Quattordici artisti per sette stanze, distribuiti su una superficie di circa milleottocento metri quadrati: sono questi i numeri di «vice versa», il progetto espositivo che Bartolomeo Pietromarchi ha ideato per il Padiglione Italia, promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali, attraverso la Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, nell’ambito della cinquantacinquesima Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia.
Dal 1° giugno al 24 novembre, alle Tese delle Vergini, all’Arsenale, sarà possibile compiere un viaggio ideale nell’arte italiana di ieri e di oggi, nel quale maestri riconosciuti, come Giulio Paolini e Luigi Ghirri, dialogheranno con artisti delle generazioni successive, da Elisabetta Benassi a Piero Golia, per raccontare la complessità e le contraddizioni del nostro Paese.
A fare da filo rosso tra le opere esposte, il 90% delle quali inedite, sarà il tema del doppio, uno degli aspetti più profondamente caratterizzanti l’arte contemporanea italiana come provano le ricerche di Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Luigi Ontani e Gino De Dominicis, basate su figure dicotomiche quali ordine e disordine, immagine e riflesso, visibile e invisibile, realtà e finzione, originale e copia.
«Vice versa» racconterà, dunque, la natura antitetica della nostra arte contemporanea, trovando spunto ideativo nel volume «Categorie italiane. Studi di poetica» (1996) del filosofo Giorgio Agamben, nel quale si sostiene che per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare «una serie di concetti polarmente coniugati», capaci di descriverne le caratteristiche di fondo.
Installazioni, sculture, dipinti, performance, interventi sonori e ambientali, all’interno e all’esterno del Padiglione Italia (la rassegna occuperà anche i mille metri quadrati del giardino che circonda le Tese delle Vergini), porteranno, dunque, il pubblico a riflettere su binomi quali tragedia e commedia o suono e silenzio. Ecco così che il paesaggio, tra visione e memoria, sarà al centro del dialogo tra Luigi Ghirri (1943-1992) e Luca Vitone (1964). Il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia, declinato tra dimensione personale e collettiva, si manifesterà nei lavori di Fabio Mauri (1926-2009) e Francesco Arena (1978). Il gioco dialettico tra tragedia e commedia metterà, invece, in relazione Piero Golia (1974) e Sislej Xhafa (1970). Mentre Marcello Maloberti (1966) e Flavio Favelli (1967) si occuperanno degli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo, attraverso riferimenti alla cultura e alle tradizioni popolari. E ancora, l’arte come illusione e sguardo prospettico vedrà confrontarsi Giulio Paolini (1940) e Marco Tirelli (1956); la contrapposizione tra suono e silenzio, tra libertà di parola e censura, sarà affrontata da Massimo Bartolini (1962) e Francesca Grilli (1978). A Gianfranco Baruchello (1924) ed Elisabetta Benassi (1966) toccherà, infine, raccontare -spiega Bartolomeo Pietromarchi- «la tensione tra frammento e sistema, in cui l’umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l’impossibilità e il fallimento».
L’ideazione e l’elaborazione delle opere esposte sarà documentata da un catalogo bilingue, in italiano e in inglese, a cura di Mousse Agency, agenzia che si occuperà anche dell’immagine coordinata della mostra, dal logo alla campagna di comunicazione, dagli inviti alla pannellistica.
Ma a quattro mesi dall’apertura della Biennale, e in tempi di crisi economica (è di solo seicento mila euro il finanziamento pubblico), a far parlare la stampa, in questi giorni, è soprattutto la scelta di Bartolomeo Pietromarchi di puntare sul crowdfunding per sostenere la mostra «vice versa» e tutte le iniziative correlate, dalla produzione degli artisti a un grande convegno sullo stato della cultura italiana. La raccolta fondi, che inizierà martedì 12 febbraio e che avrà la durata di novanta giorni, prevede eventi a Roma, Milano, Londra e New York, per poi proseguire sul web, sul sito ufficiale del padiglione. L’obiettivo è di raccogliere cinquantamila euro attraverso un finanziamento privato basato sul contributo diffuso, anche di piccola entità, simbolico. Un’idea, questa, figlia dei tempi come documentano le iniziative «Tous Mécènes» del Louvre di Parigi e, per restare nel nostro Paese, «Acquista con noi un pezzo di storia» del torinese Palazzo Madama.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] Ritratto di Bartolomeo Pietromarchi, curatore del Padiglione Italia alla 55. Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia; [fig. 2] Ritratto di Giulio Paolini, uno degli artisti del Padiglione Italia alla 55. Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia; [fig. 3] Ritratto di Fabio Mauri, uno degli artisti del Padiglione Italia alla 55. Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia.
Informazioni utili
«vice versa» . Padiglione Italia alla 55. Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia. Curatore: Bartolomeo Pietromarchi. Commissario: Maddalena Ragni. Arsenale – Tese delle Vergini, Calle della Tana, 2169/S - Venezia. Sito web: www.viceversa2013.org. Dal 1° giugno al 24 novembre 2013. Inaugurazione: giovedì 30 maggio 2013, ore 11.30.
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