ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 14 ottobre 2024

Milano, al Poldi Pezzoli si restaura «in diretta» la Dama del Pollaiolo

È uno dei mestieri più complessi nel mondo dell’arte, ma è forse anche quello che dà maggiori soddisfazioni perché permette di stare lungamente «a tu per tu» con grandi e piccoli capolavori del passato e, dopo mesi di studio febbrile e di lavoro minuzioso, vedere una tela, una scultura, un particolare architettonico, un manufatto antico trovare una nuova bellezza. Quello del restauratore è anche un mestiere fatto di passione, pazienza, maestria e manualità, spesso invisibile al grande pubblico, ma prezioso perché è, nel silenzio di un laboratorio o sulle alte impalcature di un ponteggio, che si rimuovono secoli di sporco e di polvere accumulati sulla superficie di un’opera restituendola così alla fruizione del pubblico, senza intaccarne l’originalità, ma regalandole colori più brillanti o una migliore leggibilità del disegno iconografico.

Guardare un capolavoro del passato con gli occhi di chi «cura», come un medico, manufatti antichi è, dunque, un’occasione da non perdere. A proporla, in questi giorni, è il Museo Poldi Pezzoli di Milano con il progetto «Oltre il ritratto. Il restauro visibile della Dama», un’occasione per seguire da vicino e «in diretta» tutte le fasi di un intervento conservativo, così da comprendere l’importanza della diagnostica per immagini applicata all’arte e il valore della ricerca ai fini della conservazione del nostro patrimonio storico-artistico.

Il restauro è di quelli importanti perché riguarda uno dei più bei ritratti del Quattrocento, che è anche un’opera identitaria del Museo Poldi Pezzoli: il «Ritratto di giovane donna» di Piero del Pollaiolo, icona che ha conosciuto una notevolissima fama a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, quando fu acquisita da Gian Giacomo Poldi Pezzoli, per diventare ben presto una delle opere più rinomate e apprezzate dell’intera collezione, aperta al pubblico nel 1881.

Ascritto per lungo tempo al catalogo di Piero della Francesca, questo dipinto a tecnica mista, databile al 1470 circa, ritrae una dama, di profilo (impostazione, questa, in voga fino al terzo quarto del XV secolo, su ispirazione della numismatica antica), sul cui fondo si staglia un cielo azzurro solcato da alcune nubi. La complessa acconciatura arricchita dal frenello, il filo di perle che scende sulla fronte, la collana a cui si aggancia un pendente con un grosso rubino e la sontuosa manica in velluto dalla decorazione floreale indicano la ricchezza e l’origine aristocratica della giovane.
L’identità della donna, il cui profilo è evidenziato da una sottile linea nera, è ignota ma è probabile che si tratti di una dama fiorentina andata in sposa nella seconda metà del Quattrocento a Giovanni II da Barbiano, conte di Cunio, presso la cui famiglia il dipinto restò fino al 1814.
L’opera, che è il più famoso di una serie di ritratti femminili eseguiti nell’arco di quindici anni da Piero del Pollaiolo, potrebbe essere stata commissionata nell’imminenza delle nozze, ai tempi il momento di massima visibilità pubblica per una giovane.

Tipica dell’artista toscano, a cui il dipinto fu attribuito a partire dagli inizi del XX secolo, è la tecnica pittorica, resa con una materia densa e compatta che dà consistenza e spessore ai dettagli più minuti. La straordinaria attenzione ai valori della luce testimonia, poi, l’influenza delle novità introdotte dai pittori fiamminghi contemporanei.

Già da qualche anno si era pensato di intervenire sull’opera, la cui superficie pittorica, già sottoposta a restauro nel 1881 da Luigi Cavenaghi e nel 1951 da Mauro Pelliccioli, appariva ormai ingiallita e presentava delle piccole increspature sul volto della dama, formatesi a causa compressione delle traverse presenti sul retro della tavola.

Dallo scorso giugno, anche grazie al prezioso sostegno del museo Diözesanmuseum Freising di Monaco di Baviera e della Fondazione Bracco, il dipinto e il suo supporto sono stati sottoposti a un’approfondita campagna di indagini diagnostiche per poter definire in maniera scientifica e con molta prudenza l’intervento conservativo da effettuare.
 
Nella fase di analisi le attuali ricerche sono state anche comparate con quelle eseguite sulla tavola nel 2004 e nel 2014 e con quelle effettuate sulle altre «Dame» del Pollaiolo, conservate al Metropolitan di New York, alla Gemäldegalerie di Berlino e alle Gallerie degli Uffizi.
 
Questo lavoro di ricerca, che ha incluso anche l’uso dell’intelligenza artificiale, ha visto all’opera un gruppo di scienziati delle Università di Milano e Pavia, in collaborazione con il Centro conservazione e restauro «La Venaria Reale», coordinati da Isabella Castiglioni.

Per i restauratori, Carlotta Beccaria e Roberto Buda, questo studio è stato indispensabile per valutare lo stato di salute non solo degli strati pittorici, ma anche del supporto ligneo, la cui strategia di restauro verrà definita non appena il dipinto sarà liberato dalle traverse inserite nel 1951 da Mauro Pellicioli allo scopo di costringere la tavola alla planarità, allora considerata la forma esteticamente migliore.
 
I dati raccolti hanno evidenziato che anche gli interventi conservati eseguiti in passato sono ora visibilmente alterati e interferiscono con la lettura dell’opera. «Se non si intervenisse– dichiara la restauratrice Carlotta Beccaria – i restauri del passato e lo strato di vernice invecchiata continuerebbero a enfatizzare la loro alterazione, scurendo e macchiando ulteriormente la superficie. L’intervento di restauro della pellicola pittorica restituirà, quindi, una migliore leggibilità e godibilità dell’opera, ripristinando l’equilibrio cromatico delle tinte».

In occasione del restauro una serie di attività di approfondimento - incontri con studiosi, visite guidate, laboratori per le famiglie, aperitivi per i più giovani e percorsi per i pubblici fragiliarricchiranno il progetto: un’occasione unica per scoprire nuovi segreti sulla pittura di Piero del Pollaiolo, uno dei più raffinati pittori del Quattrocento.

Informazioni utili
«Oltre il ritratto. Il restauro visibile della Dama». Museo Poldi Pezzol, via Manzoni 12 - Milano. Orari: mercoledì — lunedì, ore 10:00 — 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00). Ingresso: intero — € 14,00, ridotto Over 65 — € 10,00.  Informazioni: https://museopoldipezzoli.it/scopri/mostre-ed-eventi/evento/oltre-il-ritratto/. Conferenze: - Lunedì 14 ottobre, ore 18.00: Aldo Galli, Attorno a un’icona. La dama Poldi Pezzoli tra storia, tecnica e stile; - Lunedì 11 novembre, ore 18.00: Carlotta Beccaria e Isabella Castiglioni; - Lunedì 16 dicembre, ore18.00: Chiara Buss e Maria Luisa Frisa, L’arte della comunicazione nella moda del Quattrocento; - Martedì 21 gennaio, ore 18.30 – Gallerie d’Italia – Piazza Scala - Carlotta Beccaria e  Giovanni Morale. Visite guidate: - Mercoledì 16 ottobre dalle ore 18:15 alle ore 19:00; - Mercoledì 30 ottobre dalle ore 18:15 alle ore 19:00; - Mercoledì 6 novembre dalle ore 18:15 alle ore 19:00; - Mercoledì 20 novembre dalle ore 18:15 alle ore 19:00; - Mercoledì 4 dicembre dalle ore 18:15 alle ore 19:00; - Mercoledì 15 gennaio dalle ore 18:15 alle ore 19:00; - Mercoledì 22 gennaio dalle ore 18:15 alle ore 19:00. Fino al 31 gennaio 2015

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