L’immagine del Duomo di Mirandola, profondamente ferito dalle due scosse telluriche che lo scorso maggio hanno portato la devastazione e la morte in Emilia Romagna, ha fatto il giro del mondo. Ma l’elenco dei beni architettonici e storico-artistici della cittadina del Modenese, fiore all’occhiello del settore biomedicale italiano, che hanno subito gravi danni non si limita al solo complesso religioso quattrocentesco, al cui interno erano conservate opere di Paolo Bonelli e Sante Peranda, ma comprende anche il Palazzo comunale, il Teatro nuovo, il Castello dei Pico, varie chiese ed edifici scolastici, tra le quali l’Istituto di istruzione superiore «Giuseppe Luosi». E sono proprio gli alunni di questa scuola alcuni dei protagonisti del progetto artistico e didattico «Ricreazioni. Artisti per Mirandola» , realizzato dall’associazione culturale «Abaco», grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e alla collaborazione dell’Amministrazione comunale.
Fino a domenica 16 giugno, il centro storico della cittadina rivivrà grazie alle installazioni di quattro artisti emiliani inviati da Elisabetta Modena e Valentina Rossi a interrogarsi sul tema della casa e del suo significato, dopo che il terremoto della scorsa primavera ha ferito, non solo edifici ed infrastrutture, ma anche le più profonde sicurezza di chi abita questo angolo d’Italia.
«La prima scossa, quella delle 4 del mattino di domenica 20 maggio 2012, ha colto tutti nel sonno e ha sconvolto per sempre l’idea di pace e inviolabilità dello spazio più intimo. La quotidianità e la comune riconoscibilità della differenza tra territorio privato e pubblico -raccontano le due curatrici- sono state messe in discussione nei mesi immediatamente successivi a favore di una condivisione o promiscuità che ha destabilizzato le comunità che abitano questi luoghi. Molti emiliani sono oggi abituati a ragionare ad un prima e un dopo: il terremoto ha cambiato tutto, anche la concreta dimensione di ricordi, valori, immagini, profumi, colori e riti connessi alla dimensione della casa, ormai spezzati da una ricostruzione che prevede inevitabilmente tempi lunghi».
Da queste considerazioni è nato il progetto «Ricreazioni», accompagnato da un articolato programma didattico dedicato ai bambini delle scuole primarie e secondarie di primo livello, curato da Giulia Marchetti e Chiara Baldassarri, il cui intento è di rimandare all’idea di creazione artistica e, contemporaneamente, a quella di ri-costruzione di un territorio, ma anche di una comunità e di una identità fortemente incrinate dal terremoto.
E’ stato così ideato un percorso di memoria e di speranza che vede in piazza della Costituente l’intervento di Davide Bertocchi, dal titolo «Volare» (2013): un insieme di cassette con quarantacinque giri posizionati davanti al foro di ingresso, omaggio alla celebre canzone «Nel blu dipinto di blu» di Domenico Modugno.
In via Roma (alle spalle del Duomo), il visitatore troverà, invece, la scritta «Campioni del mondo», disegnata da Flavio Fanelli in nero su sfondo giallo, prendendo spunto dal titolo della «Gazzetta dello Sport» del 12 luglio 1982, quella del giorno dopo la vittoria italiana ai Mondiali di Spagna. Mentre Chiara Pergolaha portato in piazza Garibaldi la sua «Girandola», lettere da calpestare alla ricerca di parole nuove per il futuro.
Altra reinterpretazione dello spazio pubblico, in vista della rinascita del centro storico, è quella di Claudia Losi che, con la sua installazione «Quando il suono delle campane scorreva tra le vie», medita sul fatto che il terremoto abbia distrutto anche tanti campanili. Su festoni colorati, agganciati a dei sonagli, sono state riportate le risposte dei mirandolesi alla domanda «Che cosa avete perso e che cosa avete trovato con il terremoto?» e quando soffia il vento sembra di risentire suonare la campane del vicino convento di San Francesco.
Il progetto «Ricreazioni» coinvolge anche i container, dove oggi ha sede l’Istituto di istruzione superiore «Giuseppe Luosi». Qui, nei mesi scorsi, gli artisti Stefano Arienti, Cuoghi Corsello, Emilio Fantin, Eva Marisaldi e Il Prufesur, con gli allievi della scuola e sotto la supervisione di Anteo Radovan, hanno dato colore al grigio dei prefabbricati. I loro interventi, come quelli attuati nel centro storico, saranno pubblicati in un catalogo-libro d’artista, stampato da Fortino Editions in edizione limitata: una nuova guida della città di Mirandola su cui gli artisti interverranno con progetti, bozzetti e rielaborazioni creative, perché il futuro di una città può passare anche dall’arte.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Claudia Losi, «Quando il suono delle campane scorreva tra le vie», 2013. Fettucce di cotone, sonagli, inchiostro indelebile; [fig. 2] Flavio Fanelli, «1982. Campioni del mondo», 2013 [fig. 3] Chiara Pergola, progetto per «Girandola», 2013 ; [fig. 4 e 5] Davide Bertocchi, «Volare», 2013. Modello dell’installazione
Informazioni utili
«Ricreazioni. Artisti per Mirandola». Centro storico e Istituto di istruzione superiore «Giuseppe Luosi» (container di via 29 maggio) – Mirandola (Modena). Catalogo: «Ricreazioni. Nuova guida per Mirandola», Fortino Editions 2013. Fino a domenica 16 giugno 2013
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