Il nuovo progetto museografico, studiato dall’architetto e regista teatrale Pier Luigi Pizzi per il sistema dei Musei civici veneziani, include, infatti, un inedito capitolo espositivo sulla storia del profumo e delle essenze, realizzato grazie alla consulenza della Mavive Spa, azienda veneziana della famiglia Vidal.
L’iniziativa, unica nel panorama museale italiano, nasce con l’intento di far riscoprire e valorizzare la vocazione millenaria che colloca il nostro Paese, e in particolare la città di Venezia, tra i capostipiti della tradizione profumiera mondiale. Fu, infatti, proprio nel centro lagunare che gli spezieri inventarono, nel Quattrocento, le prime eau de toilette con essenze diluite in alcool, o meglio in purissima acquavite, e che, nei decenni successivi, si diffuse il commercio di saponi profumati per l’igiene personale.
Sotto gli occhi del visitatore curioso scorrono così ricettari antichi, boccette, astucci, flaconi e manuali di cosmetica, tra i quali il prezioso volume «I Notandissimi Secreti de l’Arte Profumatoria» di Giovanventura Rosetti, primo ricettario d’Occidente, risalente al 1555, che cataloga più di trecento formule per la cura della persona in uso nella città veneta durante il Rinascimento.
Insieme con una selezione di preziosi compendi sul regno vegetale provenienti dal Museo di storia naturale di Venezia, tra i quali il celebre Erbario Mattioli, il percorso espositivo presenta anche alcuni esemplari del fondo bibliotecario della Cosmetica Italia (l’ex Unipro) e la straordinaria collezione di flaconi Storp: oltre duemilacinquecento oggetti, alcuni dei quali databili fino al 2.000 a.C., che sono stati donati al circuito Muve dalla nota casa essenziera tedesca Drom. Tra questi manufatti sono, tra l’altro, degni di rilievo un’elegante ampolla pendente in oro, con madreperla e rubini, risalente all’Ottocento e una colorata boccetta in vetro, a forma di animale marino, fabbricata nel XVII secolo.
Il progetto, che vede anche il coinvolgimento del Centro di cosmetologia della Università di Ferrara e della Seguso vetri d'arte, prevede, inoltre, la presenza di sei «stazioni olfattive» didattiche, per introdurre il pubblico alla conoscenza del profumo, straordinaria invenzione legata al mondo olfattivo, che si pone anche in stretta relazione con la moda.
Completa il viaggio tra le sale del museo -donato dall’ultimo discendente della famiglia Mocenigo, Alvise Nicolò, al Comune di Venezia nel 1945 ed entrato nel circuito dei Musei civici nel 1985- un focus sugli usi e i costumi del Settecento, che mette in mostra arredi, tessuti, ricami, dipinti, cornici, accessori e abiti d’epoca: manufatti provenienti dalle collezioni e dai depositi dell’antico palazzo sulla Salizada di San Stae, ma anche da altre raccolte dei musei cittadini (come il Correr e Ca’ Rezzonico), in gran parte restaurati per l’occasione.
Il nuovo layout espositivo, che coinvolge diciannove sale al piano nobile di palazzo Mocenigo, ripropone, dunque, fedelmente le suggestioni di un’abitazione nobiliare veneziana del XVIII secolo, restituendone all'antico splendore i principali elementi architettonici e strutturali, ma anche i fastosi affreschi, gli stucchi e i marmorini, i preziosi pavimenti e gli infissi. Il tutto concorre a portare lo spettatore in una Venezia da mito, quella di Giacomo Casanova e di Carlo Goldoni, quella della quale rimangono indimenticabili pagine sui volumi di storia dell’arte mondiale, con gli spaccati di vita quotidiana dei Tiepolo, con le luminose vedute del Canaletto e del Guardi.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Palazzo Mocenigo – Centro studi di storia del tessuto e del costume. Fondazione Musei civici di Venezia. Foto di Stefano Soffiato; [Fig. 2] Chatelaine. Necessaire per cinque pezzi e digitale e contenitore per profumo. Agata marrone con montatura in bronzo dorato. Francia o Inghilterra, 2° metà del XVIII secolo. Lunghezza 210 mm. Collezione Storp, Germania. Venezia, Palazzo Mocenigo – Centro studi di storia del tessuto e del costume _sezione del profumo. Fondazione Musei civici di Venezia; [fig. 3] Spruzzatore per acqua di rose. Bottiglietta a forma sferica che si assottiglia a mo’ di imbuto. Elegante beccuccio a pomello con decorazione. Vetro Cobalto. Persia (Shiraz), XVIII-XIX secolo. Altezza 165 mm Collezione Storp, Germania. Venezia, Palazzo Mocenigo – Centro studi di storia del tessuto e del costume _sezione del profumo. Fondazione Musei civici di Venezia; [fig. 4] Flacone. Forma di animale marino, bianco avorio con strisce colorate e rilievi di lamponi; margine a pettine. Vetro, tappo in argento. Italia, Venezia, XVII secolo. Altezza 90 mm. Collezione Storp, Germania. Venezia, Palazzo Mocenigo – Centro studi di storia del tessuto e del costume _sezione del profumo. Fondazione Musei civici di Venezia
Informazioni utili
Palazzo Mocenigo – Centro studi di storia del tessuto e del costume, Santa Croce, 1992 - Venezia. Orari: dal 1° novembre al 31 marzo, ore 10.00-16.00 (la biglietteria chiude mezz'ora prima); dal 1° aprile al 31 ottobre, ore 10.00-17.00 (la biglietteria chiude mezz'ora prima); chiuso il lunedì. Ingresso: intero € 8,00, ridotto (ragazzi da 6 a 14 anni, studenti dai 15 ai 25 anni, cittadini over 65, personale del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI) € 5,50; ingresso gratuito per residenti e nati nel Comune di Venezia, bambini da 0 a 5 anni, membri Icom, portatori di handicap, guide autorizzate e interpreti turistici che accompagnino gruppi. Informazioni e prenotazioni: call center 848082000 (dall’Italia) e +39.041.42730892 (dall’estero). Sito internet: mocenigo.visitmuve.it. Inaugurazione: giovedì 31 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, esclusivamente su invito e fino a esaurimento dei posti disponibili. Aperto da venerdì 1° novembre 2013.