Lotto e la pittura veneta alle Gallerie dell’Accademia
Da lunedì 8 febbraio ritornano, dunque, di nuovo accessibili al pubblico le Gallerie dell’Accademia di Venezia, una delle più importanti istituzioni museali d’Italia, che conserva al proprio interno la più completa raccolta di arte veneta del mondo, con capolavori realizzati tra il Trecento e l’Ottocento. Bellini, Piero della Francesca, Mantegna, Bosch, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Tiepolo e Canova sono solo alcuni degli artisti che compongono la raccolta, situata nel complesso comprendente l’ex chiesa e Scuola di Santa Maria della Carità e il convento dei Canonici lateranensi, progettato da Palladio.
In questa sede i visitatori potranno ammirare, fino all'11 aprile, anche uno dei capolavori assoluti della pittura rinascimentale, la «Sacra Conversazione con i santi Caterina e Tommaso» di Lorenzo Lotto, opera realizzata dall’artista veneto nel biennio 1526-1528 e proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La tela, dipinta con ogni probabilità per la devozione privata, è animata da una profonda armonia e raffigura la Madonna, in un soleggiato pomeriggio estivo, seduta sull’erba, mentre sostiene il bambino appoggiato a un ceppo. «L’abito azzurro, ampiamente drappeggiato a formare idealmente una struttura piramidale, sottolinea - raccontano dalle Gallerie dell’Accademia - la solennità del personaggio. A un nastro posto intorno al collo sono legati dei fogli ripiegati con caratteri vergati a mano, illeggibili, interpretati come testi sacri o preghiere. Alle spalle della Madonna, la quercia, che sostituisce il tendaggio della tradizione quattrocentesca, proietta sulle figure ombre irregolari stupendamente naturali. Santa Caterina in un abito di prezioso tessuto verde e mantello rosso, con al fianco la ruota della tortura, è inginocchiata a sinistra di Maria e regge un libro in mano. Al suo fianco San Tommaso tiene appoggiata alla spalla la lancia che trafisse il costato del Cristo. Dalla parte opposta, un angelo incorona la Madonna con una ghirlanda di pervinche, innescando la dinamica della composizione che si snoda da sinistra verso destra».
Come osserva Francesca Del Torre, responsabile del Kunsthistorisches Museum di Vienna per la pittura italiana, in quest’opera «Lotto si serve di un colorismo raffinatissimo e perfettamente calibrato, tra gli azzurri e i verdi delle figure e del paesaggio ed il rosso del manto dei santi, che conferisce naturalezza, ma anche dinamicità alla conversazione».
Il museo, che nel rispetto delle attuali disposizioni governative potrà essere aperto esclusivamente nei giorni feriali, osserverà i consueti orari: il lunedì, dalle ore 8.15 alle ore 14.15, e dal martedì al venerdì, dalle ore 8.15 alle ore 19.15.
Il XX secolo in mostra alla Collezione Peggy Guggenheim
A partire da giovedì 11 febbraio anche la Collezione Peggy Guggenheim torna ad aprire i cancelli della sua sede: Palazzo Venier dei Leoni, un edificio «non finito» in pietra d’Istria affacciato sul Canal Grande, che al suo interno annovera una delle più complete collezioni per l’arte europea ed americana del XX secolo. Il pubblico potrà così fare un viaggio tra opere fondanti di importanti movimenti novecenteschi come Cubismo, Futurismo, pittura metafisica, astrazione europea, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo astratto americano. Pablo Picasso, Vasily Kandinsky, René Magritte, Jackson Pollock, Joan Miró, Alexander Calder, Marc Chagall e Giorgio de Chirico sono solo alcuni degli artisti presenti nella collezione della mecenate americana, dove per l’occasione sarà possibile ammirare di nuovo anche «Sulla spiaggia», capolavoro di Pablo Picasso firmato e datato 12 febbraio 1937, nuovamente esposto dopo un anno di assenza.
Dipinta a Le Trem-blay-sur-Mauldre, una cittadina poco distante da Versailles, la tela ricorda le figure antropomorfe dai volumi esageratamente accentuati, dalla consistenza quasi scultorea e inserite in paesaggi marini, tipiche di alcune opere dell'artista eseguite fra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta. Le due bagnanti, la cui attenzione è rivolta principalmente al gioco con la barchetta, sono figure aggraziate e allo stesso tempo mostruose, e la composizione si offre da un lato calma e rilassata, sospesa nel suo sottile lirismo, dall’altro trasmette un velato senso di minaccia per la sinistra presenza della figura che si staglia all’orizzonte. Un senso di impotente voyerismo, suggerito dall’uomo che osserva le ragazze dalle forme floride, richiama alla mente certi miti classici come il bagno di Diana e alcuni episodi biblici come Susanna e i vecchioni.
In questa prima fase, il museo aprirà solo due giorni a settimana il giovedì e il venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; la prenotazione del biglietto è obbligatoria; è effettuabile on-line sul sito guggenheim-venice.it.
Henri Cartier-Bresson protagonista alla collezione Pinault
Sempre da giovedì 11 febbraio riaprirà la collezione Pinault, con le sue due sedi: Palazzo Grassi e Punta della Dogana, con i progetti espositivi «Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu» e «Youssef Nabil. Once Upon a Dream», che rimarranno visibili gratuitamente fino al 26 febbraio, per sei giorni, ovvero tutti i giovedì e i venerdì di febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
La prima rassegna, davvero imperdibile, svela la Master Collection di Henri Cartier-Bresson: trecentoottantacinque immagini selezionate, agli inizi degli anni Settanta del Novecento, dallo stesso fotografo su richiesta dei suoi amici di lunga data e collezionisti John e Dominique de Menil. Momenti storici epocali, ritratti di vita popolare e grandi personaggi dell’epoca come Henri Matisse e Alberto Giacometti compongono la selezione, raccontata a Venezia attraverso l'occhio di cinque curatori d'eccezione: il regista Wim Wenders, la fotografa Annie Leibovitz, lo scrittore Javier Cercas, la curatrice Sylvie Aubenas (direttrice del dipartimento di stampe e fotografia della Bibliothèque nationale de France) e, naturalmente, il padrone di casa, il collezionista Francois Pinault. Il risultato sono cinque mostre differenti, che propongono angolazioni inedite per conoscere il lavoro di Henri Cartier-Bresson, l’«occhio del secolo», il maestro del «momento decisivo», quell’attimo irripetibile in cui scattare per cogliere l’essenza di una situazione.
Chiusura stagionale per Palazzo Cini. Altre apertura in città per il Carnevale
Palazzo Cini a San Vio, raffinata casa-museo sorta nel 1984, riaprirà, invece, in primavera, dopo la consueta chiusura stagionale. Bisognerà, dunque, attendere ancora qualche settimana per vedere la collezione conservata all'interno, che custodisce un prezioso nucleo di opere di Beato Angelico, Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e Pontormo, oltre a un raro nucleo di dipinti del Rinascimento ferrarese, con capolavori di Ercole de’ Roberti, Cosmè Tura e Dosso Dossi.
Il museo, che nel rispetto delle attuali disposizioni governative potrà essere aperto esclusivamente nei giorni feriali, osserverà i consueti orari: il lunedì, dalle ore 8.15 alle ore 14.15, e dal martedì al venerdì, dalle ore 8.15 alle ore 19.15.
Il XX secolo in mostra alla Collezione Peggy Guggenheim
A partire da giovedì 11 febbraio anche la Collezione Peggy Guggenheim torna ad aprire i cancelli della sua sede: Palazzo Venier dei Leoni, un edificio «non finito» in pietra d’Istria affacciato sul Canal Grande, che al suo interno annovera una delle più complete collezioni per l’arte europea ed americana del XX secolo. Il pubblico potrà così fare un viaggio tra opere fondanti di importanti movimenti novecenteschi come Cubismo, Futurismo, pittura metafisica, astrazione europea, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo astratto americano. Pablo Picasso, Vasily Kandinsky, René Magritte, Jackson Pollock, Joan Miró, Alexander Calder, Marc Chagall e Giorgio de Chirico sono solo alcuni degli artisti presenti nella collezione della mecenate americana, dove per l’occasione sarà possibile ammirare di nuovo anche «Sulla spiaggia», capolavoro di Pablo Picasso firmato e datato 12 febbraio 1937, nuovamente esposto dopo un anno di assenza.
Dipinta a Le Trem-blay-sur-Mauldre, una cittadina poco distante da Versailles, la tela ricorda le figure antropomorfe dai volumi esageratamente accentuati, dalla consistenza quasi scultorea e inserite in paesaggi marini, tipiche di alcune opere dell'artista eseguite fra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta. Le due bagnanti, la cui attenzione è rivolta principalmente al gioco con la barchetta, sono figure aggraziate e allo stesso tempo mostruose, e la composizione si offre da un lato calma e rilassata, sospesa nel suo sottile lirismo, dall’altro trasmette un velato senso di minaccia per la sinistra presenza della figura che si staglia all’orizzonte. Un senso di impotente voyerismo, suggerito dall’uomo che osserva le ragazze dalle forme floride, richiama alla mente certi miti classici come il bagno di Diana e alcuni episodi biblici come Susanna e i vecchioni.
In questa prima fase, il museo aprirà solo due giorni a settimana il giovedì e il venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; la prenotazione del biglietto è obbligatoria; è effettuabile on-line sul sito guggenheim-venice.it.
Henri Cartier-Bresson protagonista alla collezione Pinault
Sempre da giovedì 11 febbraio riaprirà la collezione Pinault, con le sue due sedi: Palazzo Grassi e Punta della Dogana, con i progetti espositivi «Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu» e «Youssef Nabil. Once Upon a Dream», che rimarranno visibili gratuitamente fino al 26 febbraio, per sei giorni, ovvero tutti i giovedì e i venerdì di febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
La prima rassegna, davvero imperdibile, svela la Master Collection di Henri Cartier-Bresson: trecentoottantacinque immagini selezionate, agli inizi degli anni Settanta del Novecento, dallo stesso fotografo su richiesta dei suoi amici di lunga data e collezionisti John e Dominique de Menil. Momenti storici epocali, ritratti di vita popolare e grandi personaggi dell’epoca come Henri Matisse e Alberto Giacometti compongono la selezione, raccontata a Venezia attraverso l'occhio di cinque curatori d'eccezione: il regista Wim Wenders, la fotografa Annie Leibovitz, lo scrittore Javier Cercas, la curatrice Sylvie Aubenas (direttrice del dipartimento di stampe e fotografia della Bibliothèque nationale de France) e, naturalmente, il padrone di casa, il collezionista Francois Pinault. Il risultato sono cinque mostre differenti, che propongono angolazioni inedite per conoscere il lavoro di Henri Cartier-Bresson, l’«occhio del secolo», il maestro del «momento decisivo», quell’attimo irripetibile in cui scattare per cogliere l’essenza di una situazione.
Chiusura stagionale per Palazzo Cini. Altre apertura in città per il Carnevale
Palazzo Cini a San Vio, raffinata casa-museo sorta nel 1984, riaprirà, invece, in primavera, dopo la consueta chiusura stagionale. Bisognerà, dunque, attendere ancora qualche settimana per vedere la collezione conservata all'interno, che custodisce un prezioso nucleo di opere di Beato Angelico, Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e Pontormo, oltre a un raro nucleo di dipinti del Rinascimento ferrarese, con capolavori di Ercole de’ Roberti, Cosmè Tura e Dosso Dossi.
Per il momento la Fondazione Cini ha riaperto Sala Carnelutti, sull'isola di san Giorgio, dove è ritornata visibile, fino al 12 marzo, la monumentale installazione «Laguna Murano Chandelier» (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00), la spettacolare opera in vetro realizzata a Murano nel 1996 da Dale Chihuly insieme ai maestri Pino Signoretto e Lino Tagliapietra ed esposta per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti.
In occasione del Carnevale, nella vicina area marciana, riapriranno anche due musei civici: Palazzo Ducale sarà aperto giovedì 11 e venerdì 12 febbraio, dalle 11.00 alle 20.00, e lunedì 15 e martedì 16, dalle 11.00 alle 19.00; il Museo Correr ritornerà, invece, ad accogliere i visitatori giovedì 11, venerdì 12, lunedì 15 e martedì 16 febbraio, dalle 12.00 alle 18.00.
«A marzo, oltre i musei dell’area marciana, - si legge in una nota stampa - apriranno Ca' Pesaro, Museo del Vetro, Palazzo Mocenigo e il Museo di storia naturale, con orari e giorni da definire sulla base del prossimo Dpcm. Per visitare il Museo del settecento veneziano di Ca' Rezzonico e Palazzo Fortuny si dovranno, invece, aspettare alcuni mesi dati gli importanti lavori in corso di riqualificazione e restauro iniziati durante la pandemia».
Venezia ritorna così a respirare aria di cultura a partire da uno degli angoli più caratteristici della città, Dorsoduro, con sue le osterie e i suoi bacari, con i colori vivaci delle piccole attività commerciali che fanno da cornice a quattro musei, tra i più belli della città, uniti dall'idea che la cultura abbia un potere lenitivo e che - insieme, facendo circuito - si può continuare a educare all'arte nonostante il Coronavirus.
In occasione del Carnevale, nella vicina area marciana, riapriranno anche due musei civici: Palazzo Ducale sarà aperto giovedì 11 e venerdì 12 febbraio, dalle 11.00 alle 20.00, e lunedì 15 e martedì 16, dalle 11.00 alle 19.00; il Museo Correr ritornerà, invece, ad accogliere i visitatori giovedì 11, venerdì 12, lunedì 15 e martedì 16 febbraio, dalle 12.00 alle 18.00.
«A marzo, oltre i musei dell’area marciana, - si legge in una nota stampa - apriranno Ca' Pesaro, Museo del Vetro, Palazzo Mocenigo e il Museo di storia naturale, con orari e giorni da definire sulla base del prossimo Dpcm. Per visitare il Museo del settecento veneziano di Ca' Rezzonico e Palazzo Fortuny si dovranno, invece, aspettare alcuni mesi dati gli importanti lavori in corso di riqualificazione e restauro iniziati durante la pandemia».
Venezia ritorna così a respirare aria di cultura a partire da uno degli angoli più caratteristici della città, Dorsoduro, con sue le osterie e i suoi bacari, con i colori vivaci delle piccole attività commerciali che fanno da cornice a quattro musei, tra i più belli della città, uniti dall'idea che la cultura abbia un potere lenitivo e che - insieme, facendo circuito - si può continuare a educare all'arte nonostante il Coronavirus.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Promo del «Dorsoduro Museum Mile»; [fig. 2] [fig. 4] Gallerie dell'Accademia di Venezia. ©G.A.VE Archivio fotografico – Foto Maddalena Santi 2016. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Gallerie dell’Accademia di Venezia; [fig. 3] Lorenzo Lotto, «Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso», 1526/1528, Kunsthistorisches Museum, Vienna. [fig. 4] Giorgione , Tempesta, 1502-1503 circa. Olio su tela, 83×73 cm. Gallerie dell'Accademia, Venezia; [Fig. 5] Visitatori alla collezione Peggy Guggenheim di Venezia; [fig.l 6] © Collezione Peggy Guggenheim. Photo Matteo De Fina; [fig. 7] Punta della Dogana. © Thomas Mayer; [fig. 8] Palazzo Cini a San Vio, Venezia; [fig. 9] Laguna Murano Chandelier, di Dale Chihuly, ph. Enrico Fiorese; [fig. 10] Quartiere di Dorsoduro
Informazioni utili
GALLERIE DELL’ACCADEMIA, Campo della Carità, Dorsoduro 1050 – 30123 Venezia | Oari: lunedì, ore 8.15 – 14.15; da martedì a venerdì, ore 8.15 – 19.15 | www.gallerieaccademia.it. PALAZZO CINI A SAN VIO, Campo San Vio, Dorsoduro 864 – 30123 Venezia. | Orari: Momentaneamente chiusa al pubblico | www.palazzocini.it. PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701 – 30123 Venezia | Orari: giovedì – venerdì, ore 10.00 – 18.00. Ingresso su prenotazione da effettuare on-line sul sito www.guggenheim-venice.it. PUNTA DELLA DOGANA, Fondamenta Salute, Dorsoduro 2 – 30123 Venezia | Orari: dall’11 al 26 febbraio 2021, ogni giovedì e venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 19.00 | Ingresso gratuito | www.palazzograssi.it
1 commento:
Oltre centocinquanta persone hanno visitato nel primo giorno di apertura le Gallerie dell’Accademia. I visitatori, tutti veneti, considerando l'attuale divieto di spostamento tra regioni, provenivano principalmente da Venezia, ma anche dalle altre città, come Padova, Vicenza, Rovigo e Verona. Tra loro, studenti, pensionati, affezionati delle Gallerie, insegnanti, guide turistiche. Hanno registrato il tutto esaurito le visite guidate del direttore Giulio Manieri Elia. Proprio per soddisfare le tante richieste di ampliare queste finestre di dialogo, i visitatori sono stati accolti a sorpresa anche dalla vicedirettrice Roberta Battaglia, che ha tenuto ulteriori incontri, inizialmente non programmati, per approfondire le opere della più grande collezione di arte veneta al mondo. «Siamo felicissimi di questo primo grande risultato – ha dichiara il direttore Manieri Elia – che non era scontato per un lunedì mattina. Stiamo riscoprendo un affetto e una vicinanza straordinari da parte della comunità locale di riferimento. E questo è un segno di fiducia e positività per la ripartenza della cultura e dell'arte». Durante la prima settimana di apertura sono previsti tutti i giorni momenti di approfondimento gratuiti, compresi nel biglietto d'ingresso, curati dai funzionari e dallo staff del museo per indagare nuove relazioni tra i dipinti e scoprire dettagli sulle opere. Per aggiornamenti si consiglia di consultare il sito www.gallerieaccademia.it.
Posta un commento