Mostre, narrazioni, restauri, pubblicazioni scientifiche, convegni, incontri, concerti, spettacoli teatrali, escursioni a tema, eventi di animazione culturale, progetti fotografici, creazioni di moda, visite guidate e appuntamenti enogastronomici compongono il ricco cartellone di iniziative, che da giugno alla primavera del 2022, renderà omaggio all’artista nella terra che lo ha visto nascere e in cui ha vissuto e operato per una buona parte della sua vita.
L’immagine scelta per fare da filo rosso al progetto, intitolato «Moroni 500. Albino 1521 – 2021», è un abbraccio, quello tra Maria ed Elisabetta sullo stendardo albinese, restaurato per l’occasione. Quell’abbraccio, carico di speranza per la nuova normalità che stiamo vivendo, avvolge tutta la Val Seriana, un vero e proprio museo diffuso dedicato all’artista, che spazia da Ranica a Fino del Monte, per giungere al capoluogo di provincia, Bergamo, coinvolgendo musei, istituzioni culturali, parrocchie, scuole e associazioni, a partire dall’Accademia Carrara di Bergamo, dal Fai – Fondo per l’ambiente italiano e dalla Fondazione Adriano Bernareggi.
A segnare l’apertura del progetto, organizzato da PromoSerio, è la mostra «Il codice Moroni», un «innovativo storytelling espositivo», curato da Barbara Mazzoleni e Orietta Pinessi, per svelare in chiave contemporanea tutti (o quasi) i segreti dell’artista rinascimentale.
Articolata in due sedi espositive, le chiese di San Bartolomeo e di San Giuliano ad Albino, l’esposizione propone, fino al prossimo 22 agosto, un percorso narrativo partecipato, multidisciplinare e «multimaterico», che accosta ai dipinti oggetti, tessuti, pigmenti, rari documenti autografi, volumi cinquecenteschi, ricognizioni fotografiche sul territorio, testimonianze documentarie e didattiche.
A San Bartolomeo, edificio del XV secolo che con la sua affascinante pelle affrescata costituisce uno dei monumenti storici più interessanti della Val Seriana, si squaderna un racconto che fa luce su vari aspetti della personalità di Giovan Battista Moroni e che permette al pubblico anche di calarsi in un set moroniano per farsi un selfie nei panni di un personaggio dipinto dall’artista.
I visitatori possono, inoltre, osservare gli abiti del quadro «Il sarto» e quelli del ritratto dei celebri coniugi Spini, filologicamente ricostruiti da Alessio Palmieri Marinoni, ma anche imbattersi nella stilista albinese Simona Brena alle prese con la confezione in diretta di una copia del vestito indossato dalla principessa salvata da San Giorgio nel Polittico moroniano di Fiorano al Serio.
Nei giorni della mostra, dal 19 luglio al 1° agosto, la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze organizzerà, poi, ad Albino una Summer School di alta sartoria storica, nella quale verrà riprodotto l’abito dalla «Dama in rosso» Lucia Albani, sfoggiato nel ritratto di Giovan Battista Moroni custodito alla National Gallery di Londra.
Nella chiesa di San Giuliano si entra, invece, nel mondo delle «Immagini per lo spirito». Due interventi di restauro, affidati ad Antonio Zaccaria, restituiscono piena leggibilità compositiva e cromatica al già citato «Stendardo della Visitazione» della chiesa di San Giuliano, simbolo del progetto albinese, e al «Crocefisso adorato dai santi Bernardino e Antonio da Padova», unanimemente considerato il capolavoro del Moroni sacro.
A questa mostra, per la quale sono state pensate anche delle visite guidate narrate, ne seguiranno altre due: il 18 settembre inaugurerà «Giovan Battista Moroni. Ritorno ad Albino», a cura di Simone Facchinetti e Paolo Plebani, con una selezione di opere legate alla città natale dell’artista, dalle prove giovanili ai ritratti di concittadini fino a dipinti di devozione privata; mentre dall’11 dicembre ci sarà «Moroni Sequel», nella quale Gianriccardo Piccoli si confronterà con le suggestioni moroniane.
Ad Albino sono anche in programma un festival di musica classica (dal 4 settembre), una speciale rievocazione storica (18 settembre), due giornate di valorizzazione del patrimonio storico-artistico (16 e 17 ottobre) e uno spettacolo teatrale dal titolo «La Passione di Gesù Cristo secondo Moroni» (8 aprile 2022).
Dal 25 giugno l’iniziativa moroniana accenderà i riflettori anche fuori dalla cittadina della Val Seriana. Si inizierà con Palazzo Moroni a Bergamo Alta. Incontri e conferenze faranno da preludio all’autunno, quando verranno aperte, a seguito di importanti lavori di restauro, le grandi sale affrescate del piano nobile, dove si trovano i celebri ritratti di «Gian Gerolamo Grumelli (Il Cavaliere in Rosa)» e di «Isotta Brembati», e il giardino del palazzo. Da quel momento, grazie alla collaborazione con il Fai – Fondo per l’ambiente italiano, ogni domenica sarà dedicata all’artista rinascimentale, che i visitatori potranno scoprire grazie a un ciclo di visite guidate.
Mentre, dal 9 luglio al 28 novembre, l’Accademia Carrara di Bergamo, in cui sono conservati numerosi capolavori moroniani, garantirà biglietti scontati alla comunità albinese (5 euro anziché 10) e ai visitatori delle mostre in programma ad Albino (8 euro anziché 10).
Il 15 ottobre ci sarà, invece, la prima assoluta del Catalogo generale dell’opera di Giovan Battista Moroni, curato da Simone Facchinetti (ed. Officina Libraria, Milano), una vera e propria impresa editoriale, che si è protratta per molti anni, durante i quali sono state raccolte le informazioni relative alle oltre duecento opere del pittore, conservate nel territorio bergamasco, ma anche disseminate nei principali musei europei e statunitensi, oltre che in molte collezioni private.
Non mancherà, poi, un convegno di studio, una due giorni organizzata in collaborazione con Fondazione Adriano Bernareggi, in cui dialogheranno i più grandi studiosi nazionali e internazionali che si sono occupati del Moroni e ne hanno curato le più importanti mostre recenti.
L’artista verrà celebrato anche dal mondo enogastronomico. Grazie ad Ascom Confcommercio Bergamo, da luglio i ristoratori della Val Seriana aderiranno all’iniziativa «A tavola con Moroni», proponendo menù con piatti del ‘500, dai «maccaroni» al «Brodo lardiero di cinghiaro», che potranno essere abbinati a una speciale bottiglia di Valcalepio con un’etichetta dedicata all’artista rinascimentale. Per chiudere con dolcezza, grazie a La Dolciaria Bergamasca, sarà, infine, possibile assaggiare il «Cinnamomo», l’antico confetto orobico che fu capace di conquistare Moroni e l’intera Europa.
Didascalie delle immagini
1. Cover del volume «Giovan Battista Moroni. Opera completa» di Simone Facchinetti. Ed. Officina Libraria; 2. Giovan Battista Moroni, «Stendardo della Visitazione» (verso), particolare dopo il restauro. Parrocchia di San Giuliano, Albino. Foto Studio Da Re; 3. Giovan Battista Moroni, Portrait of a Lady (La Dama in Rosso). © The National Gallery, London; 4. Giovan Battista Moroni, Ritratto di Bernardo Spini. Fondazione Accademia Carrara, Bergamo; 5. Giovan Battista Moroni, Ritratto di Pace Rivola Spini. Fondazione Accademia Carrara, Bergamo
Informazioni utili
«Moroni 500. Albino 1521 – 2021». Informazioni: tel. 035.704063; infopoint@valseriana.eu. Facebook: ValSeriana e Val di Scalve. Instagram: valseriana_e_scalve. Sito internet: www.valseriana.eu.
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