Bollani «sostiene» Vedova. Si potrebbe riassumere così, parafrasando il titolo della trasmissione musicale di Rai Tre andata in onda lo scorso autunno, l’appuntamento in programma giovedì 16 maggio a Venezia, nei suggestivi spazi dei Magazzini del Sale alle Zattere, a pochi passi dalla collezione Pinault di Punta Dogana e dalla Guggenheim, in quello che è stato ribattezzato il «chilometro dell’arte veneziano».
La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, presieduta da Alfredo Bianchini, ha, infatti, deciso di affidare al talentuoso ed eclettico pianista jazz, che ha suonato con prestigiose orchestre sinfoniche e che ha collaborato con artisti pop come Jovanotti e Claudio Baglioni, l’evento di inaugurazione (rigorosamente a numero chiuso, per comprensibili motivi di spazio) della nuova mostra dedicata al maestro veneziano, in programma dal 17 maggio al 2 novembre, nei giorni della quattordicesima edizione della Biennale d’architettura.
Dopo gli eccezionali appuntamenti che hanno visto fianco a fianco le opere di Emilio Vedova (1919-2006) con i lavori di Louise Bourgeois, le installazioni di Anselm Kiefer, l’architettura dei teatri di Aldo Rossi e le sculture di Roy Lichtenstein, sarà, infatti, nuovamente attivata la straordinaria macchina espositiva progettata da Renzo Piano, in funzione dal giugno 2009 quando i cinquecenteschi Magazzini del Sale sono stati riaperti alla fruizione del pubblico, dopo un accurato intervento di restauro che ne ha preservato le originarie pareti in mattoni e le capriate a sostegno della copertura.
L’occasione è offerta dalla mostra «Vedova in tondo», che propone al pubblico un aspetto peculiare della ricerca artistica del maestro veneziano, ovvero il passaggio alla pittura e alla scultura circolare, sviluppatosi a partite dal 1984.
Cinque grandi «Tondi», realizzati nel biennio 1985-1987, sono stati collocati lungo le pareti del magazzino, in dialogo con un «Disco» del ciclo «Non dove ’86», posto sul pavimento, e una selezione di opere della serie «Oltre» e di grandi teleri degli anni Ottanta, molti dei quali inediti, movimentati dalle navette robotizzate nello spazio della grande navata che fu deposito di sale ai tempi della Serenissima.
Stefano Bollani darà voce, con la sua curiosità creativa e la sua forza vitale, alla mostra alle Zattere, ovvero ai «Tondi» di Emilio Vedova, con alcune improvvisazioni in loco, per le quali il presidente della fondazione veneziana, Alfredo Bianchini, ha parlato di «Quadri da un’esposizione», citando per assonanza la partitura di Modest Musorgskij che esprime il tentativo di tradurre in musica alcuni disegni e acquerelli dell’amico artista Viktor Aleksandrovic Hartmann.
È la prima volta nella storia dell’istituzione lagunare che si propone un accostamento diretto con la musica, al fine di evocare l’attenzione particolare di Emilio Vedova per questa forma di espressione artistica che lo ha visto coprotagonista, nel 1984, dell’indimenticabile «Prometeo» di Luigi Nono, assieme, ancora una volta, a Renzo Piano.
La performance di Stefano Bollani verrà registrata e il video della serata sarà, poi, riproposto per l’intera durata della mostra. Un modo, questo, per far vivere l’emozione di uno specialissimo incontro tra l’astrattismo della pittura vedoviana e il virtuosismo delle sette note bollaniane anche a chi non potrà entrare, il giorno dell’inaugurazione, negli splendidi spazi dei Magazzini del Sale.
Didascalie delle immagini
[fig.1 ] Ritratto di Stefano Bollani. Foto di Valentina Cenni; [fig. 2] Emilio Vedova, «Tondo '85 - 2», 1985. Pittura su tela, diametro 280 cm. Foto di Vittorio Pavan. Magazzini del Sale, Venezia; [fig. 3] La macchina di Renzo Piano in funzione. Foto di Michele Crosera
Informazioni utili
«Vedova in tondo». Magazzino del Sale, Zattere 266 – Venezia. Orari: 10.30-18.00; chiuso il martedì. Informazioni: tel. 041.5226626 o info@fondazionevedova.org. Sito internet: www.fondazionevedova.org. Dal 17 maggio al 2 novembre 2014.
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