccolta di arte veneta del mondo, con capolavori realizzati tra il Trecento e l’Ottocento. Bellini, Piero della Francesca, Mantegna, Bosch, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Tiepolo e Canova sono solo alcuni degli artisti che compongono la raccolta, situata nel complesso comprendente l’ex chiesa e Scuola di Santa Maria della Carità e il convento dei Canonici lateranensi, progettato da Palladio.
In questa sede i visitatori potranno ammirare, fino all'11 aprile, anche uno dei capolavori assoluti della pittura rinascimentale, la «Sacra Conversazione con i santi Caterina e Tommaso» di Lorenzo Lotto, opera realizzata dall’artista veneto nel biennio 1526-1528 e proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La tela, dipinta con ogni probabilità per la devozione privata, è animata da una profonda armonia e raffigura la Madonna, in un soleggiato pomeriggio estivo, seduta sull’erba, mentre sostiene il bambino appoggiato a un ceppo. «L’abito azzurro, ampiamente drappeggiato a formare idealmente una struttura piramidale, sottolinea - raccontano dalle Gallerie dell’Accademia - la solennità del personaggio. A un nastro posto intorno al collo sono legati dei fogli ripiegati con caratteri vergati a mano, illeggibili, interpretati come testi sacri o preghiere. Alle spalle della Madonna, la quercia, che sostituisce il tendaggio della tradizione quattrocentesca, proietta sulle figure ombre irregolari stupendamente naturali. Santa Caterina in un abito di prezioso tessuto verde e mantello rosso, con al fianco la ruota della tortura, è inginocchiata a sinistra di Maria e regge un libro in mano. Al suo fianco San Tommaso tiene appoggiata alla spalla la lancia che trafisse il costato del Cristo. Dalla parte opposta, un angelo incorona la Madonna con una ghirlanda di pervinche, innescando la dinamica della composizione che si snoda da sinistra verso destra». 
Come osserva Francesca Del Torre, responsabile del Kunsthistorisches Museum di Vienna per la pittura italiana, in quest’opera «Lotto si serve di un colorismo raffinatissimo e perfettamente calibrato, tra gli azzurri e i verdi delle figure e del paesaggio ed il rosso del manto dei santi, che conferisce naturalezza, ma anche dinamicità alla conversazione».
Il museo, che nel rispetto delle attuali disposizioni governative potrà essere aperto esclusivamente nei giorni feriali, osserverà i consueti orari: il lunedì, dalle ore 8.15 alle ore 14.15, e dal martedì al venerdì, dalle ore 8.15 alle ore 19.15.

Il XX secolo in mostra alla Collezione Peggy Guggenheim
A partire da giovedì 11 febbraio anche la Collezione Peggy Guggenheim torna ad aprire i cancelli della sua sede: Palazzo Venier dei Leoni, un edificio «non finito» in pietra d’Istria affacciato sul Canal Grande, che al suo interno annovera una delle più complete collezioni per l’arte europea ed americana del XX secolo. Il pubblico potrà così fare un viaggio tra opere fondanti di importanti movimenti novecenteschi come Cubismo, Futurismo, pittura metafisica, astrazione europea, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo astratto americano.
Pablo Picasso, Vasily Kandinsky, René Magritte, Jackson Pollock, Joan Miró, Alexander Calder, Marc Chagall e Giorgio de Chirico sono solo alcuni degli artisti presenti nella collezione della mecenate americana, dove per l’occasione sarà possibile ammirare di nuovo anche «Sulla spiaggia», capolavoro di Pablo Picasso firmato e datato 12 febbraio 1937, nuovamente esposto dopo un anno di assenza.
Dipinta a Le Trem-blay-sur-Mauldre, una cittadina poco distante da Versailles, la tela ricorda le figure antropomorfe dai volumi esageratamente accentuati, dalla consistenza quasi scultorea e inserite in paesaggi marini, tipiche di alcune opere dell'artista eseguite fra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta. Le due bagnanti, la cui attenzione è rivolta principalmente al gioco con la barchetta, sono figure aggraziate e allo stesso tempo mostruose, e la composizione si offre da un lato calma e rilassata, sospesa nel suo sottile lirismo, dall’altro trasmette un velato senso di minaccia per la sinistra presenza della figura che si staglia all’orizzonte.
Un senso di impotente voyerismo, suggerito dall’uomo che osserva le ragazze dalle forme floride, richiama alla mente certi miti classici come il bagno di Diana e alcuni episodi biblici come Susanna e i vecchioni.
In questa prima fase, il museo aprirà solo due giorni a settimana il giovedì e il venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; la prenotazione del biglietto è obbligatoria; è effettuabile on-line sul sito guggenheim-venice.it.

Henri Cartier-Bresson protagonista alla collezione Pinault
Sempre da giovedì 11 febbraio riaprirà la collezione Pinault, con le sue due sedi: Palazzo Grassi e Punta della Dogana, con i progetti espositivi «Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu» e «Youssef Nabil. Once Upon a Dream», che rimarranno visibili gratuitamente fino al 26 febbraio, per sei giorni, ovvero tutti i giovedì e i venerdì di febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
La prima rassegna, davvero imperdibile, svela la Master Collection di Henri Cartier-Bresson: trecentoottantacinque immagini selezionate, agli inizi degli anni Settanta del Novecento, dallo stesso fotografo su richiesta dei suoi amici di lunga data e collezionisti John e Dominique de Menil. Momenti storici epocali, ritratti di vita popolare e grandi personaggi dell’epoca come Henri Matisse e Alberto Giacometti compongono la selezione, raccontata a Venezia attraverso l'occhio di cinque curatori d'eccezione: il regista Wim Wenders, la fotografa Annie Leibovitz, lo scrittore Javier Cercas, la curatrice Sylvie Aubenas (direttrice del dipartimento di stampe e fotografia della Bibliothèque nationale de France) e, naturalmente, il padrone di casa, il collezionista Francois Pinault. Il risultato sono cinque mostre differenti, che propongono angolazioni inedite per conoscere il lavoro di Henri Cartier-Bresson, l’«occhio del secolo», il maestro del «momento decisivo», quell’attimo irripetibile in cui scattare per cogliere l’essenza di una situazione.

Chiusura stagionale per Palazzo Cini. Altre apertura in città per il Carnevale  
Palazzo Cini a San Vio
, raffinata casa-museo sorta nel 1984, riaprirà, invece, in primavera, dopo la consueta chiusura stagionale. Bisognerà, dunque, attendere ancora qualche settimana per vedere la collezione conservata all'interno, che custodisce un prezioso nucleo di opere di Beato Angelico, Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e Pontormo, oltre a un raro nucleo di dipinti del Rinascimento ferrarese, con capolavori di Ercole de’ Roberti, Cosmè Tura e Dosso Dossi.
Per il momento la Fondazione Cini ha riaperto Sala Carnelutti, sull'isola di san Giorgio, dove è ritornata visibile, fino al 12 marzo, la monumentale installazione «Laguna Murano Chandelier» (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00), la spettacolare opera in vetro realizzata a Murano nel 1996 da Dale Chihuly insieme ai maestri Pino Signoretto e Lino Tagliapietra ed esposta per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti.
In occasione del Carnevale
, nella vicina area marciana, riapriranno anche due musei civici: Palazzo Ducale sarà aperto giovedì 11 e venerdì 12 febbraio, dalle 11.00 alle 20.00, e lunedì 15 e martedì 16, dalle 11.00 alle 19.00; il Museo Correr ritornerà, invece, ad accogliere i visitatori giovedì 11, venerdì 12, lunedì 15 e martedì 16 febbraio, dalle 12.00 alle 18.00.
«A marzo, oltre i musei dell’area marciana, - si legge in una nota stampa - apriranno Ca' Pesaro, Museo del Vetro, Palazzo Mocenigo e il Museo di storia naturale, con orari e giorni da definire sulla base del prossimo Dpcm. Per visitare il Museo del settecento veneziano di Ca' Rezzonico e Palazzo Fortuny si dovranno, invece, aspettare alcuni mesi dati gli importanti lavori in corso di riqualificazione e restauro iniziati durante la pandemia».
Venezia ritorna così a respirare aria di cultura a partire da uno degli angoli più caratteristici della città, Dorsoduro, con sue le osterie e i suoi bacari, con i colori vivaci delle piccole attività commerciali che fanno da cornice a quattro musei, tra i più belli della città, uniti dall'idea che la cultura abbia un potere lenitivo e che - insieme, facendo circuito - si può continuare a educare all'arte nonostante il Coronavirus.

Didascalie delle immagini 
[fig. 1] Promo del «Dorsoduro Museum Mile»; [fig. 2] [fig. 4] Gallerie dell'Accademia di Venezia. ©G.A.VE Archivio fotografico – Foto Maddalena Santi  2016. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Gallerie dell’Accademia di Venezia;   [fig. 3] Lorenzo Lotto, «Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso», 1526/1528, Kunsthistorisches Museum, Vienna. [fig. 4] Giorgione , Tempesta, 1502-1503 circa. Olio su tela, 83×73 cm. Gallerie dell'Accademia, Venezia; [Fig. 5] Visitatori alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia; [fig.l 6] © Collezione Peggy Guggenheim. Photo Matteo De Fina; [fig. 7] Punta della Dogana. © Thomas Mayer; [fig. 8] Palazzo Cini a San Vio, Venezia; [fig. 9] Laguna Murano Chandelier, di Dale Chihuly, ph. Enrico Fiorese; [fig. 10] Quartiere di Dorsoduro

Informazioni utili
GALLERIE DELL’ACCADEMIA, Campo della Carità, Dorsoduro 1050 – 30123 Venezia | Oari: lunedì, ore 8.15 – 14.15; da martedì a venerdì, ore 8.15 – 19.15 | www.gallerieaccademia.it. PALAZZO CINI A SAN VIO, Campo San Vio, Dorsoduro 864 – 30123 Venezia. | Orari: Momentaneamente chiusa al pubblico | www.palazzocini.it. PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 – 30123 Venezia | Orari: giovedì – venerdì, ore 10.00 – 18.00. Ingresso su prenotazione da effettuare on-line sul sito www.guggenheim-venice.it. PUNTA DELLA DOGANA, Fondamenta Salute, Dorsoduro 2 – 30123 Venezia | Orari: dall’11 al 26 febbraio 2021, ogni giovedì e venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 | Ingresso gratuito | www.palazzograssi.it