Si arricchisce di un nuovo prezioso tassello il Museo delle Cappelle medicee di Firenze. È, infatti, da poco tornato visibile per intero il Tesoro di San Lorenzo, composto da circa cento oggetti di inestimabile valore, appartenuti alle collezioni medicee, commissionati da Lorenzo il Magnifico e dai papi Medici -Leone X e Clemente VII- e, per volere di quest’ultimo, esposti nella controfacciata della basilica di San Lorenzo adibita all’ostensione delle reliquie grazie al progetto di Michelangelo.
Si tratta non solo di reliquie, ma anche lavori di eccelsa qualità usciti dalle botteghe di abili orafi attivi per la corte fiorentina come quelli del bolognese Cosimo Merlini il Vecchio, chiamato in Galleria fin dal 1614 e impegnato in diverse commissioni patrocinate da Cristina di Lorena e Maria Maddalena d’Austria, moglie del granduca Cosimo II. Ed è proprio quest’ultima donna, animata da un profondo spirito religioso, a essersi fatta promotrice di numerosi donativi destinati ai principali santuari mariani della città e del Granducato, ma più di tutto alla Cappella Palatina di Palazzo Pitti, dove i Medici risiedevano e accoglievano gli ospiti stranieri.
Anche Vittoria della Rovere contribuì in maniera determinante alla crescita di questo insieme, arricchendolo di reliquie provenienti spesso dalle catacombe romane e trasferite a Firenze grazie alla complicità di alti dignitari ecclesiastici in grado di favorirne l’uscita dallo Stato pontificio. L’acquisizione delle reliquie procedette di pari passo con la realizzazione di nuove custodie per accoglierle, tutte di notevole pregio artistico, ora qui esposte.
Il granduca Cosimo III rivestì un ruolo di assoluta centralità nella storia della devozione medicea: le cronache del tempo informano delle sue numerose donazioni ai molti luoghi di culto, così come della sua ossessiva ricerca e raccolta di reliquie di santi. Il suo regno fu segnato dalla commissione di un rilevante numero di custodie destinate alla sua camera in Palazzo Pitti, ma anche da portare addosso alla persona sotto forma di raffinati medaglioni, così da trarre beneficio dai poteri terapeutici che la devozione del tempo attribuiva ai sacri resti. E si deve proprio a Cosimo III il rinnovamento dell’ambiente artistico di corte: fu, infatti, il Granduca a fondare, nel 1673, l’Accademia fiorentina a Roma con sede a Palazzo Madama, permettendo agli artisti fiorentini di aggiornarsi sul gusto barocco. Vi si formarono vari illustri artefici destinati a dominare la scena cittadina tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, primi tra tutti Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani Benzi, importando le novità di origine romana nel linguaggio fiorentino delle arti espresso in tutte le sue forme.
Le opere presenti nel Tesoro di San Lorenzo, finalmente esposto nella cripta delle Cappelle Medicee e nelle due absidi della Cappella dei Principi, rendono conto di questo aggiornamento delle botteghe granducali, favorite dalla presenza di orafi, argentieri e intagliatori di pietre dure di straordinarie capacità.
Per l’occasione verrà anche pubblicato una nuova guida al Tesoro di San Lorenzo, edita da Sillabe di Livorno e redatta dalla direttrice del museo, Monica Bietti, con Riccado Gennaioli ed Elisabetta Nardinocchi.
Informazioni utili
Museo delle Cappelle medicee, piazza di Madonna degli Aldobrandini, 6 – Firenze. Orari: dal lunedì alla domenica, ore 8.15-13.50; la biglietteria chiude alle 13.20; le operazioni di chiusura iniziano alle 13.45; chiuso la seconda e la quarta domenica del mese, il primo, il terzo e il quinto lunedì del mese; Capodanno e Natale. Ingresso: intero € 6,00, ridotto € 3,00. Informazioni: tel. 055.294883.
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