ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 7 ottobre 2013

«Trekking urbano»: da Siena a Urbino, una giornata all’insegna del turismo lento

L’arte incontra lo sport. Succede con «Trekking urbano», decima giornata nazionale del turismo lento che si terrà giovedì 31 ottobre in trentaquattro città italiane, da nord a sud, isole comprese.
A promuovere l’iniziativa, grazie alla quale si possono conoscere angoli nascosti e segreti dei nostri centri storici, ma anche svolgere una moderata attività fisica all’aria aperta, è il Comune di Siena. Qui il trekking urbano è una forma di «turismo sostenibile e vagabonding» che si pratica tutto l’anno, con itinerari studiati da esperti grazie ai quali camminatori d’ogni età possono andare alla scoperta di panorami mozzafiato della via Francigena o di bellezze storico-artistiche come piazza del Campo e il Duomo, ma anche acquistare manufatti d’artigianato locale o assaggiare prodotti tipici come i ricciarelli e i salumi di cinta senese.
In occasione della decima edizione di «Trekking urbano», la città del palio promuove l’apertura straordinaria, per una decina di giorni (dal 25 ottobre al 3 novembre), delle «stanze segrete» della Biblioteca, dell’Archivio storico, del Museo dell’acqua, del teatro dei Rinnovati e della Sala delle Lupe di Palazzo pubblico. Per  l'occasione è stato studiato anche un nuovo itinerario, intitolato «Tempo zulu: camminare sulle pietre», grazie al quale i turisti-podisti potranno passeggiare alla scoperta dei dodici interventi urbani che artisti e intellettuali, italiani e stranieri, hanno realizzato sulle lastre di pietra serena che compongono la pavimentazione stradale cittadina. «Dai 'tulipani' di Porta Camollia alle spirali di Luca Pancrazzi, che girano in senso opposto in piazza del Duomo», il percorso studiato per Siena, della durata di due ore e trenta minuti, permette così di vedere il volto nuovo di una città dalla storia antica, secondo le linee guida di questa decima edizione dell’iniziativa intitolata «Trekking tra passato e futuro».
L’itinerario senese è solo uno dei tanti percorsi pubblicati sulla guida realizzata in occasione della manifestazione di giovedì 31 ottobre: un mondo, questo, per pubblicizzare un evento presente anche sui social network, da Facebook a Twitter, da Instagram a Pinterest.
Per il decennale -fanno sapere gli organizzatori- arriva anche il challenge fotografico su Instagram. Per partecipare basterà postare le foto di una delle passate edizioni o gli scatti di questa giornata nazionale con gli hashtag #trekkingurbano o #trekkingurbano2013. Tutte le immagini saranno protagoniste di una mostra virtuale e le cinque che otterranno più «Mi piace» diventeranno il «volto» della prossima edizione e saranno utilizzate nei manifesti.
Ma quali sono, nello specifico, gli itinerari proposti dalle singole città protagoniste di «Trekking urbano 2013»? Urbino invita, per esempio, i suoi cittadini e ospiti a compiere una passeggiata «Sulle tracce di Leonardo». Padova mostra il suo volto francescano, con un percorso tra la Basilica di Sant’Antonio e il centro storico. Ancona propone un itinerario sui luoghi che furono scenario della Seconda guerra mondiale, da piazza Cavour, a fianco del Municipio di epoca fascista, alla Caserma Villarey, che ricorda l’arrivo dei tedeschi e la cattura di migliaia di soldati italiani dopo l’8 settembre, per giungere in via Birarelli, al rifugio delle ex carceri, dove sono tuttora visibili le distruzioni causate dal bombardamento che interessò la città nella giornata del 1° novembre 1943. Mentre Cagliari conduce i turisti-podisti alla scoperta delle sue cavità sotterranee e del suo anfiteatro, il più importante tra gli edifici pubblici della Sardegna romana, costruito sfruttando una valletta naturale presente alle pendici meridionali del colle di Buon Cammino. A Savignano sul Rubicone verrà, invece, proposta una passeggiata sui luoghi dell’antica via Emilia, che farà tappa sul fiume Rubicone, dove ci sarà occasione per ricordare il passaggio di Cesare, e che si concluderà alla casa discografica del maestro Secondo Casadei, l’autore di «Romagna mia».

Tra grandi città come Bologna, Napoli, Palermo e centri più piccoli come Amelia, Cividale del Friuli, Faenza, Pistoia, Spoleto e Tarquinia, le proposte per questa decima edizione di «Trekking urbano» sono ancora molte e vale la pena scoprirle tutte, consultando il sito internet dedicato all’iniziativa: un’occasione per farsi coinvolgere dalla magia del «turismo a piedi», un´esperienza di viaggio unica, che coniuga la possibilità di fare sport con quella di immergersi nell´arte e nella natura, senza dimenticare di scoprire le tradizioni e le delizie eno-gastronomiche di un territorio.

Didascalie delle immagini
[Figg.1, 2 e 3] Immagini promozionali della decima edizione dell'iniziativa «Trekking urbano» [Si ringrazia l'Agenzia Freelance di Siena per le foto]

Informazioni utili
«Trekking urbano»: Italia, sedi varie. Quando: giovedì 31 ottobre 2013. Informazioni: Comune di Siena - Ufficio Turismo, tel. 0577.292128, turismo@comune.siena.it. Programma: www.youblisher.com/p/712911-Trekking-Urbano-2013/. Sito internet: www.trekkingurbano.info

venerdì 4 ottobre 2013

«Fotografia - Festival internazionale di Roma», un’indagine a 360° gradi sul concetto di assenza e sospensione

Compie dodici anni «Fotografia - Festival internazionale di Roma», rassegna diretta da Marco Delogu che avrà il proprio cuore pulsante al Macro, uno dei musei d’arte contemporanea della capitale, ma che coinvolgerà anche altre sedi cittadine come l’Accademia di Francia a Villa Medici, la Fondazione Pastificio Cerere e il Museo civico zoologico.
«Vacatio» è il tema scelto per questa nuova edizione della manifestazione, in programma dal 5 ottobre, che indagherà la sospensione e l’assenza in fotografia, per riflettere sull’atto di fotografare, sulla specificità della disciplina -anche in relazione alle nuove tecnologie-, sul concetto di sottrazione e sul confine tra la fotografia e le altre arti.
Accanto al curatore Marco Delogu ha lavorato alle linee guida del festival un comitato scientifico composto da Éric de Chassey, Tim Davis, Bartolomeo Pietromarchi e Guy Tillim. E questa collegialità di vedute è una delle novità della rassegna capitolina che, per il suo dodicesimo appuntamento con il pubblico, prolungherà anche il proprio usuale periodo di apertura, in linea con le linee strategiche del Macro che si propone di creare una vera e propria piattaforma per la valorizzazione e la promozione della fotografia contemporanea nei suoi diversi linguaggi.
Ricco il cartellone che coinvolgerà più spazi della sede museale di via Nizza, dalla sala Enel alla Project Room 1, dal V-tunnel al foyer, dall’auditorium alla sala cinema. I numeri di «Fotografia - Festival internazionale di Roma» parlano di circa duecento fotografi coinvolti, dell'esposizione di più di duemila fotografie e di oltre cento eventi tra mostre, lecture, book signing, concorsi, letture di portfolio e workshop.
Tra i protagonisti della rassegna, si segnalano Patrick Faigenbaum, nominato a giugno vincitore del prestigioso premio Henri Cartier Bresson, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, fotografi che si sono aggiudicati l’ultima edizione del Deutsche Prize, Tim Davis, protagonista del nuovo progetto per Commissione Roma, gli italiani Paolo Pellegrin e Guido Guidi, ma anche critici quali Gerry Badger, Joshua Chuang, Sandra S. Phillips, Sujong Song e Francesco Zanot.
Non mancheranno durante le sette lecture previste nei primi tre giorni di apertura del festival (dal 4 al 6 ottobre) incontri con importanti protagonisti della scena internazionale come Michael Mack, Leo Rubinfien, Diane Dufour e Jeff Wall.
Sempre in occasione della vernice, il Macro ospiterà anche case editrici, editori indipendenti, autori di pubblicazioni self-published e librerie internazionali che si sono distinte in questi anni per l’elevata qualità delle produzioni nell’ambito dell’editoria fotografica, come Trolley Books, Chopped Liver Press, Danilo Montanari Editore, Documentary Platform, Loosestrife Editions, Monospace Press e Osservatorio fotografico.
Tra i progetti in cartellone al Macro meritano, infine, una citazione le mostre di Luca Nostri e Luca Spano, vincitori della seconda edizione del Premio Graziadei, e la rassegna realizzata a chiusura di «Call for Entry 2013», nella quale verranno esposti i lavori di Ezio D’Agostino e Giorgio Di Noto.
«Fotografia - Festival internazionale di Roma» prevede, poi, eventi in spazi pubblici e privati della città. Al Museo civico di zoologia sarà, per esempio, protagonista Ludovica De Luca con la rassegna «Vedo doppio. Panorami a pellicola tra natura e città», una raccolta di immagini realizzate in diversi contesti, quasi sempre in occasione di un viaggio o di una visita in ambiti culturali o naturalistici, che si discostano da una visione realistica e documentaristica del mondo, scegliendo di restituirne fattezze in bilico tra l’onirico e il surreale. Mentre la Fondazione Pastificio Cerere presenterà «Palinopsia», una selezione di opere recenti firmate da Enrico Boccioletti che si interrogano sullo stato della fotografia e della cultura visiva al tempo di Internet.
Al Museo di Roma in Trastevere sarà, poi, possibile ammirare l'anteprima mondiale della mostra «Homeless» di Lee Jeffries, nella quale sono raggruppati cinquanta scatti in bianco e nero raffiguranti persone senza fissa dimora, emarginati, uomini e donne esclusi dalla società incontrati tra le strade degli Stati Uniti e dell’Europa. Un’anteprima, ma italiana, è anche quella che propone l’Accademia di Francia a Roma, dove sarà esposta una selezione di immagini di Patrick Faigenbaum, tese a ripercorrerne la carriera quarantennale. Si tratta di ritratti intimi, paesaggi urbani e rurali, nature morte, che tracciano -raccontano i curatori Jean-François Chevrier e Jeff Wall- «una cartografia dell’Europa, dove le profondità della storia sono indissolubilmente legate al presente, in una narrazione complessa e molteplice che rivela alcuni aspetti fondamentali dell’identità nazionale e di classe dei soggetti ritratti».
Le proposte per questa edizione 2013 del festival sono ancora molte. Per essere sempre aggiornati in tempo reale sul calendario della manifestazione gli organizzatori hanno anche ideato un blog e un sito Internet. Con un semplice click si potrà così scoprire dove passare un pomeriggio o una serata all’insegna della fotografia d’autore.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Tim Davis, «Watermelon», 2013. Rome Commission 2013; [fig. 2] Guy Tillim, «Opunohu - Rotui - Cook's Bay», 2010. Dalla serie «Second Nature I»; [fig. 3] Leo Rubinfien, «At Okhotny Ryad, Moscow», 2002. Dalla serie «Wounded Cities»; [fig. 4] Paolo Pellegrin, «A man is arrested by the Rochester police after having assaulted his father with a samurai sword», Rochester, NY. USA 2012. Dalla serie «Another Countries»

Informazioni utili
«Fotografia - Festival internazionale di Roma» - XII edizione. Macro Nizza, via Nizza, 138 - Roma. Orari: da martedì a domenica, ore 11.00-19.00; sabato, ore 11.00-22.00; chiuso il lunedì (a biglietteria chiude un’ora prima). Ingresso: non residenti intero € 12,50, ridotto € 10,50; residenti - intero € 11,50, ridotto € 9,50. Informazioni: tel 060608 (tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle ore 21.00) o tel. 06.671070400. Sito internet (con il programma anche degli altri spazi espositivi): Web www.fotografiafestival.it. Facebook: FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma. Twitter: @FotoGrafiaRoma #fotografiafestival. Blog: blog.fotografiafestival.it. Inaugurazione: 4 ottobre 2013, ore 19.00. Dal 5 ottobre all'8 dicembre 2013. 

mercoledì 2 ottobre 2013

I disegni di Sironi incontrano i vetri del museo Salviati: nuove acquisizioni ai Musei civici di Padova

«Le collezioni di un museo- tanto più di un museo civico che conserva, tutela, valorizza l’arte, la storia e la cultura di una comunità- devono continuare a crescere per costituire il cuore pulsante e il soffio vitale di una città». Così Padova ha presentato le sue nuove acquisizioni, alle quali i Musei civici agli Eremitani dedicano, fino al prossimo 24 novembre, due mostre: «Sironi. Lo studio dall'antico» e «Vetri dal Museo Salviati. Magiche trasparenze della donazione Tedeschi».
L’esposizione dedicata a Mario Sironi prende le mosse dalla recente donazione fatta da Andrea Sironi-Straußwald, unico discendente diretto dell’artista, alla città veneta: un disegno, tratto dai soldati dormienti della «Resurrezione» di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, e uno studio per la decorazione della parete maggiore del «Liviano».
Per l’occasione, sono stati riuniti due nuclei tematici di opere su carta che, da un lato, rappresentano un’assoluta novità per il pubblico e per la critica e che, dall’altro, ci riportano a una delle commissioni pubbliche più importanti nella Padova negli anni Trenta.
Il primo dei due gruppi è rappresentato dalla quasi totalità degli studi dell’artista su pitture, sculture e architetture antiche. L’osservazione di questi lavori grafici, per certi versi sorprendenti, fornisce una visione più ampia e articolata di uno dei temi centrali per Mario Sironi, quello del rapporto con il passato e con la tradizione, incessantemente presente sia nel suo operare artistico, sia nei suoi scritti teorici. La raccolta dei soggetti è estremamente varia e, come sottolinea Fabio Benzi in catalogo, mostra come l’artista rifuggisse «dalla filologia e dalla copia letterale per indagare liberamente le intime ragioni compositive e strutturali, fino ad approdare a un furor di completamento o addirittura di modifica e stravolgimento dell’originale, alla ricerca di una verità profonda di insegnamento».
Tra i soggetti esposti si ritrovano, tra l’altro, il «Cavaliere persiano» del Mausoleo di Alicarnasso al British Museum, l’«Adorazione dei Magi» di Nicola Pisano nel Pulpito di Pisa, il «Ritratto d’uomo» di Van Eyck alla National Gallery di Londra, ma anche opere minori come la «Testa dell’apostolo Giovanni» nella Basilica Ursiana di Ravenna.
Il secondo nucleo tematico esposto è, invece, costituito da opere preparatorie che Mario Sironi realizzò partecipando al concorso per la decorazione murale più prestigiosa e rappresentativa di quegli anni a Padova, quella per il Palazzo del Leviano.
Sono questi gli anni che vedono il passaggio dalla pittura a cavalletto a quella su parete, «non – si legge nella nota stampa- per nostalgiche rievocazioni del passato, ma per realizzarvi arte moderna che, con la grande tradizione antica della decorazione murale, fosse in grado di fare i conti e di dialogare fruttuosamente».
Tra le numerose imprese murarie sironiane di quel periodo, si ricordano gli affreschi romani per il Sacrario della Casa madre dei mutilati di guerra e l’opera «Venezia, l’Italia e gli studi» per l’Università Ca’ Foscari, dei quali la mostra presenta un disegno preparatorio e una tempera.
La mostra «Vetri dal museo Salviati. Magiche trasparenze della donazione Tedeschi», curata da Rosa Barovier Mentasti, offre un saggio dell’arte vetraria muranese, da fine Ottocento agli anni Ottanta del secolo scorso. Un centinaio le opere esposte, tra le quali spiccano numerosi vetri presentati alle Esposizioni universali di Parigi, alle Biennali di Venezia e alla Triennale di Milano.
La maggior parte degli oggetti in mostra proviene dal museo aziendale della storica vetreria fondata da Antonio Salviati, la cui creazione si deve a Maurizio Camerino.

Lattimi incamiciati, vetri a sbruffo, vasi con bolle soffiate, vasi in calcedonio, creazioni in vetro murrino, vetri fumé, lavori a incalmo scorrono nelle sale dei Musei civici agli Eremitani. Tra i pezzi più prestigiosi presenti nella rassegna patavina si segnalano un calice di vetro girasol (1866 – 1895), con tre delfini alternati a tre fiori di vetro rosa, un’urna su piedestallo con bolle blu in rilievo, un piatto Op di vetro murrino con cerchi di cristallo e di vetro giallo e verde su fondo nero, parte di una serie di otto vetri Op esposti alla Biennale del ’66 , e due bottiglie Zefiro di vetro soffiato molto sottile e leggermente fumè.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Mario Sironi, Studio per illustrazione del «Popolo d’Italia». Matita grassa, mm 407 × 445. Roma, collezione privata; [fig. 2] Mario Sironi, Particolare dei soldati dormienti dalla Resurrezione di Giotto (Padova, Cappella degli Scrovegni), 1935-40 c. Matita su carta; [fig. 3] Mario Sironi, Studio di San Giovanni Apostolo con integrazioni di fantasia del panneggio

Informazioni utili
«Sironi. Lo studio dall'antico» e «Vetri dal Museo Salviati. Magiche trasparenze della donazione Tedeschi». Musei civici agli Eremitani, piazza Eremitani, 8 - Padova. Orari: martedì-domenica, ore 9.00–19.00; chiuso i lunedì non festivi. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00, ridotto speciale € 6,00, ridotto scuole € 5,00, gratuito per bambini fino ai 6 anni, portatori di handicap,possessori biglietto Cappella degli Scrovegni, Padovacard, Cartafamiglia, PadovaMusei tutto l’anno. Informazioni: tel. 049.8204551. Sito internet: www.padovacultura.padovanet.it. Fino al 24 novembre 2013.