ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 13 ottobre 2014

La Bergamo del Seicento nelle pennellate di Gian Paolo Cavagna

«Una città immersa nel cielo»: appare così Bergamo nella grande tela raffigurante la «Gloria di San Pietro, San Paolo e San Cristoforo dipinta» da Gian Paolo Cavagna (1556 circa - 1627) nel 1607, che la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna ha da poco restaurato grazie al prezioso contributo della Fondazione Banca popolare di Bergamo.
L'opera di grandi dimensioni, 450x265 centimetri, è stata riportata alla sua piena lettura dal restauratore Antonio Zaccaria ed è attualmente al centro di una mostra, di un video e di un ciclo di visite guidate gratuite: una serie di iniziative, queste, ideate da monsignor Gianni Carzaniga.
Gian Paolo Cavagna, considerato uno dei maggiori pittori bergamaschi del Seicento, era un parrocchiano di Sant’Alessandro in Colonna, avendo casa e studio in via Zambonate, come scrisse il Tassi nella sua biografia del 1797, nella quale si ricorda anche un soggiorno a Venezia, durante il quale il pittore avrebbe studiato nella «stanza» di Tiziano.
Nel 1607 l’artista lombardo, autore di significative opere a carattere religioso come la «Trinità e i Disciplini bianchi» ad Alzano Lombardo o la «Natività» nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, realizzò, quindi, per la “sua” chiesa la grande tela «Gloria di San Pietro, San Paolo e San Cristoforo dipinta», la cui inusuale scelta iconografica la rende un unicum nella pittura sacra lombarda di primo Seicento. Il pittore distese, infatti, sotto le nubi dei Santi un’ampia veduta panoramica di Bergamo, così fedele da diventare documento prezioso, una sorta di “fotografia” della città così come appariva nel Seicento.
Il restauro appena concluso restituisce oggi la possibilità di ammirare nella sua integrità questa splendida visione urbana, in tutti i suoi dettagli, le sue luci e le sue ombre, avendo rimosso le vecchie vernici che erano ormai pesantemente alterate e gli spessi depositi di pulviscolo atmosferico e fumo grasso delle candele.
«Solenne, bellissima e monumentale – scrive in occasione della mostra Amalia Pacia della Soprintendenza per i beni storici e artistici di Milano - è questa veduta panoramica di Bergamo che Cavagna costruisce nella grande pala allogata all’altare di san Pietro, offrendo anche oggi allo spettatore, quasi fosse un diorama ottocentesco, l’occasione di perdersi nella dimensione atemporale e astratta dell’immagine sacra e, nel contempo, di immergersi nell’attenta restituzione visiva di mura, palazzi e più umili dimore».
Nella mostra, l’accostamento tra la città vista nel Seicento dagli occhi del Cavagna e la sua immagine odierna è un invito al visitatore a cimentarsi nella ricerca di similitudini e differenze, di edifici scomparsi e di nuove emergenze architettoniche: dal nuovo campanile della Basilica di Sant’Alessandro in Colonna a quello di Santa Maria Maggiore, da Porta San Giacomo al Monastero di S. Benedetto, dalla torre del Gombito un tempo merlata al tetto a punta dell’alto campanile del Duomo, dal Campanone al monastero di Rosate, dal castello di San Vigilio alle torri del colle di San Giovanni sul quale ora sorge il Seminario vescovile, e tanti altri luoghi visibili e confrontabili nei dettagli.
Il video realizzato da Angelo Carzaniga traccia, poi, un affascinante itinerario visivo attraverso le vedute –reali e ideali– della città dipinte nei secoli, con un’attenzione speciale alle scenografiche visioni urbane che il visitatore può ammirare a tu per tu nelle opere di Gian Paolo Cavagna, Enea Salmeggia e Federico Ferrario presenti nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna. Una bella occasione, dunque, questa esposizione (a ingresso gratuito) per rivedere l'arte di un pittore che seppe fare proprio l'insegnamento del Tintoretto, dei Bassano (soprattutto di Francesco e di Leandro) e del Veronese e filtrare questa lezione con i modi del lombardo Giambattista Moroni, ottenendo un linguaggio fatto di verismo e di attenzione scrupolosa ai dettagli.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Gian Paolo Cavagna, «Gloria dei Santi Pietro, Paolo e Cristoforo», 1607, olio su tela, cm 450 x 265. Bergamo, Basilica di S. Alessandro in Colonna; [fig. 2] Durante il restauro della tela «Gloria dei Santi Pietro, Paolo e Cristoforo» di Gian Paolo Cavagna, tassello di pulitura. Foto: Antonio Zaccaria Restauro beni culturali; [fig. 3] Bergamo 2014-1607. Veduta attuale della città a confronto con la veduta dipinta da Gian Paolo Cavagna. Foto: Nello Camozzi. 

Informazioni utili 
«Gian Paolo Cavagna. Una città immersa nel cielo». Basilica di Sant’Alessandro in Colonna - Bergamo. Orari della mostra: da lunedì a sabato, ore 10.00-12.00 e ore 16.00-18.00; domenica, ore  16.00-18.00. Visite guidate gratuite, con ritrovo direttamente in basilica: tutti i martedì e tutte le domeniche, alle ore 16.00; tutti i giovedì e tutti i sabato, alle ore 20.45. Ingresso libero. Informazioni:  tel. 338.4346584. Fino al 26 ottobre 2014. 


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