ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 28 marzo 2017

La via della Seta, un viaggio sulle rotte tra Oriente ed Europa

Un viaggio lungo rotte carovaniere, marittime e spirituali. Un punto di riferimento per le interconnessioni tra Occidente e Oriente. Una vasta e antica rete di scambi da sempre proiettata verso il futuro. Una sinfonia di civiltà dove far prevalere lo spirito di dialogo e di collaborazione in tutti i campi. Tutto questo è la via della Seta. A raccontarla, al Mao - Museo d’arte orientale di Torino, sarà fino al prossimo 2 luglio una mostra curata da Louis Godart, David Gosset e Maurizio Scarpari, con oltre settanta opere antiche e preziose a rappresentare la storia millenaria dei rapporti tra la Cina e l’Occidente.
«Dall’antica alla nuova Via della Seta», questo il titolo dell’esposizione, si propone di raccontare la storia di questo percorso che per almeno due secoli ha unito Oriente e Occidente e ha così permesso alle diverse culture di crescere, attingendo reciprocamente alle conquiste scientifiche e culturali degli uni e degli altri attraverso l’intermediazione e il dialogo. Mercanti, ambasciatori, monaci, esploratori, avventurieri e missionari di varie fedi, provenienti dai luoghi più disparati, si incontravano lungo le strade confrontando senza sosta usanze, pratiche e fedi religiose.
Dal Musée du Louvre di Parigi al Museo archeologico nazionale di Napoli, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana alla Procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia, sono numerose le istituzioni museali, bibliotecarie e archivistiche europee e italiane che hanno prestato le proprie opere per questa mostra che testimonia la varietà e la ricchezza degli scambi tra Oriente e Occidente, l’abilità dei maestri artigiani e la velocità di circolazione delle informazioni.
Accanto a questi lavori è esposta anche una ventina di opere moderne provenienti dalla Cina e realizzate da artisti cinesi contemporanei.
Tra i pezzi che è possibile vedere si segnalano un Cammelliere su cammello battriano (VI-VII secolo), animale simbolo delle vie carovaniere, uno Straniero dal volto velato (VII-VIII secolo), piccolo capolavoro dell’arte funeraria cinese e un Piatto con girotondo di pesci (XIII-XIV secolo), prodotto durante la dinastia mongola ilkanide. Una segnalazione meritano anche la Mattonella con giocatori di polo (1256-1335), una importante e rara manifestazione artistica dell’Iran durante il dominio degli Ilkhanidi di origine mongola dipinta a lustro e blu cobalto, e la Descrizione illustrata del mondo di P. Ferdinand Verbiest (1674), un lavoro monumentale che rappresenta la sintesi più avanzata delle conoscenze geografiche dell’epoca.
L’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella storia dei rapporti con la Cina. Si tramanda, per esempio, che già Marco Aurelio, nel 166 d.C., inviò un’ambasceria alla corte del Figlio del Cielo permettendo ai due imperi più grandi e longevi della storia di entrare in contatto. Mentre, nel Duecento, Marco Polo celebrò lo splendore della Cina nell’opera «Il Milione», contribuendo a migliorare le conoscenze di popoli e mondi ancora poco noti in Occidente. Nel Seicento sono, invece, il gesuita Matteo Ricci e Martino Martini a far conoscere l’Oriente agli italiani. Il primo, nel 1601, è accolto nella Città proibita come ambasciatore d’Europa, è ammesso dall’imperatore Wanli nella cerchia ristrettissima dei Mandarini e ha il permesso di fondare una chiesa a Pechino; il secondo redige il «Novus Atlas Sinensis», primo atlante moderno della Cina che verrà pubblicato in Europa nel 1655.
Come in passato, saranno gli uomini capaci di proiettare verso il futuro questa antica realtà i protagonisti di questo nuovo corso, che non va inteso come un fenomeno esclusivamente economico, ma come un cantiere aperto di interconnessioni e di arricchimento reciproco.

Informazioni utili 
«Dall’antica alla nuova Via della Seta». Mao – Museo d’arte orientale, via San Domenico, 11 – Torino. Orari: martedì-venerdì, ore 10.00-18.00; sabato-domenica, ore 11.00–19.00; chiuso lunedì | la biglietteria chiude un'ora prima. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00, gratuito fino ai 18 anni e abbonati Musei Torino Piemonte. Informazioni: tel. 011.4436927, mao@fondazionetorinomusei.it. Sito internet: www.maotorino.it. Fino al 2 luglio 2017.

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