In tempi di crisi economica, arrivano le mostre «chiavi in mano». A proporle è Anonima talenti, società della Repubblica di San Marino che ha appena messo on-line il suo ricco catalogo di esposizioni. Va subito chiarito che quelle proposte dal gruppo fondato da Cesare Bernardi non sono mostre formate da pannelli fotografici o da riproduzioni, ma rassegne vere e proprie con opere d’arte originali realizzate da grandi maestri del passato o del contemporaneo storicizzato, curatori di fama e comitati scientifici di alto livello. Mostre serie e di qualità, dunque, capaci di attrarre anche un buon numero di visitatori, ma tutte disponibili a un costo limitato.
Ma come è nata l’idea di proporre questo nuovo servizio ad Anonima Talenti? «Ci siamo resi conto -spiega Cesare Bernardi- delle difficoltà da parte di molte amministrazioni a ideare e gestire, al proprio interno, eventi espositivi di richiamo, soprattutto se a cadenza annuale. Le strutture interne necessitano di tempi medi per pensare, finanziare e gestire una loro mostra. Mediamente almeno due anni. Mentre questi uffici stanno lavorando alla concretizzazione dei loro progetti, gli spazi espositivi non possono restare vuoti e non possono nemmeno accogliere esposizioni che comprometterebbero l’immagine che la sede si è conquistata». Da queste considerazioni -racconta ancora il patron di Anonima Talenti- «è nata la nostra proposta di ideare mostre di elevata qualità, personalizzabili rispetto ad esigenze e strategie territoriali, che richiedono l’impegno di direttori o funzionari soprattutto nella fase di condivisione e personalizzazione del progetto, sgravandoli però da tutto il resto».
«Altra caratteristica -prosegue Cesare Bernardi- è il costo molto contenuto dei nostri lavori, che possiamo garantire perché siamo attivi su diversi fronti contemporaneamente».
Dopo aver offerto servizi che spaziavano dalla segreteria organizzativa alla comunicazione, la società sanmarinese ufficializza, dunque, anche la fase propositiva, mettendo a disposizione progetti per grandi mostre e, se di interesse dell’acquirente, anche la loro gestione parziale o completa.
Centocinquanta eventi gestititi in venti anni di esperienza fanno di Anonima Talenti una garanzia di successo per chiunque voglia sperimentare questo nuovo servizio. Ma cosa offre il catalogo? Sfogliandolo si possono consultare più di quaranta proposte che, però, diventano almeno una cinquantina giocando su ulteriori mostre nate dal confronto tra due artisti qui proposti in monografiche.
Dai massimi esponenti della storia dell’arte italiana tra Quattrocento e Settecento a grandi autori degli ultimi due secoli come Giorgio Morandi e Massimo Campigli, senza dimenticare contemporanei ancora viventi è, dunque, ampio l’offerta espositiva, realizzata a partire da collezione private come la Cavallini-Sgarbi e la Reverberi e dalle raccolte di un nucleo di pinacoteche e di musei italiani di rilievo. Tra le proposte, si segnalano l’intera collezione Brandi o i magnifici fiamminghi della collezione Spannocchi, entrambe patrimonio dei musei senesi, i capolavori della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo o monografiche raffinate e colte, come quelle sul Trecento senese e su artisti tutti da scoprire come Leonello Spada, detto la «Scimia del Caravaggio», il bavarese Ignazio Stern, maestro del barocco molto attivo in Italia, o ancora Marco Marchetti, che operò accanto a Giorgio Vasari in Palazzo Vecchio.
Sul fronte del Novecento, Anonima Talenti propone mostre con opere della collezione Venezia e importanti monografiche su maestri quali Guttuso, de Chirico, Mattia Moreni, Sebastian Matta, Agenore Fabbri e il raffinato futurista Mino delle Site, ma non solo. Varia è anche l’offerta di mostre di disegni, fotografia e grafica, tra le quali spiccano quelle dedicate a Le Courbousier e a Franco Fontana. Di notevole pregio si rivelano, poi, le mostra dedicate alle arti applicate: dalle opere di Gio Ponti per Richard Ginori a quelle che mette in raffronto ceramiche e vetri firmati da Giovanni Gariboldi e Paolo De Poli.
Tante, dunque, le mostre proposte da Anonima Talenti, «in grado di soddisfare –afferma, per finire, Cesare Bernardi- anche palati difficili e attenti, com’è giusto siano quelli di coloro che negli enti e nelle istituzioni hanno il compito di programmare le stagioni d’arte».
Informazioni utili
www.anonimatalenti.com
ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com
martedì 11 novembre 2014
lunedì 10 novembre 2014
Restauro, il fondo Tefaf premia due progetti su Francisco Zurbarán
Sono due progetti legati alla figura di Francisco Zurbarán (Fuente de Cantos, 1598 – Madrid, 1664), pittore spagnolo che ha interpretato il fervore religioso dei suoi tempi con uno stile moderno, intimo e grandioso nello stesso tempo, ad essere stati premiati quest’anno dall’Executive Committee della Tefaf (The European Fine Art Foundation), fiera di arte e antiquariato famosa in tutto il mondo per il suo impegno nell’eccellenza e nell’eleganza, che sta già lavorando alacremente alla sua prossima edizione in programma dal 13 al 22 marzo 2015 al Meec di Maastricht.
Henk van Os, Kenson Kwok, Rachel Kaminsky e David Bull, i quattro esperti che compongono la commissione del Museum Restoration Fund, hanno, infatti, deciso di premiare con una donazione di cinquantamila euro le candidature avanzate dal Museo Kunstpalast di Düsseldorf per il restauro del «San Francesco d’Assisi in meditazione»(circa 1630-1635) e dal Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford per il recupero del «San Serapio»(1628).
Il comitato che gestisce il fondo per i restauri della Tefaf, nato nel 2012 per celebrare i venticinque anni della fiera, si è detto piacevolmente colpito per l’elevata qualità e diversità dei progetti presentati, grazie ai quali è stata offerta una rara occasione per stimolare lo scambio di expertise tra i musei, a seguito dei quali sono stati premiati due lavori di Francisco Zurbarán, definito dalla critica il «Caravaggio spagnolo» per la sua capacità di disegnare i volumi attraverso sapienti pennellate di luce.
Il «San Francesco d’Assisi in meditazione», realizzato tra il 1630 e il 1635, ha un valore straordinario per la Germania dal momento che è uno degli unici cinque dipinti autentici di Francisco Zurbarán che si trovano in collezioni pubbliche tedesche. L’opera, esposta nella galleria Rubens del Kunstpalast di Düsseldorf, sarà al centro di un’ampia mostra sull’artista spagnolo che il museo ha in programma per l’autunno del 2015, ragion per cui un intervento immediato di conservazione e di restauro della tela (di cui il museo intende creare un film-documentario) è condizione indispensabile.
Il «San Serapio» venne, invece, dipinto nel 1628 per il convento della Merced Calzada di Siviglia ed è uno degli esiti più alti del primo periodo dell’artista. L’opera è giunta al Wadsworth Atheneum nel 1951 ed è oggi una delle tele principali della sua collezione di dipinti barocchi, tra i più grandi depositi di opere del XVII secolo presente negli Stati Uniti, ed è destinata a diventare il cuore pulsante del nuovo allestimento la cui inaugurazione si terrà il prossimo anno.
Attualmente, entrambe le opere versano in condizioni seriamente compresse strutturalmente ed esteticamente. Sebbene ciascun dipinto necessiti di un trattamento specifico e ad hoc, entrambi richiedono un’ampia azione di conservazione. Quindi, per riportare i due capolavori alla gloria di un tempo, si prevede la rimozione di un precedente e mediocre tentativo di restauro, della vecchia vernice e delle parti che si stanno disgregando e il riempimento delle aree di caduta del colore e delle vecchie abrasioni.
Per l'intervento sul «San Serapio» del Wadsworth Atheneum si prevede, nello specifico, un consolidamento e una trasformazione estetica. Non solo il valore dell’opera ne verrà aumentato ma questa sarà anche messa in una nuova luce nell’ambito della storia dell’arte, permettendo al visitatore di apprezzare a pieno l’intento originale dell’artista. Il lavoro di restyling sul «San Francesco d’Assisi in meditazione» servirà, invece, a creare una superficie più omogenea, migliorandone l’apparenza estetica così che possa, ancora una volta, trasmettere il suo potente messaggio.
Entrambi i lavori saranno raccontati, passo dopo passo, sul sito web di Tefaf e sui social media, mentre il video relativo a ciascun progetto scorrerà sugli schermi posti nella hall di ingresso del Meec di Maastricht, in occasione della prossima edizione della fiera.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Francisco Zurbarán, «San Serapio», 1628. Usa, Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford; [fig. 2] Francisco Zurbarán, «San Francesco d’Assisi in meditazione», 1630-1635. Germania, Museo Kunstpalast di Düsseldorf
Informazioni utili
www.tefaf.com
Henk van Os, Kenson Kwok, Rachel Kaminsky e David Bull, i quattro esperti che compongono la commissione del Museum Restoration Fund, hanno, infatti, deciso di premiare con una donazione di cinquantamila euro le candidature avanzate dal Museo Kunstpalast di Düsseldorf per il restauro del «San Francesco d’Assisi in meditazione»(circa 1630-1635) e dal Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford per il recupero del «San Serapio»(1628).
Il comitato che gestisce il fondo per i restauri della Tefaf, nato nel 2012 per celebrare i venticinque anni della fiera, si è detto piacevolmente colpito per l’elevata qualità e diversità dei progetti presentati, grazie ai quali è stata offerta una rara occasione per stimolare lo scambio di expertise tra i musei, a seguito dei quali sono stati premiati due lavori di Francisco Zurbarán, definito dalla critica il «Caravaggio spagnolo» per la sua capacità di disegnare i volumi attraverso sapienti pennellate di luce.
Il «San Francesco d’Assisi in meditazione», realizzato tra il 1630 e il 1635, ha un valore straordinario per la Germania dal momento che è uno degli unici cinque dipinti autentici di Francisco Zurbarán che si trovano in collezioni pubbliche tedesche. L’opera, esposta nella galleria Rubens del Kunstpalast di Düsseldorf, sarà al centro di un’ampia mostra sull’artista spagnolo che il museo ha in programma per l’autunno del 2015, ragion per cui un intervento immediato di conservazione e di restauro della tela (di cui il museo intende creare un film-documentario) è condizione indispensabile.
Il «San Serapio» venne, invece, dipinto nel 1628 per il convento della Merced Calzada di Siviglia ed è uno degli esiti più alti del primo periodo dell’artista. L’opera è giunta al Wadsworth Atheneum nel 1951 ed è oggi una delle tele principali della sua collezione di dipinti barocchi, tra i più grandi depositi di opere del XVII secolo presente negli Stati Uniti, ed è destinata a diventare il cuore pulsante del nuovo allestimento la cui inaugurazione si terrà il prossimo anno.
Attualmente, entrambe le opere versano in condizioni seriamente compresse strutturalmente ed esteticamente. Sebbene ciascun dipinto necessiti di un trattamento specifico e ad hoc, entrambi richiedono un’ampia azione di conservazione. Quindi, per riportare i due capolavori alla gloria di un tempo, si prevede la rimozione di un precedente e mediocre tentativo di restauro, della vecchia vernice e delle parti che si stanno disgregando e il riempimento delle aree di caduta del colore e delle vecchie abrasioni.
Per l'intervento sul «San Serapio» del Wadsworth Atheneum si prevede, nello specifico, un consolidamento e una trasformazione estetica. Non solo il valore dell’opera ne verrà aumentato ma questa sarà anche messa in una nuova luce nell’ambito della storia dell’arte, permettendo al visitatore di apprezzare a pieno l’intento originale dell’artista. Il lavoro di restyling sul «San Francesco d’Assisi in meditazione» servirà, invece, a creare una superficie più omogenea, migliorandone l’apparenza estetica così che possa, ancora una volta, trasmettere il suo potente messaggio.
Entrambi i lavori saranno raccontati, passo dopo passo, sul sito web di Tefaf e sui social media, mentre il video relativo a ciascun progetto scorrerà sugli schermi posti nella hall di ingresso del Meec di Maastricht, in occasione della prossima edizione della fiera.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Francisco Zurbarán, «San Serapio», 1628. Usa, Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford; [fig. 2] Francisco Zurbarán, «San Francesco d’Assisi in meditazione», 1630-1635. Germania, Museo Kunstpalast di Düsseldorf
Informazioni utili
www.tefaf.com
venerdì 7 novembre 2014
«Musiche in mostra»: dodici concerti nei musei di Piemonte e Liguria
Tango e hypercello: sono queste le parole chiave dell’appuntamento che sabato 8 novembre inaugura a Genova, negli spazi di Palazzo Rosso, la ventinovesima edizione della rassegna «Musiche in mostra», promossa da Rive Gauche Concerti, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e con i contributi della Regione Piemonte e di molte altre realtà, tra le quali l’Accademia Albertina di Belle arti di Torino e il Conservatorio Vivaldi di Alessandria, che animerà lezioni-concerto nei licei cittadini.
«Dodici tanghi in contemporanea» è il titolo dello spettacolo, in programma a partire dalle ore 17.30, che vedrà esibirsi interpreti di rilievo internazionale nel campo del pianismo, come il Duo Pianox2, e dell’hypercello, come il violoncellista Nicola Baroni.
A fare da filo conduttore a questo appuntamento, e a tutti gli altri incontri che animeranno varie sedi espositive del territorio nazionale fino al prossimo 6 dicembre, è il rapporto tra passato e presente. In questo caso, il dialogo tra antico e contemporaneo si connoterà come relazione tra una danza ultracentenaria, viva ancora oggi nel repertorio colto, e uno strumento di antiche tradizioni quale il violoncello, rimodulato nella sua versione elettronica.
La rassegna si sposterà, quindi, a Torino, dove domenica 9 novembre l’Accademia Albertina ospiterà il concerto «La voce e il soffio», nel quale il suono del trombone, uno degli strumenti a fiato più nobili e antichi, si unirà a interventi di pianoforte ed elettronica per un programma di raro fascino, che vedrà esibirsi il trombonista svedese Ivo Nilsson e il Duo Alterno, considerato uno dei più significativi punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico dal Novecento storico.
L’appuntamento successivo, in agenda il 15 novembre al Palazzo Tursi di Genova, sarà, invece, dedicato a uno dei padri della contemporaneità: il compositore ungherese Béla Bartók. La sua musica verrà messa a confronto con quella del giovane Ensemble De Rerum Mechanica, la cui anima è il compositore fiorentino Manzini, vincitore del Toru Takemitsu Composition Awards 2014, nel concerto «La Babele dei linguaggi».
Il confronto tra musica e arte proseguirà con due appuntamenti incentrati su un repertorio chitarristico novecentesco nei quali si esibiranno Bryan Johanson e Jesse McCann: «Toccata in blu», il 16 novembre all’Accademia Albertina di Torino, e «Magic Serenade», il 18 novembre al Conservatorio Vivaldi di Alessandria.
Nel nome di Nino Rota e delle sue indimenticabili colonne sonore da film verrà, invece, intessuto il programma dell’appuntamento successivo: «Musica dallo schermo», che il 22 novembre vedrà esibirsi all’Archivio di Stato di Asti il duo formato da Mario Carbotta e Carlo Balzaretti. In scena, quindi, l’Ensemble SpazioMusica di Cagliari, da decenni impegnato nella performatività contemporanea, che il 23 novembre proporrà all’Accademia Albertina di Torino «Fuga Libre. L’ultimo contrappunto», una versione, tra passato e presente, della fuga, notoriamente considerata la più alta espressione del contrappunto della tradizione occidentale.
La rassegna diretta da Riccardo Piacentini proseguirà, quindi, con un evento dedicato alla memoria di Nuto Revelli: «Il mondo dei vinti: foto-suoni per Paraloup», in scena il 29 novembre alla Sala San Giovanni di Cuneo. Il Duo Alterno eseguirà uno dei lavori più rappresentativi degli anni Sessanta, raramente presente nelle programmazioni concertistiche e pietra miliare della vocalità nel Novecento: «La fabbrica illuminata» di Luigi Nono, nata nel ’64 per denunciare la situazione di sfruttamento dei lavoratori della Italsider, accanto a «Il mondo dei vinti», foto-suoni della borgata partigiana di Paraloup, su materiali audio raccolti in quota da Piacentini, contrappuntati con i materiali fono-antropologici raccolti da Nuto Revelli.
Due capolavori delle avanguardie storiche, di Stockhausen e Cage, faranno, poi, da cornice al concerto «Formale Informale», in agenda il 30 novembre all’Accademia Albertina di Torino. Sul palco si esibiranno sei interpreti tra i più accreditati nel mondo della musica contemporanea uniti nella compagnia ImprovvisoFantasia: Gianni Trovalusci, Giuseppe Giuliano, Walter Prati, Sergio Armaroli e due giovani artisti di riconosciuta bravura come il clarinettista Michele Mazzini e il violoncellista Gabriele Battaglia.
Trae, invece, spunto da una delle opere più significative di Girolamo Frescobaldi il titolo del concerto «Cento passacaglie», in agenda il 6 dicembre all’Archivio di Stato di Asti, nel quale si esibiranno Mattia Laurella e Gian Luca Rovelli su antichi strumenti, come il flauto traversiere e il clavicembalo.
Nel programma di «Musiche in mostra» rientrano anche le due lezioni-concerto nate da un progetto innovativo ideato dai giovani musicisti del Conservatorio Vivaldi di Alessandra per gli studenti dei licei, in programma il 13 e il 20 novembre: «MDA - Musica degli Animali», nove prime esecuzioni assolute di autori under 35 eseguite dall’Ensemble Innesti di Cultura.
Un programma, dunque, vario quello proposto in questa edizione da Riccardo Piacentini, che coinvolgerà cinque città del Piemonte e della Liguria, dove saranno ospitati dodici concerti uniti dal tema «Tra passato e presente».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Ritrattro del Duo Pianox2; [fig. 2] Ritratto del Duo Alterno; [fig. 3] Ritratto di Bryan Johanson
Informazioni utili
Musiche in mostra - XXIX edizione. Informazioni: tel. 011.6614170 e rivegaucheconcerti@libero.it. Sito Web: rivegaucheconcerti.org. Facebook: MusicheInMostra. Dall’8 novembre al 6 dicembre 2014.
«Dodici tanghi in contemporanea» è il titolo dello spettacolo, in programma a partire dalle ore 17.30, che vedrà esibirsi interpreti di rilievo internazionale nel campo del pianismo, come il Duo Pianox2, e dell’hypercello, come il violoncellista Nicola Baroni.
A fare da filo conduttore a questo appuntamento, e a tutti gli altri incontri che animeranno varie sedi espositive del territorio nazionale fino al prossimo 6 dicembre, è il rapporto tra passato e presente. In questo caso, il dialogo tra antico e contemporaneo si connoterà come relazione tra una danza ultracentenaria, viva ancora oggi nel repertorio colto, e uno strumento di antiche tradizioni quale il violoncello, rimodulato nella sua versione elettronica.
La rassegna si sposterà, quindi, a Torino, dove domenica 9 novembre l’Accademia Albertina ospiterà il concerto «La voce e il soffio», nel quale il suono del trombone, uno degli strumenti a fiato più nobili e antichi, si unirà a interventi di pianoforte ed elettronica per un programma di raro fascino, che vedrà esibirsi il trombonista svedese Ivo Nilsson e il Duo Alterno, considerato uno dei più significativi punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico dal Novecento storico.
L’appuntamento successivo, in agenda il 15 novembre al Palazzo Tursi di Genova, sarà, invece, dedicato a uno dei padri della contemporaneità: il compositore ungherese Béla Bartók. La sua musica verrà messa a confronto con quella del giovane Ensemble De Rerum Mechanica, la cui anima è il compositore fiorentino Manzini, vincitore del Toru Takemitsu Composition Awards 2014, nel concerto «La Babele dei linguaggi».
Il confronto tra musica e arte proseguirà con due appuntamenti incentrati su un repertorio chitarristico novecentesco nei quali si esibiranno Bryan Johanson e Jesse McCann: «Toccata in blu», il 16 novembre all’Accademia Albertina di Torino, e «Magic Serenade», il 18 novembre al Conservatorio Vivaldi di Alessandria.
Nel nome di Nino Rota e delle sue indimenticabili colonne sonore da film verrà, invece, intessuto il programma dell’appuntamento successivo: «Musica dallo schermo», che il 22 novembre vedrà esibirsi all’Archivio di Stato di Asti il duo formato da Mario Carbotta e Carlo Balzaretti. In scena, quindi, l’Ensemble SpazioMusica di Cagliari, da decenni impegnato nella performatività contemporanea, che il 23 novembre proporrà all’Accademia Albertina di Torino «Fuga Libre. L’ultimo contrappunto», una versione, tra passato e presente, della fuga, notoriamente considerata la più alta espressione del contrappunto della tradizione occidentale.
La rassegna diretta da Riccardo Piacentini proseguirà, quindi, con un evento dedicato alla memoria di Nuto Revelli: «Il mondo dei vinti: foto-suoni per Paraloup», in scena il 29 novembre alla Sala San Giovanni di Cuneo. Il Duo Alterno eseguirà uno dei lavori più rappresentativi degli anni Sessanta, raramente presente nelle programmazioni concertistiche e pietra miliare della vocalità nel Novecento: «La fabbrica illuminata» di Luigi Nono, nata nel ’64 per denunciare la situazione di sfruttamento dei lavoratori della Italsider, accanto a «Il mondo dei vinti», foto-suoni della borgata partigiana di Paraloup, su materiali audio raccolti in quota da Piacentini, contrappuntati con i materiali fono-antropologici raccolti da Nuto Revelli.
Due capolavori delle avanguardie storiche, di Stockhausen e Cage, faranno, poi, da cornice al concerto «Formale Informale», in agenda il 30 novembre all’Accademia Albertina di Torino. Sul palco si esibiranno sei interpreti tra i più accreditati nel mondo della musica contemporanea uniti nella compagnia ImprovvisoFantasia: Gianni Trovalusci, Giuseppe Giuliano, Walter Prati, Sergio Armaroli e due giovani artisti di riconosciuta bravura come il clarinettista Michele Mazzini e il violoncellista Gabriele Battaglia.
Trae, invece, spunto da una delle opere più significative di Girolamo Frescobaldi il titolo del concerto «Cento passacaglie», in agenda il 6 dicembre all’Archivio di Stato di Asti, nel quale si esibiranno Mattia Laurella e Gian Luca Rovelli su antichi strumenti, come il flauto traversiere e il clavicembalo.
Nel programma di «Musiche in mostra» rientrano anche le due lezioni-concerto nate da un progetto innovativo ideato dai giovani musicisti del Conservatorio Vivaldi di Alessandra per gli studenti dei licei, in programma il 13 e il 20 novembre: «MDA - Musica degli Animali», nove prime esecuzioni assolute di autori under 35 eseguite dall’Ensemble Innesti di Cultura.
Un programma, dunque, vario quello proposto in questa edizione da Riccardo Piacentini, che coinvolgerà cinque città del Piemonte e della Liguria, dove saranno ospitati dodici concerti uniti dal tema «Tra passato e presente».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Ritrattro del Duo Pianox2; [fig. 2] Ritratto del Duo Alterno; [fig. 3] Ritratto di Bryan Johanson
Informazioni utili
Musiche in mostra - XXIX edizione. Informazioni: tel. 011.6614170 e rivegaucheconcerti@libero.it. Sito Web: rivegaucheconcerti.org. Facebook: MusicheInMostra. Dall’8 novembre al 6 dicembre 2014.
Iscriviti a:
Post (Atom)