11 settembre 2001, ore 8.45: un Boeing 767 della American Airlines si schianta su una delle Twin Towers di New York. Pochi minuti dopo, un aereo di linea della United impatta contro la torre sud del World Trade Center. Inizia così la cronaca di un giorno che nessuno potrà mai dimenticare, il giorno che ha cambiato per sempre il corso della nostra storia e che ha modificato il quadro della politica internazionale.
Ma quanti altri 11 settembre del nostro passato, oltre a quello di otto anni fa, sono rimasti scritti nel grande libro dei fatti? Quello del 1903 con la nascita del filosofo Theodor Adorno, quello del 1944 con il bombardamento della città tedesca di Darmstadt, ma anche e, forse, soprattutto quello del 1973 con il golpe militare di Augusto Pinochet in Cile e la morte di Salvatore Allende. Questi e molti altri eventi sono rievocati nell’installazione 11 settembre, che il trentino Stefano Cagol presenta contemporaneamente in tre musei europei: il Mart di Rovereto, la Kunstraum di Innsbruck e lo ZKM di Karlsruhe. Un progetto, questo, che si propone di riflettere sui concetti di storia, di identità individuale e condivisa, di cambiamento, di ripetizione e, naturalmente, di morte e di nascita, partendo dalla sovrapposizione tra un evento collettivo, quale l’attacco terroristico alle Twin Towers, e un fatto privato, come il compleanno dell’artista.
Nel museo trentino, l’installazione consiste in un display led con scritte scorrevoli, sistemato in uno spazio destinato al passaggio e alla sosta dei visitatori quale l’ingresso, così da sottolineare l’intenzione dell’artista di mettersi in comunicazione con tutti.
Su questo schermo scorrono delle date e delle descrizioni di eventi, fatti di portata minuscola o enorme, avvenuti in tutto il mondo l’11 settembre. L’elenco è estratto da un archivio collettivo e aperto, in continua evoluzione -l’enciclopedia libera Wikipedia- per sottolineare l’idea di una memoria condivisa, non imposta e non chiusa.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Stefano Cagol, Adorno born on September 11th, 2009, photo print; [fig. 2] Stefano Cagol, Allende Vive, September 11th, 2009; [fig. 3] Stefano Cagol, Darmstadt destroyed on September 11th, 2009, photo print.
Informazioni utili
11 settembre. Mart, Corso Bettini, 43 - Rovereto (Trento). Orari: martedì– domenica 10.00-18.00; venerdì 10.00-21.00; lunedì chiuso. Ingresso: intero € 10.00, ridotto € 7.00, gratuito fino a 18 anni e sopra i 65, scuole € 1.00 per studente. Informazioni e prenotazioni numero verde 800.397760, tel.0464. 438887, info@mart.trento.it. Sito Web: www.mart.trento.it. Fino all’11 ottobre 2009.
Per saperne di più
www.11settembre.org
www.stefanocagol.com
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
venerdì 11 settembre 2009
«Con-Vivere Festival 2009»: cultura, miti e problemi americani ai raggi X
Stelle e strisce di marmo bianco a Massa Carrara. Sarà un’imponente bandiera americana, della superficie di oltre cinque metri quadrati e del peso di più due tonnellate, realizzata dallo scultore Luciano Massari il simbolo della quarta edizione di Con-vivere Carrara Festival, manifestazione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, che vede alla direzione artistica Remo Bodei.
Da oggi, ottavo anniversario dell’attentato terroristico alle Twin Towers di New York, la città toscana vedrà, per tre giorni, giornalisti, intellettuali, filosofi, militari, registi, critici cinematografici, musicisti, scrittori, economisti e storici confrontarsi su temi quali l’ascesa di Obama, la crisi economica e finanziaria statunitense, gli Usa come terra di grandi sogni e grandi opportunità. Temi, questi, tutti riuniti sotto il titolo «America oggi».
Sedici conferenze e incontri di parola, sette appuntamenti musicali, quattro proiezioni cinematografiche e due mostre a tema, ma anche laboratori creativi per bambini, un mercatino di oggetti made in Usa, aperitivi in piazza sono gli elementi che compongono la kermesse, alla quale prenderanno parte importanti protagonisti della cultura italiana come Tito Boeri, Mario Calabresi, Beppe Severgnini, Massimo Teodori, Walter Veltroni e apprezzati musicisti internazionali quali Renzo Arbore, Lee Konitz, Marco di Maggio e Beppe Gambetta, che si esibiranno con il loro miglior repertorio jazz.
Tra gli eventi collaterali, si segnalano l’annullo filatelico e la mostra itinerante American Roadside Architecture, in calendario fino al 19 settembre (tutti i giorni, 10.00-13.00 e 16.00-20.00) presso gli spazi dell'Accademia di Belle arti di Carrara.
Attraverso cinquantacinque immagini, John Margolies documenta la lenta scomparsa di un tipo singolare di architettura popolare americana fiorita nella prima metà del XX secolo lungo le strade d'America e oggi quasi del tutto scomparsa: il Mom and Pop business, creato appositamente per catturare l'attenzione dei turisti e degli automobilisti e obbligarli ad uno stop in una stazione di servizio, in un'area di ristoro, in un piccolo motel.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] La bandiera americana in marmo dello scultore Luciano Massari; [fig. 2 e fig. 3] Immagine di John Margolies per la mostra American Roadside Architecture
Informazioni utili
Con-vivere Carrara Festival. Massa Carrara – sedi varie. Dall’11 al 13 settembre 2009. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 0585.55249, fax 0585.775219, info@con-vivere.it. Sito Web: www.con-vivere.it.
Da oggi, ottavo anniversario dell’attentato terroristico alle Twin Towers di New York, la città toscana vedrà, per tre giorni, giornalisti, intellettuali, filosofi, militari, registi, critici cinematografici, musicisti, scrittori, economisti e storici confrontarsi su temi quali l’ascesa di Obama, la crisi economica e finanziaria statunitense, gli Usa come terra di grandi sogni e grandi opportunità. Temi, questi, tutti riuniti sotto il titolo «America oggi».
Sedici conferenze e incontri di parola, sette appuntamenti musicali, quattro proiezioni cinematografiche e due mostre a tema, ma anche laboratori creativi per bambini, un mercatino di oggetti made in Usa, aperitivi in piazza sono gli elementi che compongono la kermesse, alla quale prenderanno parte importanti protagonisti della cultura italiana come Tito Boeri, Mario Calabresi, Beppe Severgnini, Massimo Teodori, Walter Veltroni e apprezzati musicisti internazionali quali Renzo Arbore, Lee Konitz, Marco di Maggio e Beppe Gambetta, che si esibiranno con il loro miglior repertorio jazz.
Tra gli eventi collaterali, si segnalano l’annullo filatelico e la mostra itinerante American Roadside Architecture, in calendario fino al 19 settembre (tutti i giorni, 10.00-13.00 e 16.00-20.00) presso gli spazi dell'Accademia di Belle arti di Carrara.
Attraverso cinquantacinque immagini, John Margolies documenta la lenta scomparsa di un tipo singolare di architettura popolare americana fiorita nella prima metà del XX secolo lungo le strade d'America e oggi quasi del tutto scomparsa: il Mom and Pop business, creato appositamente per catturare l'attenzione dei turisti e degli automobilisti e obbligarli ad uno stop in una stazione di servizio, in un'area di ristoro, in un piccolo motel.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] La bandiera americana in marmo dello scultore Luciano Massari; [fig. 2 e fig. 3] Immagine di John Margolies per la mostra American Roadside Architecture
Informazioni utili
Con-vivere Carrara Festival. Massa Carrara – sedi varie. Dall’11 al 13 settembre 2009. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 0585.55249, fax 0585.775219, info@con-vivere.it. Sito Web: www.con-vivere.it.
Futurismo, Siena celebra il mito della velocità
I tesori d'arte del Trecento e del Quattrocento senese, con le loro ricche decorazione dalle cromie sgargianti e i loro ieratici fondi color zafferano, incontrano la dirompente vitalità del Futurismo, con il suo culto del tempo veloce e del dinamismo simultaneo. Accade alla Pinacoteca nazionale di Siena, dove fino a domenica 4 ottobre va in scena la mostra Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro, promossa dalla soprintendenza per i Beni artistici e storici di Siena e Grosseto, dagli assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Siena e dalla Fondazione Monte Paschi attraverso Vernice progetti culturali.
Automobili e motociclette d’epoca futurista, datate tra il 1909 e il 1930, formano il cuore pulsante della rassegna, curata da Gabriele Borghini e nata come omaggio al più noto movimento avanguardista italiano, nell'anniversario dei cent'anni dalla pubblicazione del suo primo manifesto sul quotidiano francese Le Figaro.
Ad aprire il percorso espositivo è una Fiat 0 del 1913, che ricorda la famosa caduta nel fosso di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta nel 1908, alla guida di una Fiat 4 cc. Sempre all’ingresso, accanto al pozzo del cortile coperto, sono esposte due sidecars: una Harley Davidson del 1917 e una Triumph del 1922. Al secondo piano della pinacoteca, nei tre saloni dei fondi d’oro, è, invece, possibile ammirare una carrellata di moto Guzzi, Frera, Gilera, Bianchi, Indian, Bmw e Peugeot.
L'esposizione senese, il cui allestimento minimalista è stato realizzato da Alberto Scarampi di Pruney, non guarda, però, solo alla macchina come invenzione figurativa e oggetto artistico, ma ne celebra anche la meccanica interna, i telai quali vere e proprie costruzioni architettoniche, attraverso un curioso gioco di specchi che mette in relazione modelli anatomici, in gesso o cera, con opere pittoriche di straordinaria complessità compositiva, nelle quali il movimento e la tensione energetica dei corpi assume il significato di macchina espressiva.
Nella sala del Beccafumi, dominata dal grande dipinto Caduta degli angeli ribelli, è allestito, per esempio, il confronto con una straordinaria tela del primo Novecento XXI secolo di Giovan Battista Crema, di proprietà del cantante Lucio Dalla e raffigurante l’inferno umano, dove compaiono anatomie nude e avviluppate in un vortice ineluttabile. Nella sala dei disegni al tratto, preparatori per il pavimento del Duomo di Siena, si trovano, invece, allineati modelli anatomici sezionati per mostrarne gli ingranaggi interni, oltre a due motori di automobili degli anni ’20, a una colonna vertebrale in formaldeide dentro il suo contenitore vitreo ed altri reperti e materiali.
In concomitanza con la mostra, la Sala del cenacolo accoglie l’opera Splendore simultaneo del Palio di Siena (1937) di Corrado Forlin, ambientata in un allestimento teatrale, a cura di Andrea Milani, tratto da Il Palio di Siena di Duilio Cambellotti con riferimenti a disegni di bandiere di quel periodo conservate nei musei delle diciassette contrade e decorate con motivi geometrici e raggisti.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Corrado Forlin, Splendore simultaneo del Palio di Siena, 1937. [fig. 2 e fig. 3] Visioni d’insieme dell’allestimento della mostra Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro.
Informazioni utili
Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro. Pinacoteca nazionale di Siena - Siena. Orari: da martedì a sabato, ore 10.00 -18.00; lunedì, domenica e festivi, ore 9.00–13.00. Ingresso: intero €4.00; ridotto €2.00 (cittadini dell' Unione europea tra 18 e 25 anni, insegnati di ruolo nelle scuole statali); gratuito per cittadini dell' Unione europea di età inferiore ai 18 anni o superiore ai 65 anni; studenti e docenti delle Facoltà di Architettura e di Lettere - indirizzo Storia dell'arte; dipendenti Mbac; guide turistiche autorizzate nell'esercizio della propria attività, appartenenti all' Icom. Catalogo: Protagon, Siena. Informazioni: tel. 0577.286143 o pinacoteca.siena@libero.it. Fino a domenica 4 ottobre 2009.
Automobili e motociclette d’epoca futurista, datate tra il 1909 e il 1930, formano il cuore pulsante della rassegna, curata da Gabriele Borghini e nata come omaggio al più noto movimento avanguardista italiano, nell'anniversario dei cent'anni dalla pubblicazione del suo primo manifesto sul quotidiano francese Le Figaro.
Ad aprire il percorso espositivo è una Fiat 0 del 1913, che ricorda la famosa caduta nel fosso di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta nel 1908, alla guida di una Fiat 4 cc. Sempre all’ingresso, accanto al pozzo del cortile coperto, sono esposte due sidecars: una Harley Davidson del 1917 e una Triumph del 1922. Al secondo piano della pinacoteca, nei tre saloni dei fondi d’oro, è, invece, possibile ammirare una carrellata di moto Guzzi, Frera, Gilera, Bianchi, Indian, Bmw e Peugeot.
L'esposizione senese, il cui allestimento minimalista è stato realizzato da Alberto Scarampi di Pruney, non guarda, però, solo alla macchina come invenzione figurativa e oggetto artistico, ma ne celebra anche la meccanica interna, i telai quali vere e proprie costruzioni architettoniche, attraverso un curioso gioco di specchi che mette in relazione modelli anatomici, in gesso o cera, con opere pittoriche di straordinaria complessità compositiva, nelle quali il movimento e la tensione energetica dei corpi assume il significato di macchina espressiva.
Nella sala del Beccafumi, dominata dal grande dipinto Caduta degli angeli ribelli, è allestito, per esempio, il confronto con una straordinaria tela del primo Novecento XXI secolo di Giovan Battista Crema, di proprietà del cantante Lucio Dalla e raffigurante l’inferno umano, dove compaiono anatomie nude e avviluppate in un vortice ineluttabile. Nella sala dei disegni al tratto, preparatori per il pavimento del Duomo di Siena, si trovano, invece, allineati modelli anatomici sezionati per mostrarne gli ingranaggi interni, oltre a due motori di automobili degli anni ’20, a una colonna vertebrale in formaldeide dentro il suo contenitore vitreo ed altri reperti e materiali.
In concomitanza con la mostra, la Sala del cenacolo accoglie l’opera Splendore simultaneo del Palio di Siena (1937) di Corrado Forlin, ambientata in un allestimento teatrale, a cura di Andrea Milani, tratto da Il Palio di Siena di Duilio Cambellotti con riferimenti a disegni di bandiere di quel periodo conservate nei musei delle diciassette contrade e decorate con motivi geometrici e raggisti.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Corrado Forlin, Splendore simultaneo del Palio di Siena, 1937. [fig. 2 e fig. 3] Visioni d’insieme dell’allestimento della mostra Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro.
Informazioni utili
Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro. Pinacoteca nazionale di Siena - Siena. Orari: da martedì a sabato, ore 10.00 -18.00; lunedì, domenica e festivi, ore 9.00–13.00. Ingresso: intero €4.00; ridotto €2.00 (cittadini dell' Unione europea tra 18 e 25 anni, insegnati di ruolo nelle scuole statali); gratuito per cittadini dell' Unione europea di età inferiore ai 18 anni o superiore ai 65 anni; studenti e docenti delle Facoltà di Architettura e di Lettere - indirizzo Storia dell'arte; dipendenti Mbac; guide turistiche autorizzate nell'esercizio della propria attività, appartenenti all' Icom. Catalogo: Protagon, Siena. Informazioni: tel. 0577.286143 o pinacoteca.siena@libero.it. Fino a domenica 4 ottobre 2009.
Bambini di Beslan, una mostra ricorda la strage
1° settembre 2004. Beslan, Ossezia del Nord. Un gruppo di trentadue fondamentalisti islamici e separatisti ceceni prende in ostaggio, per tre lunghissimi giorni, circa 1.300 persone della scuola Numero Uno. L’assalto dei corpi speciali russi si trasforma in una strage: più di 300 i morti, tra cui 186 bambini, e oltre 700 i feriti.
Cinque anni dopo, l’eco dell’eccidio di Beslan rivive, negli spazi della CreaCityGate di Milano, attraverso le sculture visionarie di Vannetta Cavallotti, accompagnate dai versi di diciassette poeti italiani, selezionati da Guido Oldani, tra i quali Luciano Erba, Maurizio Cucchi e Arturo Schwarz.
Centoottantasei sono le formelle che costituiscono l’intero lavoro dell’artista bergamasca in ricordo della stage osseziana, in memoria «di coloro che sono caduti,– racconta la stessa autrice- ma anche di quelli che, sopravvissuti, avranno per sempre negli occhi e nella mente l’orrore di ciò che hanno visto».
Di queste opere, la mostra milanese ne propone circa una trentina, eseguite con tecniche miste e materiali eterogenei (resina poliestere, marmo, collage grafico, object trouvé, fotografie, carte giapponesi), ciascuna delle quali, come una sorta di reliquiario, pietrifica e imbriglia in una dimensione metafisica paure, emozioni e angosce dei bambini di Beslan, ma anche i pensieri rassicuranti che corrono ai genitori, alle loro case con i giocattoli e agli oggetti del quotidiano.
Nel singolare allestimento ideato dallo Studio Datei Nani di Bergamo, le formelle sono accostate a un nucleo di sculture bianche, veri e propri calchi di libri sui quali l’artista è intervenuta con tecniche miste all’acqua per narrare metaforicamente la tragedia, nello stratificarsi di immagini evocative.
Tutto intorno alle opere dedicate al dramma e alla memoria, si dispongono le sculture dell’attesa: piccole case con interventi di fibre ottiche evocano il villaggio che attende il ritorno dei suoi bambini; una sontuosa sedia antica, inglobata in un blocco di resina trasparente, congela l’attesa; un paio di candidi scarponi camminano seguiti da una folla di occhi che guardano dritto verso lo spettatore, condensando nell’atto del vedere la presa di coscienza di un dramma reale; una grande bambola di cera e un dinosauro di gesso riconducono alla tenerezza dei giochi d’infanzia.
A rappresentare i due poli del percorso visivo, sono, infine, due grandi sculture: da un lato il fantasma della morte, dall’altro il bronzo dell’angelo velato, dal quale spira tutta la leggerezza e la dolcezza di una Resurrezione.
Didascalie
[fig. 1] Vannetta Cavallotti, Beslan, 2008. Installazione, gesso e carta; [fig. 2] Vannetta Cavallotti, Libro X, 2008, carta e gesso; [fig. 3] Vannetta Cavallotti, Opera n. 29, 2008, resina, poliestere, marmo, collage grafico, fotografie, carte giapponesi.
Informazioni utili
Vannetta Cavallotti. Bambini di Beslan. CreaCityGate, viale Pasubio, 14 - Milano. Orari: 11.00-19.00; chiuso la domenica e il lunedì. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 331.7801559. Catalogo: disponibile in mostra. Fino all’8 ottobre 2009.
Cinque anni dopo, l’eco dell’eccidio di Beslan rivive, negli spazi della CreaCityGate di Milano, attraverso le sculture visionarie di Vannetta Cavallotti, accompagnate dai versi di diciassette poeti italiani, selezionati da Guido Oldani, tra i quali Luciano Erba, Maurizio Cucchi e Arturo Schwarz.
Centoottantasei sono le formelle che costituiscono l’intero lavoro dell’artista bergamasca in ricordo della stage osseziana, in memoria «di coloro che sono caduti,– racconta la stessa autrice- ma anche di quelli che, sopravvissuti, avranno per sempre negli occhi e nella mente l’orrore di ciò che hanno visto».
Di queste opere, la mostra milanese ne propone circa una trentina, eseguite con tecniche miste e materiali eterogenei (resina poliestere, marmo, collage grafico, object trouvé, fotografie, carte giapponesi), ciascuna delle quali, come una sorta di reliquiario, pietrifica e imbriglia in una dimensione metafisica paure, emozioni e angosce dei bambini di Beslan, ma anche i pensieri rassicuranti che corrono ai genitori, alle loro case con i giocattoli e agli oggetti del quotidiano.
Nel singolare allestimento ideato dallo Studio Datei Nani di Bergamo, le formelle sono accostate a un nucleo di sculture bianche, veri e propri calchi di libri sui quali l’artista è intervenuta con tecniche miste all’acqua per narrare metaforicamente la tragedia, nello stratificarsi di immagini evocative.
Tutto intorno alle opere dedicate al dramma e alla memoria, si dispongono le sculture dell’attesa: piccole case con interventi di fibre ottiche evocano il villaggio che attende il ritorno dei suoi bambini; una sontuosa sedia antica, inglobata in un blocco di resina trasparente, congela l’attesa; un paio di candidi scarponi camminano seguiti da una folla di occhi che guardano dritto verso lo spettatore, condensando nell’atto del vedere la presa di coscienza di un dramma reale; una grande bambola di cera e un dinosauro di gesso riconducono alla tenerezza dei giochi d’infanzia.
A rappresentare i due poli del percorso visivo, sono, infine, due grandi sculture: da un lato il fantasma della morte, dall’altro il bronzo dell’angelo velato, dal quale spira tutta la leggerezza e la dolcezza di una Resurrezione.
Didascalie
[fig. 1] Vannetta Cavallotti, Beslan, 2008. Installazione, gesso e carta; [fig. 2] Vannetta Cavallotti, Libro X, 2008, carta e gesso; [fig. 3] Vannetta Cavallotti, Opera n. 29, 2008, resina, poliestere, marmo, collage grafico, fotografie, carte giapponesi.
Informazioni utili
Vannetta Cavallotti. Bambini di Beslan. CreaCityGate, viale Pasubio, 14 - Milano. Orari: 11.00-19.00; chiuso la domenica e il lunedì. Ingresso libero e gratuito. Informazioni: tel. 331.7801559. Catalogo: disponibile in mostra. Fino all’8 ottobre 2009.
Iscriviti a:
Post (Atom)