ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

domenica 17 dicembre 2017

«Da un capo all’altro», a Pistoia una mostra interattiva sul viaggio

Una mostra interattiva sul tema del viaggio che crea un ponte tra due città, Pistoia e Matera, chiamate a interrogarsi sulla propria identità culturale. Si presenta così «Da un capo all’altro, ovvero nuovo atlante mobile di abitografia umana», mostra presentata dal Funaro e dal Comune di Pistoia per «Pistoia Capitale italiana della cultura 2017», in coproduzione con la Fondazione Matera Basilicata 2019, ente incaricato di curare «Matera Capitale europea della cultura 2019», e in collaborazione con il Polo museale regionale della Basilicata.
L’esposizione, a cura dell’associazione «La luna al guinzaglio» di Potenza, si terrà in luogo speciale di Pistoia, normalmente non accessibile perché oggi proprietà privata. Lungo Via Curtatone e Montanara, tra Vicolo degli Armonici e Piazzetta Mergugliese, sorge la sede dell’Accademia degli Armonici, circolo ricreativo per nobili e intellettuali, fondato nel 1785. Il primo nucleo, l’ex chiesa di Sant’Anna, conosciuta come S. Niccolao (già S. Maria in Torre), venne acquistato nel 1789 poi ampliato tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo con alcuni vani del Palazzo delle Potesterie, prospiciente Piazza dello Spirito Santo e appartenuto alla soppressa Opera di S. Jacopo. Il nome con cui viene spesso citata, «Le Stanze», deriva dalla sua organizzazione interna: una serie di vani tra loro comunicanti, ove veniva organizzato il gioco da tavolo o il biliardo e la lettura, sviluppati attorno ad un unico salone centrale, sede delle serate danzanti o dei saggi della Scuola di musica Mabellini, che qui ebbe la sede per alcuni anni dopo il 1850. L’aspetto attuale dell’edificio è frutto di un restauro completo voluto dagli Accademici, secondo stilemi di gusto neoclassico.
Il pubblico di questa mostra è chiamato ad attraversare arcipelaghi fatti di comodini, cassettiere ed armadi che custodiscono più di trecento abiti blu donati dalle persone. Quattro sono gli arcipelaghi/mobili da attraversare e ognuno è dedicato a una fase del viaggio: «Da lontano», «Corpo a corpo con i luoghi», «La risacca del ricordo» e «La comprensione».
Per poter passare da un arcipelago all’altro bisogna aprire ante e cassetti e, leggendo le etichette che li accompagnano, interagire con gli abiti in essi custoditi, per vivere stupori, piccole meraviglie e accedere a micro mondi poetici che raccontano la bellezza dell’Altro e dell’Altrove.
Alla fine del percorso i viaggiatori potranno timbrare la propria carta di viaggio (fornita all’ingresso).
Chi partecipa è invitato ad attraversare con i suoi sensi la «geografia» del vestito, osservandolo, infilando la mano in una tasca oppure aprendo una zip, sbottonando un bottone, guardando in un cappuccio.
Attraverso azioni così familiari e quotidiane i capi «si attivano»: luci, suoni, venti, illusioni ottiche che raccontano il fascino, la paura, la voglia, lo stupore del viaggio, le emozioni e le sensazioni che tutti i corpi in transito hanno provato almeno una volta nella vita.
Ogni abito si manifesta come un raccoglitore di esperienze, una tessitura tra luoghi, uomini e culture.
«Da un capo all’altro» invita a mettersi in relazione con i vestiti utilizzando paradossalmente l’intimità dell’arredo domestico e dell’abbigliamento, per parlare dell’esperienza del viaggio, quella che più di tutte mette l’uomo in dialogo con l'Altro.
In questo capovolgimento, gli abiti danno vita a dei mondi interattivi poetici, intimi e delicati, divertenti e dinamici, vestendo nuove ed inedite trame di senso. Allo stesso modo, i mobili sono realmente mobili: perdono la loro fissità e si circumnavigano a tutto tondo come isole nello spazio espositivo, avendo la particolarità di poter essere aperti ed esplorabili da più lati.
La mostra offre, inoltre, spunti per l’approfondimento scientifico, dando la possibilità di indagare il corpo umano in maniera interattiva. Questo è possibile grazie a una app, che dà accesso ai contenuti speciali denominati «Scampoli di scienza e geografia».
Puntando il proprio smartphone su alcuni abiti ed inquadrando le costellazioni ricamate su di essi, è possibile fare un viaggio nel mondo attraverso le parti del corpo e sotto un cielo di costellazioni immaginarie dedicate ad oggetti quotidiani: l’abito con la «costellazione della collana» racconta, ad esempio, come è fatto e a cosa serve il collo e ci porta poi in Thailandia tra le donne Kaian, la «costellazione del pallone» racconta curiosità sui muscoli delle gambe facendoci viaggiare nell’antica Grecia e i suoi Giochi Olimpici.
La mostra «Da un capo all'altro» è l'esito di un percorso che, partendo dai grandi temi del dossier di candidatura di Matera 2019, ha voluto esplorare argomenti universali come il viaggio, ma anche difficili come quelli dell’emigrazione.

Informazioni utili 
«Da un capo all’altro, ovvero nuovo atlante mobile di abitografia umana». Le Stanze, via Curtatone e Montanara, 14 – Pistoia. Orari: da martedì a venerdì, ore 16.30 - 19.30; sabato e festivi, ore 10.00 - 13.00 e ore 16.30 - 19.30; chiuso il lunedì e nelle giornate del 23, del 27 dicembre e del 1° gennaio. Ingresso libero. Informazioni: cell. 347.9315416. Sito internet: www.dauncapoallaltro.eu. Fino al 7 gennaio 2018.

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