ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 17 aprile 2024

Milano Design Week #3: le proposte più interessanti del distretto 5Vie

È una delle designer indiane più rilevanti e talentuose del nostro tempo, interprete di uno stile creativo colorato, giocoso e non convenzionale, attento alle tradizioni e alle usanze del suo Paese, l’artefice di una delle proposte espositive più attese della Milano Design Week a 5Vie, l’affascinante distretto tra corso Magenta, Sant’Ambrogio e le Colonne di San Lorenzo, un armonioso e magico incrocio di strade dove, in un riuscito incontro tra antico e moderno, sfilano palazzi storici, spettacolari cortili, chiese, resti archeologici, laboratori artigiani, showroom e gallerie d’arte contemporanea. 

Con la curatela di Maria Cristina Didero, Gunjan Gupta porta, in un elegante palazzo ottocentesco di via Cesare Correnti 14, conosciuto come Casa del diavolo, il suo «Indian Tiny Mega Store», un tipico supermercato indiano, proposto in miniatura, animato da musiche coinvolgenti, sapori speziati, colori caldi e profumi orientali. All’interno dello spazio, su scaffali in legno del XVIII secolo, vengono presentati ventuno manufatti per la tavola di uso quotidiano - bicchieri, tazze e piatti -, ispirati, nella vivacità dei colori e nell’eleganza delle forme, alle ceramiche «Totem» di Ettore Sottsass, che danno corpo alla filosofia indiana secondo cui ogni giorno è un dono sacro e, quindi, ogni giorno dovrebbe essere celebrato come tale.

Quello di Gunjan Gupta è uno dei settantacinque appuntamenti che il distretto 5Vie presenta in occasione della sua undicesima edizione del Fuorisalone, la cui offerta espositiva ruota attorno al tema «Unlimited Design Orchestra», scelto per indicare una polifonia di proposte che, nel rispetto delle reciproche differenze e grazie a un virtuoso gioco di squadra, focalizza la propria attenzione sulla dimensione più «intrinsecamente umana e umanistica» della progettazione, quella che si materializza come mescolanza tra culture diverse, attenzione alla sostenibilità dei materiali utilizzati, capacità di far dialogare le persone riportando al centro del dibattito valori come il rispetto e la tolleranza.
 
Quartiere generale del distretto è la cornice settecentesca di Palazzo Litta, in corso Magenta, dove lo studio spagnolo Eliurpi, composto da Elisabet Urpí e Nacho Umpiérrez, mette in scena la dolcezza e la bellezza del filo di paglia e la tecnica tradizionale della sombrerería presentando le sue creazioni nell’ambito della mostra «Shadows & Poems», a cura di Mr. Lawrence.
Allo stesso indirizzo la designer Sara Ricciardi, una presenza ormai fissa nella proposta di 5Vie per la Design Week, dà vita a un’oasi di pace e di meditazione con «Under the Willow Tree», un’installazione immersiva che invita i visitatori a entrare tra le fronde sonore di un salice piangente, realizzate con le pregevoli creazioni tessili dell'Antica Fabbrica Passamanerie Massia Vittorio 1843 di Torino, in grado di produrre vibrazioni acustiche tramite piccole campane metalliche che, al passaggio delle persone o grazie al vento, restituiscono una melodia che sembra un richiamo ancestrale.
Sempre a Palazzo Litta, dove nel cortile d’onore è esposta la leggiadra e poetica installazione «Straordinaria» del collettivo giapponese we+, ispirata alla leggerezza delle nuvole, la mostra «Salvage» presenta il lavoro di Jay Sae Jung Oh, la cui ricerca creativa è sia una critica alla nostra cultura consumistica dell’usa e getta sia un invito a riflettere sul valore della memoria. La designer di origini coreane, residente oggi a Seattle, realizza, infatti, sorprendenti manufatti d’arredamento utilizzando oggetti abbandonati, che avvolge in sottili strati di iuta o pelle grezza, come a volerli proteggere e salvare dall’oblio e dall’incuria del tempo. 
Rimanendo nello storico palazzo di corso Magenta è possibile vedere anche «Natural selection», un’opera sull’acqua di Kostas Lambridis, «Trattoria Altra Vista» di Anotherview, un progetto itinerante per promuovere l’Italia nel mondo che si avvale dell’allestimento teatrale di David Dolcini, e l’installazione «Omi Iyo» del designer nigeriano Nifemi Marcus-Bello, un lavoro che ricorda uno scafo di una barca e che racconta i drammatici viaggi dei migranti.
Completa l’offerta espositiva di Palazzo Litta la collettiva «Prendete e Mangiate» sul food design e le relazioni umane, curata da Linda Pilar Zanolla, che espone i lavori di Studio Serena Cancellieri, Ron Arad, Giopato & Coombes, MA! Studio, Daria Dazzan e Marie Eklund.
 
Tra le tappe del distretto 5Vie da non dimenticare c’è anche la Veneranda biblioteca ambrosiana, dove, all’esterno, è visibile la monumentale installazione «L’uomo stanco» di Gaetano Pesce, il designer scomparso lo scorso 3 aprile all’età di 84 anni, a cui l’istituzione di piazza San Pio XI dedicherà, dal 19 aprile, anche la monografica «Nice to See You», con una trentina di opere, la maggior parte inedite.
 
Una visita merita, poi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore che debutta alla Milano Design Week con una sezione della mostra diffusa «Cross Vision», promossa dal magazine «Interni» per i suoi settant’anni di attività. Nel Cortile d’onore Pio VII è collocata la Sonosfera, un teatro eco-acustico trasportabile che offre un’esperienza immersiva sonora e visiva con il progetto «Fragments of Extinction /Frammenti di estinzione - Il patrimonio sonoro degli ecosistemi», ideato dal ricercatore e compositore eco-acustico David Monacchi come una sorta di macchina del tempo che offre una ricognizione sonora del mondo naturale in via d’estinzione. Altre due installazioni completano la partecipazione dell’ateneo al Fuorisalone 2024: una videoproiezione di CastagnaRavelli, che la sera ravviva l’impalcatura davanti alla Caserma Garibaldi con immagini di fiori in movimento, e Queeboo di Marcantonio, con animali in polietilene di grandi dimensioni, che si illuminano creando un universo onirico tra fantasia e realtà.
 
Un’altra location nuova per la Design Week, in questo caso tutta da scoprire, è l’ex autorimessa multipiano di viale Gorizia 14, in Darsena, realizzata a partire dal 1938 e ultimata alla fine degli anni ‘40 sotto la supervisione dell’architetto Marco Zanuso, che Mosca Partners ha scelto per la quarta edizione della collettiva «Design Variations». Oltre 90 designer espongono le proprie creazioni, in un allestimento a cura di Park Associati, che rinnova gli ampi volumi interni dello spazio, articolato su una superficie di circa 3mila metri quadrati, attraverso l'uso di mattoni termici in canapa e calce di Biomat in un’ottica di attenzione all’ambiente. A salutare i visitatori all’ingresso c’è un «Corridoio», colorato e carico di grafismi, di Nathalie du Pasquier, composto da dodici pannelli decorativi, stampati su MEG - un materiale resistente e versatile fornito da Abet Laminati.
 
In Darsena c’è anche lo spazio espositivo più piccolo di questa edizione della Design Week: l’Edicola Radetzky, un chiosco in stile Liberty in ferro e vetro, dall’inconfondibile tetto a pagoda, che lo studio di architettura RNA Riccardo Nemeth Architecture, giovane realtà milanese nata nel 2015, ha scelto per la mostra «less space more design», al cui interno sono presentati quattro pezzi unici: una lampada da tavolo, una sedia, un sideboard e un letto. Questi oggetti trasformano i 2,5 metri quadrati dello spazio espositivo in un microcosmo di bellezza e innovazione, completato da elementi e finiture che richiamano l'intimità di una casa, come un pavimento, uno specchio, un libro, delle cornici, le luci a soffitto. 

Oltre alla «Design Variations», ritorna, dopo il successo dello scorso anno, anche «L’appartamento» di Artemest, una celebrazione della bellezza e dell’unicità dell’artigianato e del design italiano, a cui fa da scenario una principesca dimora milanese costruita agli inizi del Novecento: la Residenza Vignale (in via Enrico Toti, 2), a due passi dal Cenacolo di Leonardo da Vinci.
Il lussuoso ingresso è firmato da Studio Meshary AlNassar, la sala da cocktail è disegnata da Elicyon, la raffinara sala da pranzo è stata affidata a VSHD Design, il salotto a Rottet Studio, la sontuosa camera da letto è stata pensata da Tamara Feldman Design, mentre il cortile è stato curato da Gachot. Tutti gli studi coinvolti hanno utilizzato esclusivamente arredi, complementi, illuminazione e arte acquistabili sulla piattaforma di e-commerce di Artemest.
 
Altra dimora privata da visitare nel distretto 5Vie è Casa Ornella, un appartamento (così denominato in onore alla cantante Vanoni) che si trova dietro la storica pasticceria Cucchi, in via Conca del Naviglio 10. L’allestimento cambia di anno in anno e per il 2024 la designer toscana Maria Vittoria Paggini-MVP ha ideato «Porno Chic»: un nuovo, elegante e coloratissimo progetto di interior design basato sul corpo e sulla nudità.
 
5Vie è, poi, una vetrina di lusso per il mondo della progettazione d’Oltralpe, che sbarca all’Institut français Milano con la mostra «Nomadic nuances» (aperta fino al 18 maggio), all’interno della quale è presentata, in un allestimento scenografico a cura dello studio Atelier du Pont (Anne-Cécile Comar & Philippe Croisier), una selezione dei progetti di architettura e d’interni che hanno vinto la terza edizione del premio Le French Design 100.
 
Proseguendo, in linea con il tema di questa edizione del Fuorisalone, ovvero «Materia natura», in piazza Cordusio c’è «My garden», un progetto dell’architetto Michele Perlini con piccole serre medicali di quartiere dove raccogliere erbe officinali e germogliati; mentre nel Giardino di Alik Cavaliere, in via De Amicis 17, Terrasza, nuova piattaforma phygital dedicata al design per esterni, ricrea un'area verde dove rigenerarsi, osservando complementi d’arredo dedicati al vivere all’aria aperta o ammirando le fotografie floreali della serie «Soli» di Francesca Romano, ma anche vedendo un cinema sotto la volta stellata o bevendo un caffè.
 
E, per finire in bellezza, non poteva mancare l'ormai consueta Design Pride di 5Vie, la street parade nata sette anni fa da un’idea di Stefano Seletti che, con il suo spirito ironico e coinvolgente, invita tutti a festeggiare il design. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 17 aprile il colorato corteo di carri, striscioni, musica, balli e live performance partirà da piazza Affari e attraverserà il cuore di Milano, passando da largo Cairoli e viale Alemagna, fino a giungere all'Arco della Pace per il party finale. Una festa nella festa, quella che, in questi giorni, colora Milano con oltre mille eventi sparsi per tutta la città, dal centro alla periferia.

Didascalie delle immagini
1. Casa Ornella. Foto di Ilaria Corticelli; 2. Indian tiny mega store, Ikkis Akshay Rangoli Styled Shoot; 3. Straordinaria, we+, Elica e Fondazione Ermanno Casoli per Fuorisalone 2024, Palazzo Litta, Milano. ©Antinori; 4. Progetto di Eliurpi per Palazzo Litta, Milano; 5. «L’appartamento» di Artemest, 6. e 7. Mostra di Le Frenc Design. Foto di Silvia Sirpresi; 8. Design Variations 2024 - Exhibition view Ph. Nathalie Krag; 9.Immagine promozionale per Casa Radetzky - less space more design 10. Cartolina di Terrasza; 11. Un fiore della serie Soli di Francesca Romano

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