ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

mercoledì 9 ottobre 2024

«ArteVento», a Cervia un «Giro del mondo in ottanta aquiloni» verso il Giappone

«C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, / anzi d'antico: io vivo altrove, e sento / che sono intorno nate le viole. / Son nate nella selva del convento / dei cappuccini, tra le morte foglie / che al ceppo delle quercie agita il vento. / Si respira una dolce aria che scioglie / le dure zolle, e visita le chiese di campagna, ch'erbose hanno le soglie: / un'aria d'altro luogo e d'altro mese / e d'altra vita: un'aria celestina / che regga molte bianche ali sospese...». Vengono subito in mente le parole di Giovanni Pascoli quando si parla di quei magici oggetti - simbolo di levità, libertà e fanciullezza spensierata -, che danzano eterei nel vento e che colorano il cielo di mille cromie da quando furono inventati oltre duemilacinquecento anni fa in Cina: gli aquiloni.
A questi manufatti di materiale leggero, sia esso di carta o di plastica, è dedicato dal 1981 un festival sull’arte eolica che ogni primavera, da quarantaquattro anni, anima la cittadina di Cervia, sulla riviera romagnola, alle porte meridionali del Parco del delta del Po: «ArteVento».

Dagli spettacoli acrobatici alla Parata per la pace: gli eventi principali di «ArteVento»
Per il secondo anno consecutivo la manifestazione, «la più longeva del pianeta» nel suo genere, ha uno spin-off autunnale, che quest’anno si terrà dall’11 al 22 ottobre. Il titolo di questa edizione, attenta ai linguaggi della pace e della sostenibilità ambientale, è «One Sky, One World» («Un cielo, un mondo»), un’espressione che omaggia il leggendario gesto dell’attivista americana Jane Parker Ambrose che consegnò a Regan e Gorbaciov un aquilone durante il Summit sul disarmo nucleare di Seattle del 1985, e che è il titolo della Giornata mondiale del volo degli aquiloni per la pace, iniziativa che si tiene ormai da qualche anno nella seconda domenica d’ottobre. 

Per l’occasione, Cervia ha ideato un ricco calendario di eventi inediti che si svilupperanno in dodici giorni di attività, laboratori, mostre e spettacoli mozzafiato per adulti e piccini, con la presenza di ospiti speciali e grandi nomi del mondo dell’aquilonismo internazionale.

Ad aprire il programma sarà, nella mattinata di venerdì 11 ottobre, il volo degli aquiloni sulla spiaggia di Lungomare D’Annunzio, seguito, nella giornata successiva, da un’imperdibile esibizione di aquilonismo acrobatico che vedrà in scena tutti i più grandi protagonisti internazionali dell’arte eolica.
 
Tra i professionisti più attesi a Cervia spicca il nome dell’olandese Albert Trinks, autore di straordinari aquiloni «edo» ispirati alla tradizione giapponese e dedicati alla difesa dei diritti umani. Oltre alla sua opera più celebre, mutuata dal ritratto fotografico «Ragazza afghana» del fotoreporter americano Steve McCurry, l’aquilonista fiammingo presenterà a Cervia altri due aquiloni, che avranno sempre per protagonista la giovane rifugiata Sharbat Gula, e farà volare per la prima volta in cielo il suo nuovo lavoro dedicato alla memoria e alla denuncia degli orrori di guerra, sul quale spiccano in controluce la sagoma di un bambino e le parole della poesia «Hiroshima Child» del poeta turco Nazim Hikmet.
Mentre dalla Francia arriverà Ramlal Tien con la sua installazione «Seeds of peace», insieme a Gerard Clement, autore dello spettacolare aquilone «San Giorgio e il Drago». Non mancheranno Alicja Szalska e Szymon Ka, direttamente dalla Polonia, insieme agli italiani Fausto Marrocu, Vita Giacopelli, Maurizio Guastini, Sara Rizzetto, Giovanni Govoni e i Team EX3, autori delle installazioni eoliche dedicate al circo.A far da favoloso sfondo al programma delle giornate ci saranno anche i piloti dei «giganti del cielo» Edo Borghetti e Simone Cabianca, in rappresentanza della factory neozelandese Peter Lynn Kites e dei suoi originali aquiloni zoomorfi.

Novità di questa edizione sarà, domenica 13 ottobre, la Parata per la pace, organizzata per la prima volta a Cervia in collaborazione con la Fondazione PerugiAssisi per consacrare la recente adesione di «ArteVento» al «tavolo della pace» della storica marcia per i diritti umani che si svolge in Umbria da oltre sessant’anni e della quale l’associazione cervese sostiene la candidatura per il riconoscimento a Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Ospiti d’eccezione della parata - che partirà da piazza Garibaldi e, attraversando il centro storico, giungerà sul lungomare, accompagnata dalle note delle percussioni senegalesi di Locomotuum Tidiane Diop Sabar Section dell’Associazione Tuum Ets - saranno i bambini del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna. Testimone dell’appuntamento - che si configura come un’azione collettiva spettacolare sui temi del salvamento in mare, dell’accoglienza, dell’inter-cultura e della solidarietà - sarà, invece, il falegname e pescatore Vito Fiorino, soccorritore di ben quarantasette profughi eritrei in difficoltà, durante la tragedia del mare che il 3 ottobre 2013 costò la vita a Lampedusa a ben 368 persone, la cui storia è stata raccontata nel docu-film «A nord di Lampedusa» del regista Alessandro Rocca.

«Il giro del mondo in 80 aquiloni»: una mostra sull’arte del vento in Giappone 
Il festival cervese parla anche il linguaggio dell’arte con la mostra «Il giro del mondo in 80 aquiloni», un focus sull’arte eolica giapponese con pezzi antichi e contemporanei, allestito dall’11 al 22 ottobre al Magazzino del Sale, l’affascinate monumento di archeologia industriale costruito nel 1691 per lo stoccaggio dell’«oro bianco».
In questi spazi verranno presentati, per la prima volta in Europa, una ventina di aquiloni in arrivo dal Tako no Hakubutsukan di Tokyo, vari nelle aree di provenienza e nelle scelte decorative. I manufatti sono stati donati dal direttore Masaaki Modegi, presidente della Japan Kite Association, a Caterina Capelli, cuore pulsante di «ArteVento», in segno di supporto e augurio di buona fortuna per essere stata scelta come «testimone» di riferimento in merito alla salvaguardia dei saperi e delle pratiche tradizionali dell’aquilone dall’Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Ministero della Cultura.

La mostra presenterà anche la straordinaria acquisizione della collezione completa e unica al mondo del Koryu dako, l’«aquilone musicale insetto» della Città di Nagoya, opera di Masaaki Sato. Questi esemplari, capaci di trasformare il vento in suono fondendosi in maniera totalmente armoniosa con l’ambiente naturale e con le sue creature, rappresentano l’ape, la cicala, il bombo e altri insetti, le cui forme diverse vengono interpretate attraverso un’estrema e raffinata stilizzazione strutturale e decorativa, impreziosita talvolta da striature di vero oro.

Un’ulteriore preziosa donazione che si potrà ammirare al Magazzino del Sale è, poi, quella di Makoto Ohye, maestro proveniente dalla città di Toyama, che ha affidato all’archivio cervese la sua produzione giovanile datata fra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, aquiloni in miniatura edo erokkaku dalle dimensioni di pochi centimetri, allusivi delle raffinate atmosfere della cerimonia del tè.

Per l’occasione, così da rendere completo l’omaggio al Giappone, verranno messe in mostra anche preziose opere di importanti «maestri del vento» del Sol Levante come Masaaki Sato e Kengo Nagata, autori dell’aquilone insetto di Nagoya, i coniugi Teruyuki Yabe e Yaeko Yabe, celebri nel settore per le loro opere ispirate alle fiabe, e Yukjo Akiyama, inventore dell’aquilone cinetico e dell’origami kite, solo per citarne alcuni.

Ad arricchire la mostra sarà l’esposizione di una serie di antiche maniche a vento a forma di carpa chiamate Koinobori, utilizzate per la festa dei bambini, insieme ad alcuni dei capi d’abbigliamento tradizionalmente dedicati alla pratica dell’aquilone, come i fazzoletti rettangolari di cotone Hachimaki e le giacche kimono personalizzate, identificative delle diverse città o gruppi di aquilonisti. Fra le giacche esposte spicca quella appartenuta a Dave Checkley, architetto di Seattle e collezionista di aquiloni asiatici, celebre per aver introdotto la conoscenza dell’aquilone giapponese e cinese negli Usa e per aver suggerito ai maestri giapponesi di firmare i propri aquiloni.

L’esposizione cervese invita così il visitatore a intraprendere un viaggio alla scoperta della storia, dei materiali e della filosofia implicita in una pratica che affonda le sue radici nella notte dei tempi, rendendo omaggio al Paese che più di ogni altro ha sviluppato la tradizione dell’aquilone in una straordinaria varietà di forme e significati. La mostra, che è anche un primo tangibile passo verso lo sviluppo di un Centro di formazione e di un Museo stabile sull’aquilone, offre anche una profonda riflessione sul valore della sostenibilità ambientale attraverso il tema dei materiali tradizionali usati, carta washi e bambù in primis

 È, dunque, un percorso completo quello che offre il festival «ArteVento» di Cervia per scoprire molte notizie sui «falchi di carta» (l’espressione è la traduzione letterale dell’ideogramma 凧), ovvero gli aquiloni, manufatti che nel Sol Levante sono molto più di un gioco per bambini: sono un augurio di felicità, fortuna e buona sorte, che si regala per la nascita di un bambino o per l'inizio dell'anno nuovo come simbolo tangibile di speranza per il futuro.

Vedi anche 

Per saperne di più
https://artevento.com/

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