ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

giovedì 21 novembre 2024

«Roma Arte in Nuvola», la fiera d’arte che guarda al Meridione

Un inedito vis-à-vis tra le sperimentazioni poveriste di Pino Pascali e i guizzi di luce e le energiche sciabolate dell’impressionista Giuseppe De Nittis. Un percorso tra immagini e sculture alla scoperta dello studio di Pietro Consagra, scrigno di un’arte dalle forme astratte e bidimensionali, «silenziose presenze spirituali» di un’intera vita. Un viaggio nella fotografia contemporanea tra realtà e finzione con cinquanta artisti che, dagli anni Sessanta ad oggi, hanno raccontato «Il gioco dell’identità». E, ancora, una rassegna sui paesaggi lirici di Piero Guccione, un focus sulle installazioni ironiche e visionarie del duo vedovamazzei, un omaggio all’eleganza neoclassica di Antonio Canova e una mostra sull’arte più recente del Portogallo, con opere conservate nella prestigiosa Cace – Coleção de arte contemporânea do Estado Português. C’è questo e molto altro nella quarta edizione di «Roma Arte in Nuvola», la fiera mercato d’arte moderna e contemporanea ideata nel 2019 da Alessandro Nicosia, che vede alla direzione artistica Adriana Polveroni.
Da venerdì 22 a domenica 24 novembre (con opening e anteprima stampa giovedì 21) l’Eur, nei 14mila metri quadrati del centro congressi «La Nuvola», contenitore «luminoso e sontuosamente versatile» progettato poco meno di una decina d’anni fa dall’architetto Massimiliano Fuksas, si fa cornice di un viaggio nelle molteplici anime della creatività moderna e contemporanea: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dall’installazione alla performance.

I riflettori sono puntati sull’offerta espositiva di centoquaranta gallerie, molte delle quali provenienti dal centro e dal sud Italia, ovvero da città quali Napoli, Pescara, Sorrento, Scicli, Avellino, Nuoro, Modica e San Pantaleo. Sono loro il cuore pulsante della fiera, articolata su due piani – il general floor con l’arte moderna e il piano forum con quella contemporanea -, a cui fanno da ricco contorno numerosi eventi collaterali, nati dalla collaborazione con prestigiose istituzioni, a partire dal Ministero della Cultura.

Main sponsor è la Banca Ifis di Mestre, fondata nel 1983 dal principe Sebastien Egon Fürstenberg, figlio di Clara Agnelli, che porterà in fiera dodici busti inediti di Antonio Canova, recentemente ritrovati e restaurati grazie al supporto del neonato progetto «Ifis art», lanciato nella primavera del 2024 con la riqualificazione di «Migrant Child», l’opera realizzata dall’artista Banksy a Venezia.

Dopo Israele, Ucraina e Australia, il Paese ospite di quest’anno è il Portogallo con la mostra «Uma Volta ao Sol» («Un giro attorno al sole»), a cura di Sandra Vieira Jürgens, curatrice e critica nell’esplorazione delle nuove avanguardie artistiche. Le opere esposte, accomunate da un richiamo all’ironia, invitano a sperimentare la dimensione ludica dell’arte e del gioco collettivo, in un percorso che affianca vari materiali e generi espressivi, dall’irriverente scultura in plastica e nastro adesivo di Fernão Cruz (Lisbona, 1995) all’elegante olio su tela di Adriana Proganó (Lucerna, 1992), dall'objet trouvé di Ana Santos (Espinho, 1982) al colorato tappeto in lana di Carlos Noronha Feio (Lisbona, 1981), senza dimenticare l’hula hoop ricoperto da una foglia d’oro di Bárbara Bulhão (Évora, 1992), da cui è tratto il titolo della rassegna.

Un’arte giocosa è anche quella proposta dal duo vedovamazzei, formato da Stella Scala e Simeone Crispino, che presenterà in fiera un’esposizione di opere inedite, quali «Hell» (2024), «Enjoy flowers» (2024) e «Senza Titolo» (2024).
Porta la loro firma anche il lavoro proposto ne «La Nuvola» dal Maxxi di Roma: «Climbing» (2000), prodotto in occasione della prima edizione del Premio per la giovane arte italiana (2000), il cui tema era «Migrazioni e multiculturalità», che giustappone, in chiave ironica, un lampadario in ferro, una scala da alpinismo, un sacco a pelo di volpe argentina firmato Prada e un comodino di cartone.
Arriva dal Maxxi di Roma anche «Casa senza titolo» (1999) di Sislej Xhafa, presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1999, durante i bombardamenti del Kosovo per mano della Nato, e oggi collocata nel piano forum del centro congressi romano. L'opera pone l’attenzione sulla rappresentazione dell’identità nazionale (in questo caso quella dell'artista, albanese), allestendo una dimora, di cui si comprende immediatamente la precarietà e provvisorietà, visto che le pareti sono costruite con materiali di scarto.

Proseguendo alla scoperta degli eventi collaterali, tra i progetti espositivi più curiosi c’è senz’altro la mostra «Lo studio di Pietro Consagra come performance di una vita», a cura di Gabriella Di Milia, che ricostruisce idealmente l’atelier dell'artista, in via Cassia 1162 a Roma, attraverso una serie di fotografie, scattate da Claudio Abate e Ugo Mulas, messe in dialogo con una selezione di sculture come i «Matacubi» dalle forme inanellate, il paracarro «Welcome to Rome» (1964) e il marmo «Ligiona n. 3» (1975), dove il colore sostituisce il contrasto accademico di luce e ombra.

L’offerta culturale di «Roma Arte in Nuvola» propone anche la mostra «La città sognata – Opere 1959-1972», dedicata a Piero Guccione, uno dei più importanti pittori italiani figurativi del XX secolo, del quale nel 2025 ricorrono i novant’anni dalla nascita.
L’esposizione ripercorre il periodo romano dell’artista siciliano, i suoi anni accanto al maestro Renato Guttuso, attraverso una selezione di diciotto opere a olio su tela, dalla bellezza meditativa, in un percorso che spazia dai lavori giovanili «La luna a piazza del Popolo» (1959) e «Deterrent» (1961) sino alle tele «Sulla curva di Viale Tiziano» (1970) e «Primavera a Via Flaminia» (1972).

Una sezione dell’allestimento è dedicata alle testimonianze di ammirazione espresse da poeti e scrittori che furono legati a Piero Guccione sia da una personale amicizia che da una profonda conoscenza della sua pittura poetica, da Alberto Moravia a Pietro Citati, da Dino Buzzati a Leonardo Sciascia, da Gesualdo Bufalino a Susan Sontag, da Giovanni Testori a Enzo Siciliano, da Giorgio Soavi a Dante Isella.

Altro highlight della fiera, che mette in dialogo artisti e linguaggi differenti, è il confronto inedito proposto tra Giuseppe De Nittis e Pino Pascali, due figli della Puglia, entrambi innovatori dell’arte del loro tempo pur avendo vissuto esistenze molto brevi. Il primo, morto a trentotto anni, rivoluzionò la pittura con nuove inquadrature e una luce ispirata agli impressionisti, raccontando la «modernité élégante» parigina; il secondo, scomparso appena trentatreenne, introdusse nel suo processo creativo forme e materiali inediti, creando opere iconiche.

Non mancherà, poi, la grande fotografia contemporanea con la mostra «Il gioco delle identità», a cura di Arianna Catania, che presenta i lavori di una cinquantina di artisti come Nan Goldin, Luigi Ontani, Shirin Neshat, Letizia Battaglia, Vanessa Beecroft, Lisetta Carmi e Francesco Jodice, in un percorso tra ritratti, autoritratti, scomposizioni di corpi e indagini antropologiche che rileggono il nostro tempo.
Un focus sulla fotografia verrà presentato anche della Direzione generale Creatività contemporanea del Ministero della Cultura, con i lavori di Franco Vimercati, Piergiorgio Branzi («Reportage del Sud Italia», dal 1953 al 1962) e Valentina Medda («The Last Lamentation», 2024).
Gli amanti del disegno potranno, invece, ammirare una selezione di lavori di Giorgio Morandi, Fausto Pirandello, Filippo de Pisis, Franco Gentilini, Emilio Isgrò, Alberto Burri e Jannis Kounellis, proposti dall’Istituto centrale per la grafica.

Parteciperà alla fiera anche Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura con un’isola informativa, dove esporrà la riproduzione di documenti storici quali gli atti del processo relativi al disastro del Vajont e le lettere dalla prigionia di Aldo Moro, nonché opere in originale, dal bozzetto per il mosaico del Ristorante uffici all’Eur di Angelo Canevari allo studio per il Padiglione italiano alla «Esposizione internazionale di arti decorative e industriali di Parigi» (1925).

Infine, accanto ai talk, ci sarà spazio anche per il progetto speciale dedicato alle performance, curato da Daniela Cotimbo e Adriana Polveroni. Sono quattro gli appuntamenti che animeranno il programma con azioni dirompenti che indagano temi legati alle relazioni sociali, ai femminismi, all’ecologia, alla memoria urbana e al recupero delle subculture. Tra i protagonisti ci sono Francesco Fonassi con «Dream Klub Remix», Iginio De Luca con «Tevere Expo, scarti sonori», il duo artistico Lu.Pa con «D'altro canto cade» e Francesca Cornacchini con «Blue Horizon».

L’intero programma di «Roma Arte in Nuvola» si configura, dunque, come un dialogo vivace e articolato tra arte moderna e contemporanea, in grado di catturare l’interesse non solo degli addetti ai lavori, ma anche di un pubblico giovane al quale viene offerto un nuovo modo di intendere il processo creativo, dove l’Impressionismo interagisce con l’Arte povera, l’Astrattismo dialoga con il graffitismo e la digital art.

Didascalie delle immagini
1. Andy Rementer, Midday Stretch, oil on linen, 30,5 x 40,6 cm. Galleria Muciaccia Project; 2. Piero Guccione, Sul far della luna, 1968-69. Olio su tela, 48x46cm; 3. Vedovamazzei, Climbing, 2000 - Photo © Giuseppe Schiavinotti, MAXXI; 4. Sislej Xhafa, Casa senza titolo, 1999 - Photo © Giorgio Benni,MAXXI; 5. Franco Vimercati, Bottiglie di acqua minerale, 1975. Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. DGCC; 6. Mostra Il gioco delle identità © Paolo Ventura, Ex-Voto#06, 2017; 7. Giovanni Bongiovanni, Quel che ognuno scopre, olio su tela, 150x100cm, 2024. Galleria Unosunove

Informazioni utili
 Roma Arte in Nuvola. La Nuvola, Viale Asia 40/44 – Roma (Eur). Orari: dalle ore 10:30 alle ore 20:30. Biglietti: e 15,00 intero, € 10,00 ridotto (under 26, over 65). Informazioni: tel. 06.85353031, info@artenuvola.eu. Sito web: romaarteinnuvola.eu. Dal 22 novembre al 24 novembre 2024 (apertura al pubblico)       

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