La preziosa pala d’altare - caposaldo del Rinascimento fiammingo con i suoi dodici pannelli di quercia con al centro il tema iconografico della redenzione, otto dei quali dipinti recto e verso, - è fresca di uno dei più ambiziosi progetti di restauro intrapresi in Belgio, che ha visto al lavoro negli ultimi sette anni il prestigioso Kik-Irpa - Koninklijk instituut voor het kunstpatrimonium-Institut royal du patrimoine artistique di Bruxelles, sotto la direzione di Hélène Dubois.
L’opera sarà visibile dal prossimo 25 marzo all’interno dell’atteso Visitor Center, avveniristico centro esperienziale dedicato alla cattedrale gotica e alle opere d’arte custodite al suo interno.
Il visitatore vi accederà dalla cripta, che è stata oggetto di un importante lavoro di ampliamento e ristrutturazione. Da qui avrà inizio un tour che permetterà di rivivere la travagliata storia del Polittico, per mezzo di una tecnologia all’avanguardia che si avvale della realtà aumentata.
Il percorso sarà accompagnato da un assistente virtuale, disponibile in nove lingue, che guiderà il visitatore da una cappella all'altra. In ognuna, per mezzo di occhiali speciali o di un tablet di realtà aumentata, sarà possibile vedere l'ambiente circostante, ma l'immagine in 3D si sovrapporrà a quella reale, diventando parte integrante dell'esperienza.
Il Polittico dei fratelli van Eyck sarà collocato, nello specifico, nella Cappella del Sacramento, nel deambulatorio, che è risultato essere il luogo più adatto, essendo sufficientemente spazioso per accogliere la teca in vetro, che garantirà il microclima ottimale per la conservazione dell’opera, ma anche per consentire la visuale sia sui pannelli esterni che interni.
Il progetto di restauro che ha portato alla creazione del Visitor Center, realizzato da Bressers Architects, è stata una sfida importante: in passato, infatti, della cattedrale di San Bavone a Gand era accessibile solo la chiesa inferiore; dal 25 marzo, con l’aggiunta di un nuovo ascensore e di scale, oltre che con la riprogettazione di alcuni degli antichi muri in pietra della cattedrale, anche la cripta, il coro e le cappelle absidali saranno interamente visitabili.
Commissionata nel 1426 a Hubert van Eyck - «maior quo nemo repertus», «pittore di cui non si è trovato uno più grande» - dal nobile Joos Vijd, l’opera fu portata a termine sei anno dopo dal fratello dell’artista, Jan van Eyck. Il passaggio di consegne si nota in un’iscrizione collocata sulla cornice del polittico, che il recente restauro ha confermato essere originale.
Al momento del suo completamento, nel 1432, il lavoro sorprese i contemporanei per la brillantezza, la vivacità e l’utilizzo dei colori, ma anche per i mille dettagli mai superflui delle ventisei scene realizzate, che raffigurano l’Agnello Mistico, simbolo di Cristo, adorato nel giardino del Paradiso da Angeli, Santi, Buoni Giudici, Cavalieri, Eremiti, Pellegrini.
Il Polittico dei fratelli van Eyck ha una storia avventurosa che oggi, grazie al Visitor Center, sarà possibile scoprire. Montato, smontato, disassemblato, venduto, contrabbandato, copiato, censurato, attaccato dagli iconoclasti, nascosto, e addirittura segato – oggetto di ben tredici reati e sette furti -, il dipinto rischiò di andare quasi distrutto in un incendio, scoppiato il 1° giugno del 1640 all’interno della Cattedrale di Gand.
Non sorte migliore ebbe nei secoli successivi, soprattutto in epoca recente. Nel 1794 l’opera trovò, per esempio, sulla sua strada Napoleone Bonaparte, che trafugò i pannelli centrali, restituiti a Gand solo nel 1815.
Durante la Prima guerra mondiale, il dipinto venne nuovamente smembrato, ma con il Trattato di Versailles tutti gli scomparti, anche quelli legalmente acquistati dal mercante Edward Solly nel 1816, per entrare a far parte delle collezioni dei Musei reali di Berlino, vennero restituiti per contribuire al risarcimento che la Germania doveva versare agli Stati vittoriosi e in parziale compensazione per i danni inflitti al Belgio in guerra.
La storia si ripeté durante la Seconda guerra mondiale quando, come viene raccontato anche nel film «Monuments Men», i nazisti sottrassero l’opera, che era stata trasferita per sicurezza in Francia - in un museo locale a Pau, sui Pirenei francesi-, e la nascosero in una miniera di sale di Altaussee. Qui fu recuperata, nel 1945, dalla Task Force degli Alleati dedicata alla messa in salvo delle opere d’arte europee. Alla cerimonia che sancì il ritorno a Gand i belgi non vollero i francesi, stigmatizzando il collaborazionismo del Governo di Vichy per aver consegnato l’opera ad Adolf Hitler, che voleva esporla nel suo mai nato museo di Linz.
Ecco perché oggi, a causa di queste tante rocambolesche vicende, sembra quasi un miracolo riuscire ad ammirare il polittico in tutta la sua ritrovata bellezza, scoprendone dettagli e curiosità anche grazie alle più recenti scoperte della tecnologia.
Ecco perché oggi, a causa di queste tante rocambolesche vicende, sembra quasi un miracolo riuscire ad ammirare il polittico in tutta la sua ritrovata bellezza, scoprendone dettagli e curiosità anche grazie alle più recenti scoperte della tecnologia.
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Polittico dell'Agnello Mistico, 1426-1432. Olio su tela, cm 258 x 375.Cattedrale di San Bavone, Gand. Polittico aperto; [fig. 2] Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Polittico dell'Agnello Mistico, 1426-1432. Olio su tela, cm 258 x 375.Cattedrale di San Bavone, Gand. Polittico aperto. Polittico chiuso; [fig. 3] Render del nuovo Visitor Center di Gand by De Kwekerij; [figg. 4 e 5] Visitatori a Gand. Foto di Bas Bogaert; [fig. 6] Jan van Eyck e Hubert van Eyck, Polittico dell'Agnello Mistico, 1426-1432. Olio su tela, cm 258 x 375.Cattedrale di San Bavone, Gand. Particolare Adamo e Coro angelico
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