Il suo talento attoriale, straordinario e poliedrico, che gli ha permesso di cimentarsi nei più disparati generi cinematografici e in ruoli ricchi sempre di nuove sfumature, unito all’eleganza innata, alla bellezza involontaria, a una buona dose di riservatezza e a quella rara capacità che hanno solo i grandi di non prendersi mai troppo sul serio - che non è umiltà, ma saggia conoscenza del mondo e dei suoi equilibri precari - hanno fatto di Marcello Mastroianni un divo sui generis, una star «sempre in punta di piedi», per usare le parole di Federico Fellini, che gli era amico nella vita privata e che lo diresse anche in un altro capolavoro del cinema italiano come «8 e mezzo», ma anche nei film «La città delle donne», «Ginger e Fred» e «Intervista».
Poco incline al divismo e all’etichette stereotipate come quella di latin-lover, affibbiatagli per il suo fascino indolente che ammaliò più di una donna dello spettacolo - da Silvana Mangano a Catherine Deneuve, da Flora Carabella a Faye Dunaway, senza dimenticare la regista Anna Maria Tatò -, l’attore di Fontana Liri (cittadina in provincia di Frosinone), figlio di artisti-artigiani del legno e nessun studio all’Accademia d’arte drammatica alle spalle, era più che altro un «anti-divo di successo», come ebbe a scrivere il giornalista Paolo Emilio Poesio. Lo dimostra chiaramente il suo curriculum con un palmares di coppe e di nomination da fare invidia, che lo classificano come l’attore italiano più premiato di sempre: tre candidature all'Oscar per «Divorzio all'italiana» (1961), «Una giornata particolare» (1977) e «Oci ciornie» (1987), due Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes, due Coppe Volpi, otto David di Donatello, due Golden Globe, due Premi Bafta, otto Nastri d'argento e, nel 1990, un Leone d’oro alla carriera al Festival del cinema di Venezia. Ed è proprio l’etichetta «anti-divo di successo» a essere stata scelta come titolo della mostra che Lucca dedica, negli spazi di Palazzo Pfanner, a Marcello Mastroianni, in occasione dei cent’anni dalla nascita (28 settembre 1924) e a ventotto dalla morte (19 dicembre 1996).
Manifesti originali, locandine, foto-buste e bozzetti pubblicitari, provenienti dalla sterminata collezione di Alessandro Orsucci, documentano quasi sessant’anni di storia del nostro cinema, dal Neorealismo alla Commedia all’italiana. Il percorso parte, infatti, dagli anni Cinquanta e dalla pellicola «Domenica d'agosto» di Luciano Emmer, con un Marcello Mastroianni esordiente, doppiato da Alberto Sordi, per giungere agli anni Novanta e all’intensa interpretazione di «Sostiene Pereira» (1995), film diretto da Roberto Faenza e tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, passando per pellicole quali «Cronache di poveri amanti» (1954) di Carlo Lizzani, «Le notti bianche» (1954) di Luchino Visconti, «I soliti ignoti» (1958) di Mario Monicelli, «Il bell’Antonio» (1960) di Mauro Bolognini, «Divorzio all’italiana» (1961) di Pietro Germi, «La notte» (1961) di Michelangelo Antonioni, «Dramma della gelosia» (1970) di Ettore Scola e «La grande abbuffata» (1973) di Marco Ferreri, senza dimenticare i successi diretti da Federico Fellini.
In quegli anni, Marcello Mastroianni è sul set con attrici dall’indubbio fascino come Monica Vitti, Claudia Cardinale, Sandra Milo e Stefania Sandrelli e con attori di comprovata bravura quali Giancarlo Giannini, Ugo Tognazzi, Vittorio De Sica, Michel Piccoli e Philippe Noiret. In quei film veste, di volta in volta, i panni del giornalista, del regista in crisi esistenziale, del seduttore, del prete, dell'omosessuale e del marito infedele, con la stessa identica credibilità, così da diventare la perfetta metafora dell’«italiano ideale», ora sex symbol ora uomo pieno di fragilità e tenerezza, malinconia e rammarico, arrendevolezza e colpa, empatia e azzardo.
Nella mostra lucchese, non manca, poi, un focus sulla collaborazione tra l’attore laziale e Sofia Loren, la coppia d’oro del cinema italiano, insieme sul grande schermo per ben quattrodici volte, dal film «Cuori sul mare» del 1950, in cui l’attrice napoletana ha appena sedici anni ed è una semplice comparsa, fino a pellicole applaudite come «Peccato che sia una canaglia» di Alessandro Blasetti (1954), «Ieri, oggi, domani» (1963) di Vittorio De Sica (con l'indimenticabile scena dello spogliarello), «Matrimonio all'italiana» (1964), sempre di Vittorio De Sica, e «Una giornata particolare» di Ettore Scola (1977).
Vale, infine, la pena sottolineare che a fare da filo rosso al racconto espositivo, ideato in occasione del Lucca Film Festival, è la musica con un allestimento di colonne sonore originali in vinile, composte da maestri quali Nino Rota, Carlo Rustichelli, Armando Trovajoli e Ennio Morricone, corredate di copertine originali, spesso disegnate, oltre a libri e spartiti musicali.
Anche Roma rende omaggio, in questi giorni, a Marcello Mastroianni con la mostra «Ieri, Oggi, Sempre», per la curatela di Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, che porta negli spazi di Castel Sant’Angelo cento scatti fotografici di celebri maestri dell’obbiettivo che hanno catturato il volto pubblico e quella privato dell’attore, restituendoci un duplice ritratto, quello dell’interprete amato dal grande pubblico e quello, più intimo e domestico, lontano dalle luci della ribalta, con la famiglia d’origine o gli amici, in quella che l’attore definiva la sua «vita tra parentesi», dove le parentesi erano il palcoscenico di un teatro o il set di un cinema.
A Torino, invece, il centenario della nascita di Marcello Mastroianni viene ricordato attraverso una piccola mostra open-air formata da dodici pannelli di grande formato, su cui sono riprodotti diciassette ritratti dell’attore provenienti dall’Archivio fotografico di Angelo Frontoni. Gli scatti, insieme intensi e scanzonati, sono stati selezionati da Roberta Basano per essere collocati sulla cancellata della Mole Antonelliana, il Museo nazionale del cinema, ed essere così fruibili dal pubblico ventiquattro ore su ventiquattro.
Infine, a Venezia è l’isola di San Servolo a fare da scenografia alla mostra «Marcello, come here… Cent’anni e oltre cento volte Mastroianni», a cura di Laura Delli Colli, con immagini, anche inedite, e filmati d’archivio provenienti dal Centro sperimentale di cinematografia. Ne esce il ritratto di «un uomo che attraverso i suoi personaggi – si legge nella nota stampa - ha unito al fascino di un’indolenza leggiadra un carisma e una capacità interpretativa che ha toccato tutte le corde del cinema, dalla commedia al dramma, e un feeling speciale, nella vita come sulla scena, con le donne, sì, ma soprattutto con il suo pubblico».
Marcello Mastroianni era, in effetti, amato perché era indubitabilmente bravo, ma anche perché aveva capito che il set di un cinema o il palcoscenico di un teatro erano «un luogo dove si giuoca a far sul serio» (mutuando le parole dai «Sei personaggi in cerca d’autore» di Luigi Pirandello) e, con leggerezza calviniana – ovvero senza mai prendersi troppo sul serio, ma sempre con un lavoro costante, ostinato e mai superficiale -, aveva finito per essere il più umano tra i divi, il più divino tra gli umani. Intelligente. Istrionico. Unico.
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[Aggiornamento di domenica 3 novembre 2024]
CINEMA & FOTOGRAFIA: RIMINI CELEBRA MARCELLO MASTROIANNI, «L'ANTIDIVO DI SUCCESSO»
Si arricchisce di una nuova mostra l'ampio omaggio che l'Italia fa a Marcello Mastroianni in occasione dei cento anni dalla nascita. Nell'anniversario della morte di Federico Fellini, scomparso il 31 ottobre di trentuno anni fa, la sua città natale, Rimini, ha aperto l'esposizione «Semplicemente Marcello. Il cinema, il fascino, lo stile di un antidivo di successo», a cura di Laura Delli Colli, giornalista ed esperta di cinema, con la collaborazione di Antonella Felicioni, responsabile dell’Archivio fotografico della Cineteca nazionale.
L'esposizione, allestita fino al 20 gennaio 2025, porta nelle di Palazzo del Fulgor una carrellata di oltre cento immagini tra foto di scena, scatti rubati sul set e qualche prezioso fotogramma, provenienti dal Centro sperimentale di cinematografia, da Reporters Associati & Archivi, da Bridgeman Images, dalla Collezione Maraldi, dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dagli archivi di Patrizia Mannajuolo, David Secchiaroli, Emilio Lari e Franco Pinna.
Si tratteggia così il talento poliedrico di uno degli attori più amati del nostro Paese, simbolo riconosciuto in tutto il mondo dell’«italian way of life», la cui multiforme versatilità si impose sulla scena internazionale proprio grazie a due dei film più iconici di Federico Fellini: «La dolce vita» e «8½».
Applaudito come grande attore e identificato a Hollywood come il latin lover italiano, erede del mito di Rodolfo Valentino, Marcello Mastroianni rifiutò spesso indignato l’etichetta attribuitagli dai rotocalchi di irresistibile seduttore. Proprio alcuni ritratti fotografici e immagini di quel fascino speciale che ne accompagnò il successo planetario sono esposti nella prima delle cinque sezioni nelle quali si articola il percorso espositivo riminese, intitolata semplicemente «Marcello!». In questo incipit ci sono gli scatti delle pagine più patinate, che vedono l'attore laziale ritratto in piazza Duomo, a Venezia, al circuito di Monza e anche a Rimini, in spiaggia, con alle spalle il mare.
Come in un gioco di depistaggio e di straniamento il Mastroianni dei ritratti diventa nella seconda sezione della mostra «L’altro Marcello», quello colto sul set, nei momenti di pausa o negli istanti più tesi, prima di una scena. E proprio al «Marcello in scena», quello del grande schermo, è dedicata la terza sezione. Non poteva, poi, mancare «Il dolce cinema», con una selezione di scatti tratti da film nei quali Mastroianni si fatto, forse, invidiare da tanti spettatori uomini in tutto il mondo. Lungo le pareti scorrono le immagini di alcune sequenze di coppia girate insieme a diverse tra le più belle attrici del cinema nazionale e internazionale, da Sofia Loren a Anita Ekberg. A chiudere il percorso è «Caro Marcellino…», una sezione dedicata al rapporto speciale con Federico Fellini che al suo amico e attore preferito era legato affettuosamente dalla stima e dall’amicizia.
L'esposizione, allestita fino al 20 gennaio 2025, porta nelle di Palazzo del Fulgor una carrellata di oltre cento immagini tra foto di scena, scatti rubati sul set e qualche prezioso fotogramma, provenienti dal Centro sperimentale di cinematografia, da Reporters Associati & Archivi, da Bridgeman Images, dalla Collezione Maraldi, dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dagli archivi di Patrizia Mannajuolo, David Secchiaroli, Emilio Lari e Franco Pinna.
Si tratteggia così il talento poliedrico di uno degli attori più amati del nostro Paese, simbolo riconosciuto in tutto il mondo dell’«italian way of life», la cui multiforme versatilità si impose sulla scena internazionale proprio grazie a due dei film più iconici di Federico Fellini: «La dolce vita» e «8½».
Applaudito come grande attore e identificato a Hollywood come il latin lover italiano, erede del mito di Rodolfo Valentino, Marcello Mastroianni rifiutò spesso indignato l’etichetta attribuitagli dai rotocalchi di irresistibile seduttore. Proprio alcuni ritratti fotografici e immagini di quel fascino speciale che ne accompagnò il successo planetario sono esposti nella prima delle cinque sezioni nelle quali si articola il percorso espositivo riminese, intitolata semplicemente «Marcello!». In questo incipit ci sono gli scatti delle pagine più patinate, che vedono l'attore laziale ritratto in piazza Duomo, a Venezia, al circuito di Monza e anche a Rimini, in spiaggia, con alle spalle il mare.
Come in un gioco di depistaggio e di straniamento il Mastroianni dei ritratti diventa nella seconda sezione della mostra «L’altro Marcello», quello colto sul set, nei momenti di pausa o negli istanti più tesi, prima di una scena. E proprio al «Marcello in scena», quello del grande schermo, è dedicata la terza sezione. Non poteva, poi, mancare «Il dolce cinema», con una selezione di scatti tratti da film nei quali Mastroianni si fatto, forse, invidiare da tanti spettatori uomini in tutto il mondo. Lungo le pareti scorrono le immagini di alcune sequenze di coppia girate insieme a diverse tra le più belle attrici del cinema nazionale e internazionale, da Sofia Loren a Anita Ekberg. A chiudere il percorso è «Caro Marcellino…», una sezione dedicata al rapporto speciale con Federico Fellini che al suo amico e attore preferito era legato affettuosamente dalla stima e dall’amicizia.
Per maggiori informazioni sulla mostra riminese: fellinimuseum.it.
Didascalia delle immagini
[fig. 1] Immagine guida della mostra «Marcello Mastroianni - Ieri, Oggi, Sempre» (Roma, Castel Sant’Angelo - Fino al 12 gennaio 2025). Marcello Mastroianni sul set di 8 ½ ph. Paul Ronald © Archivio storico del cinema / AFE; [fig. 2] Marcello Mastroianni e Sofia Loren. Fotografia esposta nella mostra «Marcello Mastroianni - Ieri, Oggi, Sempre» (Roma, Castel Sant’Angelo - Fino al 12 gennaio 2025); [fig. 3] La Dolce Vita © Reporters Associati & Archivi-Cineteca di Bologna (fotografia esposta nella mostra «Marcello Mastroianni - Ieri, Oggi, Sempre» (Roma, Castel Sant’Angelo - Fino al 12 gennaio 2025); [fig. 4] La Dolce Vita © Reporters Associati & Archivi-Cineteca di Bologna (fotografia esposta nella mostra «Marcello Mastroianni - Ieri, Oggi, Sempre» (Roma, Castel Sant’Angelo - Fino al 12 gennaio 2025); [fig. 5] Colonna sonora del film «Ieri oggi e domani» autografata. Opera esposta nella mostra «Marcello Mastroianni. Un antidivo di successo» (Lucca - Fino al 27 ottobre 2024); [fig. 6] Prima locandina del film «La dolce vita» di Federico Fellini. Opera esposta nella mostra «Marcello Mastroianni. Un antidivo di successo» (Lucca - Fino al 27 ottobre 2024); [fig. 7] Veduta della mostra «Il gioco del cinema. Omaggio a Marcello Mastroianni» (Torino, fino al 28 ottobre 2024); [fig. 8] Locandina della mostra «Semplicemente Marcello. Il cinema, il fascino, lo stile di un antidivo di successo», allestita a Rimini; [fig. 9] Marcello Mastroianni sul set del film Lo straniero. Foto di Frontoni. Copy Centro sperimentale di cinematografia. Opera esposta nella mostra «Semplicemente Marcello. Il cinema, il fascino, lo stile di un antidivo di successo», allestita fino al 20 gennaio 2025 a Rimini, nelle sale di Palazzo del Fulgor; [fig. 10] Marcello Mastroianni in La Dolce Vita. Foto di Praturlon. Copy Reporters Associati & Archivi e Fondazione Cineteca di Bologna. Opera esposta nella mostra «Semplicemente Marcello. Il cinema, il fascino, lo stile di un antidivo di successo», allestita fino al 20 gennaio 2025 a Rimini, nelle sale di Palazzo del Fulgor; [fig. 11] Veduta della mostra «Marcello, come here… Cent’anni e oltre cento volte Mastroianni» (Venezia, Isola di San Servolo - Fino al 9 gennaio 2025)
Informazioni utili
Marcello Mastroianni - Un antidivo di successo. Palazzo Pfanner, via degli Asili, 33 - Lucca. Orari: tutti i giorni, dalle ore 10:00 alle ore 18:00. Ingresso: intero € 4,50, ridotto € 4,00 (ragazzi 12-16 anni / studenti / adulti > 65 anni), gruppi (>10) € 4,00. Informazioni: | www.luccafilmfestival.it. Fino al 27 ottobre 2024
Marcello Mastroianni - Ieri, Oggi, Sempre. Castel Sant’Angelo - sala Clemente VIII, Apollo e Giustizia, Lungotevere Castello 50 - Roma. Orari: da martedì a domenica, dalle ore 9:00 alle ore 19:30 (ultimo ingresso ore 18:30); lunedì chiuso. Biglietti intero € 16,00, ridotto € 2,00 (18-25 anni, gratuità di legge; biglietti acquistabili in loco oppure online al link https://www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo/ o telefonicamente al numero 06.32810 (lunedì-venerdì, ore 9:30-18:00). Informazioni: www.civita.art . Fino al 12 gennaio 2025
Marcello, come here…Cent’anni e oltre cento volte Mastroianni. Isola di San Servolo - Venezia. Ingresso libero. Informazioni (anche per gli orari): tel. + 39.041.2765001 | https://servizimetropolitani.ve.it/it/sanservolo?view=article&id=1861&catid=58. Fino al 9 gennaio 2025
Il gioco del cinema - Omaggio a Marcello Mastroianni. Museo Nazionale del Cinema - Cancellata esterna, via Montebello, 20 - Torino. Orari: sempre aperto. Ingresso gratuito. Informazioni: https://moleantonellianatorino.it/notizie/60-mole-antonelliana-e-lomaggio-a-marcello-mastroianni.html. Fino al 28 ottobre 2024
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