ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 15 luglio 2021

B.Motion: arti e nuove tecnologie sotto i riflettori di OperaEstate

È un festival nel festival, un cammeo che rende ancora più prezioso il programma di OperaEstate – Festival Veneto 41. Stiamo parlando di B.Motion, rassegna dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti, suddivisa in tre sezioni: danza (dal 19 al 22 agosto), teatro (dal 25 al 30 agosto) e musica (dal 1 al 3 settembre).
Dopo l’anno zero che ha visto gli artisti entrare in contatto con lo spazio digitale, quest’anno si tiene la prima edizione ufficiale della kermesse, nata con l’intento di raccontare le relazioni tra arti e nuove tecnologie, aprendo a nuove modalità di fruizione dello spettacolo dal vivo, che non escludano la forza della condivisione di uno spazio e delle emozioni.
Ad aprire il cartellone sarà, a Bassano del Grappa, la danza con «Miss Lala al circo Fernando» (dal 19 al 22 agosto, cinque spettacoli al giorno dalle ore 12 alle ore 15), una performance che vede come unica protagonista Marigia Maggipinto, storica interprete della compagnia del Tanztheater di Wuppertal, a confronto con uno spettatore alla volta, al quale raccontare, con il linguaggio coreutico, la sua esperienza di lavoro e di vita con Pina Bausch.
Sempre nei primi giorni del festival sarà possibile vedere in scena Fabio Novembrini, che tornerà a Bassano con un’inedita creazione sviluppata, tra Italia e Québec, insieme a James Viveiros: «Arcipelago» (dal 19 al 22 agosto). Mentre la coreografa Sara Sguotti prosegue, per il festival, il suo lavoro con i danzatori Dance Well, coinvolgendoli in una vera sfida dedicata ai linguaggi dell’hip-hop che ha visto collaborare alla creazione dei costumi gli studenti dell’Istituto Scotton: lo studio coreografico comunitario «Hop» (dal 19 al 22 agosto).
All’interno del programma, trovano, poi, spazio lavori che introducono il dialogo con le nuove tecnologie o che propongono nuove forme di partecipazione agli eventi: è il caso del dispositivo Springback Ringside, sviluppato dal network Aerowaves, che porta, attraverso la realtà virtuale, il meglio della danza europea a gruppi di spettatori in totale sicurezza. A Bassano saranno sotto i riflettori i lavori di Julien Carlier (20 e 21 agosto), Linda Hayford e Viktor Černický, questi ultimi due in cartellone a ottobre, nell’ambito del progetto europeo Shape.It, sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, dedicato alla danza per il giovane pubblico.
Mettono in campo nuove tecnologie anche il lavoro composto da danza, testo e musica di Jesus de Vega con Chai Blaq (22 agosto), ma anche di Masako Matsushita con Mugen Yahiro (21 agosto), entrambi parte del progetto europeo Vibes, sostenuto da Creative Europe, che sviluppa partiture coreografico-sonore che coinvolgono direttamente il pubblico, attraverso innovative tecnologie condensate in una semplice app per smartphone.
L’attenzione ai nuovi linguaggi artistici e coreografici tipica di B.Motion continua, poi, con la presentazione anche della selezione di coreografi emergenti Aerowaves 2020/21: dal dialogo tra musica e danza di Ingrid Berger Myhre & Lasse Passage (21 agosto), allo studio delle forme dell’acqua firmato da Lois Alexander (19 agosto), diplomatasi alla prestigiosa Juilliard School, alla camaleontica creazione di Joseph Simon, fino al poetico passo a due di Adriano Bolognino dedicato agli amanti di Pompei (20 agosto).
Nascono da forme ibride di ricerca digitale e in studio, invece, le produzioni che coinvolgono artisti italiani e del territorio come «The field / A Garden in Italy», progetto di scambio digitale tra gli artisti e gli staff del Csb di Bassano e della svizzera Tanzhaus Zurich che hanno indagato il tema del wellbeing, del benessere, attraverso diverse pratiche di danza, guidati dalla dance dramaturg Monica Gillette.
A completare la panoramica sui linguaggi della danza contemporanea italiana, ci sono l’intensa creazione che investiga i temi della metamorfosi e della meditazione, firmata da Stefania Tansini (20 agosto), e un programma parallelo nello spazio digitale, sui canali social del festival.
B.Motion include anche la Summer school all’interno della quale si disegnano percorsi declinati per differenti target: quest’anno saranno attivi workshop per danzatori e danzatrici dagli 8 ai 13 anni, con i coreografi Andrea Rampazzo e Martina La Ragione, ma anche per professionisti del movimento, grazie a Sharing Training. Non mancheranno classi aperte a tutti, condotte da alcuni artisti ospiti, on-line. Sotto i riflettori salirà, quindi, dal 25 al 30 agosto il teatro, a partire dallo spettacolo l’«Atlante linguistico della Pangea» di Teatro Sotterraneo (25 agosto), che a partire da alcune «lezioni di intraducibilità» avvenute nello spazio digitale, sviluppa una drammaturgia sulle relazioni umane e l’incomunicabilità. Mentre si concentra sull’importanza delle parole e sulla comicità, Marta Dalla Via in «Le parole non sanno quello che dicono» (28 agosto). Da una sola parola, «Timshel» (tu puoi) parte, invece, l’omonimo spettacolo di Matteo Fiorucci e Massimiliano Burini, per immaginare un futuro possibile (27 agosto). Indaga nuove forme di comunicazione, oltre le barriere linguistiche, anche il Teatro dei Gordi, che in «Pandora», guidato da Riccardo Pippa abita un luogo di passaggio affidandosi ai soli gesti, alla fragilità del corpo che separa e congiunge il singolo al resto del mondo i (27 agosto). Imprigionati in un non-luogo sono anche i performer della Compagnia Körper e Gitiesse Artisti Riuniti in «Corcovado», dedicata al viaggio e al desiderio di un altrove perfetto (28 agosto). Al contrario, proprio attraverso la tecnologia di geolocalizzazione di Google Street View, La Piccionaia - insieme ad Anagoor, Sotterraneo e Massimiliano Civica - ha creato «Il cielo sopra»: un percorso di frammenti d’autore per ritornare a percorrere lo spazio pubblico dopo l’esperienza della quarantena (27 e 28 agosto).
Il programma teatrale prevede anche tre titoli ispirati a capolavori della letteratura. Si inizierà con la prima e unica regia firmata da Eugenio Barba al di fuori dell’Odin Teatret: «Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa», ispirata a «La Metamorfosi» di Kafka (26 agosto). «Siamo tutti cannibali», invece, di Roberto Magnani/Teatro delle Albe, è tratto dal capolavoro di Herman Melville, «Moby Dick», nella traduzione di Cesare Pavese (28 agosto). Infine, la compagnia Menoventi riformula per il palcoscenico l'avvincente indagine di Serena Vitale sul mistero della morte di Majakovskij nello spettacolo «Il defunto odiava i pettegolezzi», in cui diverse dimensioni narrative si scontrano davanti a una giuria implacabile: il pubblico (25 agosto). Mentre a chiudere il cartellone sarà una compagnia del territorio, UllallàTeatro/Din Don Down, in «Achab», una sfida teatrale ispirata anch’essa al capolavoro di Melville (30 agosto).
B.Motion Teatro continua, inoltre, il lavoro di sostegno e promozione delle compagnie emergenti e delle sperimentazioni più contemporanee del teatro, anche grazie allo spettacolo selezionato da In-Box (26 agosto).
Chiude la programmazione B.Motion musica, piccolo ecosistema di esperimenti musicali, che mette sotto la lente di ingrandimento il suono del futuro. Il programma di quest’anno intreccia lo studio di sonorità folk, europee ed extra-europee, ed esperimenti tecnologici fino alla robotica.
Nascono da strumenti fatti a mano, però, le musiche di Širom (7 settembre), il trio sperimentale sloveno che aprirà il programma, le cui composizioni oscillano tra suoni
folk
e meditazioni contemporanee in stile rock acustico.
Seguirà il progetto tutto italiano Trrmà (8 settembre), nato nel luglio 2015 dalla collaborazione tra Giovanni Todisco (percussioni) e Giuseppe Candiano (sintetizzatori), che indaga le infinite possibilità della musica contemporanea, tra ricerca di perfezione e completa casualità.
Chiude il programma il Passpartout Duo (9 settembre), composto dalla pianista Nicoletta Favari e dal percussionista Christopher Salvito, che accompagnerà il pubblico in un viaggio intorno al mondo attraverso le collaborazioni multidisciplinari, le composizioni strumentali e i video musicali evocativi che costituiscono il corpus del loro lavoro.

Vedi anche 
Il programma completo di OperaEstate

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Stefania Santini;  [fig. 2]  «Il defunto odiava i pettegolezzi», con la compagnia Menoventi; [fig. 3] «Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa», per la regia di Eugenio Barba con Lorenzo Gleijeses e Julia Varley; [fig. 4] Marta Dalla Via in «Le parole non sanno quello che dicono»; [fig. 5]  UllallàTeatro/Din Don Down in «Achab»; [fig. 6] TRRMÀ Giovanni Todisco/ Giuseppe Candiano


Informazioni utili
Il programma completo è consultabile su www.operaestate.it


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