ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 4 ottobre 2024

Lago Maggiore, quattro installazioni artistiche per un Grand tour sulla Via delle Genti

Meta del Grand Tour di intellettuali e aristocratici europei sin dall’Ottocento, il Lago Maggiore affascina ancora oggi visitatori provenienti da tutto il mondo. Dall'Eremo di Santa Caterina del Sasso ai giardini di Villa Taranto a Verbania-Pallanza, passando per le Isole Borromee, Stresa e Baveno, sono molti i luoghi che, anno dopo anno, fanno da scenario a un turismo internazionale attento non solo alla cultura e alla storia del nostro Paese, ma anche alle sue bellezze naturalistiche.

Nel tratto che dall’Alto Verbano conduce alla vicina Svizzera è stata da poco riscoperta la Via delle Genti, un camminamento di circa sedici chilometri che si sviluppa a mezza costa lungo le alture del territorio, garantendo incantevoli vedute panoramiche sul Lago Maggiore, al centro, quest'autunno, di un intervento site specific realizzato nell'ambito del bando «Territori di luce» della Compagnia di San Paolo.


Quattro installazioni artistiche
, che rimarranno per sempre patrimonio del territorio e con esso dialogheranno in armonia, andranno, tra ottobre e novembre, ad arricchire questo scenografico sentiero, o meglio il tratto che parte dall’area Patrimonio Unesco del Sacro Monte di Ghiffa e, passando dai piccoli centri di Deccio, Novaglio e Comologno, giunge a una seconda tappa obbligata, il caratteristico villaggio in pietra di Oggebbio, per proseguire ancora. 
Si continua, quindi, toccando i paesini di Barbè e Cassino, verso Cannero Riviera, celebre per i suoi agrumi, coltivati con facilità grazie a un microclima eccezionale, che rende la cittadina piemontese così simile a una località costiera. Lasciato il centro abitato, si imbocca, dunque, un’antica strada che si snoda tra boschi e zone prative ormai inselvatichite, per raggiungere Carmine Superiore, sulle cui alture si può ammirare un meraviglioso scorcio sui Castelli di Cannero.

Prima di continuare lungo questa via in direzione della Svizzera, vale la pena fare una deviazione per visitare Trarego Viggiona, dove è possibile scoprire i tracciati delle trincee della Linea Cadorna e, per gli amanti dei panorami mozzafiato, godersi la splendida vista che offre il Monte Carza, sulla cui sommità è posizionata la Big Bench numero #138.
Riprendendo il cammino, da Cannero si raggiunge Molineggi e si scende, poi, fino a Cannobio, passando per Solivo, per proseguire, quindi, verso Marchile e Formine. Da qui, una piccola deviazione in direzione nord, attraverso un bel sentiero fiancheggiato dai castagneti, conduce, infine, poco prima del confine svizzero, alla Chiesa di San Bartolomeo in Montibus, un piccolo gioiello architettonico in stile romanico con al suo interno pregevoli affreschi cinquecenteschi a firma di Battista de Salis.

Grazie a un fruttuoso partenariato composto dai Comuni di Ghiffa (ente capofila), Oggebbio, Cannero Riviera e Trarego Viggiona, insieme alla Pro Loco di Ghiffa e ad altre realtà locali, questo angolo di Piemonte è attualmente al centro di quattro residenze artistiche tese a valorizzare la memoria storica, culturale e ambientale del territorio dell’Alto Verbano, incentivando un dialogo tra l’uomo e la natura, tra il contesto naturale e quello artificiale creato e abitato dalle comunità locali.

La direzione del progetto è affidata a Giulia Caffaro, storica dell’architettura e dell’arte contemporanea, esperta di rigenerazione territoriale a base culturale, nonché presidente e project manager di Dimora Design Farm ETS. Mentre il fundraising e coordinamento generale è a cura di Raffaella Simonetti con Niniqa Scarl.

Dopo un periodo di studio a stretto contatto con il tessuto naturale e sociale del luogo, gli artisti sono ora coinvolti nella fase di elaborazione progettuale, i cui primi risultati saranno visibili nel fine settimana di sabato 5 e domenica 6 ottobre

Per l’occasione a Ghiffa è in programma una masterclass di due giorni sui temi della rigenerazione urbana e del co-design, che sarà anche una sorta di «cantiere collettivo». La cittadinanza è, infatti, invitata a partecipare al compimento dell’opera di Land art realizzata da Artieri, collettivo con base a Torino che, dal 2016, sviluppa progetti per la riqualificazione di spazi pubblici trascurati attraverso processi di collaborazione civica. Il loro intervento, che verrà inaugurato domenica 6 ottobre (alle ore 15:30), punta sul racconto della storia locale, e più precisamente su una narrazione di epoca antica che vuole questo luogo tra i principali produttori di carbone vegetale del nord Italia, attraverso la realizzazione di micro-architetture lignee che delineano anche fisicamente un percorso e nuovi spazi nell’area del Sacro Monte.

Questo fine settimana è prevista anche, nel pomeriggio di sabato 5 ottobre (dalle ore 18:00), l'inaugurazione dell'intervento site specific pensato per Cannero Riviera: un'installazione di Visual mapping, a cura di Edoardo Argentieri, graphic designer e illustratore di origini toscane e cuore torinese, che mette in luce alcuni punti strategici del patrimonio topico. Prendendo spunto dai contenuti del Museo etnografico cittadino, dalle attività economiche e produttive locali, dalla natura sui sentieri della Via delle Genti, dai bellissimi scorci e racconti sui Castelli di Cannero, l'obiettivo è quello di valorizzare diversi aspetti della relazione uomo-ambiente. Il risultato è un video animato, realizzato con uno stile grafico e pittorico digitale, che immerge il visitatore in un giorno d'estate sul lago, tra colori, paesaggi e atmosfere oniriche di grande impatto emotivo e concettuale. 

Bisognerà, invece, aspettare la sera di domenica 3 novembre, dopo una masterclass di due giorni sulla Street art, per lo svelamento dell'opera di arte muraria che Fabio Petani, artista piemontese con all’attivo numerosi lavori di rigenerazione urbana in Europa e negli Stati Uniti, ha pensato per Oggebbio. Si tratta di «Phlox Paniculata ‘Aida’», un murales ricco di elementi floreali e forme geometriche, realizzato su un muraglione di contenimento stradale del paese, che vuole essere un omaggio non solo alla natura lussureggiante del Lago Maggiore, ma anche alla storia del borgo, dove si dice che Giuseppe Verdi abbia avuto l'intuizione per la composizione dell'«Aida».

Infine, Trarego Viggiona vedrà, nella giornata di sabato 2 novembre, la presentazione di un progetto artistico diffuso, incentrato sul racconto audiovisivo del territorio, che coinvolge i tre centri abitati di Trarego, Cheglio e Viggiona. La residenza di Walter Paradiso, artista di origini romane attivo da molti anni a Torino, ha permesso alla comunità di dare voce a importanti frammenti di storia, usi e costumi locali, ora racchiusi in video-racconti, in bilico tra narrazione e informazione, con anche aneddoti e notizie insolite sul patrimonio del paese. Pannelli grafici e descrittivi comporranno il percorso storico-artistico, visitabile tramite QR code posizionati all’interno delle pensiline delle fermate bus del territorio.

In questo periodo autunnale la Via delle Genti è protagonista anche di un rilancio turistico grazie alla realizzazione di nuovi itinerari di visita a Ghiffa, Oggebbio, Cannero Riviera e Trarego Viggiona come il «Grand Tour delle opere», un percorso per ammirare dal vivo i cantieri dei lavori site-specific in fase di realizzazione o per conoscere da vicino l'essenza delle creazioni artistiche già realizzate, ma anche per vistare punti di interesse storico-culturale dell’Alto Verbano e per sperimentare un’immersione nella natura, tra i colori e le sfumature del foliage autunnale.

Didascalie delle immagini
1 e 2. Il lungolago a Cannero; 3. Il Sacro Monte di Ghiffa; 4. La Big Bench numero #13 sul Monte Carza;  5, 6 e 7. Uno scorcio di Oggebbio; 8. Gli agrumi di Cannero. [Le foto sono state messe a disposizione dall'ufficio stampa del Grand Tour della Via delle Genti]  

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giovedì 3 ottobre 2024

Stefan Sagmeister firma il manifesto della Barcolana 2024 e una speciale illy Art Collection

Porta la firma del graphic designer Stefan Sagmeister (1962) - acclamato artista austriaco di base a New York, il cui lavoro è esposto in prestigiose istituzioni internazionali come il Moma di New York e il Mak di Vienna - il manifesto della cinquantaseiesima edizione della Barcolana, storica regata che dal 4 al 13 ottobre trasformerà Trieste nella città della vela.
 
Dopo Michelangelo Pistoletto (2015), Gillo Dorfles (2016), Maurizio Galimberti (2017), Marina Abramović (2018), Olimpia Zagnoli (2019), Lorenzo Mattotti (2020), Ron Arad (2021), Matteo Thun (2022) e Judy Chicago (2023), illycaffè ha scelto di collaborare con l’autore di «Now is better» (Phaidon, 2023), un libro che è un invito a guardare al futuro con speranza e ottimismo, per dare forma e colori al concept di questa edizione della manifestazione friulana: «Energie Positive».
Stefan Sagmeister ha deciso così di raccontare la Barcolana attraverso la lente dei «Beautiful Numbers» e nella prospettiva del «Long Term Thinking». Il manifesto si traduce, nello specifico, in un inedito intreccio tra presente e passato, unendo un’infografica contemporanea a un quadro antico a olio raffigurante una donna dell’Ottocento vestita a festa.
Le «energie positive» che fanno di Trieste, ponte d’Oriente e terra di vento e di mare, una città dal fascino particolare sono rappresentate da vele dai colori pastello, le cui diverse dimensioni intendono raffigurare l'evoluzione nel numero delle partecipazioni alla regata tra il 1969 e il 2023. La figura femminile del manifesto richiama, invece, il progresso nel tempo del ruolo della donna nella competizione velistica, da semplice spettatrice, come era un secolo fa nelle principali regate di fama internazionale, a grande protagonista come lo è oggi in Barcolana, grazie anche al progetto «Women in Sailing» che la manifestazione triestina porterà avanti con forza anche nel prossimo triennio grazie al supporto del presenting partner Generali.

La realizzazione dell'opera nasce dall'ispirazione artistica che ha accompagnato il designer austriaco in questi ultimi anni. Tra aprile e maggio 2021, in piena epoca Covid, Stefan Sagmeister ha, infatti, esposto alla Thomas Erben Gallery di New York la mostra «Beautiful Numbers», nata con l’obiettivo di far riflettere il pubblico sui positivi sviluppi del mondo qualora lo si guardasse da una prospettiva a lungo termine. Ciò è avvenuto attraverso una serie di visualizzazioni che permettevano di contestualizzare in un periodo di decine o centinaia di anni un qualsiasi fenomeno. Per dimostrare come il miglioramento della società fosse concreto, in quell’occasione l'artista ha realizzato infografiche, vere e proprie opere di design, capaci di raccontare l’evoluzione di una serie di fenomeni nel lungo periodo, grafici in sovrapposizione a quadri antichi. La mostra ha riscosso un ampio successo proprio per la capacità di rappresentare dei «promemoria» positivi e di focalizzare l’attenzione sulla felicità, nonostante le esternalità, come modo di pensare per migliorarsi e impegnarsi per un futuro migliore.
Il progetto si è evoluto nel tempo, fino ad arrivare al 2023, con la terza installazione relativa al «Long Term Thinking», intitolata «Now is Better», in continuità con le composizioni apparentemente astratte inserite in dipinti storici del XVIII e XIX secolo.
 
In occasione della regata triestina, Stefan Sagmeister ha dato vita anche a una speciale illy Art Collection: la «tela bianca» dell’iconica tazzina che ha visto all’opera, tra gli altri, Anish Kapoor e Daniel Buren è animata dalla raffigurazione pittorica antica di una figura femminile e da vele stilizzate di dimensioni diverse, su cui si specchiano le onde circolari del piattino che creano una connessione con il mare. 
«L'intreccio tra le vele, la figura femminile, le linee e colori rappresentano il mio desiderio di condividere un’idea di evoluzione nel tempo, che possa far emergere e diffondere un sentimento di fiducia verso il futuro», ha spiegato l'artista. 
La illy Art Collection per Barcolana rappresenta, dunque, un invito a prendersi del tempo, anche durante la pausa caffè, per provare a cambiare il proprio sguardo sul mondo, stimolando una prospettiva incoraggiante e focalizzando l’attenzione sulla felicità.

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