Si inizierà sabato 3 luglio a Perugia, nel chiostro del complesso monumentale di Sant’Anna, con «Maguy Marin - L’Urgence d’Agir» di David Mambouch, il documentario che racconta l’incredibile vita della coreografa francese, figlia di immigrati spagnoli, a partire dallo spettacolo che quaranta anni fa sconvolse il mondo della danza: «May B».
Il 25 luglio ci sarà il primo degli appuntamenti con una simbolica Carta Bianca che guiderà le improvvisazioni degli artisti ospiti di questa edizione: meraviglia, forza, vita e poesia andranno in scena nei vicoli, nelle piazze, nei giardini di Cortona, Castiglion Fiorentino e Castiglione del Lago. I due appuntamenti successivi ci saranno il 22 e il 24 agosto. Autori dal tratto nobile e dal respiro sensibile come i fratelli Elisabetta e Gennaro Lauro offriranno agli spettatori il loro gesto intenso; Chiara Marolla accompagnerà il pubblico sul filo di una immaginazione intima e arcaica, lasciandolo viaggiare in un mondo ricco di risonanze; l’energia e la vitalità di Sofia Nappi, insieme ad Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli, lasceranno che i nostri sguardi si perdano in un vortice fluido e vigoroso.
Si proseguirà il 26 luglio, nella Rocca medioevale di Castiglione del Lago, affacciata sul Lago Trasimeno, con lo spettacolo «Wabi Sabi», che avrà ancora per protagonista la coreografa Sofia Nappi insieme a Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli. L’appuntamento offre una visione del mondo incentrata sull’accettazione della transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’imperfetto, effimero e incompleto delle nostre vite. A seguire, verrà proiettato il film «Polina, danser sa vie», presentato al Festival di Venezia, che, a partire dalla graphic novel di Bastien Vivès, racconta la storia di una ballerina di otto anni che vive a Mosca subito dopo lo smantellamento della Cortina di ferro. Con una modesta formazione alle spalle, Polina si iscrive alla prestigiosa scuola del maestro Bojinski che, comprendendone subito l’incredibile potenziale, inizia ad allenarla duramente per un decennio, finché a soli diciotto anni la ragazza realizza il sogno di entrare al Bolshoi. È in quel momento che Polina incontra Adrien, un affascinante ballerino francese. La giovane attraverso di lui non scoprirà soltanto l’amore ma, soprattutto, una nuova forma di danza, più contemporanea ed espressiva, qualcosa che le cambierà la vita per sempre.
Domenica 22 agosto si proseguirà al Parterre di Cortona con «Une Joie Secrète». Protagonista sarà la coreografa Nadia Vadori-Gauthier con il suo progetto «Une minute de danse par jour»: nel 2015, sotto choc per l’attentato a «Charlie Hebdo», la coreografa prende la decisione di danzare un minuto ogni giorno, di filmarsi e di condividere i suoi video sulle reti sociali. Le sue danze cavalcano l’onda dell’attualità più bruciante (attentati, scioperi, manifestazioni, elezioni) o dei micro-avvenimenti della vita quotidiana. Dopo quattro anni circa, il progetto si mostra come un gesto di resistenza poetica agita nei contesti più vari e in qualsiasi circostanza. Il regista Jérôme Cassou ha realizzato una sorta di road movie seguendo la performer con una telecamera a mano, nel modo più realistico e confidenziale, nella folla o in solitudine, in giro per Parigi, raccogliendo preziose testimonianze durante il processo di lavorazione su corpi, volti, voci.
Il 24 agosto ci si sposterà, quindi, a Castiglion Fiorentino per raccontare, attraverso due pellicole emozionanti, il potenziale benefico della danza. Si inizierà con «L’age d’or», il cortometraggio del pluripremiato coreografo e artista visivo Eric Mihn Cuong Castaing, che racconta l’esperimento nato dall’incontro tra un gruppo di bambini con disturbi motori e la compagnia del Balletto di Marsiglia. A seguire, verrà proiettato «Dancing dreams sui Passi di Pina Bausch», una storia emozionante che mette in scena un capolavoro della coreografa tedesca, «Kontakthof» adattandolo per un gruppo di adolescenti.
La rassegna si chiuderà il 15 settembre ad Arezzo con un’altra figura cardine della storia della danza contemporanea: Merce Cunningham, raccontata dell’omonimo film della regista Alla Kovgan, che ripercorre il pensiero rivoluzionario dell’artista, a partire dai primi anni come ballerino che lotta per affermarsi nella New York del Dopoguerra fino a quando si impone come uno dei coreografi più visionari e influenti del mondo. Attraverso immagini rare della sua eccezionale carriera e grazie alla tecnologia, la filosofia e le vicende di Cunningham vengono intrecciate, dando luogo a un percorso in profondità all’interno del mondo del coreografo.
Sempre il 15 settembre, insieme alla giornalista Francesca Rosso, autrice di un’originale pubblicazione sulla storia del cinema raccontata attraverso l’arte coreutica, si parlerà del rapporto tra la danza e la macchina da presa.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Una scena del film «Polina, danser sa vie», un film di Valérie Muller e Angelin Preljocaj, con Anastasia Shevtsova e Juliette Binoche; [fig. 2] Una scena del film «Maguy Marin. L’urgence d’agir», di David Mambouch. © Didier Grappe; [fig. 3] © Nadia Vadori Gauthier, «Une minute de danse par jour», Danse 2204; [fig. 4 e 5 ] «Cunningham», un film di Alla Kovgan; [fig. 6] Una scena del film «Una Joie Secrète», di Jerome Cassou
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