Scenario della manifestazione, in programma dal 25 giugno al 10 agosto, sarà il Parco della Zucca (via di Saliceto 3/22, Bologna), adiacente al Museo per la Memoria di Ustica, che ospita un’installazione permanente di Christian Boltanski e i i resti recuperati del velivolo DC9.
In continuità con quanto presentato negli ultimi anni, la rassegna – si legge nella nota stampa - «parte da opere prime originali che sappiano rivolgere il proprio sguardo al futuro e alle nuove generazioni nella consapevolezza che solo interrogandosi e mantenendo viva l’attenzione sul passato e sulla storia sia possibile dare risposte ai continui mutamenti a cui siamo sottoposti quotidianamente. Un popolo senza memoria è un popolo privo di anima, un edificio senza fondamenta che non può resistere alle intemperie e non può nemmeno ergersi verso l’alto, verso il futuro».
Sette appuntamenti, tutti preceduti da visite guidate a cura del Mambo all’installazione di Christian Boltanski, daranno vita a dialoghi peculiari tra gli accadimenti del giugno 1980, l’installazione di Boltanski, il presente e il futuro, spaziando tra opere d’arte, teatro, jazz, danza e poesia.
Si inizierà, dal 25 al 27 giugno, con l’installazione performativa «Battaglia Aerea» del duo PetriPaselli, a cura di Lorenzo Balbi, realizzata in collaborazione con il Mambo - Museo d’arte moderna di Bologna. L’opera, visitabile con un gettone da ritirarsi al Museo della Memoria di Ustica (il 25 e 26 giugno, dalle ore 18:00 alle ore 22:00, il 27 giugno dalle ore 18:00 alle ore 23:00), intende affrontare la tragedia avvenuta nei cieli italiani come un atto di «violenza», una vera e propria guerra in tempo di pace consumatasi tra aerei militari di diverse nazioni e proseguita, negli anni successivi, con giochi di potere e ostacoli nella ricerca della verità. In linea con la loro poetica, che dietro a un evento giocoso e ironico nasconde sempre una seconda lettura più profonda, il duo PetriPaselli inviterà i visitatori a salire su una vera giostra Telecombat da Luna Park, installata nel Parco della Zucca, e a inseguire e colpire gli altri partecipanti all'interno del proprio aereo simulando la partecipazione a una battaglia nel cielo.
Giovedì 1° luglio la rassegna si sposterà nei territori della danza contemporanea con «Aerea», di e con Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, progetto vincitore di Premio Hermès Danza di Triennale Milano, realizzato in collaborazione con Danza Urbana per i 25 anni della rassegna. Lo spettacolo – si legge nella nota stampa - «è la prima parte di un dittico che si articola attorno a un oggetto sin dal principio impiegato per manifestare appartenenza e separazione, marcando il distinguo tra un ipotetico noi e loro: la bandiera. In costante prossimità, come facenti parte di un’unica anatomia, umani e bandiere compaiono da un fitto buio, lasciando solo a loro la possibilità di manifestarsi in immagini».
Nella serata successiva, giovedì 8 luglio, Ottavia Piccolo, sarà protagonista dello spettacolo «L’orizzonte di notte non esiste», testo originale scritto da Nello Scavo, giornalista di «Avvenire», che nel 2020 ha ottenuto il Premio Roberto Morrione per l’impegno nel raccontare con coraggio e spirito di verità la terribile avventura dei migranti nel Mediterraneo. L’autore ricorda le vite spezzate dei bambini migranti in varie parti del pianeta, in particolare i viaggi dal Messico all’America, dall’Africa in Europa e dall’Asia attraverso i Balcani, in parallelo alle dodici giovanissime vite tragicamente interrotte nei cieli sopra Ustica la sera del 27 giugno 1980.
Il programma di «Attorno al Museo» proseguirà la settimana successiva, giovedì 15 luglio, con «Il segno di Ustica», una conversazione sull'eccezionale percorso storico artistico nato dalla battaglia per la verità portata avanti dall’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. All’incontro, coordinato dal presidente dell’Istituzione Bologna Musei Roberto Grandi e realizzato in collaborazione con l’Istituto storico Parri, parteciperanno Luca Alessandrini, Daria Bonfietti, Giuseppe De Mattia, Flavio Favelli e Andrea Mochi Sismondi, curatore dell’omonima pubblicazione di Cue Press, fresca di stampa. Durante la serata, verrà passata in rassegna l’intensa attività di produzione artistica che negli anni ha generato opere originali di alto valore, in parallelo al percorso di ricerca storica, che ha portato alle recenti pubblicazioni «Ustica. Una ricostruzione storica» di Cora Ranci, edito da Laterza, e «1980: l'anno di Ustica», a cura di Luca Alessandrini, edito da Mondadori.
Lunedì 19 luglio la rassegna registrerà, quindi, il ritorno di Marco Paolini con il suo ultimo lavoro: «Teatro fra parentesi. Le mie storie per questo tempo». L’appuntamento teatrale, pensato durante il primo lockdown e già andato in scena la scorsa estate, nasce da una necessità scaturita dall’emergenza pandemica: quella di immaginare un ruolo a tutto campo per lo spettacolo dal vivo, che vada oltre le categorie tradizionali di arte e cultura. «Teatro fra parentesi», che vede in scena anche Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi, si basa su un canovaccio autobiografico che cuce insieme storie vecchie e nuove e si è arricchito via via di canzoni e musiche.
La rassegna si gemellerà, quindi, con il Bologna Jazz Festival: giovedì 29 luglio si terrà il «Concerto per la Memoria» (ingresso a pagamento), interpretato dal trombettista Enrico Rava, accompagnato al pianoforte da Andrea Pozza, attualmente tra i pianisti più richiesti a livello europeo. Il duo presenterà melodie e brani tratti dalla migliore tradizione jazzistica: dagli standard più antichi come «Cheek to Cheek» a brani tratti dal repertorio di Miles Davis e Chet Baker, senza dimenticare qualche incursione nella musica brasiliana di Jobim; il tutto elaborato in maniera originale dalle personalità dei due musicisti.
«Attorno al Museo» si chiuderà, martedì 10 agosto, con «La Notte di San Lorenzo. Lascia sia il vento a completar le parole», progetto artistico di e con Anna Amadori e Francesca Mazza. Durante la serata, si succederanno le parole di tre poetesse - Cristina Campo, Margherita Guidacci, Antonia Pozzi - accomunate dalla religione della scrittura, dalle loro vite appartate, quasi clandestine e dal destino della loro opera spesso dimenticata o solo tardivamente rivalutata e amata, così come da una comunanza di temi: il rapporto intimo e viscerale con la natura e il continuo dialogo con Dio o con l'elemento spirituale dell'esistenza umana.
A completamento delle iniziative che accompagnano il quarantunesimo anniversario, su una delle pareti esterne del Museo per la Memoria di Ustica, sarà visibile, per tutta la durata della rassegna, una mostra di vignette satiriche pubblicate in «Come è profondo il mare», il numero speciale della rivista satirica «Cuore», diretta da Michele Serra, uscito nel 1994. Ai testi di Michele Serra, Andrea Purgatori, alle citazioni dei documenti della Commissione stragi del senatore Gualtieri si aggiungevano i disegni, le vignette delle firme più prestigiose e note (tra gli altri Vincino, Ellekappa e Vauro) e nell’insieme il racconto diventava stimolo efficace alle coscienze.
Didascalie delle immagini
1. Officina Immagine. Immagine 41° anniversario della Strage di Ustica; 2.2.PetriPaselli, Battaglia Aerea, 2021. Manifesto; 3. Ottavia Piccolo. Foto di Tommaso Le Pera; 4. Marco Paolini, Teatro fra parentesi. Le mie storie per questo tempo, 2020. Foto di Gianluca Moretto; 5. Enrico Rava. Foto di Giorgio Luzi; 6. Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, AEREA, 2019. ©TriennaleMilano. Foto di Gianluca Di Ioia
Informazioni utili
Prenotazioni e prevendita dei biglietti sul sito https://attornoalmuseo.it/.
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