Da mercoledì 4 a sabato 7 giugno una quarantina di studiosi provenienti da università e centri di ricerca di tutta Europa si riuniranno sull’isola di San Giorgio Maggiore, in Sala Barbantini, e negli spazi dell’Aula Magna di Ca’ Dolfin per ripercorrere la storia e l’opera di un uomo dalla vita avventurosa, che fu scrittore, diplomatico, agente segreto, viaggiatore instancabile e giocatore d’azzardo, il cui nome rimane irrimediabilmente legato alla sua fama di seduttore e libertino.
Dagli intrighi nelle ambasciate di Spagna fino alle turbolente missioni in Polonia, dalle amicizie con Manon Balletti o Max Lamberg all’eredità culturale raccolta da intellettuali quali Giovanni Comisso e Federico Fellini, il simposio, promosso in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, si concentrerà principalmente sullo spirito europeo di Giacomo Casanova.
In questi stessi giorni, nei quali ricorre anche l'anniversario della morte di Giacomo Casanova, avvenuta il 4 giugno 1798, nello sperduto castello di Dux (oggi Duchcov, in Repubblica Ceca), sarà possibile partecipare anche a due inediti appuntamenti musicali. Giovedì 5 giugno, alle 19, all’auditorium «Lo Squero» andrà in scena il concerto-racconto «Vivaldi e Casanova. Incontri fantastici e singolari coincidenze», che ricostruisce un possibile incontro tra «il prete rosso» e il celebre avventuriero, appena sedicenne alla morte del compositore, ma già imperniato di quel mondo fatto di calli, canali, teatro ed eleganza.
«Nessuna fonte – spiega Francesco Fanna, direttore dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi - riporta che si siano conosciuti, ma alcune coincidenze suggestive ci hanno portato a immaginare una storia che poggia su fatti, personaggi e luoghi che potrebbero aver avvicinato i due, per tracciare il profilo di un incontro immaginato tra reale e fantastico».
Mentre venerdì 6 giugno, ore 18, al Padiglione delle Capriate, sull’isola di San Giorgio Maggiore, il musicologo e violinista Javier Lupiáñez proporrà al pubblico un viaggio musicale da Venezia a Dresda, alla scoperta del linguaggio espressivo di Antonio Vivaldi e della sua eredità attraverso alcuni dei suoi allievi più illustri, come il violinista tedesco Johann Georg Pisendel e le celebri soliste dell’Ospedale della Pietà, Anna Maria e Chiara.
Il programma che la Fondazione Giorgio Cini dedica a Giacomo Casanova proseguirà per tutto il 2025 con giornate di studi, convegni, workshop, concerti per culminare con la grande mostra che coinvolgerà, da ottobre 2025 a febbraio 2026, la Galleria di Palazzo Cini a San Vio e le due sale, Carnelutti e Piccolo Teatro, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Al centro dell’esposizione, che si avvale del coordinamento scientifico di Luca Massimo Barbero, ci saranno la straordinaria silloge di caricature presenti nell’Album di Anton Maria Zanetti il Vecchio e una selezione di dipinti, disegni, incisioni, oggetti, libri e ulteriori testimonianze provenienti dalle raccolte della Fondazione Cini unitamente a preziosi prestiti di musei e collezioni italiani ed esteri.
In mostra ci saranno anche i materiali del Fondo Nino Rota conservati dall’Istituto di musica, che si riferiscono al celebre film «Il Casanova di Federico Fellini» (1976): quaderni con appunti musicali, spartiti manoscritti, fotografie. Dal Fondo Malipiero, invece, saranno disponibili altri documenti, che testimoniano la particolare attenzione del compositore per il Settecento veneziano, cui ha dedicato un importante corpus di opere, oltre che un testo («Giacomo Casanova e la musica», in «Il filo d’Arianna. Saggi e fantasie», Einaudi 1966), di cui si conservano appunti e trascrizioni.
Chi fosse a Venezia in questi giorni può immergersi nelle atmosfere dell’epoca casanoviana, riscoprendo la proverbiale eleganza dell'intellettuale lagunare e lo stile di un'epoca fatta di conversazione, salotti e mondanità, anche grazie alla mostra «Il seduttore», allestita fino al 27 luglio al Museo di Palazzo Mocenigo - Centro studi di storia del tessuto e del costume.
Con prestigiosi esemplari provenienti dalle ricche collezioni dei Musei civici veneziani accanto a prestiti dal Museo Stibbert di Firenze, l’esposizione, a cura di Roberta Orsi Landini e Chiara Squarcina, mette in luce come l’abbigliamento maschile abbia subito una progressiva trasformazione: da espressione di potere e forza a simbolo di raffinatezza, cultura e sensibilità. La moda del tempo, che si codifica principalmente nel completo di tre pezzi - marsina, gilè e calzoni - si affina e si semplifica, abbandonando le ridondanze dei secoli precedenti e anticipando l’eleganza discreta che ancora oggi caratterizza il vestire maschile.
Venezia, come altre capitali della moda, gioca un ruolo chiave nella produzione di tessuti raffinati, con sete dai disegni innovativi e colori audaci che definiscono l’eleganza maschile del tempo. L’abbondanza di ricami in oro e argento e l’uso di pietre preziose rendono ancora più raffinati questi abiti, simbolo di un’epoca spesso bollata come civettuola e frivola. L'importanza che, in quel frangente, aveva l'apparenza viene ben delineata dallo stesso Giacomo Casanova nella sua «Histoire de ma vie» («Storia della mia vita», conosciuta anche come le «Memorie»), : «L’indomani di buon’ora il duca mi mandò a dire dal suo paggio che, se volevo andare con lui a baciare la mano al re, dovevo mettermi in abito di gala. Indossai una veste di velluto raso di color rosa, ricamato a lustrini d’oro, e baciai la mano del re, tutta coperta di geloni. Ebbi l'onore di pranzare alla destra della duchessa, che, dopo aver esaminato il mio vestito, si credette in dovere di dirmi che non aveva mai visto una maggiore sciccheria. È in questo modo, signora - le dissi - che io cerco di sottrarre la mia persona ad un esame troppo rigoroso».
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Didascalie delle immagini
1. Francesco Guardi, Veduta di San Giorgio Maggiore. Fondazione Giorgio Cini, Gabinetto dei disegni e delle Stampe; 2. Anton Maria Zanetti, Il trillo di Anton Maria Bernacchi. Fondazione Giorgio Cini, Gabinetto dei disegni e delle Stampe; 3. Gerda Wegener, Casanova a Venezia, incisione acquerellata, 1927; 4 e 5. Palazzo Mocenigo, Venezia. Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova, exhibition view. Courtesy: Fondazione Musei civici Venezia
Per saperne di più
https://www.cini.it/