ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 23 febbraio 2013

«Loropernoi», i musei di Reggio Emilia negli scatti di Pizzigoni

Che cosa è, oggi, un museo? E’ l’insieme deli oggetti e delle testimonianze che conserva? E’ un luogo di integrazione sociale? O, ancora, è un catalizzatore di emozioni? A queste domande prova a rispondere la mostra «Loropernoi», a cura di Cristiana Colli, che presenta a Reggio Emilia, negli spazi dei musei civici di Palazzo San Francesco e della galleria Parmeggiani, un progetto site-specific dedicato alle collezioni reggiane e a figure di spicco della sua storia collezionistica: Gaetano Chierici, Lazzaro Spallanzani e Luigi Parmeggiani.
Protagonista dell’esposizione, in programma fino a domenica 17 marzo, è Davide Pizzigoni (Milano, 1955), artista che vanta collaborazioni prestigiose con il Teatro dell’Opera di Zurigo e lo Staatsoper di Vienna, la cui ricerca espressiva degli ultimi cinque anni si è focalizzata sui custodi dei musei, personaggi apparentemente invisibili, ma essenziali per la sicurezza del patrimonio e per le relazioni con le opere e con i visitatori, ritratti in oltre settanta luoghi, tra Francia, Inghilterra, Russia, Brasile, Stati Uniti e Italia.
Attraverso questo insolito punto di vista fotografico, Davide Pizzigoni ha attraversato le sedi dei musei reggiani, realizzando una carrellata di ritratti, vedute e spaesamenti, in una sequenza che raffigura queste invisibili sentinelle del nostro patrimonio culturale sul loro luogo di lavoro e della conoscenza, tra opere d’arte, animali impagliati, interni decorati, quadri ottocenteschi.
La mostra ospitata a Palazzo San Francesco, sede di importanti collezioni archeologiche, naturalistiche, etnografiche e artistiche, sviluppa, nello spazio vincolante delle vetrine, il rapporto tra storia umana ed esperienza di collezionismo. In queste sale, oggetto di prossimi interventi di restauro e di adeguamento funzionale, firmati dall’architetto Italo Rota, le fotografie (10x15cm) citano il format e l’iconografia della cartolina come reperto di viaggio, messaggio intimo e segreto di luoghi lontani, metafora del transito di storie e geografie, omaggio alla forza fragile delle relazioni epistolari, rimando agli infiniti paesaggi custoditi nelle vetrine. Così imprevedibilmente le fotografie di Davide Pizzigoni si incastrano, quasi a confondersi, tra le collezioni in una relazione poetica e concettuale tra le pietre paesine, i pesci palla, i polpi in formalina, le selci appenniniche, le balene e lo sguardo dei guardiani del museo. Gli scatti si pongono come richiami visivi, in un gioco sorprendente di rimandi di prospettive e punti di vista, dove il dato di contemporaneità si intreccia con indizi di immanenza. A volte nei ritratti emergono, poi, veri e propri casi di mimetismo nei quali prevale una dimensione di gioco tra figurante e oggetto d’arte (come ad esempio l’immagine che raffigura la custode di fronte a un pesce palla gigante), se non addirittura di camaleontismo.
Nell’altra sede, la galleria Parmeggiani, già casa d’artista e interessantissimo caso di collezionismo ottocentesco tra il vero e il falso, assistiamo a un salto di scala e di senso. Le venti fotografie in mostra, catturando insoliti effetti di luce e trame di colore, approdano a una riflessione sugli esseri umani e sulla loro corporeità. Immagini di grande formato raffigurano il museo vissuto e abitato nella prolungata consuetudine del quotidiano, in una dimensione dilatata, in un tempo lungo e silenzioso quale è quello di chi trascorre la sua vita accanto alle opere d’arte. Pizzigoni rende protagonisti coloro che lavorano dietro alle quinte grazie all’uso sapiente dell’elemento della cornice che caratterizza tutte le microstorie della Parmeggiani per la capacità di porsi come porta del tempo e della memoria, limite fisico tra chi è deputato a custodire lo sguardo e il corpo del museo.

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Davide Pizzigoni, «Loropernoi», 2013 - installazione <i>site-specific</i> alla Galleria Parmeggiani; [fig. 2] Davide Pizzigoni, «Loropernoi», 2013;  installazione <i>site-specific</i> nella Collezione  Spallanzani dei Musei civici di Reggio Emilia; [fig. 3] Davide Pizzigoni, «Loropernoi», 2013 - installazione <i>site-specific</i> nella Collezione  Chierici dei Musei civici di Reggio Emilia;  [fig. 3] Davide Pizzigoni, «Loropernoi» – installazione <i>site-specific</i> a Varese, nella collezione Panza 

Informazioni utili 
«Loropernoi». Fotografie di Davide Pizzigoni. Musei civici - Palazzo San Francesco, via L. Spallanzani, 1  e Galleria Parmeggiani, corso Cairoli, 1 – Reggio Emilia.Orari: martedì-venerdi, ore 9.00 - 12.00; sabato e domenica, ore 10.00-13.00 e ore 16.00-19.00; chiuso il lunedì. Ingresso libero. Catalogo: disponibile in mostra. Informazioni: tel. 0522.456477 e casella.musei@municipio.re.it. Sito web:  www.musei.re.it. Fino al 17 marzo 2013

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