ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 26 aprile 2021

«L’arca di vetro» attracca all’isola di San Giorgio Maggiore. A «Le stanze del vetro» lo zoo di Pierre Rosenberg

Farfalle, tartarughe, elefanti, gatti, balene, polipi, volpi, orsi, ippopotami, pesci, mammut, pappagalli, giraffe e cani: è uno zoo, ricco e variopinto, quello che andrà in scena a Venezia, dal 26 aprile al 1° agosto, nella mostra «L’arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg», a cura di Giordana Naccari e Cristina Beltrami, con un allestimento scenografico firmato da Denise Carnini e Francesca Pedrotti. Nonostante il clima incerto dettato dall’andamento della pandemia, «Le stanze del vetro», il progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per promuovere lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento e contemporanea, ha messo a punto il programma espositivo per i prossimi mesi e ha deciso di iniziare in maniera originale e coinvolgente, raccontando la storia delle vetrerie muranesi attraverso un’angolazione inedita: l’animale di vetro.
Gli oltre 750 pezzi in esposizione, tra cui ci sono anche minuscoli insetti realizzati a lume in scala reale da Bruno Amadi, appartengono alla collezione personale che Pierre Rosenberg, storico direttore del Museo del Louvre di Parigi, ha messo insieme in trent’anni d’assidua frequentazione di Venezia.
Quando questo genere di produzione vetraria era ancora relegato all’ambito del souvenir o considerata come una sorta di divertissement da fornace, lo studioso francese ha dimostrato una passione autentica, svincolata dalle mode, e ha creato una collezione quanto mai originale e vasta, della quale questa mostra dà parzialmente conto.
La Murano del Novecento ha prodotto un repertorio assai vasto di animali di vetro, che da un lato incantano per le infinite interpretazioni del soggetto e dall’altro si fanno testimoni di una tecnica millenaria e dei quali questa mostra offre uno scorcio assai personale e originale.
L’animale in vetro ha, infatti, due caratteristiche che lo distinguono dai bestiari realizzati in altri materiali: non ha mai atteggiamenti feroci, che sono invece tipici della scultura animalier più tradizionale, e soprattutto non è mai pensato come un gioco.
Eppure un senso ludico aleggia talvolta in questa collezione di rara ecletticità, raccolta mescolando animali celeberrimi a quelli di vetrerie meno note o persino sconosciute, seguendo il filo, certamente della qualità tecnica, ma anche dell’ironia e di un gusto completamente personale e distante da schemi e attese.
Non mancano esemplari delle serie più note come i pulegosi di Napolene Martinuzzi, i volatili di Tyra Lundgren o di Toni Zuccheri per la Venini. Accanto a esemplari noti della Seguso Vetri d’Arte, agli zebrati di Barovier e Toso, agli acquari di Alfredo Barbini, la mostra propone un vasto campionario di animali realizzati da vetrerie meno note ma altrettanto interessanti sul fronte della sperimentazione tecnica e formale della Murano del Novecento. A dimostrazione dell’inesauribile ispirazione del soggetto animalier, la mostra include anche sculture di artisti viventi come Cristiano BianchinMarcantonio Brandolini d’AddaFranck EhrlerMassimo NordioIsabelle PoilprezMaria Grazia Rosin e Giorgio Vigna.
A corredo della mostra, di cui rimarrà documentazione in un catalogo di Skira, verrà proiettato un video d’animazione realizzato da Giulia Savorani, artista visiva e regista che, partendo da disegni su vetro, ha dato vita a una fiaba ideata per quest’occasione da Giordana Naccari
«L’arca di Vetro» sarà visitabile non solo in presenza, ma anche in modalità digitale grazie al nuovo virtual tour 3D, che sarà lanciato nella giornata del 26 aprile - accessibile, sia da desktop che da mobile - che darà la possibilità di approfondire, sala dopo sala, le straordinarie opere esposte grazie ai numerosi contributi testuali, fotografici e video dedicati alla produzione veneziana degli animali di vetro. Un’occasione in più, questa, per immergersi nel mondo leggero e fragile, giocoso e sognante messo insieme da Pierre Rosenberg in tanti anni di passeggiate veneziane, tra campielli, calli, fondaci e rii.

Didascalie delle immagini 
[Fig. 1] Farfalle di Bruno Amadi, anni ottanta. Courtesy Le stanze del vetro; [fig. 2]  Due galli e un pappagallo di Dino Martens per la vetreria Aureliano Toso, anni cinquanta. Courtesy Le stanze del vetro; [fig. 3] Balene in vetro di Murano, dagli anni cinquanta agli anni ottanta. Courtesy Le stanze del vetro. Ph. Enrico Fiorese; [fig. 4] Due Polipi in vetro di Murano con dettagli in murrina e in pasta bianca e nera, anni trenta e cinquanta. Courtesy Le stanze del vetro. Ph. Enrico Fiorese; [fig. 5] Volpe, Flavio Poli per Seguso Vetri d’Arte, 1936c. Courtesy Le stanze del vetro; [fig. 6] Gatto della serie Moonlight, disegnata da Antonio Da Ros per la vetreria Gino Cenedese & Figlio, 1964 c. Courtesy Le stanze del vetro . Ph. Enrico Fiorese

Informazioni utili 
L’arca di vetro. La collezione di animali di Pierre Rosenberg. Le stanze del vetro – Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia. Orari: 10.00 – 19.00, chiuso il mercoledì. Ingresso libero. Informazioni:  info@lestanzedelvetro.org | info@cini.it. Sito web: www.lestanzedelvetro.org | www.cini.it. Dal 26 aprile al 1° agosto 2021. La mostra è stata prorogata fino al 1° novembre 2021

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