«Eternal Feminine - Eternal Change. Concepts of Femininty in Contemporary Art and Design» è il sottotitolo scelto per questo appuntamento, che gode dell’alto patrocinio del Ministero della cultura e del Parlamento europeo, e al quale prenderanno parte quattrocentosessantacinque espositori, tra artisti e designer, provenienti dai cinque continenti, in gara per aggiudicarsi i premi «Michelangelo» e «Leonardo da Vinci».
In questa edizione ci sarà per la prima volta anche il premio del pubblico, assegnato all’opera più scansionata dagli smartphone dei visitatori. Il sistema di voto, tecnologicamente avanzato, è stato messo a punto nell’ambito con Fynd.art, una piattaforma austriaca per la promozione dell’arte.
Sono, invece, già stati assegnati i premi alla carriera, che vedranno sul podio la celebre stilista e attivista inglese Vivienne Westwood, l’artista piemontese Michelangelo Pistoletto, tra i massimi esponenti dell’Arte povera, e il fotografo milanese Oliviero Toscani, che per l’occasione presenterà un estratto di dodici immagini al femminile del suo progetto «Razza umana», una ricerca fotografica, socio-politica, estetica, culturale e antropologica in atto da dieci anni.
«Florence Biennale» premierà, inoltre, il musicista Max Casacci dei «Subsonica» e la scultrice Paola Crema (in questo caso si tratta di un riconoscimento alla memoria), oltre alla giovane visual artist ungherese Flora Borsi e all’illustratore australiano Jim Tsinganos, entrambi Guests of honour perché vincitori di un concorso internazionale realizzato in collaborazione con «Art Market Magazine» e «Lens Magazine» e creatori dell’immagine coordinata della manifestazione.
Lo special concept di questa edizione verrà approfondito dal lavoro di sessanta artisti, selezionati da Fortunato D’Amico, che esporranno all’interno del Padiglione Cavaniglia. Al centro della mostra sarà collocata l’opera «La Bandiera del mondo - 1+1=3» di Michelangelo Pistoletto e Angelo Savarese, che esorta a «pensare globalmente e agire localmente, ad amare le differenze per salvare il femminino che accoglie tutte le biodiversità: il pianeta Terra». Mentre il musicista e compositore Max Casacci, premio del presidente di questa edizione di «Florence Biennale», creerà il fondale sonoro del Padiglione Cavaniglia grazie al progetto «Earthphonia», un’opera in prima linea nella battaglia per il nostro ambiente, madre di ogni essere e specie. Realizzata esclusivamente con i suoni e i rumori della natura, la partitura musicale si configura anche come un vero e proprio viaggio per il mondo: si comincia con l’aria, gli uccelli e la biodiversità del Delta del Po; si scivola sull’acqua del torrente Cervo a Biella e sulle rocce di un’antica rupe dell’isola di Gozo; ci si tuffa nell'Oceano e si respira la magia dei vulcani delle isole Eolie; si spiano, infine, le api nel buio del loro alverare con il brano «The Queen».
Sara Conforti, altra vincitrice del premio del presidente, proporrà, invece, «Centrosettantaperottanta», progetto di ricerca artistica con installazione site and context specific che coinvolge le donne esplorandone il vissuto attraverso oggetti personali.
Altri ospiti speciali del Padiglione Cavaniglia saranno il designer Fabio Novembre con la sua seduta «Divina» e gli artisti Ercole Pignatelli e Laura Zeni che, insieme con Giuliano Sangiorgi dei «Negramaro», hanno realizzato l’opera «Tappeto volante», impreziosita da «Nudi», un’inedita poesia del cantante pugliese.
Tra i tanti progetti in mostra merita una segnalazione anche la performance «Voi… prigioniere nel bosco delle innocenze…» di Giovanni Ronzoni, dedicata al tema della violenza contro la natura. Si tratta di uno spazio circolare sulla platea di circa nove metri di diametro, dove saranno collocati dodici «massi» riportando dodici poesie di dodici poetesse.
Una riflessione sulla natura verrà proposta in mostra anche dall’artista milanese Enzo Fiore con «Genesi», che ha «ricostruito» «La Vergine delle rocce» di Leonardo da Vinci utilizzando solo materiali naturali (terra, radici, foglie, insetti e resina epossidica su tela). Sullo stesso filone si muoveranno la scultrice Maria Cristina Carlini, che per l’occasione ha realizzato con legno di recupero e ferro la scultura monumentale «Foresta»>, e il progetto di Artiglieria e Change for Planet sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Agenda 2030),che prevede un incontro divulgativo sul tema del cambiamento climatico e un’installazione, «La grande madre», che indaga attraverso uno scenario distopico, l’annientamento della natura sotto la forza distruttrice dell’uomo metropolitano, promuovendo una partecipazione attiva.
Altri ospiti speciali del Padiglione Cavaniglia saranno il designer Fabio Novembre con la sua seduta «Divina» e gli artisti Ercole Pignatelli e Laura Zeni che, insieme con Giuliano Sangiorgi dei «Negramaro», hanno realizzato l’opera «Tappeto volante», impreziosita da «Nudi», un’inedita poesia del cantante pugliese.
Tra i tanti progetti in mostra merita una segnalazione anche la performance «Voi… prigioniere nel bosco delle innocenze…» di Giovanni Ronzoni, dedicata al tema della violenza contro la natura. Si tratta di uno spazio circolare sulla platea di circa nove metri di diametro, dove saranno collocati dodici «massi» riportando dodici poesie di dodici poetesse.
Una riflessione sulla natura verrà proposta in mostra anche dall’artista milanese Enzo Fiore con «Genesi», che ha «ricostruito» «La Vergine delle rocce» di Leonardo da Vinci utilizzando solo materiali naturali (terra, radici, foglie, insetti e resina epossidica su tela). Sullo stesso filone si muoveranno la scultrice Maria Cristina Carlini, che per l’occasione ha realizzato con legno di recupero e ferro la scultura monumentale «Foresta»>, e il progetto di Artiglieria e Change for Planet sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Agenda 2030),che prevede un incontro divulgativo sul tema del cambiamento climatico e un’installazione, «La grande madre», che indaga attraverso uno scenario distopico, l’annientamento della natura sotto la forza distruttrice dell’uomo metropolitano, promuovendo una partecipazione attiva.
Sfogliando il catalogo, pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori, si apprende che saranno presenti a «Florence Biennale» anche Marica Moro con l’installazione «Gold Doll, Stop Violence!», Silvia Capilussi con i suoi lenzuolisospesi.com, Alfredo Rapetti (figlio di Giulio, in arte Mogol), che presenterà un’opera al neon giocata sulle parole «A mare, amare», e Piero Gilardi, uno dei maestri dell’Arte povera, che metterà in mostra il semplice ed evocativo «0 (The Tree)», invito alla riforestazione del pianeta.
«Florence Biennale» presenterà, poi, un grande numero di progetti speciali, tra i quali la tavola rotonda inaugurale «Green fashion e pari opportunità», il progetto web MuDeTo – Museo del design toscano, la mostra «ADI Design Museum in Toscana – 1300 km di design», con alcune eccellenze del made in Italy come la Vespa elettrica o l’Agritube, e la piccola personale di Andrea Roggi sul tema della femminilità, con le opere «Fecunditas» (bronzo, fusione a cera persa e patina a fuoco, altezza 270 cm, 2019), «Insieme per un nuovo mondo» (bronzo, fusione dinamica e patina a fuoco, diametro 100 cm, 2021), «Le nostre radici per un nuovo mondo» (bronzo, fusione a cera persa, fusione dinamica e patina a fuoco, altezza 330 cm, 2020), oltre a «La vita in un bacio» (130x140x130 cm) all’atelier di Aquaflor in Borgo Santa Croce.
Lungo il percorso espositivo della «Florence Biennale», i visitatori potranno ammirare anche un prototipo di supercar tutta rifinita a mano realizzato da Mazzanti Automobili di Pontedera, vera eccellenza dell’abilità manifatturiera italiana.
Non mancheranno nel programma proiezioni cinematografiche dedicate alla questione di genere e al ruolo della donna. Verrà presentato in anteprima nazionale «Can’t stop the sun from shining» di Teresa Mular, toccante racconto della vita di quattro donne di età compresa fra i 94 e i 105 anni. Sarà, poi, possibile vedere «Exorcisms and other supplications» di Georden West, la cui estetica si ispira al lavoro fatto da Le Corbusier sugli spazi religiosi e in particolare sulla Cappella Ronchamp, e «Contaminazione», un progetto nato poco dopo i primi casi della pandemia di Covid-19 in Italia, a cura di Cécile Angelini.
Con dei talk, «Florence Biennale» punterà i riflettori anche su tre donne artiste entrate nel mito: Tamara de Lempicka, Tina Modotti e Frida Kahlo. Intraprendenza, coraggio e passione sono i tratti che le hanno caratterizzate e che le hanno trasformate in simboli per il femminismo internazionale, di ieri e di oggi.
«Florence Biennale» presenterà, poi, un grande numero di progetti speciali, tra i quali la tavola rotonda inaugurale «Green fashion e pari opportunità», il progetto web MuDeTo – Museo del design toscano, la mostra «ADI Design Museum in Toscana – 1300 km di design», con alcune eccellenze del made in Italy come la Vespa elettrica o l’Agritube, e la piccola personale di Andrea Roggi sul tema della femminilità, con le opere «Fecunditas» (bronzo, fusione a cera persa e patina a fuoco, altezza 270 cm, 2019), «Insieme per un nuovo mondo» (bronzo, fusione dinamica e patina a fuoco, diametro 100 cm, 2021), «Le nostre radici per un nuovo mondo» (bronzo, fusione a cera persa, fusione dinamica e patina a fuoco, altezza 330 cm, 2020), oltre a «La vita in un bacio» (130x140x130 cm) all’atelier di Aquaflor in Borgo Santa Croce.
Lungo il percorso espositivo della «Florence Biennale», i visitatori potranno ammirare anche un prototipo di supercar tutta rifinita a mano realizzato da Mazzanti Automobili di Pontedera, vera eccellenza dell’abilità manifatturiera italiana.
Non mancheranno nel programma proiezioni cinematografiche dedicate alla questione di genere e al ruolo della donna. Verrà presentato in anteprima nazionale «Can’t stop the sun from shining» di Teresa Mular, toccante racconto della vita di quattro donne di età compresa fra i 94 e i 105 anni. Sarà, poi, possibile vedere «Exorcisms and other supplications» di Georden West, la cui estetica si ispira al lavoro fatto da Le Corbusier sugli spazi religiosi e in particolare sulla Cappella Ronchamp, e «Contaminazione», un progetto nato poco dopo i primi casi della pandemia di Covid-19 in Italia, a cura di Cécile Angelini.
Con dei talk, «Florence Biennale» punterà i riflettori anche su tre donne artiste entrate nel mito: Tamara de Lempicka, Tina Modotti e Frida Kahlo. Intraprendenza, coraggio e passione sono i tratti che le hanno caratterizzate e che le hanno trasformate in simboli per il femminismo internazionale, di ieri e di oggi.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] F. Borsi, Black swan, 2021; [fig. 2] F. Borsi, Swan, 2019[fig. 3] Jim Tsinganos, I Amplify In Silence; [fig. 4] M. Pistoletto, La bandiera del mondo; [fig. 5] Jim Tsinganos, E Pluribus Unum; [fig. 6] Andrea Roggi, La Vita in un Bacio, 130x140x130 cm
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