Torino festeggia i primi centocinquant’anni della sua Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, dotandola di uno spazio destinato alla conservazione, al deposito e alla consultazione dell’ampia raccolta grafica: il nuovo Gabinetto disegni e stampe.
La struttura, realizzata grazie al sostegno della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino , sarà ubicata al piano interrato del museo, secondo il progetto formulato da Virginia Bertone, conservatore e responsabile delle collezioni Gam, in stretta collaborazione con gli architetti Diego Giachello e Marco Gini, che ne hanno curato il progetto tecnico, e con l’ingegnere Giuseppe Bonfante, che ne ha seguito la parte impiantistica per l’adeguamento della climatizzazione e della sicurezza.
L’apertura su appuntamento del nuovo spazio, garantito grazie al contributo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, rappresenta un traguardo importante per il museo torinese, che potrà così rispondere alla domanda sempre più è crescente di accesso al proprio proveniente da studenti, ricercatori e docenti delle facoltà universitarie legate agli studi storico-artistici e architettonici e dai funzionari degli uffici di tutela, in particolare nell’ambito del restauro di edifici storici.
Il patrimonio grafico della Gam, che annovera oltre trentanovemila esemplari tra fogli sciolti e album, rappresenta una delle più importanti raccolte pubbliche italiane su carta, otto e novecentesca, integralmente inventariata e informatizzata grazie a un impegnativo lavoro di schedatura avviato nel 2000.
L’arco cronologico dei materiali presenti si estende dagli ultimi decenni del Settecento fino a tutto il Novecento e annovera artisti italiani di primo piano, come Giovanni Fattori, Felice Casorati, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Lucio Fontana e Fausto Melotti, insieme ad alcune presenze straniere, tra le quali Bob Rauschenberg e Andy Warhol.
Oltre a fogli di grande bellezza, come nel caso dei grandi paesaggi acquerellati di Giovanni Battista De Gubernatis, vi sono documenti esemplari per la storia dell’arte italiana, come il primo studio per «La città che sale» di Umberto Boccioni o la serie delle «Compenetrazioni iridescenti» di Giacomo Balla. Mentre tra le opere più antiche conservate va ricordato il dagherrotipo di Enrico Jest, vero e proprio incunabolo per la storia della fotografia in Italia.
In occasione dell’inaugurazione del Gabinetto disegni e stampe, in programma nella giornata di mercoledì 6 marzo, il museo torinese presenta al pubblico la mostra «La seduzione del disegno. Cartoni, acquerelli e dipinti dalle raccolte della Gam», a cura di Virginia Bertone, che concentra l’attenzione sulla parte più antica della raccolta, quella che dagli ultimi decenni del Settecento giunge ai primi del Novecento. A guidare il percorso, visibile fino al prossimo 5 maggio, è il filo rosso della formazione di questo patrimonio, una storia che precede di alcuni decenni l’istituzione vera e propria del Museo civico (1863), contribuendo a determinarne la nascita. Il susseguirsi degli acquisti e delle donazioni offre lo spunto per presentare circa centottanta tra i fogli più rappresentativi della collezione: dai disegni a penna di Pietro Giacomo Palmieri agli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti, dai taccuini di Massimo d’Azeglio ai grandi carboncini di Antonio Fontanesi, sino ai fogli di Alfredo d’Andrade, Domenico Morelli e Leonardo Bistolfi.
Ad arricchire il percorso espositivo sono gli spunti sulle diverse funzioni assolte dal disegno, sulle caratteristiche di materiali e tecniche, sulla storia del gusto e sul collezionismo torinese: un intrecciarsi di temi che ha per sfondo lo svolgersi dei primi decenni di vita della Pinacoteca moderna, l’antica denominazione dell’attuale Gam.
Sempre occasione dell’inaugurazione del Gabinetto disegni e stampe, in Wunderkammer, lo spazio al secondo piano del museo che presenta ciclicamente al pubblico disegni, acquerelli, grafiche e incisioni dell’Ottocento e del Novecento, si terrà la rassegna «Giovanni Migliara. Acquerelli e preziosi fixé», a cura di Monica Tomiato. Stimato da d’Azeglio come da Hayez, l'artista alessandrino fu il sapiente artefice di vedute e ambientazioni che sorprendevano per la verità ottica e la ricercata cura dei dettagli, qualità che egli seppe declinare anche in una chiave notturna e gotica in cui già riverbera una sensibilità romantica.
Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Veduta del Gabinetto disegni e stampe della Gam di Torino; [fig. 3] Antonio Fontanesi, «Nudo femminile nel bosco», 1862-1868. Matita, matita nera su carta lucida ocra, cm 13.5 x 17.8. Torino, Gam; [fig. 4] Domenico Morelli, «Studio per 'L’Odalisca'», 1876 ca.. Penna a inchiostro bruno e inchiostro bruno acquarellato su carta avorio, cm 24.1 x 26.5. Torino, Gam
Informazioni utili
Gabinetto disegni e stampe. Gam - Galleria civica d’arte moderna e contemporanea, via Magenta, 31 – Torino. Informazioni: centralino, tel. 011.4429518; segreteria, tel. 011.4429595, e-mail gam@fondazionetorinomusei.it. Sito web: www.gamtorino.it. Apertura al pubblico: dal 7 marzo 2013.
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