ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 30 ottobre 2024

Artissima 2024, la fiera torinese è «un sogno a occhi aperti»

Sognare a occhi aperti, dimenticando le tensioni della vita quotidiana, non è più considerata un’attività oziosa e una distorsione della psiche, lontana dalla percezione del «qui e ora» e persa in inutili fantasticherie, ma anzi fa bene alla plasticità del cervello e alla memoria. È un’attività che ha riconosciuti effetti antistress e stimola il processo creativo aiutando a trovare soluzioni inedite a problemi rimasti fino a quel momento senza risposta. Lo dice la scienza. E «Artissima», la fiera d’arte più contemporanea e sperimentale d’Italia, in programma da venerdì 1 a domenica 3 novembre all’Oval di Torino (con inaugurazione su invito giovedì 31 ottobre), fa suo questo pensiero avuto per la prima volta nel 1966 dallo psicologo Jerome L. Singer, acclarato da sempre più neuroscienziati, psichiatri e filosofi con le proprie ricerche (come spiegava «The New York Times» in un articolo dell’agosto del 2022) e al centro anche di un recente studio della Harvard Medical School, pubblicato sulla rivista «Nature», nel dicembre 2023.
«The Era of Daydreaming» (ovvero «L’Era del sogno a occhi aperti») è, infatti, il titolo della trentunesima edizione della fiera torinese, la terza diretta da Luigi Fassi e la settima che si avvale della collaborazione dello studio grafico torinese Fionda, diretto da Roberto Maria Clemente, per disegnare la sua identità visiva, un racconto per immagini in sequenza, con dettagli di movimenti e azioni, che danno forma e colori all’idea che i sogni a occhi aperti possano trasformare la realtà e delineare l’immediato futuro.

Riconosciuta a livello internazionale per l’attenzione alle pratiche sperimentali e come trampolino di lancio per artisti emergenti e per realtà che si occupano di «ricerca e cutting-edge» (ovvero Avanguardia), quest’anno «Artissima» apre le porte a cento e ottantanove gallerie italiane e internazionali, provenienti da trentaquattro Paesi distribuiti su quattro continenti, con una significativa rappresentanza dall'America Latina e dall'Europa dell’Est.
La proposta dell’evento mercantile, che vede la presenza del 54 % di espositori stranieri, è distribuita, nello specifico, su una superficie di 20mila metri quadrati ed è suddivisa in sette sezioni, di cui quattro principali - «Main Section», «New Entries», «Monologue/Dialogue» e «Art Spaces & Editions» – e tre curate - «Present Future» (sui talenti emergenti), «Back to the Future» (sui pionieri dell’arte contemporanea) e «Disegni» -, oltre a una vetrina virtuale sulla piattaforma digitale «Artissima Voice Over».
Tra ritorni e conferme, saranno in fiera realtà ormai consolidate come  Alfonso Artiaco (Napoli), ChertLüdde (Berlino), Continua (San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L’Avana, Roma, San Paolo, Parigi, Dubai), Martin Janda (Vienna), Sylvia Kouvali (Il Pireo, Londra), KOW (Berlino), Urs Meile (Lucerna, Pechino, Ardez, Zurich), Francesca e Massimo Minini (Milano e Brescia), Franco Noero (Torino), P420 (Bologna), Gregor Podnar (Vienna), Lia Rumma (Milano, Napoli), Sies+Höke (Dusseldorf), Tucci Russo (Torre Pellice, Torino), Vistamare (Milano, Pescara), Zero… (Milano), solo per fare qualche nome.

Mentre trentasette, tra cui le italiane Matta di Milano e Triangolo di Cremona, sono le gallerie al loro debutto. Undici sono, poi, i premi che verranno assegnati, molti dei quali finanziati da importanti brand internazionali come il triestino illycaffè o il parigino Orlane (un’eccellenza nel settore della cosmesi di lusso), a cui vanno aggiunti due fondi, di cui uno di acquisizione (quello della Fondazione per l’arte moderna e contemporanea CRT a beneficio della Gam di Torino e del Castello di Rivoli) e l'altro a supporto della partecipazione di tre gallerie emergenti. 
Limitandoci a un racconto per numeri, sessantasei sono, infine, i progetti monografici presentati, un dato molto significativo perché di solito quando una galleria partecipa a un evento mercantile tende a privilegiare una scelta multipla per poter avere più possibilità di vendita.
Tutta questa complessa macchina - che verrà raccontata al pubblico attraverso un sito internet, delle audio-guide e il podcast «Lo stereoscopio dei solitari» - coinvolge a vario titolo oltre cinquanta tra curatori e direttori di musei, tra i quali si ricordano: Heike Munder (curatrice indipendente e scrittrice a Zurigo) e Jacopo Crivelli Visconti (curatore indipendente a San Paolo) per «Back to the Future»; Léon Kruijswijk (curatore del KW Institute for Contemporary Art di Berlino) e Joel Valabrega (curatrice di Performance and Moving Image al Mudam di Lussemburgo) per «Present Future»; Irina Zucca Alessandrelli (curatrice della Collezione Ramo di Milano), riconfermata per «Disegni».

Internazionalizzazione
, impresa e valore culturale sono, dunque, le parole che fanno da filo rosso a questa edizione di «Artissima», il cui cartellone è reso ancora più ricco da un numero consistente di progetti speciali ed eventi collaterali, frutto di collaborazioni con partner d’eccezione e prestigiose istituzioni culturali.
Per esempio, Intesa San Paolo porterà, nel suo stand all’Oval, un nucleo di opere fotografiche di Olivo Barbieri, che dal prossimo febbraio verranno esposte nell'ambito della rassegna «La grande fotografia italiana» alle Gallerie d’Italia di Torino. Sempre in fiera la Fondazione Compagnia di San Paolo presenterà, nell’ambito del percorso triennale «Identity» (2023-2025), il progetto «WoW – Worlds of Words» con un focus sul mondo dei magazine e dei progetti editoriali italiani e internazionali. Mentre la Juventus scriverà una nuova pagina della storia di «Artissima Junior», invitando i bambini dai 6 agli 11 anni a partecipare alla creazione di un’opera corale, dal titolo «sognare di lato, di qua, di là», che avrà per artista-tutor Sara Enrico (Biella, 1979), rappresentata dalla galleria Vistamare (Milano-Pescara).

Fuori dalle mura, o meglio dalle vetrate trasparenti, dell’Oval, struttura realizzata nel 2006 come stadio del ghiaccio per i Giochi olimpici invernali di Torino, sarà possibile vedere, sulla facciata dell’Unione Industriali, l’installazione luminosa «Euridome» di Erik Saglia (Torino, 1989), un movimento orbitale, «una cosmogonia – si legge nella nota stampa - fatta di linee che si incrociano, si curvano, si sommano e si sottraggono», pensata per il circuito «Costellazione» di «Luci d’artista»
Mentre il Museo di storia naturale, riaperto dopo dieci anni dall’incendio che lo rese inagibile, farà da scenario all’installazione «Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear» di Julian Charrière e Julius von Bismarck, una riflessione sull’impatto del cambiamento climatico e sulla necessità di ripensare criticamente il rapporto uomo-natura.
Alle Gallerie d’Italia, Intesa San Paolo presenta, invece, la rassegna di film e video d’artista «The Underground Cinema», a cura di Irene Calderoni, con otto opere di Pauline Boudry & Renate Lorenz, Alice Bucknell, Stephanie Comilang, Pauline Curnier Jardin, Valentina Furian, Lungiswa Gqunta, Beatrice Marchi, Lili Reynaud Dewar e Silvia Rivas, che esplorano – si legge nella nota stampa - «immaginari onirici, sospesi tra la veglia e il sonno, la luce e l’oscurità, la realtà e la sua proiezione sullo schermo pensare criticamente il rapporto uomo-natura».
Alla videoarte e alle nostre responsabilità sociali nei confronti dell’ambiente guarda, poi, anche il progetto «Raised in the Dust» dell’artista Andro Eradze (Georgia, 1993), all’ex Giardino zoologico – Parco Michelotti. Mentre all’Hotel Principi di Piemonte va in scena, per iniziativa di Una Experience, «Afasia 1» di Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967), uno dei primi lavori in cui l’artista applica la fisica alla scultura indagando sul concetto di velocità.
Completano l'offerta espositiva la mostra «Hearsay» di Bekhbaatar Enkhtur, artista vincitore del Premio illy Present Future 2023, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e la rassegna «Embrace», con la capsule-collection di occhiali d’artista ideata da Elisa Alberti per lo showroom VanniOcchiali di piazza Carlo Emanuele II.

A dimostrazione di quanto la fiera piemontese sia diventata, anno dopo anno, un’importante vetrina per gli operatori del settore e un appuntamento imperdibile per i collezionisti, è, poi, il cosiddetto circuito off, ovvero il ricco cartellone della Torino Art Week, che culminerà sabato 2 novembre con l’ormai tradizionale Notte delle arti contemporanee. Musei, fondazione e gallerie private, ma anche fiere indipendenti di settore come «Paratissima», «Flashback» «The Others», oltre al progetto «Diffusissima», scenderanno in campo per celebrare la cultura e l’arte contemporanea. Dal Mao – Museo d’arte orientale (con una mostra su Nam June Paik) alla Pinacoteca Agnelli (con la più grande antologia mai realizzata sul Salvo e due nuove installazioni sulla Pista500 firmate da Monica Bonvicini e Chalisée Naamani), da Palazzo Madama (con i progetti espositivi «Crossing» e «Change! Ieri, oggi e domani, il Po») alla Gam – Galleria d’arte moderna (con due focus su Mary Heilmann e Maria Morganti, oltre a una grande mostra sulla pittrice impressionista Berthe Morisot), dal Castello di Rivoli (con «Mutual Aid. Arte in collaborazione con la natura») alla Fondazione Merz (con un omaggio a Mario Merz, a centro anni dalla nascita), da Camera – Centro per la fotografia (con le rassegne su Tina Modotti e Mimmo Jodice) al Pav – Padiglione Arte Vivente (con Adrien Balseca), da Org Torino (con Cyprien Gaillard) al Museo Ettore Fico (con la mostra «Sogni»), senza dimenticare il Mauto (il Museo dell'automobile), con la Fiat 127 «Camaleonte» di Cristian Chironi, che nei giorni di «Artissima» viaggerà per le strade del centro e della periferia invitando il pubblico a salire a bordo per una riflessione su temi come la migrazione, la memoria, la costruzione di una casa e l'ospitalità, nessuno ha voluto mancare all’appello colorando la città con decine di mostre ed eventi tematici.

A incorniciare il tutto è la ventisettesima edizione di «Luci d’artista», uno dei progetti più longevi e rappresentativi del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città di Torino. Ventotto sono le installazioni di grandi artisti che ogni notte trasformeranno il capoluogo piemontese in un luminoso museo a cielo aperto da guardare con il naso all'insù. Tra questi lavori ce ne sono due nuovi: «VR Man» di Andreas Angelidakis (Atene, 1968), una grande silhouette umana stilizzata arricchita da un riferimento alla statuaria antica, che animerà piazza Vittorio Veneto (angolo lungo Po Cadorna), e «Scia’Mano» di Luigi Ontani (1943), un omaggio alla tradizione magica torinese, visibile ai Giardini Sambuy. Tutto intorno ci sono opere luminose ormai conosciute al grande pubblico, dal coloratissimo «Tappeto volante» di Daniele Buren, in piazza Palazzo di Città, alla spettacolare installazione «Piccoli spiriti blu» di Rebecca Horn, con cerchi di luce capaci di donare un aspetto surreale e onirico, quasi da astronave in volo, alla chiesa di santa Maria al Monte dei Cappuccini.

Torino si prepara, dunque, a vivere un vivace fine settimana all’insegna dell’arte contemporanea, mostrando ancora una volta la sua capacità di essere crocevia di relazioni, progettualità, investimento di mercato. E ripensando al 1994, l’anno in cui nasceva quasi in sordina «Artissima» e il capoluogo piemontese scopriva il suo volto di città votata al contemporaneo e alla ricerca d'Avanguardia, viene proprio da dire che i sogni migliori sono quelli che si fanno ad occhi aperti. 

Didascalie delle immagini
[fig. 1] Identità visiva di Artissima 2024. Credits: Fionda/ Artissima; [fig. 2] Juan  Araujo, Clouds and Shadows on Mars - Exhibition view, 2024, oil on canvas, variablexvariablexvariable cm. Courtesy the artist and Galleria Continua. Photo: Giorgio Benni; [fig. 3] Anna Boghiguian, Sikkim, 1999, pencil and gouache on paper, 29x29x3 cm. Courtesy Courtesy the artist and Galleria Franco Noero. Photo: Sebastiano Pellion di Persano; [fig. 4] Mario Uliassi, Fabbrica di stelle, 2022, oil on used canvas, 210x410 cm. Courtesy The artist and Triangolo, Cremona; [fig. 5]  Teresa Giannico, Her, 2023, Print on cotton paper, 43x34 cm. Courtesy Viasaterna; [fig. 6] Olivo Barbieri, site specific Roma 04, 2004, inkjet print on archival paper. © Olivo Barbieri; [fig. 7] Arcangelo Sassolino, Afasia 1, steel, glass, nitrogen, pneumatic system, Plc, h 300 x 500 x 2200 cm. Photo: N.Miguletz; [fig. 8] Julius von Bismarck and Julian Charrière „Objects in Mirror Might Be Closer Than They Appear”, 2016, film still, full HD colour film, stereo sound, 12:42 min, Courtesy the artists © The Artists; VG Bild-Kunst, Bonn 2024. 

Informazioni utili
Artissima 2024. OVAL Lingotto Fiere, via Giacomo Mattè Trucco, 70 – Torino. Preview: giovedì 31 ottobre 2024 ore 15.00–20.00 (su invito). Apertura al pubblico: 1-2 novembre 2024, ore 12.00–20.00; 3 novembre, 2024 11.00–19.00. Biglietti (acquistabili su www.vivaticket.com) con prevendita: intero € 24,00, ridotto € 20,00 (ragazzi 12-18 anni. Over 65. Studenti universitari su presentazione della tessera universitaria. Militari in divisa), ridotto titolari Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card € 18,00, abbonamento 2 giorni € 35,00, special friday: € 17,00. Ingresso gratuito per bambini 0 - 11 anni, persone con disabilità e accompagnatore, senza limitazione di giorno e fascia oraria.Informazioni: www.artissima.art. Dall'1 al 3 novembre 2024. 

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