Il libro, realizzato in collaborazione con Crédit Agricole Italia, è un omaggio non solo alla città emiliana, che in un periodo tanto difficile come quello della pandemia da Coronavirus si trova a vestire i panni di Capitale italiana della Cultura. Ma è anche un tributo a Franco Maria Ricci, editore, bibliofilo, graphic designer e cultore del bello, scomparso a ottantadue anni lo scorso settembre nella sua dimora di Fontanellato, antico borgo della provincia parmense con la splendida Rocca affrescata dal Parmigianino.
Più volte Franco Maria Ricci ha incrociato la sua storia di editore con quella di Parma e dei suoi monumenti (si pensi, per esempio, al bel volume sulla Cattedrale, edito nel 2015, o a quello sul Battistero, stampato nel 1993). E più volte l’ha raccontata con il suo stile, caratterizzato dall’assoluta devozione al carattere Bodoni, inno all’armonia e alla proporzione, tappa primigenia di una lunga avventura nel mondo dell’editoria all’insegna della cura del dettaglio e della qualità estetica e contenutistica.
Il primo volume pubblicato da Franco Maria Ricci, non ancora trentenne, fu, infatti, la ristampa, in novecento copie e in tre tomi di raffinato nero in pelle, di un’opera allora introvabile anche sul mercato antiquario: il «Manuale tipografico» di Giambattista Bodoni, direttore della Stamperia ducale di Parma negli ultimi decenni del Settecento.
Da allora -era il 1963- dalla casa editrice parmense sono uscite collane di culto come «I segni dell’uomo», «Morgana», «Quadreria», «Luxe, calme et volupté», «Curiosa», «La Biblioteca di Babele», «Iconographia», «La biblioteca blu», «Guide impossibili», «Italia/Antichi Stati», «Grand Tour», un insieme di libri preziosi che è sempre stato un piacere sfogliare, guardare, leggere, mettere in bella mostra nella propria libreria.
Eleganza e bellezza, le due parole che meglio raccontano la storia di FMR, tessono il racconto anche del nuovo libro dedicato a Parma, un ritratto della città con immagini spettacolari e schede, una per ogni monumento importante o angolo curioso e poco conosciuto.
Lo splendore medievale del Battistero, la grande pittura manierista del Parmigianino, gli affreschi pieni di movimento e di grazia soffusa del Correggio, i palazzi e le chiese del centro storico, la magnificenza della dinastia Farnese, che ha la sua massima espressione visiva nel Palazzo della Pilotta con l’annesso teatro, la grandeur che pervade i monumenti dell’epoca della duchessa Maria Luigia d’Austria, a partire dal bel teatro Regio (allora Nuovo Ducale Teatro), si offrono, pagina dopo pagina, agli occhi del lettore. Non manca, poi, un focus sui nuovi linguaggi del Novecento di Carlo Mattioli e di Amedeo Bocchi.
La forma del volume ricalca quella della città, con la divisione tra le due sponde dell’acqua, ma l’itinerario viene arricchito da una sortita fuori città, alla scoperta dei luoghi più affascinanti del territorio circostante, dai castelli della Bassa parmense al Labirinto della Masone, dalla sorprendente collezione custodita negli spazi di villa Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo agli oggetti della civiltà contadina del Museo Guatelli a Ozzano Taro.
Il volume si apre con un’introduzione a firma di Michele Guerra, assessore alla cultura del Comune di Parma. Ad accompagnare il lettore in questo viaggio per immagini alla scoperta di uno dei più suggestivi angoli d’Italia -patria di Benedetto Antelami, Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini e Bernardo Bertolucci- sono, poi, le puntuali schede curate da Maria Cristina Chiusa e i due saggi introduttivi, dedicati uno al tempo e uno allo spazio: il primo, di Gianni Guadalupi, narra col piglio del racconto le alterne vicende storiche della nostra città, il secondo, di Marzio Dall’Acqua, ne descrive la forma.
Parma, città di aristocratiche tradizioni locali e di opere d’arte da sindrome di Stendhal, si mostra così agli occhi del lettore curioso e dell’amante del bello in tutto il suo fascino. Un fascino che aveva colpito anche Maria Luigia, come si legge in un passaggio di una lettera alla duchessa di Montebello del maggio 1816: «il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d'anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli».
Eleganza e bellezza, le due parole che meglio raccontano la storia di FMR, tessono il racconto anche del nuovo libro dedicato a Parma, un ritratto della città con immagini spettacolari e schede, una per ogni monumento importante o angolo curioso e poco conosciuto.
Lo splendore medievale del Battistero, la grande pittura manierista del Parmigianino, gli affreschi pieni di movimento e di grazia soffusa del Correggio, i palazzi e le chiese del centro storico, la magnificenza della dinastia Farnese, che ha la sua massima espressione visiva nel Palazzo della Pilotta con l’annesso teatro, la grandeur che pervade i monumenti dell’epoca della duchessa Maria Luigia d’Austria, a partire dal bel teatro Regio (allora Nuovo Ducale Teatro), si offrono, pagina dopo pagina, agli occhi del lettore. Non manca, poi, un focus sui nuovi linguaggi del Novecento di Carlo Mattioli e di Amedeo Bocchi.
La forma del volume ricalca quella della città, con la divisione tra le due sponde dell’acqua, ma l’itinerario viene arricchito da una sortita fuori città, alla scoperta dei luoghi più affascinanti del territorio circostante, dai castelli della Bassa parmense al Labirinto della Masone, dalla sorprendente collezione custodita negli spazi di villa Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo agli oggetti della civiltà contadina del Museo Guatelli a Ozzano Taro.
Il volume si apre con un’introduzione a firma di Michele Guerra, assessore alla cultura del Comune di Parma. Ad accompagnare il lettore in questo viaggio per immagini alla scoperta di uno dei più suggestivi angoli d’Italia -patria di Benedetto Antelami, Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini e Bernardo Bertolucci- sono, poi, le puntuali schede curate da Maria Cristina Chiusa e i due saggi introduttivi, dedicati uno al tempo e uno allo spazio: il primo, di Gianni Guadalupi, narra col piglio del racconto le alterne vicende storiche della nostra città, il secondo, di Marzio Dall’Acqua, ne descrive la forma.
Parma, città di aristocratiche tradizioni locali e di opere d’arte da sindrome di Stendhal, si mostra così agli occhi del lettore curioso e dell’amante del bello in tutto il suo fascino. Un fascino che aveva colpito anche Maria Luigia, come si legge in un passaggio di una lettera alla duchessa di Montebello del maggio 1816: «il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d'anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli».
«Parma». FMR, Fontanellato (Parma) – Milano 2020. Testi di Marzio Dall’Acqua, Gianni Guadalupi; schede dei luoghi a cura di Maria Cristina Chiusa, Francesca Grignaffni, Elisa Rizzardi, Pietro Mercogliano. 258 pagine. Formato: 28,5 x30 cm. Prezzo: 80 euro. Data di uscita: 1° novembre 2020. Informazioni: Masone Srl, tel. 0521.827081 o tel. 02.41299934. Sito: www.francomariaricci.com