La storica dell'arte Martina Corgnati, figlia di Milva Biolcati e Maurizio Corgnati, ha appena donato al museo una piccola raccolta di oli su tela e tempere su carta e cartone appartenenti alla sua famiglia. Si tratta di lavori significativi per ricostruire la storia artistica di Luigi Spazzapan (Gradisca d'Isonzo, 18 aprile 1889 – Torino, 18 febbraio 1958), artista friulano di nascita e torinese d'adozione, dotato di un pungente istinto disegnativo e di un vivace senso del colore, la cui pittura potente e dinamica ebbe estimatori tra molti professionisti e intellettuali del tempo, a partire da Lionello Venturi ed Edoardo Persico.
Le opere donate sono: «Pesci sul tavolo» (1932), «La camicia bianca» (1935 c.), «Deposizione (con angelo)» (1945), «Cosma e Damiano benedicenti» (1951) e «Santone (evangelista)» (1955-56).
«Il fondo - racconta Martina Corgnati - vuole essere omaggio permanente alle figure di mio padre, per la sua cultura, generosità e umana condivisione dei valori dell’arte, e di mia madre, per il suo grande viaggio nella musica e nella vita».
«Il fondo - racconta Martina Corgnati - vuole essere omaggio permanente alle figure di mio padre, per la sua cultura, generosità e umana condivisione dei valori dell’arte, e di mia madre, per il suo grande viaggio nella musica e nella vita».
Come spiega ancora la storia dell'arte, Maurizio Corgnati «ammirava incondizionatamente la libertà di espressione, il coraggio, l’attualità della pittura di ‘Spazza’, l’originalità e la forza del suo segno che da sensibilità quasi secessioniste attraversava con impeto l’intero secolo, passando per l’espressionismo e approdando al magma informale».
La passione per la pittura di Luigi Spallanzan venne trasferita da Maurizio Corgnati alla moglie Milva: «mia madre – racconta ancora Martina Corgnati - non ha potuto conoscere Luigi Spazzapan, visto che alla morte dell’artista, nel febbraio del 1958, lei aveva solo diciott’anni e non era ancora arrivata a Torino. La sua pittura, però, si può dire che fosse entrata in lei, tanto che, dopo la separazione e il trasferimento a Milano, i dipinti che ora approdano a Gradisca d’Isonzo hanno costituito il suo paesaggio domestico per cinquant’anni, senza essere mai una volta spostati, prestati o messi in dubbio. Il Santone blu in sala, i Pesci sul tavolo da pranzo, la Deposizione sulla testata del suo letto».
Le cinque opere sono visibili per la prima volta al pubblico, fino al prossimo 18 aprile, in un percorso al secondo piano della Galleria Spazzapan, insieme con una selezione di sue opere appartenenti alle collezioni Giletti e Citelli, in un allestimento che ripercorre l’intero iter artistico di Spazzapan: dai primi richiami all’Espressionismo che si condensano nell’incisività del segno e nella forza del colore, ai tratti più morbidi di derivazione impressionista francese, verso i quali l’artista virò dopo l’arrivo a Torino; dalle strutturazioni geometriche degli anni ’40, all’ultima fase informale, tutta puntata sulla predominanza del colore sulla linea.
Grazie alla collaborazione di Rai Teche, all'interno della mostra viene proiettato il film «Ricordo di Luigi Spazzapan», realizzato da Maurizio Corgnati nel 1956, prezioso documento audiovisivo con testimonianze storiche, tra gli altri, di Lionello Venturi e Jettà Donegà.
Ad arricchire ulteriormente il percorso espositivo è stata attivata la postazione permanente Spazzapan VR, realizzata da Ikon digital Farm. L'esperienza virtuale consente al visitatore di affrontare con cuffie e visore un viaggio sorprendente, altamente immersivo ed emozionale nel mondo dell’artista friulano, nella genesi del suo segno pittorico e della sua arte, accompagnati da pensieri e note tratte dalla sua autobiografia. Nel ripercorrere alcuni momenti salienti della sua formazione e del suo iter creativo, si scoprono le relazioni con i movimenti culturali e pittorici che dai primi del Novecento hanno animato dibattiti, mostre e incontri nelle grandi capitali europee e nel panorama italiano. Dalla Secessione viennese, al Liberty e Futurismo, le figure pittoriche si decostruiscono e confluiscono nelle esperienze cubiste, espressioniste e infine grafiche ed astratte in una continua evoluzione di forme, figure e geometrie che raccontano di un mondo in rapida evoluzione, dove la vicenda pittorica di Spazzapan si intreccia indissolubilmente con gli eventi tragici dei due conflitti mondiali.
La passione per la pittura di Luigi Spallanzan venne trasferita da Maurizio Corgnati alla moglie Milva: «mia madre – racconta ancora Martina Corgnati - non ha potuto conoscere Luigi Spazzapan, visto che alla morte dell’artista, nel febbraio del 1958, lei aveva solo diciott’anni e non era ancora arrivata a Torino. La sua pittura, però, si può dire che fosse entrata in lei, tanto che, dopo la separazione e il trasferimento a Milano, i dipinti che ora approdano a Gradisca d’Isonzo hanno costituito il suo paesaggio domestico per cinquant’anni, senza essere mai una volta spostati, prestati o messi in dubbio. Il Santone blu in sala, i Pesci sul tavolo da pranzo, la Deposizione sulla testata del suo letto».
Le cinque opere sono visibili per la prima volta al pubblico, fino al prossimo 18 aprile, in un percorso al secondo piano della Galleria Spazzapan, insieme con una selezione di sue opere appartenenti alle collezioni Giletti e Citelli, in un allestimento che ripercorre l’intero iter artistico di Spazzapan: dai primi richiami all’Espressionismo che si condensano nell’incisività del segno e nella forza del colore, ai tratti più morbidi di derivazione impressionista francese, verso i quali l’artista virò dopo l’arrivo a Torino; dalle strutturazioni geometriche degli anni ’40, all’ultima fase informale, tutta puntata sulla predominanza del colore sulla linea.
Grazie alla collaborazione di Rai Teche, all'interno della mostra viene proiettato il film «Ricordo di Luigi Spazzapan», realizzato da Maurizio Corgnati nel 1956, prezioso documento audiovisivo con testimonianze storiche, tra gli altri, di Lionello Venturi e Jettà Donegà.
Ad arricchire ulteriormente il percorso espositivo è stata attivata la postazione permanente Spazzapan VR, realizzata da Ikon digital Farm. L'esperienza virtuale consente al visitatore di affrontare con cuffie e visore un viaggio sorprendente, altamente immersivo ed emozionale nel mondo dell’artista friulano, nella genesi del suo segno pittorico e della sua arte, accompagnati da pensieri e note tratte dalla sua autobiografia. Nel ripercorrere alcuni momenti salienti della sua formazione e del suo iter creativo, si scoprono le relazioni con i movimenti culturali e pittorici che dai primi del Novecento hanno animato dibattiti, mostre e incontri nelle grandi capitali europee e nel panorama italiano. Dalla Secessione viennese, al Liberty e Futurismo, le figure pittoriche si decostruiscono e confluiscono nelle esperienze cubiste, espressioniste e infine grafiche ed astratte in una continua evoluzione di forme, figure e geometrie che raccontano di un mondo in rapida evoluzione, dove la vicenda pittorica di Spazzapan si intreccia indissolubilmente con gli eventi tragici dei due conflitti mondiali.
Didascalie delle immagini
1. Luigi Spazzapan, La camicia bianca, 1935 c., tempera su carta, 48 x 61 cm; 2. Luigi Spazzapan, Cosma e Damiano benedicenti, 1951, tempera su cartone, 73 x 100 cm; 3. Luigi Spazzapan, Pesci sul tavolo, 1932, olio su tavola, 59 x 66 cm
Informazioni utili
Fondo Milva Biolcati - Maurizio Corgnati.Galleria regionale d'arte contemporanea Luigi Spazzapan, via Marziano Ciotti, 51- 34072 Gradisca d'Isonzo (Gorizia). Orari: da mercoledì a domenica, ore 10-13 e ore 15-19. Ingresso libero. Informazioni: galleriaspazzapan@regione.fvg.it. Sito Web: www.musei.regione.fvg.it. Dal 24 ottobre 2021 al 18 aprile 2022
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