Il lato dolce del restauro ha il volto di Rigoni di Asiago. Dal 2015 la famosa azienda veneta leader nella produzione biologica del miele e delle confetture di qualità, da sempre attenta ai valori legati alla tradizione e alla cultura, si occupa anche di dare nuova vita a importanti monumenti del nostro Paese. Dopo aver sostenuto, nel 2015, l’importante intervento di recupero dell’Atrio dei Gesuiti, l’entrata storica del prestigioso Palazzo di Brera a Milano, e, nel 2017, il restauro dell’originale della statua di San Teodoro al Palazzo Ducale di Venezia, Rigoni di Asiago ha deciso di proseguire il proprio percorso della valorizzazione dei beni culturali approdando nella capitale.
«La natura nel cuore di Roma» è la frase identificativa del progetto, promosso da Fondaco che, con l’occasione festeggia il settantesimo restauro della sua decennale storia. Al centro del progetto di riqualificazione c’è la fontana «Venezia sposa il mare», opera d’arte collocata nello splendido giardino di Palazzo Venezia, che rappresenta uno dei momenti più importanti della città lagunare: la festa della Sènsa, la cui celebrazione si tiene ogni anno da oltre mille nel bacino di San Marco, a ricordo della conquista della Dalmazia da parte delle navi capeggiate dal Doge Pietro Orseolo, evento che segna la liberazione del mar Adriatico dalla pirateria.
La scelta di restaurare questa fontana da parte di Fondaco e Rigoni di Asiago, due aziende che hanno il proprio cuore operativo in Veneto, rappresenta il collegamento perfetto di storie e contenuti tra la città lagunare e Roma. «Lo stesso Palazzo Venezia -ricordano Enrico Bressan, presidente di Fondaco, e Andrea Rigoni, amministratore delegato della Rigoni di Asiago- fu voluto dal cardinale veneziano Pietro Barbo, che fu anche vescovo di Vicenza e che divenne papa, con il nome di Paolo II, nel settembre del 1464. Questo magnifico luogo è stato per decenni il riferimento, il punto d’incontro sia per i veneti che risiedevano a Roma sia per quelli che soltanto vi transitavano, rappresentando così l’espressione di una comunità che, pur lontana dalla sua terra, poteva trovare una casa nella capitale».
L’intervento conservativo sulla fontana -operato di concerto con il Polo museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli- fa parte di un ben più ampio progetto di riqualificazione di Palazzo Venezia, che nel giugno 2016 ha visto il restauro del giardino, da tempo ridotto a parcheggio, e che, l’anno successivo, ha restituito alla sua funzione principale l'accesso su piazza Venezia, presentando anche itinerari inediti grazie ai quali è possibile comprendere la profonda relazione che sussiste tra il monumento e la sua collocazione all’interno della città di Roma. Si rileggono così immediatamente le prospettive rinascimentali e il rapporto con la chiesa di San Marco che era andato perduto nei secoli. Per chi attraversa il giardino, la fontana rappresenta, inoltre, un perno compositivo, visibile da tutti gli ingressi, un punto di attrazione che accoglie durante il giorno centinaia di visitatori e per molti significa una sosta, un momento inaspettato di pace che si presenta nel cuore più caotico della città.
Costruita nel 1730 dallo scultore stuccatore Carlo Monaldi per l'incarico dell'allora ambasciatore della repubblica veneta Barbon Morosini, la fontana di Palazzo Venezia è formata da una grande vasca ellittica, con bordo a fior di terra, fiancheggiata da un corridoio con due lunghi sedili in pietra ingentiliti da quattro graziosi puttini, aggiunti nel 1930 dal Prini, che sostengono gli stemmi dei territori d'oltremare conquistati da Venezia: Cipro, Dalmazia, Morea e Candia.
Nella vasca numerosi pesci in travertino gettano sottili zampilli d'acqua mentre al centro, su una doppia conchiglia sostenuta da tre robusti tritoni, si erge una statua marmorea raffigurante Venezia, in fiero atteggiamento, con il corno dogale sul capo e in atto di gettare l'anello nuziale per lo sposalizio del mare.
Ai sui piedi figura da una parte il leone alato di San Marco con un libro aperto, dall'altra un sorridente puttino che svolge un rotolo con un’iscrizione in latino.
Le operazioni di riqualificazione della fontana, eseguite dalla ditta Pantone Restauri di Roma, avranno inizio con lo svuotamento dalla vasca e una serie di indagini diagnostiche, documentate attraverso immagini fotografiche ad alta risoluzione, che ne evidenzieranno il degrado e i fattori inquinanti.
Il substrato lapideo che presenta diffuse decoesioni, prevalentemente sulle zone usurate dal passaggio dell’acqua, sarà temporaneamente stuccato con malta composta da minor legante aereo rispetto alla carica.
Dopo aver messo in sicurezza le parti pericolanti si potrà procedere alla pulitura meccanica con pennellesse e specifici aspiratori.
Le superfici in cui è presente guano saranno disinfestate; sarà, quindi, effettuato un trattamento per l’eliminazione di muschi, licheni, funghi, muffe, alghe e piante superiori.
Prima dei lavaggi tutti gli elementi in ferro verranno trattati per evitare la dispersione di ruggine e il rischio di macchiare la superficie del marmo con l’ossido di ferro.
Le malte cementizie delle connessure tra gli elementi lapidei e delle stuccature saranno rimosse mediante scalpelli e microscalpelli pneumatici.
Per le nuove stuccature sarà impiegata la calce idraulica naturale caratterizzata da compattezza, buon potere legante, ottima dilatazione termica.
Per equilibrare le stuccature alle superfici lapidee circostanti verranno aggiunte le polveri di marmo. Per le stuccature maggiori che prevedono anche ricostruzioni di piccoli porzioni di modellato sarà impiegato il Traver Stuc, che verrà idoneamente pigmentato a somiglianza della superficie limitrofa da reintegrare.
L’intervento all’interno della vasca prevedrà la rimozione degli strati di malta aggiunti negli anni, in arte sconnessi e localmente fessurati, e la nuova impermeabilizzazione previa rinzaffatura e sigillatura delle sottostanti superfici lapidee. Il nuovo rivestimento impermeabilizzante sarà effettuato impiegando speciale malta idraulica composta da leganti ad alta resistenza chimico-meccanica.
«Per il restauro della fontana «Venezia sposa il mare», la cui conclusione è prevista per l’estate 2018, si è pensato -racconta, infine, Sonia Martone, direttore di Palazzo Venezia- a un cantiere aperto, che permetterà di apprezzare la progressione delle attività e di organizzare visite guidate di approfondimento e divulgazione. Sarà inoltre possibile seguire in diretta le varie fasi del restauro grazie ad una webcam per la ripresa delle operazioni che sarà pubblicata in tempo reale sulla piattaforma web skylinewebcams.com in una pagina creata appositamente».
Ma in questi mesi di restauro sono in programma anche altri eventi, tra cui golose merende Rigoni per avvicinare le famiglie a questo bel luogo che permette di vivere naturalmente l’arte.
Informazioni utili
Museo nazionale di Palazzo Venezia, via del Plebiscito, 118 - Roma. Informazioni: tel. 06.69994284. Sito internet: www.museopalazzovenezia.beniculturali.it
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