ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 9 marzo 2017

Trento, Matteo Boato racconta le sue piazze al Muse

Fondamento della socialità e spazio pubblico aperto al dialogo e al confronto, la piazza è protagonista di molti lavori pittorici Matteo Boato. Venezia, Trento, Mantova, Cremona, Siena, Roma, Padova, Pisa, Gubbio, Milano, Firenze, Feltre e Peschiera sono le città che l’artista trentino ha impresso nelle sue tele, grazie a un sapiente uso del colore. Una quarantina di questi lavori sono in mostra, fino al 26 marzo, al Muse – Museo delle scienze di Trento.
«La piazza – racconta Boato - è un luogo dove chiunque passi lascia un frammento di vita, uno sguardo, un pensiero, un'idea. La piazza è il luogo dove la città si incontra perché ne è il cuore. Benché le persone non si conoscano e non ci sia alcuna relazione tra di loro, esiste questo punto di comune contatto, di scambio. Infatti chi passa, chi vi accede, coglie un vissuto altrui e lascia a sua volta un pezzo di sé. La piazza simboleggia il mondo fisico, reale, la terra dove siamo ed esistiamo».
Le opere esposte rappresentano i momenti salienti di una ricerca iniziata nel 1999 sui nuclei antichi, che ha dato origine alle serie pittoriche «Le case danzanti» e «Cielo di tetti». L'intento del percorso espositivo è quello di portare il visitatore a riscoprire l'anima della città, indagata attraverso case, facciate, porte e finestre. Impregnati degli umani umori, questi edifici conservano impresse nella loro materia costruttiva le storie delle persone che le hanno abitate e il senso del loro agire. L'aggettivo «danzanti» relativo alla prima serie, non ha solo connotazione gioiosa, ma si può collegare al tema delle danze macabre, affascinanti affreschi gotici nei quali l'apparire della morte nei festini di donne e cavalieri richiama alla precarietà dell'umano.
I lavori, originariamente molto colorati, hanno, con gli anni, abbracciato la bi-tri cromia, intraprendendo un racconto pittorico più intimo, attraverso l’accostamento di grafite e colore a olio materico. Il racconto grafico/pittorico si avvale di schizzi e appunti presi dal vero, in piazza, appunto. La vera fase realizzativa, però, avviene in studio e si arricchisce di un punto di vista nuovo e non sperimentato, cioè a volo d'uccello.
Il punto di vista «non visto», fantastico, dal cielo, risulta quello dominante. In molti lavori, la matericità e la conseguente presenza di ombre suggerisce questo incontro tra realtà e sogno, come se ci si trovasse in una «terra di mezzo» non ben collocabile. Colature copiose, inoltre, che solcano la superficie pittorica suggeriscono la sovrapposizione di tempi diversi, passato e presente insieme, suggeriscono il fluire inevitabile della vita e della morte, il succedersi di generazioni che una sull’altra e, nello spazio pittorico, una accanto all’altra, dialogano.
Per tutto il periodo di apertura, all’esposizione si affianca anche il progetto partecipativo «La voce della città». Come in un vero spazio cittadino, dove dal chiacchiericcio dei passanti emergono stralci di conversazioni, confronti e istantanee di vita, il Muse metterà a disposizione il proprio spazio non solo alle opere pittoriche, ma anche a quanti avranno voglia di condividere in pubblico un racconto, un messaggio, un ricordo, un tema a loro caro. Il risultato sarà una sorta di racconto corale, una miscela di esperienze ed emozioni che renderanno il museo un luogo ancora più inclusivo e coinvolgente. Al termine del progetto, tutte le narrazioni verranno registrate e pubblicate sul canale YouTube e sui social del Muse.

Informazioni utili
«Piazza» – personale di Matteo Boato. Muse – Museo delle scienze, corso del Lavoro e della Scienza, 3 – Trento. Orari: da martedì a venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 18.00; sabato, domenica e festivi, dalle ore 10.00 alle ore 19.00; lunedì chiuso. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00. Informazioni: tel. 0461.270311. Sito internet: www.muse.it. Fino al 26 marzo 2017.

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