ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 14 luglio 2021

«Tempi moderni», in Toscana un festival itinerante di teatro, musica e danza all’insegna dell’inclusione e della solidarietà

Sono Charlie Chaplin ed Ettore Petrolini i numi tutelari di «Tempi moderni - La commedia rivista», rassegna di teatro, musica danza ideata nel 2020, in restrizioni anti Covid, da Roberto Castello, tra i principali artisti della danza e del teatro di ricerca contemporanea in Italia, per il Comune di Capannori, cittadina della campagna toscana, in provincia di Lucca.
Al suo secondo anno di vita, la rassegna, realizzata con la collaborazione di Aldes e con il sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali, aprirà per la prima volta il sipario nella serata di mercoledì 14 luglio, alle ore 19.30, quando nel parco del Centro culturale del compitese, a Sant’Andrea di Compito, andrà in scena il primo appuntamento del progetto «Il mondo nuovo – Ritorna la festa», tre serate a base di danza e musica - le altre due si terranno il 21 e il 28 luglio - con concerti e dance club. Due coreografe, Susannah Iheme e Giselda Ranieri, incontreranno i partecipanti in sessioni di danza libera su musiche ballabili. 
A seguire, il 14 luglio, andranno in scena Ziad Trabelsi & Carthage Mosaik, che introdurranno il pubblico alle sonorità arabe disseminate in tutta la musica mediterranea. Con il cantante e compositore tunisino, membro dell’Orchestra di piazza Vittorio, saliranno sul palco Simone Pulvano alle percussioni, Gianluca Casadei alla fisarmonica, Rino Amato al clarinetto. I protagonisti della serata del 21 luglio saranno, invece, Jabel Kanute (kora e voce), griot del Gambia, e Marco Zanotti (batteria e mbira), con il loro «Freedom of Movement», album che è un inno alla libertà di movimento, «un tema -raccontano gli organizzatori- inizialmente associato al fenomeno delle migrazioni umane ma divenuto attuale per l’incontenibile voglia di ballare che si può scatenare dopo mesi di segregazione forzata». Mentre a chiudere il cartellone della mini-rassegna saranno, nella serata del 28 luglio, gli artisti del Note Noire Quartet, quartetto jazz contemporaneo attivo dal 2011 - composto da Ruben Chaviano (violino), Roberto Beneventi (fisarmonica), Tommaso Papini (chitarra), Mirco Capecchi (contrabbasso) -, che presenterà le proprie composizioni originali fatte di linguaggi moderni, influenze balcaniche e strumenti della tradizione europea.
Giovedì 15 luglio si entrerà, quindi, nel vivo del progetto con il debutto nazionale di tre spettacoli di teatro, danza e musica dal vivo, scritti e realizzati appositamente per l’occasione, tutti per la regia di Roberto Castello.
Alle ore 21.00 nell’Aia Saponati (Matraia) andrà in scena «Le seppie e la pasionaria», testi di Achille Campanile, Giovanni Guareschi e Karl Valentin, nell’interpretazione di Davide Arena, con la musica dal vivo di Stefano Giannotti e gli interventi coreografici di Alessandra Moretti e Mariano Nieddu. Pot pourri di brevi testi comici novecenteschi, interventi di comicità gestuale e suite in stile libero, fatte di reminiscenze cinematografiche, musica popolare, divertissement, teatrino-cabaret, il tutto arrangiato ed eseguito su di una piccola orchestra portatile composta da fisarmonica, banjo, ukulele, armoniche e fischietti vari, pianoforte-giocattolo, oggetti sonori e percussioni.
Contemporaneamente, a Palazzo Pera verrà presentato «L’ombelico del mondo», con i testi originali di Chrystèle Khodr, giovane drammaturga e attrice araba residente a Beirut, nell’interpretazione di Caterina Simonelli, con la musica dal vivo di Paolo Pee Wee Durante e gli interventi coreografici di Martina Auddino, ispirati ispirate alle tradizioni del sud Italia e del Medio Oriente. La narrazione prende le mosse da uno scherzoso modo di dire libanese: «è tutta colpa degli italiani». Intorno a questa espressione «si tesse – raccontano gli organizzatori - una tela di note autobiografiche, spiegazioni surreali e ragionamenti che evidenzia quanto gli italiani abbiano un ruolo tutt’altro che marginale nell’immaginario collettivo libanese, benché nella storia ufficiale recente i due popoli non abbiano avuto grandi interazioni. Si racconta di come le ultra millenarie relazioni fra le sponde del Mediterraneo abbiano creato un modo di guardare alla vita che ha radici comuni profondissime, nonostante oggi il sud dell’Europa guardi soprattutto verso nord».
A Cortaccia (Baia di Cantignano), invece, - sempre il 15 luglio, alle ore 21 - è in programma lo spettacolo «Un Dante corretto bravo grazie», di e con Andrea Cosentino, che avrà per protagoniste anche la musica di Matteo Sodini e la danza di Enrica Bravini. In occasione dei settecento anni della morte del Sommo poeta, viene proposta una conferenza spettacolo vagamente dadaista, irriverente e stralunata tratta della dannazione delle ricorrenze. Si parte dalla nascita del volgare e da una parafrasi assai poco accademica dell'incipit dell'«Inferno» per dire della volgarità che permea una parte importante della cultura italiana.
I tre spettacoli – che saranno, poi, in replica nelle giornate del 16, 22, 23, 29 e 30 luglio (il calendario sintetico è consultabile sul sito www.aldesweb.org) – sono rivolti a «un pubblico di qualsiasi età, colore, religione o classe sociale» (a Capannori sono presenti comunità africane, rumene e albanesi). L’ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito, ma gli organizzatori invitano il pubblico a contraccambiare generosamente con beni di prima necessità da immettere nel circuito della solidarietà sociale, grazie alla Caritas di Lucca, «perché il teatro può anche essere modello di inclusione e di un circolo economico virtuoso».
Al centro della proposta di Capannori c’è, dunque, la riaffermazione di un teatro come rito «curativo», incontro gioioso per una comunità e in questo momento storico, anche chance di riavvicinamento liberatorio dopo tanti mesi di lontananza anche fisica dagli altri.
Il cartellone prevede anche - nelle serate del 15, del 23 e del 30 luglio - tre concerti. Linda Palazzolo & Pee Wee Durante, duo pianoforte e voce, si esibiranno in una serie di pezzi di matrice soul/rhythm&blues, intervallati da rivisitazioni a cappella di brani della tradizione blues. Stefano Giannotti e Igor Vazzaz proporranno un colorito e divertente repertorio di canzoni ballabili popolari e di tradizione. Matteo Sodini, alla batteria, e Renzo Cristiano Telloli, al sax alto, saranno protagonisti dello spettacolo «New Orleans second line, la joie de vivre». La «second line» è una tradizione di New Orleans che prende il nome dalla «seconda linea», quella composta dalle persone che seguono le street band di ottoni (la «prima linea») per godersi la musica e ballare in comunità.
Il programma di «Tempi moderni» si completa con «L’Ape teatrale», uno spettacolo per le famiglie. il 18, 25 luglio e il 1° agosto, Marco Brinzi e Caterina Simonelli, nei panni del dottor Balanzone e di Arlecchino, porteranno in giro per il comune di Capannori, con la loro Ape (il mezzo di trasporto a tre ruote) la loro reinterpretazione della Commedia dell’arte.
Un cartellone, dunque, ricco di stimoli quello della rassegna toscana, che coinvolgerà sedici luoghi tra corti, piazzette e parchi di Capannori, trasformandoli in palcoscenici per ben quarantacinque appuntamenti di teatro, musica e danza distribuiti in tre settimane. Dante e le inevitabili quanto dissacrabili commemorazioni del caso, Campanile, la musica araba e quella africana, la cultura libanese e quella italiana, Guareschi e Valentin, un’Ape cantastorie e una discoteca rivisitata dalla danza contemporanea sono gli ingredienti di una proposta che guarda alla nostra migliore tradizione teatrale, usando come palcoscenico una minuscola pedana mobile. Con uno spirito a metà tra quello del teatro girovago e quello del teatro popolare dei primi del ‘900, il festival offre proposte leggere, agili, brillanti, alla portata di tutti, stimolo anche alla riflessione, come tempi e accadimenti globali richiedono. 

Didascalie delle immagini
1. Ape Teatrale. Foto di Maria Cristina Baracca; 2. Ape Teatrale. Foto di Michele Martinelli; 3. Tempi moderni. Erica Bravini. Foto di A. Moretti; 4. Tempi moderni. Martina Auddino. Foto di A. Moretti; 5. Tempi moderni. Andrea Cosentino. Foto di A. Moretti; 6. Ziad Trabelsi. Foto di Barbara Iomonico

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