Dal Palazzo della Consulta a Roma al Castello di Melegnano, dal Centro di geodesia spaziale a Matera alla città di Pontremoli, sono tanti i luoghi che, con la complicità del Fai – Fondo per l’ambiente italiano, apriranno le proprie porte per permettere -affermano gli organizzatori- «di guardare l’Italia come non abbiamo mai fatto prima e costruire un ideale «Ponte tra culture» che ci farà viaggiare in tutto il mondo».
Giunta ormai alla ventisettesima edizione, la manifestazione si è trasformata, negli anni, in «una grandiosa festa mobile per un pubblico vastissimo», come dimostrano i numeri messi a disposizione dalla fondazione milanese. Dal 1993 le Giornate Fai di primavera hanno appassionato 10.665.000 visitatori, hanno visto l’apertura di 12.190 luoghi in più di 5.126 città e hanno coinvolto oltre 130.000 volontari e più di 286.000 «Apprendisti ciceroni», studenti della scuola di ogni ordine e grado che hanno scelto, con i loro docenti, di partecipare nell’anno scolastico a un progetto formativo di cittadinanza attiva, che li vedrà raccontare, nel prossimo week-end, le meraviglie del loro territorio.
Il programma messo a punto per il 2019 sembra destinato a non smentire il successo di questa iniziativa del Fondo per l'ambiente italiano, sempre molto attesa in tutta Italia per la possibilità di visitare anche siti inaccessibili ai più. Saranno, infatti, 1.100 i luoghi aperti in 430 località, grazie alla spinta organizzativa dei 325 gruppi di delegati sparsi in tutte le regioni -Delegazioni regionali, provinciali e Gruppi giovani- e grazie a 40.000 «Apprendisti ciceroni».
«FAI ponte tra culture» sarà il leitmotiv di questa edizione delle Giornate Fai di primavera, una due giorni culturale che ha ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza e che si svolge in collaborazione con la Commissione europea e con la presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della protezione civile e con il patrocinio, tra gli altri, del Ministero per i beni e le attività culturali.
Quest’anno il Fai si propone di amplificare e raccontare le diverse influenze culturali straniere disseminate nei beni aperti in tutta Italia. Molti di questi luoghi testimoniano la ricchezza derivata dall’incontro e dalla fusione tra la nostra tradizione e quella dei Paesi europei, asiatici, americani e africani. Ecco perché -spiegano dagli uffici della fondazione milanese- «in alcuni di questi siti e in alcuni Beni Fai le visite saranno curate da oltre un centinaio di volontari di origine straniera che racconteranno gli aspetti storici, artistici e architettonici tipici della loro cultura di provenienza che, a contatto con la nostra, ha contribuito a dar vita al nostro patrimonio».
Sarà il caso del Gabinetto cinese di Palazzo Reale a Torino, della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone a Venezia, di piazza Sett’Angeli a Palermo, un libro aperto dove leggere la storia millenaria della città,o della Biblioteca «Carlo Viganò» dell’Università Cattolica a Brescia, che si configura come un vero e proprio viaggio tra le lingue latina, greca, araba e volgare attraverso manoscritti, cinquecentine e opere a stampa che documentano lo sviluppo dell’algebra, dell’astronomia, della fisica e di altre scienze.
Novità di questa edizione, che vede come al solito il sostegno della Rai con una maratona televisiva e radiofonica di una settimana tesa a sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico, è anche l’aggiornamento dell’immagine-simbolo dell’evento. «La storica composizione del volto femminile che guarda attraverso le stanze della Rocca di Soragna, realizzata nel 1998 dall’agenzia Armando Testa, aveva bisogno di essere attualizzata. È stato chiesto -raccontano dal Fai- alla stessa agenzia di rimettere mano al visual e di rinnovarlo in modo da renderlo più plurale e dinamico. È nata quindi una campagna multi-soggetto ambientata nei beni della fondazione che vuole parlare a persone di ogni genere ed età, perché questo è l’intento stesso delle Giornate Fai di primavera».
Il catalogo dei siti visitabili durante la manifestazione 2019 raccoglie una proposta così varia e originale che è impossibile da sintetizzare in poche righe. Basti pensare che si parla dell'apertura, tra l'altro, di 296 luoghi di culto, 227 palazzi e ville, 30 castelli, 40 borghi, 35 tra parchi, giardini, boschi e aree naturalistiche , 22 aree archeologiche, 23 tra campanili e torri, 44 piccoli musei, 11 biblioteche, 8 ex ospedali psichiatrici o antichi ospedali, 12 teatri e 2 stadi.
A Roma sarà, per esempio, possibile visitare il Palazzo della Consulta, sede della Corte costituzionale dal 1955, edificato nella prima metà del Settecento e importante luogo istituzionale nella storia d’Italia. In via eccezionale si accederà anche alla Chiesa di San Silvestro al Quirinale, risalente al X secolo circa e ricostruita nel Cinquecento per volere dei Domenicani della Congregazione di San Marco, e a Palazzo della Rovere, costruito tra il 1475 e il 1490, oggi sede dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che custodisce al piano nobile il «Soffitto dei Semidei», capolavoro del Pinturicchio.
A Matera, Capitale europea della cultura 2019, si svelerà, insieme con il Centro di geodesia spaziale, un luogo della tradizione come la Fabbrica del carro trionfale della festa della Bruna, mentre a La Spezia sono in programma visite eccezionali alla Nave Italia, brigantino di 61 metri, simbolo dell’impegno sociale della Marina militare, e alla Nave Carlo Bergamini, varata nel 2011 e utilizzata nell’operazione «Mare Nostrum». Si respirerà aria di mare anche a Catania, dove tra i luoghi visitabili ci sarà il porto con le opere del progetto «Street Art Silos», che nel 2015 ha coinvolto artisti internazionali per reinterpretare i miti della tradizione avendo come supporti i silos dello scalo.
Tanti saranno anche i luoghi insoliti aperti, dallo stadio comunale Artemio Franchi di Firenze, capolavoro dell’ingegner Pier Luigi Nervi, al Cinema teatro Odeon a Udine, progettato da Ettore Gilberti e oggi dismesso e inutilizzato, senza dimenticare il Bastione di Saint Remy a Cagliari, dove verranno aperti in via eccezionale la «passeggiata coperta» (il corridoio novecentesco) e il percorso archeologico delle mura.
Tra i piccoli musei aperti si segnalano, invece, il Museo Onda Rossa a Caronno Pertusella, che ospita all’interno di un ex calzificio circa 40 modelli di vetture sportive italiane, e il Museo degli Alberghieri ad Armeno, una raccolta unica di oggetti appartenuti a grandi chef, camerieri, maître e portieri di tutto il mondo.
Sono, inoltre, previsti ingressi dedicati e accessi prioritari ai soci Fai a Venezia, alla sede del conservatorio Benedetto Marcello a Palazzo Pisani, e a Napoli, nel teatro del seicentesco Palazzo Donn’Anna, affacciato sul mare, ex studio dell’architetto Ezio De Felice e ora sede della Fondazione De Felice che promuove la museografia, l’architettura e l’arte.
«Le Giornate Fai di Primavera, oltre a essere un momento di incontro prezioso ed emozionante tra il Fai e la gente, sono anche -spiegano dalla fondazione milanese- un’importante occasione di condivisione degli obiettivi e della missione della fondazione. Tutti possono dare il loro sostegno attraverso l’iscrizione annuale (vale tutto l’anno per avere sconti, omaggi e opportunità e in occasione delle Giornate Fai di primavera permette di godere di ingressi dedicati e accessi prioritari), oppure con un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, che verrà richiesto all’accesso di ogni luogo aperto o ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45584, attivo fino al 31 marzo». Un’occasione, dunque, quella offerta dal Fondo ambiente italiano per il prossimo fine settimana che ci ricorda che «l’Italia ha bisogno di cure» e che tutti possiamo, nel nostro piccolo, difendere un territorio fragile e meraviglioso come il nostro.
Didascalie delle immagini
[fig. 1] La Spezia, Nave Italia © Upicom Marina Militare; [fig. 21] Pontremoli MS, Palazzo Negri Dosi Foto di REONstudio © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fog. 3] Roma, Palazzo della Consulta - Foto Giovanni Formosa © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fig. 4] Napoli, Pagoda di Villa Doria D'Angri e dietro Palazzo Donn'Anna - Foto StudioF64 © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fig.5] Castello di Melegnano (MI) © Fotografia di Adriano Carafòli; [fig. 6] Venezia, Palazzo Pisani, Conservatorio Benedetto Marcello - Foto Maurizio Frisoli © FAI - Fondo Ambiente Italiano; [fig. 7] Badolato (CZ), borgo - Foto Salvatore Paravati © FAI - Fondo Ambiente Italiano
Informazioni utili
Per l’elenco completo delle aperture è possibile consultare il sito www.giornatefai.it o telefonare al numero 02.467615399. L’hashtag dell'iniziativa è #giornatefai.