È il momento di Alberto Burri. A poco meno di cinque mesi dal centenario della nascita dell’artista umbro, avvenuta il 12 marzo 1915 a Città di Castello, continua ad arricchirsi l’ampio programma di iniziative studiato in diverse sedi italiane, europee ed americane per ricordare la figura di questo importante maestro del XX secolo, le cui ricerche astratte con materiali come sabbie, catrami, pomice, smalti, plastica e iuta e le cui serie più celebri, dai sacchi alle combustioni, hanno rivoluzionato l’arte.
Mentre a Gibellina è stato riaperto il cantiere che porterà a compimento «Il grande cretto», opera di land art avviata dall’artista perugino nel 1985 sui resti della città siciliana distrutta dal sisma del 1968, a Milano si sta studiato la ricostruzione del teatro Continuo, opera costruita da Alberto Burri nel 1973, in occasione della XV Triennale, che l’amministrazione comunale decise di demolire nel 1989.
Il lavoro, progettato all’interno del Parco Sempione, si presentava come una struttura a forma di palcoscenico composta da una piattaforma in cemento e da sei quinte laterali rotanti in acciaio dipinto. Collocato sull’asse ideale che collega il centro di Milano con corso Sempione, il teatro Continuo fungeva da cannocchiale prospettico, inquadrando la Torre Filarete del Castello Sforzesco da un lato e l’Arco della Pace dall’altro.
Per una quindicina di anni, la struttura, costruita in contemporanea con i «Bagni misteriosi» di Giorgio De Chirico e l’«Accumulazione musicale e seduta» di Arman, opere entrambe ancora presenti all’interno del Parco Sempione, rappresentò una macchina scenica sempre predisposta per l’uso, una sede disponibile a tutti per attività e spettacoli artistici.
Alberto Burri manifestava così una decisa consonanza rispetto alla temperie culturale del suo tempo, caratterizzata da una tendenza al dialogo con il pubblico e da uno spostamento dell’operatività artistica dallo studio al contesto esterno.
A distanza di venticinque anni e nell’anno di Expo Milano 2015, la città torna sui suoi passi e grazie alla Fondazione Palazzo Albizzini - Collezione Burri, che si sta occupando anche della pubblicazione del Catalogo generale dell’opera dell’artista (in sei volumi e in due distinte edizioni, una in italiano, l’altra in inglese), e allo Studio legale associazione Ntcm avverrà il rifacimento dell’opera sulla base dei disegni originali. La realizzazione, la cantierizzazione e la posa del teatro Continuo sono stati affidati a Leggeri Srl, società impegnata da decenni nella esecuzione di opere di artisti internazionali; mentre la curatela scientifica del progetto, esaminato e autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici della Provincia di Milano, è stata assegnata a Gabi Scardi.
Il teatro, proposto come piattaforma di attività culturali partecipate dei cittadini già durante Expo Milano 2015, verrà, quindi, donato al Comune e alla Triennale di Milano, a cui toccherà la manutenzione della struttura.
In attesa dell’evento, previsto per il prossimo marzo, gli amanti di Alberto Burri potranno visitare una mostra di grande suggestione promossa dall’associazione Sbandieratori di San Sepolcro e dalla locale Pinacoteca civica che pongono vis-à-vis il grande maestro del Novecento con Piero della Francesca, artista che ha vissuto nella medesima area dell’alta valle del Tevere e del quale l’artista di Città di Castello sembra condividere registri compositivi, quali -spiega il curatore Bruno Corà- «l'equilibrio delle forme e dello spazio, la tensione geometrica, il respiro classico e un forte amore per i luoghi natali».
«Rivisitazioni», questo il titolo del progetto artistico, espone opere burriane quali «Sacco e verde» (1956), «Rosso plastica» (1962), «Grande bianco cretto» (1974) e «Cellotex» (1975), in una sala della Pinacoteca civica di San Sepolcro appositamente allestita vicino alla «Resurrezione», il «San Ludovico», il «San Giuliano» e il «Polittico della Misericordia» di Piero della Francesca.
L'evento «Rivisitazioni», primo tra quelli dedicati al centenario, proseguirà nel maggio 2015 a Morra (in provincia di Perugia), dove nell'Oratorio di San Crescentino, l'opera di Alberto Burri verrà messa a confronto con alcuni affreschi di Luca Signorelli, per la cui tutela e conservazione lo stesso artista di Città di Castello si adoperò concretamente.
Questa nuova iniziativa, promossa dall'associazione per la tutela dei monumenti dell'Alta Valle del Tevere, avverrà nella cornice di un convegno scientifico dedicato a «Burri e Signorelli», ricco di contributi di studio e di documenti a testimonianza della significativa relazione tra i due artisti.
Ma il calendario di eventi per i cento anni dalla nascita del maestro dei «Cretti» e dei «Sacchi» non finisce qui. Tra i momenti di maggior rilievo si segnalano una grande retrospettiva al Guggenheim Museum di New York, un momento celebrativo a Città di Castello costituito da un convegno di studi e dal Summit internazionale degli artisti, la lavorazione di un film sulla produzione burriana, ma anche diverse iniziative legate al turismo culturale che continueranno fino alla primavera del 2016, dando vita a quello che già viene denominato l' «anno lungo di Burri».
Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Alberto Burri al lavoro. Foto di Aurelio Amendola; [fig. 2] Alberto Burri, «Sacco e Verde», 1956.co, tela, acrilico, olio su tela; cm. 176x203. città di Castello (Perugia), Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri; [fig. 3] Il teatro Continuo di Alberto Burri a Milano; [fig. 4] Progetto per il teatro Continuo a Milano
Informazioni utili
www.fondazioneburri.org
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