ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 16 luglio 2021

Ticino Musica Festival, oltre settanta eventi e diciotto masterclass per l’edizione numero 25

Compie venticinque anni il Festival Ticino Musica, cartellone concertistico della Svizzera italiana che accosta esperienza artistica e didattica creando un evento che, per la sua unicità, richiama ogni anno da tutto il mondo giovani musicisti, maestri di fama internazionale e appassionati di musica classica. Per celebrare l’importante ricorrenza è stato ideato l’appuntamento «Opera alla stazione», un’inedita rappresentazione del «Barbiere di Siviglia» di Gioacchino Rossini, in programma alla stazione dei treni di Lugano nella serata del 22 luglio, che porterà le frizzanti atmosfere della storia di Figaro, il barbiere «factotum della città» di Siviglia, all’interno di un contesto urbano contemporaneo.
La storia d’amore tra il conte d’Almaviva con Rosina e le sue arie indimenticabili, dalla cavatina «Largo al factotum» a «La calunnia è un venticello», saranno sotto i riflettori anche nella giornata di apertura del festival, domenica 18 luglio, all’Aula magna del Conservatorio della Svizzera italiana, nell’allestimento, in première, dell’affiatata squadra dell’Opera studio internazionale «Silvio Varviso», un punto di partenza per molti cantanti che, selezionati tramite audizioni e provenienti da ogni parte del mondo, sono oggi in carriera, capitanata per l’occasione da Umberto Finazzi (direttore musicale) e Daniele Piscopo (regista). Il capolavoro rossiniano verrà, poi, replicato nella Corte del Municipio di Bellinzona (20 luglio), al teatro Paravento di Locarno (23 luglio), al Chiosetto di Sorengo (25 luglio) e, infine, nella Hall del Lac di Lugano (27 luglio).
Il programma proseguirà, poi, fino al 31 luglio, proponendo oltre settanta eventi in sole due settimane e l’Accademy con diciotto masterclass, oltre al «cantiere lirico» dell’Opera studio internazionale «Silvio Varviso», appuntamenti che, come da tradizione, offriranno ai partecipanti e al pubblico, la possibilità di scoprire non solo capolavori della letteratura musicale di tutti i tempi, ma anche alcuni dei più bei luoghi della Svizzera italiana.
Dal 19 luglio prenderanno il via i recital serali di grandi maestri e vincitori di concorsi internazionali. Ad aprire le danze sarà la musica antica, con il duo d’eccezione formato da Vittorio Ghielmi alla viola da gamba e Luca Pianca al liuto, tra i massimi rappresentanti del loro strumento a livello mondiale. La sera seguente, a calcare il palcoscenico dell’Aula Magna sarà il Duo Polaris, composto da Simone Moschitz al sassofono e Daniele Bonini al pianoforte, vincitore dell’edizione 2019 del Concorso «Marcello Pontillo» di Firenze. Per chi preferisse le sonorità dolci e soffuse delle sei corde, nella stessa serata si esibirà, nella Chiesa di San Carlo Borromeo in via Nassa a Lugano, anche il chitarrista Pablo Márquez, già in passato protagonista di applauditissimi recital. Mercoledì 21 luglio sarà, invece, la volta di Andrea Cellacchi, fagottista, vincitore nel 2019 del prestigioso concorso Ard di Monaco di Baviera e oggi primo fagotto solista dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. In duo con il pianista Roberto Arosio, il musicista proporrà un programma che esalta le doti solistiche del fagotto, strumento affascinante e versatile. Lunedì 26 luglio l’appuntamento è con il recital del grande pianista Adrian Oetiker, mentre martedì 27 luglio si esibirà, accompagnata al pianoforte da Marta Cencini, la flautista Anna Talácková, vincitrice del Concorso internazionale «Primavera di Praga» 2019.
Altra novità di questa edizione del venticinquennale sono i Nonetti, tre concerti che vedranno sullo stesso palcoscenico un ensemble formato da ben nove grandi maestri, solisti internazionali uniti per l’occasione in formazione cameristica. Gli appuntamenti si terranno nelle giornate di giovedì 22, venerdì 23 e sabato 24 luglio, rispettivamente alla Chiesa del Collegio Papio di Ascona, al Museo Vela di Ligornetto e al Conservatorio di Lugano. In questi appuntamenti speciali si esibiranno Marco Rizzi al violino, Yuval Gotlibovich alla viola, Giovanni Gnocchi al violoncello, Jonas Villegas al contrabbasso, Andrea Oliva al flauto, Ivan Podyomov all’oboe, Calogero Palermo al clarinetto, Gabor Meszaros al fagotto e Jacques Deleplancque al corno, che interpreteranno i nonetti di Bohuslav Martinu, Nino Rota e Louis Spohr.
Accanto ai grandi maestri, Ticino Musica valorizza da sempre i giovani maestri, dai musicisti in corso di formazione che si affacciano al mondo professionale e giungono al festival per perfezionarsi, ai vincitori di concorsi internazionali, agli ensemble cameristici invitati come Ensemble in residence. Per tutti questi giovani talenti Ticino Musica rappresenta una vetrina privilegiata, nonché una fondamentale opportunità di esibirsi in concerto per maturare quell’esperienza da palcoscenico necessaria per progredire in campo professionale accanto ai colleghi giù affermati.
I giovani maestri di Ticino Musica saranno impegnati quotidianamente, a partire da giovedì 22 luglio e fino al termine del rassegna, nei più svariati e suggestivi luoghi del Canton Ticino e della Svizzera italiana, dalla Chiesa della Madonna di Rovio alla Chiesa di San Biagio a Bellinzona, dall’Aula magna del Conservatorio di Lugano alla Chiesa di San Rocco a Morcote, della Chiesa di Santa Maria del Castello a Mesocco al Boschetto del Parco Ciani di Lugano e alla Chiesa di San Bernardo al Curzútt, sul Monte Carasso.
Tra gli appuntamenti dedicati ai giovani maestri si segnalano alcuni cicli tematici, tra cui i Concerti pomeridiani, ogni giorno alle 17.30, e, dal 24 al 30 luglio, i Pranzi in musica, nella Hall del Lac o al Boschetto del Parco Ciani, indicati per chi nella calura del mezzogiorno vuole rinfrescarsi con una pausa musicale.
Per chi volesse non soltanto ascoltare, ma addentrarsi nel «laboratorio» di studio e preparazione all’esibizione pubblica, Ticino Musica propone come ogni anno le Openclass, lezioni aperte al pubblico (con concerto finale), una sorta di lente di ingrandimento su ciò che sta «dietro le quinte» rispetto a quanto avviene sul palcoscenico.
Attraverso le openclass di Ticino Musica 2021 sarà possibile scoprire i segreti dello studio di viola da gamba, organo, clavicembalo, organo, Hammerklavier e Tangentenflügel. Questi quattro strumenti segnano, inoltre, il ritorno della musica antica tra i protagonisti del festival, anche grazie alla sapiente coordinazione di Stefano Molardi, che è stato capace di trasformarli da strumenti di nicchia a protagonisti di primo piano del cartellone con numerosi eventi attraverso tutto il Cantone Ticino e i Grigioni italiani.
Oltre alle opportunità offerte ai giovani maestri provenienti da tutto il mondo, Ticino Musica costituisce una vetrina privilegiata anche per i giovani e giovanissimi talenti nazionali, con un concerto dedicato ai vincitori del Concorso musicale svizzero per la gioventù (22 luglio, Lugano, Hotel Bellevue au Lac) e con l’appuntamento «Talenti ticinesi in concerto» (26 luglio, Bironico, Bottega del pianoforte). Il festival ospita, infine, tre ensemble in residence: i quartetti d’archi Dulce in Corde e Animato Kwartet, nonché il quintetto di fiati Quintetto Sorolla.
A chiusura di un ideale cerchio generazionale e artistico, Ticino Musica proporrà anche alcuni concerti in cui grandi maestri e giovani promesse suoneranno affiancati gli uni gli altri sullo stesso palcoscenico. Questi eventi rappresentano, per i giovani musicisti, un indimenticabile momento di scambio e collaborazione con i propri mentori, che trasmetteranno loro «sul campo» la propria decennale esperienza. Sarà possibile ascoltare i concerti del ciclo «Grandi maestri e giovani promesse» nella Chiesa di San Biagio a Ravecchia (28 luglio) e in Aula magna (30 e 31 luglio).
Ci sono, infine, tre appuntamenti da segnalare per la loro forte valenza turistica e non solo artistica. Si inizierà il 27 luglio con il concerto di Tangentenflügel, a Casa Cantoni di Cabbio, a cura di Stefano Molardi, occasione rara per scoprire uno strumento sconosciuto ai più, ma anche l’interessantissimo Museo etnografico della Valle di Muggio. Si proseguirà il 29 luglio alla Chiesa di San Bernardo al Curzút, dove avrà luogo uno speciale «Concerto al tramonto» del quartetto d’archi in residence Animato Kwartet, preceduto da una salita in funivia, una passeggiata nel bosco, una visita guidata e seguito da una cena con prodotti tipici. Mentre il 30 luglio ci si sposterà a Morcote, assoluta new entry nell’orizzonte geografico di Ticino Musica, per il concerto del Quintetto Sorolla in piazza Pomée. Sito sulle rive del pittoresco Ceresio, a soli quattordici chilometri da Lugano, Morcote è stato insignito nel 2016 del titolo di «borgo più bello della Svizzera». Quale migliore occasione, per ammirare le sue caratteristiche case abbellite da loggette e porticati o la Chiesa rinascimentale della Madonna del Sasso, se non un concerto di musica classica?

Informazioni utili
Per informazioni dettagliate sul calendario dei concerti e per prenotazioni è possibile contattare i seguenti recapiti: e-mail info@ticinomusica.com; telefono +41.91.9800972. Nel rispetto delle norme volte al contenimento della diffusione del contagio da Covid19, i posti sono limitati ed è pertanto fortemente consigliata la prenotazione. Sito web: www.ticinomusica.com.

giovedì 15 luglio 2021

B.Motion: arti e nuove tecnologie sotto i riflettori di OperaEstate

È un festival nel festival, un cammeo che rende ancora più prezioso il programma di OperaEstate – Festival Veneto 41. Stiamo parlando di B.Motion, rassegna dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti, suddivisa in tre sezioni: danza (dal 19 al 22 agosto), teatro (dal 25 al 30 agosto) e musica (dal 1 al 3 settembre).
Dopo l’anno zero che ha visto gli artisti entrare in contatto con lo spazio digitale, quest’anno si tiene la prima edizione ufficiale della kermesse, nata con l’intento di raccontare le relazioni tra arti e nuove tecnologie, aprendo a nuove modalità di fruizione dello spettacolo dal vivo, che non escludano la forza della condivisione di uno spazio e delle emozioni.
Ad aprire il cartellone sarà, a Bassano del Grappa, la danza con «Miss Lala al circo Fernando» (dal 19 al 22 agosto, cinque spettacoli al giorno dalle ore 12 alle ore 15), una performance che vede come unica protagonista Marigia Maggipinto, storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal, a confronto con uno spettatore alla volta, al quale raccontare, con il linguaggio coreutico, la sua esperienza di lavoro e di vita con Pina Bausch.
Sempre nei primi giorni del festival sarà possibile vedere in scena Fabio Novembrini, che tornerà a Bassano con un’inedita creazione sviluppata, tra Italia e Québec, insieme a James Viveiros: «Arcipelago» (dal 19 al 22 agosto). Mentre la coreografa Sara Sguotti prosegue, per il festival, il suo lavoro con i danzatori Dance Well, coinvolgendoli in una vera sfida dedicata ai linguaggi dell’hip-hop che ha visto collaborare alla creazione dei costumi gli studenti dell’Istituto Scotton: lo studio coreografico comunitario «Hop» (dal 19 al 22 agosto).
All’interno del programma, trovano, poi, spazio lavori che introducono il dialogo con le nuove tecnologie o che propongono nuove forme di partecipazione agli eventi: è il caso del dispositivo Springback Ringside, sviluppato dal network Aerowaves, che porta, attraverso la realtà virtuale, il meglio della danza europea a gruppi di spettatori in totale sicurezza. A Bassano saranno sotto i riflettori i lavori di Julien Carlier (20 e 21 agosto), Linda Hayford e Viktor Černický, questi ultimi due in cartellone a ottobre, nell’ambito del progetto europeo Shape.It, sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, dedicato alla danza per il giovane pubblico.
Mettono in campo nuove tecnologie anche il lavoro composto da danza, testo e musica di Jesus de Vega con Chai Blaq (22 agosto), ma anche di Masako Matsushita con Mugen Yahiro (21 agosto), entrambi parte del progetto europeo Vibes, sostenuto da Creative Europe, che sviluppa partiture coreografico-sonore che coinvolgono direttamente il pubblico, attraverso innovative tecnologie condensate in una semplice app per smartphone.
L’attenzione ai nuovi linguaggi artistici e coreografici tipica di B.Motion continua, poi, con la presentazione anche della selezione di coreografi emergenti Aerowaves 2020/21: dal dialogo tra musica e danza di Ingrid Berger Myhre & Lasse Passage (21 agosto), allo studio delle forme dell’acqua firmato da Lois Alexander (19 agosto), diplomatasi alla prestigiosa Juilliard School, alla camaleontica creazione di Joseph Simon, fino al poetico passo a due di Adriano Bolognino dedicato agli amanti di Pompei (20 agosto).
Nascono da forme ibride di ricerca digitale e in studio, invece, le produzioni che coinvolgono artisti italiani e del territorio come «The field / A Garden in Italy», progetto di scambio digitale tra gli artisti e gli staff del Csb di Bassano e della svizzera Tanzhaus Zurich che hanno indagato il tema del wellbeing, del benessere, attraverso diverse pratiche di danza, guidati dalla dance dramaturg Monica Gillette.
A completare la panoramica sui linguaggi della danza contemporanea italiana, ci sono l’intensa creazione che investiga i temi della metamorfosi e della meditazione, firmata da Stefania Tansini (20 agosto), e un programma parallelo nello spazio digitale, sui canali social del festival.
B.Motion include anche la Summer school all’interno della quale si disegnano percorsi declinati per differenti target: quest’anno saranno attivi workshop per danzatori e danzatrici dagli 8 ai 13 anni, con i coreografi Andrea Rampazzo e Martina La Ragione, ma anche per professionisti del movimento, grazie a Sharing Training. Non mancheranno classi aperte a tutti, condotte da alcuni artisti ospiti, on-line. Sotto i riflettori salirà, quindi, dal 25 al 30 agosto il teatro, a partire dallo spettacolo l’«Atlante linguistico della Pangea» di Teatro Sotterraneo (25 agosto), che a partire da alcune «lezioni di intraducibilità» avvenute nello spazio digitale, sviluppa una drammaturgia sulle relazioni umane e l’incomunicabilità. Mentre si concentra sull’importanza delle parole e sulla comicità, Marta Dalla Via in «Le parole non sanno quello che dicono» (28 agosto). Da una sola parola, «Timshel» (tu puoi) parte, invece, l’omonimo spettacolo di Matteo Fiorucci e Massimiliano Burini, per immaginare un futuro possibile (27 agosto). Indaga nuove forme di comunicazione, oltre le barriere linguistiche, anche il Teatro dei Gordi, che in «Pandora», guidato da Riccardo Pippa abita un luogo di passaggio affidandosi ai soli gesti, alla fragilità del corpo che separa e congiunge il singolo al resto del mondo i (27 agosto). Imprigionati in un non-luogo sono anche i performer della Compagnia Körper e Gitiesse Artisti Riuniti in «Corcovado», dedicata al viaggio e al desiderio di un altrove perfetto (28 agosto). Al contrario, proprio attraverso la tecnologia di geolocalizzazione di Google Street View, La Piccionaia - insieme ad Anagoor, Sotterraneo e Massimiliano Civica - ha creato «Il cielo sopra»: un percorso di frammenti d’autore per ritornare a percorrere lo spazio pubblico dopo l’esperienza della quarantena (27 e 28 agosto).
Il programma teatrale prevede anche tre titoli ispirati a capolavori della letteratura. Si inizierà con la prima e unica regia firmata da Eugenio Barba al di fuori dell’Odin Teatret: «Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa», ispirata a «La Metamorfosi» di Kafka (26 agosto). «Siamo tutti cannibali», invece, di Roberto Magnani/Teatro delle Albe, è tratto dal capolavoro di Herman Melville, «Moby Dick», nella traduzione di Cesare Pavese (28 agosto). Infine, la compagnia Menoventi riformula per il palcoscenico l'avvincente indagine di Serena Vitale sul mistero della morte di Majakovskij nello spettacolo «Il defunto odiava i pettegolezzi», in cui diverse dimensioni narrative si scontrano davanti a una giuria implacabile: il pubblico (25 agosto). Mentre a chiudere il cartellone sarà una compagnia del territorio, UllallàTeatro/Din Don Down, in «Achab», una sfida teatrale ispirata anch’essa al capolavoro di Melville (30 agosto).
B.Motion Teatro continua, inoltre, il lavoro di sostegno e promozione delle compagnie emergenti e delle sperimentazioni più contemporanee del teatro, anche grazie allo spettacolo selezionato da In-Box (26 agosto).
Chiude la programmazione B.Motion musica, piccolo ecosistema di esperimenti musicali, che mette sotto la lente di ingrandimento il suono del futuro. Il programma di quest’anno intreccia lo studio di sonorità folk, europee ed extra-europee, ed esperimenti tecnologici fino alla robotica.
Nascono da strumenti fatti a mano, però, le musiche di Širom (7 settembre), il trio sperimentale sloveno che aprirà il programma, le cui composizioni oscillano tra suoni
folk
e meditazioni contemporanee in stile rock acustico.
Seguirà il progetto tutto italiano Trrmà (8 settembre), nato nel luglio 2015 dalla collaborazione tra Giovanni Todisco (percussioni) e Giuseppe Candiano (sintetizzatori), che indaga le infinite possibilità della musica contemporanea, tra ricerca di perfezione e completa casualità.
Chiude il programma il Passpartout Duo (9 settembre), composto dalla pianista Nicoletta Favari e dal percussionista Christopher Salvito, che accompagnerà il pubblico in un viaggio intorno al mondo attraverso le collaborazioni multidisciplinari, le composizioni strumentali e i video musicali evocativi che costituiscono il corpus del loro lavoro.

Vedi anche 
Il programma completo di OperaEstate

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Stefania Santini;  [fig. 2]  «Il defunto odiava i pettegolezzi», con la compagnia Menoventi; [fig. 3] «Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa», per la regia di Eugenio Barba con Lorenzo Gleijeses e Julia Varley; [fig. 4] Marta Dalla Via in «Le parole non sanno quello che dicono»; [fig. 5]  UllallàTeatro/Din Don Down in «Achab»; [fig. 6] TRRMÀ Giovanni Todisco/ Giuseppe Candiano


Informazioni utili
Il programma completo è consultabile su www.operaestate.it


mercoledì 14 luglio 2021

«Tempi moderni», in Toscana un festival itinerante di teatro, musica e danza all’insegna dell’inclusione e della solidarietà

Sono Charlie Chaplin ed Ettore Petrolini i numi tutelari di «Tempi moderni - La commedia rivista», rassegna di teatro, musica danza ideata nel 2020, in restrizioni anti Covid, da Roberto Castello, tra i principali artisti della danza e del teatro di ricerca contemporanea in Italia, per il Comune di Capannori, cittadina della campagna toscana, in provincia di Lucca.
Al suo secondo anno di vita, la rassegna, realizzata con la collaborazione di Aldes e con il sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali, aprirà per la prima volta il sipario nella serata di mercoledì 14 luglio, alle ore 19.30, quando nel parco del Centro culturale del compitese, a Sant’Andrea di Compito, andrà in scena il primo appuntamento del progetto «Il mondo nuovo – Ritorna la festa», tre serate a base di danza e musica - le altre due si terranno il 21 e il 28 luglio - con concerti e dance club. Due coreografe, Susannah Iheme e Giselda Ranieri, incontreranno i partecipanti in sessioni di danza libera su musiche ballabili. 
A seguire, il 14 luglio, andranno in scena Ziad Trabelsi & Carthage Mosaik, che introdurranno il pubblico alle sonorità arabe disseminate in tutta la musica mediterranea. Con il cantante e compositore tunisino, membro dell’Orchestra di piazza Vittorio, saliranno sul palco Simone Pulvano alle percussioni, Gianluca Casadei alla fisarmonica, Rino Amato al clarinetto. I protagonisti della serata del 21 luglio saranno, invece, Jabel Kanute (kora e voce), griot del Gambia, e Marco Zanotti (batteria e mbira), con il loro «Freedom of Movement», album che è un inno alla libertà di movimento, «un tema -raccontano gli organizzatori- inizialmente associato al fenomeno delle migrazioni umane ma divenuto attuale per l’incontenibile voglia di ballare che si può scatenare dopo mesi di segregazione forzata». Mentre a chiudere il cartellone della mini-rassegna saranno, nella serata del 28 luglio, gli artisti del Note Noire Quartet, quartetto jazz contemporaneo attivo dal 2011 - composto da Ruben Chaviano (violino), Roberto Beneventi (fisarmonica), Tommaso Papini (chitarra), Mirco Capecchi (contrabbasso) -, che presenterà le proprie composizioni originali fatte di linguaggi moderni, influenze balcaniche e strumenti della tradizione europea.
Giovedì 15 luglio si entrerà, quindi, nel vivo del progetto con il debutto nazionale di tre spettacoli di teatro, danza e musica dal vivo, scritti e realizzati appositamente per l’occasione, tutti per la regia di Roberto Castello.
Alle ore 21.00 nell’Aia Saponati (Matraia) andrà in scena «Le seppie e la pasionaria», testi di Achille Campanile, Giovanni Guareschi e Karl Valentin, nell’interpretazione di Davide Arena, con la musica dal vivo di Stefano Giannotti e gli interventi coreografici di Alessandra Moretti e Mariano Nieddu. Pot pourri di brevi testi comici novecenteschi, interventi di comicità gestuale e suite in stile libero, fatte di reminiscenze cinematografiche, musica popolare, divertissement, teatrino-cabaret, il tutto arrangiato ed eseguito su di una piccola orchestra portatile composta da fisarmonica, banjo, ukulele, armoniche e fischietti vari, pianoforte-giocattolo, oggetti sonori e percussioni.
Contemporaneamente, a Palazzo Pera verrà presentato «L’ombelico del mondo», con i testi originali di Chrystèle Khodr, giovane drammaturga e attrice araba residente a Beirut, nell’interpretazione di Caterina Simonelli, con la musica dal vivo di Paolo Pee Wee Durante e gli interventi coreografici di Martina Auddino, ispirati ispirate alle tradizioni del sud Italia e del Medio Oriente. La narrazione prende le mosse da uno scherzoso modo di dire libanese: «è tutta colpa degli italiani». Intorno a questa espressione «si tesse – raccontano gli organizzatori - una tela di note autobiografiche, spiegazioni surreali e ragionamenti che evidenzia quanto gli italiani abbiano un ruolo tutt’altro che marginale nell’immaginario collettivo libanese, benché nella storia ufficiale recente i due popoli non abbiano avuto grandi interazioni. Si racconta di come le ultra millenarie relazioni fra le sponde del Mediterraneo abbiano creato un modo di guardare alla vita che ha radici comuni profondissime, nonostante oggi il sud dell’Europa guardi soprattutto verso nord».
A Cortaccia (Baia di Cantignano), invece, - sempre il 15 luglio, alle ore 21 - è in programma lo spettacolo «Un Dante corretto bravo grazie», di e con Andrea Cosentino, che avrà per protagoniste anche la musica di Matteo Sodini e la danza di Enrica Bravini. In occasione dei settecento anni della morte del Sommo poeta, viene proposta una conferenza spettacolo vagamente dadaista, irriverente e stralunata tratta della dannazione delle ricorrenze. Si parte dalla nascita del volgare e da una parafrasi assai poco accademica dell'incipit dell'«Inferno» per dire della volgarità che permea una parte importante della cultura italiana.
I tre spettacoli – che saranno, poi, in replica nelle giornate del 16, 22, 23, 29 e 30 luglio (il calendario sintetico è consultabile sul sito www.aldesweb.org) – sono rivolti a «un pubblico di qualsiasi età, colore, religione o classe sociale» (a Capannori sono presenti comunità africane, rumene e albanesi). L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito, ma gli organizzatori invitano il pubblico a contraccambiare generosamente con beni di prima necessità da immettere nel circuito della solidarietà sociale, grazie alla Caritas di Lucca, «perché il teatro può anche essere modello di inclusione e di un circolo economico virtuoso».
Al centro della proposta di Capannori c’è, dunque, la riaffermazione di un teatro come rito «curativo», incontro gioioso per una comunità e in questo momento storico, anche chance di riavvicinamento liberatorio dopo tanti mesi di lontananza anche fisica dagli altri.
Il cartellone prevede anche - nelle serate del 15, del 23 e del 30 luglio - tre concerti. Linda Palazzolo & Pee Wee Durante, duo pianoforte e voce, si esibiranno in una serie di pezzi di matrice soul/rhythm&blues, intervallati da rivisitazioni a cappella di brani della tradizione blues. Stefano Giannotti e Igor Vazzaz proporranno un colorito e divertente repertorio di canzoni ballabili popolari e di tradizione. Matteo Sodini, alla batteria, e Renzo Cristiano Telloli, al sax alto, saranno protagonisti dello spettacolo «New Orleans second line, la joie de vivre». La «second line» è una tradizione di New Orleans che prende il nome dalla «seconda linea», quella composta dalle persone che seguono le street band di ottoni (la «prima linea») per godersi la musica e ballare in comunità.
Il programma di «Tempi moderni» si completa con «L’Ape teatrale», uno spettacolo per le famiglie. il 18, 25 luglio e il 1° agosto, Marco Brinzi e Caterina Simonelli, nei panni del dottor Balanzone e di Arlecchino, porteranno in giro per il comune di Capannori, con la loro Ape (il mezzo di trasporto a tre ruote) la loro reinterpretazione della Commedia dell’arte.
Un cartellone, dunque, ricco di stimoli quello della rassegna toscana, che coinvolgerà sedici luoghi tra corti, piazzette e parchi di Capannori, trasformandoli in palcoscenici per ben quarantacinque appuntamenti di teatro, musica e danza distribuiti in tre settimane. Dante e le inevitabili quanto dissacrabili commemorazioni del caso, Campanile, la musica araba e quella africana, la cultura libanese e quella italiana, Guareschi e Valentin, un’Ape cantastorie e una discoteca rivisitata dalla danza contemporanea sono gli ingredienti di una proposta che guarda alla nostra migliore tradizione teatrale, usando come palcoscenico una minuscola pedana mobile. Con uno spirito a metà tra quello del teatro girovago e quello del teatro popolare dei primi del ‘900, il festival offre proposte leggere, agili, brillanti, alla portata di tutti, stimolo anche alla riflessione, come tempi e accadimenti globali richiedono. 

Didascalie delle immagini
1. Ape Teatrale. Foto di Maria Cristina Baracca; 2. Ape Teatrale. Foto di Michele Martinelli; 3. Tempi moderni. Erica Bravini. Foto di A. Moretti; 4. Tempi moderni. Martina Auddino. Foto di A. Moretti; 5. Tempi moderni. Andrea Cosentino. Foto di A. Moretti; 6. Ziad Trabelsi. Foto di Barbara Iomonico

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