ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 30 gennaio 2018

La moda etnica estone in mostra a Bologna

Si apre con una mostra dedicata alla moda estone l’attività espositiva del Museo del tessuto e della tappezzeria «Vittorio Zironi» di Bologna. Quindici stiliste, selezionate da Anu Hint, propongono le loro creazioni nell’ambito di un progetto espositivo, giunto alla sua trentesima tappa, che, dal 2009, sta toccando diversi Paesi del mondo, dalla Cina alla Russia, dalla Germania al Kazakhistan, dal Giappone al Canada.
Durante il processo di ristrutturazione geopolitica che ha accompagnato il suo ingresso nell’Unione Europea nel 2004, l’Estonia si è affermata come Paese protagonista di una rapida ascesa socio-economica in continua evoluzione, in grado di dare vita a una rinnovata identità culturale che mantiene un forte legame con il passato.
L’equilibrio tra il recupero delle radici di una tradizione millenaria e la modernità di un avanzato Paese europeo si riflette anche nel dinamico e vivace campo della moda, ricco di giovani talenti che hanno raggiunto un buon livello di internazionalizzazione.
I ventuno abiti esposti a Bologna, in occasione dei cento anni dalla nascita della Repubblica indipendente e democratica dell’Estonia, sono creazioni di quindici stiliste affermate ed emergenti, alla costante ricerca di una combinazione tra elementi tradizionali e uno stile più attuale, che invitano lo spettatore a percepire l'essenza dell'arte etnica estone, in cui il presente si interseca con il passato. Questi abiti ci restituiscono un linguaggio variegato costituito da materiali, forme, colori e motivi fon-dato sulla tradizione per l’altissima artigianalità di ricami e tessiture, che testimonia quanto lo stile etnico formatosi nel corso dei secoli sia ancora oggi fonte di ispirazione vitale.
Le designer che operano nell'ambito di questa tendenza creativa non creano solo abiti, ma esprimono un senso di orgoglio per la ricchezza delle collezioni dei vestiti tradizionali e una consapevole abilità nel preservarla. Infatti, nonostante l'Estonia conti una popolazione limitata a circa un milione di abitanti, la mostra introduce la grande varietà dei costumi tradizionali, di cui si contano complessivamente quasi novanta tipologie differenti.
L'estetica e l'abilità artistica del popolo estone si riflette nelle combinazioni dei colori degli indumenti tradizionali, negli ornamenti e nella gioielleria, mentre le componenti etniche raccontano la storia attraverso cui si è formata l’identità nazionale e l’influsso esercitato da altri popoli, filtrato dal gusto e dalla sensibilità locali: una combinazione interessante tra l’influenza occidentale dei paesi scandinavi – fatta di elementi grafici, semplicità, modernismo e funzionalità – e quella orientale, ornamentale e ricca.
L’allestimento è arricchito da ulteriori materiali che approfondiscono lo sguardo etnografico sui vestiti tradizionali estoni, tra cui i disegni realizzati dalla celebre costumista, designer e restauratrice di abiti popolari tradizionali Melanie Kaarma che illustrano i completi in uso tra il Settecento e gli inizi del Novecento, pubblicati nel 1981, con Aino Voolmaa, nel volume «Costumi popola-ri estoni».
I vestiti tradizionali raffigurati si possono suddividere in quattro gruppi principali, distinti per zona di uso -settentrionali, orientali, meridionali e delle isole-, e in tre tipologie: gli indumenti per le feste (tra cui quello donato in occasione della cresima, che celebrava l’ingresso nell’età adulta), quelli indossati ogni giorno e gli abiti da lavoro.
Gli svedesi che secoli fa si stabilirono sulle isole e nella parte occidentale dell’Estonia lasciarono un’impronta molto significativa nell’abbigliamento popolare: la camicia lunga indossata sotto la cami-cia più corta con le maniche, l'abito lungo con cucitura verticale sulla schiena (pikk-kuub). Un chiaro esempio delle influenze svedesi è, inoltre, il costume tradizionale da donna di Mustjala,un piccolo pae-se sull'isola di Saaremaa situata nella parte ovest dell'Estonia, di cui in mostra è visibile un esemplare realizzato negli anni Ottanta.
Nei costumi tradizionali troviamo altresì numerose somiglianze anche con gli altri popoli baltici, in particolare con i lettoni e i lituani: camicia tipo tunica, plaid rettangolare (sõba) e gonna rettangolare (vaipseelik), mentre le gonne, a righe verticali, e i cardigan più recenti, erano già in uso in tutti e tre i popoli.
Le influenze delle popolazioni slave si sono manifestate nell’Estonia orientale: l’usanza di portare la camicia sopra i pantaloni stretti da una cintura, le maniche lunghe della camicia, gli ornamenti intessuti nella stoffa. Poche influenze finlandesi, come le caratteristiche pantofole, si trovano invece nell’Estonia settentrionale.
Sono, inoltre, esposti alcuni campioni di tessuto per gonne tradizionali: da pezzi originali risalenti ai primi dei Novecento a quelli in filo di lana e ordito di lino realizzati appositamente per questa mostra dall’artigiana tessile Marika Samlik. Accanto ad essi, trovano spazio le creazioni progettate da Elna Kaasik, nota designer e artista tessile che presenta tessuti di tipologia differente: per produzioni industriali, realizzati su telaio a mano, textures con decorazioni filigranata a mano, stoffe per abbigliamento, tessuti per interni e accessori, oltre alle spille tradizionali della designer di gioielli Anna Helena Saarso.
La mostra è infine accompagnata da una selezione di fotografie di coloratissimi tappeti tradizionali fatti a mano, provenienti dalla collezione del Museo etnografico estone (Eesti Vabaõhumuuseum).

Didascalie delle immagini
[Figg.1,2 e 3] Vedute di allestimento della mostra, 2017. Courtesy Istituzione Bologna Musei; [fig. 4] Abito di Triinu Pungits, 2007; [fig. 5] Abito di Ainikki Eiskop, 2014

Informazioni utili
La moda etnica estone dal passato al futuro. Museo del Tessuto e della Tappezzeria Vittorio Zironi, via di Casaglia, 3 - Bologna. Orari: giovedì, ore 9.00-14.00; sabato e domenica, ore 10.00-18.30; chiuso festivi infrasettimanali. Ingresso: intero € 5,00, ridotto € 3,00. Informazioni: tel. 051.2194528 / 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale), museiarteantica@comune.bologna.it. Sito internet: www.museibologna.it/arteantica. Fino al 24 febbraio 2018. 


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