ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 8 maggio 2021

#Notizieinpillole n. 1: cronache d'arte della settimana dal 3 al 9 maggio 2021

Dopo mesi di restrizioni e chiusure su tutto il territorio nazionale, lunedì 26 aprile hanno iniziato a riaprire, in zona gialla, i luoghi della cultura e dello spettacolo. Al ricco elenco di realtà che, la scorsa settimana, sono tornate ad accogliere i visitatori nei propri spazi, se ne sono aggiunte negli ultimi giorni molte altre. Questa settimana «Fogli d'arte» ha raccontato, sulla sua pagina Facebook  (@foglidarte), la ripresa delle attività della Pinacoteca di Brera, degli Uffizi di Firenze, del Castello di Rivoli, del Bagatti Valsecchi a Milano, del Museo del saxofono a Maccarese, del Museo del vino e dell'olio a Torgiano, del Centro Pecci di Prato. Il primo articolo sulle «Notizie in pillole» della settimana dal 3 al 9 maggio è dedicato alle attività programmate da questi musei per le prossime settimane. 
Il 6 maggio si è celebrato in tutto il mondo il World Kids Colouring Day, la Giornata mondiale del colore. Ne abbiamo parlato attraverso la nuova proposta dell'Adei - Associazione degli editori indipendenti che dedica proprio al colore tutti gli appuntamenti di maggio del progetto «Lettura Day». Infine, questo fine settimana, in Emilia, l'arte fa festa con due progetti di museo diffuso e un ricco calendario di mostre e di eventi: «Art City Bologna» e «Parma 360 - Festival della creatività», due beneauguranti scintille di ripartenza della socialità e della fruizione in presenza dell'arte nel pieno rispetto delle normative anti-Covid. 
Vi diamo appuntamento a domani, domenica 9 maggio, con il racconto degli eventi organizzati a Milano e Firenze per il bicentenario della morte di Napoleone.   
Buona lettura! 

1. A MILANO RIAPRE LA PINACOTECA DI BRERA 
Con il ritorno della Lombardia in fascia gialla, martedì 4 maggio la Pinacoteca di Brera è tornata ad accogliere i visitatori.
Dall'inizio della pandemia, nel rispetto delle disposizioni ministeriali, il museo milanese è stato costretto a chiudere in tre occasioni, nei mesi di marzo e novembre del 2020 e a febbraio del 2021. Se l’emergenza sanitaria non può dirsi ancora superata, l'istituzione diretta da James M. Bradburne riprende con coraggio la propria opera di rinnovamento della fruizione museale, che nell'ultimo anno ha portato alla nascita di Brera Plus+, con i suoi contenuti esclusivi e originali da sperimentare on-line.
L’ingresso al museo torna a essere a pagamento, dopo che da giugno scorso a oggi, come segno di riconoscenza e solidarietà verso la città, la Pinacoteca si era offerta al pubblico gratuitamente. Quello che si acquisterà su brerabooking.org non sarà, però, un anonimo biglietto, ma la tessera nominale «BreraCard», che darà diritto a visitare le sale del museo fisico e ad accedere per un anno alle stanze del museo virtuale Brera Plus+. Inoltre, sarà possibile acquistare, a costo zero, la temporary card degli «Amici di Brera» e ritornare al museo gratuitamente un numero illimitato di volte per tre mesi (sempre con prenotazione).
In questo modo, «la Pinacoteca – si legge nella nota stampa - non si rivolge più a semplici visitatori, spesso collegati a un modello di visita «mordi e fuggi», ma accoglie dei «soci» che con Brera condividono visioni, progetti, ricordi».
Questa nuova modalità di fruizione prevede novità anche negli spazi fisici: poiché l’ingresso non si acquisterà più nel museo, ma su brerabooking.org, il bancone di biglietteria lascerà il posto a un help desk incaricato di rispondere alle esigenze del pubblico.
Martedì 4 maggio hanno riaperto anche la mostra sulle «Fantasie» di Mario Mafai, il Cafè Fernanda e Bottega Brera, il bookshop della Pinacoteca – chiuso da più di un anno – che nei prossimi mesi sarà completamente rinnovato. La Pinacoteca sarà aperta secondo il seguente orario (valido fino al 16 maggio): martedì, 9:30-14:30 (ultimo ingresso ore 13:30); mercoledì, ore 12:30-17:30 (ultimo ingresso ore 16:30); giovedì, ore 12:30-17:30 (ultimo ingresso ore 16:30); venerdì, ore 9:30-17:30 (ultimo ingresso ore 16;30); sabato, ore 9:30-17:30 (ultimo ingresso ore 16:30), domenica, ore 12:30-17:30 (ultimo ingresso ore 16:30). 

2. GLI UFFIZI RIAPRONO CON UN NUOVO PERCORSO DEDICATO AL CINQUECENTO E CENTOVENTINOVE OPERE INEDITE
Andrea del Sarto
, Parmigianino, Pontormo, Sebastiano del Piombo, ma anche le recenti acquisizioni di Daniele da Volterra, Rosso Fiorentino e Bartolomeo Passerotti: gli Uffizi di Firenze sono ripartiti martedì 4 maggio con un nuovo allestimento dedicato al Cinquecento toscano, romano ed emiliano. Ma hanno anche offerto uno speciale assaggio del museo che verrà, con una sala che è sintesi e anticipazione degli spazi di futura inaugurazione, all'interno dei quali si troveranno gli autoritratti degli artisti collezionati nel corso dei secoli, con lavori, tra gli altri, di Bernini, Cigoli, Chagall, Guttuso.
Centoventinove opere distribuite in quattordici ambienti al primo piano sono, dunque, la novità che l'istituzione diretta da Eike Schmidt propone ai suoi visitatori, dopo più di due mesi di chiusura a causa delle restrizioni anti-Covid. La «Madonna delle Arpie» di Andrea del Sarto, la «Madonna dal collo lungo» del Parmigianino, la «Pala dello Spedalingo» di Rosso Fiorentino, la «Cena in Emmaus» del Pontormo, ma anche la «Sacra Famiglia con Santa Barbara» di Daniele da Volterra e l’«Enigma di Omero» di Bartolomeo Passerotti, un'opera che si credeva persa da secoli, sono i capolavori che punteggiano il nuovo percorso espositivo, allestito in spazi che un tempo erano utilizzati per le mostre temporanee o erano chiusi al pubblico.
Martedì 4 maggio gli Uffizi hanno presentato una novità anche all'ingresso, tesa a rendere più snelle e fluide le code. Al pianoterra sono stati restaurati altri ventidue ambienti, che portano a più di duemila metri quadrati le superfici appena ritrovate del museo. In queste sale si troveranno una nuova biglietteria e ampi spazi di accoglienza nella parte del complesso vasariano più vicina all’Arno.
Con l’apertura di queste sale, il pubblico sperimenterà per la prima volta anche il nuovo percorso del museo fiorentino: i visitatori, scendendo dal secondo piano attraverso la scala Buontalenti o l’ascensore situati tra la sala di Leonardo e quella di Michelangelo e Raffaello a metà del Corridoio di Ponente (non si passerà, dunque, come fino a oggi dallo scalone dei Lanzi, accessibile dal fondo dello stesso corridoio), arriveranno nei nuovi spazi e da qui proseguiranno la visita verso gli ambienti del Cinquecento veneziano, aperti nel 2019.
Gli Uffizi saranno aperti dal martedì alla domenica, dalle ore 8.15 alle 18.50. 
Per informazioni: www.uffizi.it.

3. IL «NARCISO» DI CARAVAGGIO TIENE A BATTESIMO LA RIAPERTURA DEL CASTELLO DI RIVOLI 
Il Castello di Rivoli festeggia la riapertura al pubblico con un’opera di Caravaggio: il «Narciso» (1597-1599), proveniente dalle Gallerie nazionali di arte antica di Palazzo Barberini in Roma. L’opera fa parte della mostra «Espressioni. La proposizione», a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, un percorso attraverso una cinquantina di lavori di epoche diverse, tutti accomunati da un marcato interesse nei confronti di forme di arte particolarmente espressive, o addirittura espressioniste, che spaziano dall’individualismo esasperato a manifestazioni di malinconia romantica sino a interpretazioni deformate del corpo e del quotidiano.
Alla riapertura, programmata per la giornata di giovedì 6 maggio, hanno preso parte Flaminia Gennari, direttrice di Palazzo Barberini e Anne Imhof (Gießen, Germania, 1978), Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2017, attualmente protagonista della mostra «Sex», allestita nella Manica Lunga del Castello di Rivoli, che allinea installazioni, dipinti, sculture e una selezione di disegni mai esposti, nei quali centrali è la riflessione sul guardare e sull’essere guardati, sull’esibirsi e sull’essere esibiti. Proprio a partire dall’opera «Narciso» di Caravaggio, l’artista tedesca ha invitato il pubblico, proprio a partire dall’opera «Narciso» di Caravaggio, a una riflessione sulla questione dell’identità e sull’immagine di un sé oggi sempre più connotato da un desiderio esibizionistico della propria immagine attraverso la tecnologia digitale.
I visitatori potranno vedere, in questi primi giorni di apertura, anche la mostra documentaria «Dallo studio di William Kentridge» e la rassegna «Le Chef-d’oeuvre inconnu» di Giulio Paolini, maestro dell'Arte povera, protagonista di un inedito allestimento comprendente numerose opere nuove, di grande vitalità, che ruotano attorno ai temi del disegno geometrico, della vertigine e del concetto di fine senza fine.
Il Castello di Rivoli è, inoltre, sede per la somministrazione dei vaccini anti-Covid (il giovedì, il venerdì e il sabato, dalle ore 10 alle ore 16, previa prenotazione sul sito regionale www.ilpiemontetivaccina.it). Per l’occasione sono state messe a disposizione le sale della mostra «Come crescere e avere sempre la stessa forma» di Claudia Comte (Grancy, 1983), con interventi murali monumentali appositamente pensati il castello che si sviluppano secondo moduli geometrici ripetuti nello spazio. In occasione delle vaccinazioni, l’artista ha voluto creare anche una nuova opera sonora, «The Pattern That Connects», per allietare l’attesa.
Il Castello di Rivoli sarà aperto al pubblico con i seguenti orari: il giovedì, dalle ore 12 alle ore 19, il venerdì, il sabato e la domenica, dalle ore 11 alle ore 20. Come da disposizioni governative, per poter visitare il museo durante il weekend è necessario effettuare la prenotazione almeno 24 ore prima. I biglietti possono essere acquistati on-line, sul sito https://www.castellodirivoli.org/tickets/.
 
[Nella foto: Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, «Narciso», 1597-1599. Olio su tela, 112 x 92 cm. Roma, Gallerie nazionali d'arte antica di Palazzo Barberini]

4.A MILANO RIAPRE IL MUSEO BAGATTI VALSECCHI 
Il Museo Bagatti Valsecchi di Milano riapre con una novità. Da giovedì 6 maggio i visitatori possono ammirare uno degli importanti interventi di conservazione portati a termine durante i giorni della chiusura per la pandemia: il restauro della decorazione pittorica della biblioteca, compiuto dallo Studio Carlotta Beccaria & Co grazie al Fondo Monti di Italia Nostra.
Lo scenografico soffitto, realizzato nel 1887, si ispira alla sala capitolare di Santa Maria della Passione, affrescata con un monumentale ciclo pittorico di Ambrogio Bergognone. L’intera decorazione fu opera di Luigi Cavenaghi, apprezzato artista oltre che abile restauratore, specializzato anche nell’imitare l’arte del passato.
Pensata come luogo di raccoglimento, la biblioteca è completamente rivestita con armadi decorati con gli stemmi di famiglia e con una serie di frasi latine, tratte da autori antichi quali Ovidio, Orazio e Tibullo, che invitano allo studio e a uno stile di vita morigerato.
Tutti gli oggetti sono stati lasciati esattamente nella loro collocazione originaria, a cominciare dalla preziosa coppia di globi del 1579 - uno terrestre e l’altro celeste - che campeggia in mezzo alla sala e fa da cornice al lungo tavolo centrale che ospita antichi manufatti in avorio, cofanetti e strumenti scientifici.
Sopra gli armadi sono allestiste alcune maioliche e all’interno sono conservate le numerose riviste d’arte e di architettura che i due fratelli consultarono alla fine dell’Ottocento alla ricerca di motivi decorativi da riproporre nella loro dimora.
Infine, su un grande leggio si trova ancora oggi aperto il volume di Pietro Toesca, commissionato da Giuseppe Bagatti Valsecchi ed edito nel 1918, che illustra tutte le collezioni e gli ambienti della casa.
Per festeggiare la riapertura, dal 6 al 9 maggio i visitatori riceveranno gratuitamente la tessera «Amici del Museo Bagatti Valsecchi» che dà diritto a ingressi illimitati e gratuiti per tutto l’anno, oltre a un’ampia serie di vantaggi, riduzioni e convenzioni, nonché la possibilità di partecipare a tutti gli eventi e le visite culturali organizzate per i soci e a loro riservate.
Il museo sarà temporaneamente aperto dal giovedì alla domenica, con i seguenti orari: giovedì e venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 17:45, sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle ore 17:45. Come da disposizione governative, è obbligatorio acquistare il biglietto on-line, sul sito www.museobagattivalsecchi.org, per le visite del sabato e della domenica.

5. UN CONCERTO JAZZ E UNA GUIDA PER LA RIAPERTURA DEL MUSEO DEL SAXOFONO 
È lo strumento principe del jazz come documentano le esemplari interpretazioni di Ben WebsterOrnette ColemanCharlie ParkerJohn ColtraneSonny RollinsColeman Hawkins e Dexter Gordon. Stiamo parlando del sax, il «tubo dal fascino imprescindibile» che nel Lazio, a Maccarese, ha un suo museo, grazie alla passione, alla conoscenza e alla generosità del musicista e docente Attilio Berni, che ha messo a disposizione della collettività la sua ricca raccolta, composta in oltre trent’anni.
Circa seicento pezzi (alcuni molto rari), oltre ottocento fotografie d’epoca, vinili, LP, spartiti, libri, documenti originali e, persino, cinquecento giocattoli a forma di sax compongono il patrimonio del museo alle porte di Fiumicino, un unicum nel panorama internazionale.
Dal piccolissimo soprillo di trentadue centimetri al gigantesco sax sub-contrabbasso di quasi tre metri, costruito dall’artigiano brasiliano Gilberto Lopes ed esposto nel 2014 al Louvre di Parigi in una mostra su Adolphe Sax, il percorso espositivo permette di vedere tante curiosità uscite dalle fabbriche Conn, Selmer, King, Buescher, Martin, Buffet, Rampone e Borgani. Si spazia dal Grafton Plastic (nella fotografia) al mitico Conn O-Sax, dal Selmer CMelody di Rudy Wiedoeft al Jazzophone, dai sax a coulisse ai saxorusofoni Bottali, dal Tenore Selmer appartenuto a Sonny Rollins all’Ophicleide, senza dimenticare il mastodontico sub-contrabasso J'Elle Stainer.
Dopo la chiusura imposta dalla situazione pandemica, il Museo del Saxofono riapre al pubblico nella giornata di sabato 8 maggio con un concerto del Jazz Classics Quartet, formato da Attilio Berni (saxofoni), Alessandro Crispolti (pianoforte), Christian Antinozzi (contrabbasso) e Alfredo Romeo (batteria). L’appuntamento musicale, gratuito e con prenotazione obbligatoria, prevede un’esecuzione alle ore 17:30 ed una replica alle ore 19:00; è possibile la partecipazione di un massimo di cinquanta persone a turno.
Nell'ambito della riapertura, è in programma anche la presentazione della nuova «Guida del museo», edita da Altrove con il contributo della Maccarese Spa e Highlights. Il libro, un booklet a colori in lingua italiana e inglese, contiene storie, schede di presentazione e immagini di grande qualità e rappresenta un eccellente compagno di visita al museo.
Da fine giugno riprenderanno anche le attività di masterclass, la seconda edizione della rassegna di concerti «Fai bei suoni» e l’esposizione di nuove importanti acquisizioni, tra le quali il sax alto Selmer Artist appartenuto a Ralph James, il «saxofono da cavalleria» Mauhe, il tarogato in metallo con meccanica invertita ed il sax contrabbasso J’Elle Stainer dedicato a Charlie Parker.
Durante il periodo primaverile ed estivo, il museo sarà aperto dal martedì al venerdì, dalle ore 16:00 alle ore 19:00, e il sabato e la domenica anche in orario antimeridiano, ovvero dalle ore 10:00 alle ore 13:00.
Per visitare il museo è preferibile prenotare la visita sul sito Liveticket.it, o contattando i numeri 06.61697862 o 347.5374953 o scrivendo a info@museodelsaxofono.com.

6. UMBRIA, A TORGIANO RIAPRONO I MUSEI DEL VINO E DELL’OLIO 
Enologia e cultura si incontrano in Umbria, «il cuore verde d'Italia». A Torgiano, magnifico borgo medievale a otto chilometri da Perugia, sorge dagli anni Settanta, per iniziativa di Maria Grazia Marchetti e Giorgio Lungarotti, un museo che è finito anche sulle pagine del «New York Times» per la sua particolarità e per la qualità delle sue collezioni artistiche. Si tratta del Muvit - Museo del vino, che ha sede all’interno degli ambienti seicenteschi del monumentale Palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo.
In questo spazio, che riapre al pubblico nella giornata di giovedì 6 maggio, sono conservati oltre tremila manufatti distribuiti lungo venti sale. Si tratta di reperti archeologici, attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di varie epoche (dal Medioevo a oggi), incisioni e disegni dal XV al XX secolo, testi di viticoltura ed enologia, manufatti d’arte orafa, tessuti e altre testimonianze che documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato, nel corso dei millenni, il bacino del Mediterraneo e l’Europa continentale. MantegnaGuttusoPicasso, ma anche Josef HoffmannCocteauJoe TilsonFornasettiDorazioVenini sono alcuni degli artisti in mostra, che si sono cimentati con una propria interpretazione del «nettare di Bacco».
Giovedì 6 maggio riapre a Torgiano anche il Moo – Museo dell’olivo e dell’olio, altra realtà gestita dalla Fondazione Lungarotti, che è stata inaugurata nel 2000 e che ha sede all’interno di un antico molino e in un nucleo di abitazioni medievali all’interno delle mura castellane. Il percorso espositivo, articolato in undici sale, illustra le caratteristiche botaniche dell’olivo, le cultivar più diffuse in Umbria, le tecniche tradizionali e d’avanguardia di messa a coltura e di estrazione dell’olio, la storia e l’evoluzione delle macchine olearie, ma anche gli usi e le valenze simboliche, propiziatorie e curative attribuite all’oro verde nel corso dei secoli. Di particolare interesse, sono la sezione archeologica, con il richiamo alle origini mitologiche della pianta, e quella sugli usi dell’olio, con una ricca collezione di lucerne dall’età classica alla neo-classica.
Il Muvit, il cui costo del biglietto è di 5 euro (incluso un calice di vino all'osteria del museo), sarà aperto da giovedì a domenica, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00; mentre nei fine settimana sarà visitabile solo su prenotazione da effettuare almeno ventiquattro ore prima (come prevede la normativa vigente). Il Moo sarà, invece, visitabile solo su prenotazione negli stessi giorni di apertura del Muvit.
Per maggiori informazioni: www.lungarotti.it

[Nelle foto: 1. Pittore di Phrynos, Kylix a figure nere, Vulci, metà del secolo VI a.C.. @ Muvit - Museo del vino, Fondazione Lungarotti, Torgiano (Perugia); 2. Pablo Picasso, «Bacchanal», 1959. @ Muvit - Museo del vino, Fondazione Lungarotti, Torgiano (Perugia). [Crediti immagine: Muvit - Museo del vino, Fondazione Lungarotti, Torgiano]

7. MARIALBA RUSSO E CHIARA FUMAI PER LA RIPARTENZA DEL CENTRO PECCI DI PRATO 
Saranno due donne, la fotografia Marialba Russo e l'artista Chiara Fumai, a tenere a battesimo la ripartenza del Centro per l'arte contemporanea «Luigi Pecci» di Prato, che da sabato 8 maggio ritorna ad accogliere il pubblico. 
La mostra su Marialba Russo presenta la serie fotografica «Cult Fiction» (nella foto uno scatto),  che riprende in modo sistematico i manifesti dei film a luci rosse apparsi nelle strade di Napoli e Aversa tra il 1978 e il 1981, rappresentativi sia della spinta verso la liberazione sessuale di quegli anni sia di una raffigurazione ancora fortemente oggettificata del corpo della donna. In un allestimento che riproduce la materia effimera e l’impatto forte della pubblicità stradale, verranno presentati oltre cento scatti, scelti tra i più significativi della serie. 
La rassegna su Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017) si intitola «Poems I Will Never Release» ed è curata da Milovan Farronato e Francesco Urbano Ragazzi, con la collaborazione di Cristiana Perrella. Lungo il percorso espositivo è presentato un corpus molto completo di opere, che traducono in forma materiale le performance dell'artista, pur rispettando l’intento programmatico dell’artista di non documentarle. Tra questi lavori ci sono «I Did Not Say or Mean Warning» (Premio Furla nel 2013) racconto poetico sulla collezione della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, la video-installazione «The Book of Evil Spirits» (2015), che documenta le sedute spiritiche della medium Eusapia Palladino, e l’installazione ambientale «The Moral Exhibition House» (2012), presentata per la prima volta a Documenta 13 Kassel, in cui la casa è uno spazio per l'insurrezione femminista sotto forma di un freak show domestico.
In contemporanea sarà possibile vedere anche la rassegna video «After Us», una diagnosi poetica ma acuta del presente, curata dall'artista Julian Rosefeldt e prodotta da Fondazione «In Between Art Film»
Il museo sarà visitabile dal mercoledì al venerdì, dalle ore 12:00 alle ore 20:00 (con ingresso senza prenotazione), e il sabato e la domenica, dalle ore 11.00 alle ore 20.00 (con prenotazione obbligatoria).Per la prima settimana il biglietto sarà a prezzo ridotto (7,00 euro). 
Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.centropecci.it

8. #LETTURADAY, UN MESE DI MAGGIO ALL’INSEGNA DEL COLORE 
Dal giallo al rosso. Dal blu al nero. Senza dimenticare l’indaco, l'arancione, il verde, l’azzurro, il rosa e una miriade di sfumature di altri colori. Ogni anno, il 6 maggio, si celebra il World Kids Colouring Day, la Giornata mondiale del colore. In questa data, ormai dal 2008, tutti i bambini e gli adolescenti del pianeta sono chiamati a prendere in mano matite, pennarelli, tempere e pastelli per dare libero sfogo alla loro fantasia e con le loro opere rendere il pianeta un posto più vivace e magari anche migliore. In occasione della ricorrenza, l'Adei - Associazione degli editori indipendenti dedica al mondo dei colori i prossimi appuntamenti di «Lettura Day», l'iniziativa che invita i lettori di ogni età a leggere per gli altri nella giornata del giovedì.
«D’altronde - spiegano gli organizzatori - è proprio il colore che in letteratura definisce il genere (romanzo rosa, giallo, nero) ed è sempre il colore che trova spesso una corrispondenza con la parola scritta e lo stato d’animo». Sul tema ci si può sbizzarrire per tutto il mese il maggio.
I centri dinamici di questa iniziativa, in programma fino al 23 settembre, saranno le librerie, le biblioteche, le scuole e i teatri, ma nei prossimi mesi letture a voce alta si terranno dappertutto: nei giardini pubblici, alle fermate dei tram e degli autobus, nei mercati, nelle stazioni, sui sagrati di chiese, moschee e sinagoghe, nelle carceri, negli ospedali, nei casolari di campagna, nei cortili dei condomini, nei negozi e persino nelle case private.
Ogni mese verrà definito un tema, non vincolante, e chiunque potrà partecipare in qualsiasi luogo si trovi, scegliendo il proprio libro del cuore o affidandosi al caso e afferrando quello più vicino o, ancora, cercando nuove ispirazioni di lettura ispirate all’argomento del mese.
L'Adei - Associazione degli editori indipendenti invita chiunque a condividere la propria esperienza di lettura postandola sui social con l’hashtag #letturaday o segnalandola sul sito www.letturaday.it.

venerdì 7 maggio 2021

«Fog 2021», le arti performative vanno in scena in Triennale

Reverie (ritratto) © F. Villa
33 artisti
provenienti da 7 Paesi del mondo - Stati Uniti, Olanda, Spagna, Belgio, Francia, Svizzera e Italia - per un cartellone di 24 appuntamenti, tra i quali 11 produzioni e coproduzioni, 3 prime assolute, 5 prime nazionali, 3 concerti e 6 dj set per un totale di 61 repliche complessive: sono questi i numeri della quarta edizione di «Fog Triennale Milano Performing Arts», che vede alla direzione artistica Umberto Angelini.
«L'abitudine è una cosa meravigliosa» è la frase scelta per fare da filo conduttore ai vari appuntamenti del festival, in programma dall'11 maggio al 21 luglio, negli spazi di Palazzo dell’Arte.
Alcuni tra i più acclamati protagonisti della scena internazionale daranno vita, insieme a molte tra le novità più interessanti della performing art italiana, a una proposta densa e articolata, che con il suo caleidoscopio di linguaggi e di formati - in bilico tra teatro, danza e musica - vuole rappresentare un segnale importante di rilancio del settore dello spettacolo nel quadro di una situazione pandemica ancora in corso in tutto il mondo.
Indagare in profondità snodi chiave del contemporaneo, ovvero le tematiche al centro del dibattito che anima la nostra società è da sempre la missione di «Fog Triennale Milano Performing Arts». Si inizierà già con l’appuntamento inaugurale, in cartellone martedì 11 e mercoledì 12 maggio: la prima italiana di «Are we not drawn onward to new erA», lavoro scenico della pluripremiata compagnia belga Ontroerend Goed, acclamata dai critici come uno dei gruppi teatrali più stimolanti dell’ultimo decenni, che con questo spettacolo si è aggiudicata il Fringe First Award nel 2019 ed è stata nominata per il Total Theatre Award al Fringe Festival di Edimburgo.
Ontroerend Goed | Are we not drawn onward to new erA © Mirjam Devrien0dt
In questo «pezzo di teatro serio e potente sul futuro della nostra specie», per usare le parole del «Time Out London», si parla di un tema che è da tempo oggetto di indagine privilegiato per la Triennale: il rapporto uomo-natura, lo studio della biodiversità e dei difficili equilibri tra le specie. Il medesimo argomento percorre in profondità anche il suggestivo «No Rama» di Annamaria Ajmone (1-2 luglio), interprete affermata della nuova danza italiana, e i lavori di Industria Indipendente («Klub Taiga – Dear Darkness», 18-19 giugno) e di madalena reversa («Romantic Disaster / studio», 6 luglio), entrambi protagonisti dell’ultima edizione della Biennale Teatro di Venezia, diretta da Antonio Latella.
François Chaignaud & Nino Laisné | Romances inciertos ©  Nino Laisné
Un altro tema al centro di «Fog Triennale Milano Performing Arts» 2021 è quello del potere e dei suoi meccanismi, predominante in uno spettacolo come «Il Terzo Reich» di Romeo Castellucci, in cartellone dal 9 all’11 giugno. Il lavoro segna anche l’inizio della collaborazione tra l'istituzione milanese e il regista cesenate, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica francese, Grand Invité di Triennale per il quadriennio 2021-2024. L'installazione, accompagnata dalla musica di Scott Gibbons, «è l’immagine – raccontano gli organizzatori - di una comunicazione inculcata, obbligatoria, violenta. Ogni pausa è abolita, occupata; i sostantivi del vocabolario, proiettati a una velocità tale che non si ha il tempo di percepirli e di sceglierli, sono le bandiere piantate in una terra di conquista».
Igor x Moreno | BEAT © Alicia Clarke
Il tema del potere è al centro anche di «Chi ha ucciso mio padre» (21-23 maggio) di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, duo creativo tra i più apprezzati della scena italiana, che in questa occasione si confronta con l’opera di un autore di culto della nuova letteratura europea, Édouard Louis, giovanissimo scrittore e intellettuale divenuto un caso editoriale in Francia che, con una prosa lucida e incisiva, offre un’analisi bruciante e accorata della lotta di classe, del rapporto tra dominati e dominanti.
Indaga, invece, la relazione tra pratiche illegali e spazio pubblico «Will you marry me?» (13-14 giugno), nuova performance dell’artista milanese Sara Leghissa, al suo debutto italiano nell’ambito di «Fog». «L’indagine – si legge nella presentazione - percorre il bagaglio delle nostre esperienze condivise, ma anche le strategie e le pratiche messe in atto da gruppi differenti di attivisti in tutto il mondo, invitando le persone a mettersi direttamente in gioco, relazionandosi con l’ambiguo confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è».
Panzetti Ticconi | ARA! ARA!
Di politica, infine, parla anche «Ara! Ara!» di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, seconda parte del dittico iniziato con «AeReA» (vincitore nel 2019 della prima edizione del Premio Hermès Danza Triennale Milano), che chiuderà il festival il 20 e 21 luglio. Nella performance, incentrata sulla pratica dello sbandieramento, «l’immagine della bandiera – si legge nella presentazione - diventa veicolo di una riflessione profonda sulla natura politica delle relazioni sia individuali che collettive».
Al potere dell’immaginazione è, invece, dedicato «Book is a Book is a Book» (3-6 giugno), che segna il ritorno della formazione elvetica Trickster-p.
Reverie | Sogno © R. Fellicò
Comunità è un’altra parola chiave di questa edizione di «Fog». L’identità dell’individuo e della sua costruzione in rapporto con gli altri è, per esempio, al centro di «Beat», opera dell’esplosivo duo londinese Igor x Moreno (18 giugno), ma anche di «Sorelle» (14-16 maggio), ultimo lavoro di Pascal Rambert, premio del Teatro dell’Académie Française. 
Il rapporto tra esseri umani è raccontato anche dallo spettacolo «La codista» (31 maggio – 1° giugno), firmato dall’attrice e regista olandese Marleen Scholten, nel quale si parla del tema dell’attesa a partire dalla storia vera di un milanese che ha perso il suo lavoro e si è inventato il lavoro del «codista», uno che si mette in coda per altre persone a pagamento. 
Un’indagine sull’identità viene proposta anche da «Sogno 3: la camera degli specchi», performance per uno spettatore alla volta, della giovane artista toscana Reverie (13 giugno); mentre è una riflessione sul viaggio, in un non-luogo per eccellenza come la sala di consegna bagagli di un qualunque aeroporto del mondo, «Corcovado», altra prima assoluta targata «Fog» (15-17 luglio), che vedrà in scena Luigi De Angelis, Michele Di Stefano e Lorenzo Gleijeses.
François Chaignaud & Nino Laisné | Romances inciertos © Jose Caldeira
Tema portante della programmazione di questa edizione, al centro anche del dibattito culturale contemporaneo, è, infine, il rapporto con la tradizione popolare, come si ravvisa nel potente «Romances inciertos, un autre Orlando» di François Chaignaud e Nino Laisné (28-29 maggio), nel delicato e struggente «Save the last dance for me» di Alessandro Sciarroni (15-16 giugno) e in «Dancer of the Year» (24-25 giugno), autentico gioiello dell’étoile della danza contemporanea Trajal Harrell. Questi tre lavori  confermano ancora una volta il ruolo di primo piano della danza all’interno della programmazione di Triennale Milano Teatro, insieme al commovente «First Love» di Marco D’Agostin (15 giugno), a «Ghost We are the idiots» di Barokthegreat (16 giugno) e alla prima assoluta di «Esercizi per un manifesto poetico» del Collettivo Mime (9 luglio).
Industria Indipendente | Klub Taiga © Martina Leo
Alla danza e alla performance si affianca la musica, alla quale è dedicato un vero e proprio palinsesto convergente, curato in collaborazione con Radio Raheem. Il programma prevede sei serate a ingresso libero di musica dal vivo e dj set e tre serate live, che vedranno protagonisti, sul palco del Giardino di Triennale, Generic Animal, Plastica (23 giugno) e, poi, Mana, Palazzi D'Oriente, Furtherset (14 luglio) e, infine, 72-Hour Post Fight, Archivio Futuro (21 luglio).
A completare il cartellone ci sarà Extra, una proposta di attività parallele e complementari come laboratori, masterclass, incontri e appuntamenti che intendono mettere lo spettatore al centro di un confronto diretto con gli artisti e fornire strumenti di avvicinamento alla pratica teatrale.
Nel quadro del percorso di implementazione dell’accessibilità condotto da Triennale, gli spettacoli saranno sovratitolati in lingua inglese (per il pubblico straniero) e in italiano ((per le persone con disabilità uditiva). Per la prima volta, inoltre, la programmazione di «Fog» proporrà un'audiodescrizione e una visita tattile sul palco in occasione della presentazione di «Romances inciertos, un autre Orlando» di François Chaignaud e Nino Laisné.
Pascal Rambert | Sorelle © Luca del Pia
Il festival milanese avvia, inoltre, nel 2021 una collaborazione con uno dei più interessanti illustratori della scena internazionale: Alessandro Gottardo, in arte Shout, firma di «New York Times», «New Yorker», «Wall Street Journal», «Time», «Newsweek», «Le Monde», «The Economist». Per «Fog» l'artista ha realizzato un'immagine che parla dei nostri tempi: «ho voluto immaginare un astronauta alieno sul pianeta terra – spiega, infatti, Shout – che è la terra dei giorni nostri, dove le persone non si riconoscono tra loro a causa di una maschera sul volto. Così, ho pensato che l'elmetto poteva fluttuare sopra la ‘nebbia’, sopra le persone, come un palloncino, alla ricerca di qualcosa di familiare».
Gli abbonamenti e i biglietti per la quarta edizione di «Fog Triennale Milano Performing Arts» sono disponibili, insieme a tutte le informazioni utili, sul sito triennale.org.

giovedì 6 maggio 2021

«Parma 360», il Festival della creatività contemporanea compie cinque anni e riflette sul tempo che «si muove, altera, trasforma»

Cracking Art, «Tempo di lupi», 2021 Parma, sedi varie
Compie cinque anni «Parma 360 - Festival della creatività contemporanea», evento dedicato alle massime espressioni delle arti visive del nostro tempo. Ancora una volta motore del festival, inserito nel programma di Parma Capitale italiana della cultura 2020 + 2021, è il dialogo tra gli artisti e il contesto storico-architettonico della città emiliana che, con i suoi monumenti, i palazzi e le piazze ispira le opere e le installazioni dei protagonisti di questa edizione e le ravviva di nuovi significati espressivi. 
«Il Tempo muove, altera, trasforma…» è il claim scelto per il programma del 2021, che vede la direzione artistica e la curatela di Chiara Canali, Camilla Mineo e di Silvano Orlandini come direttore di produzione. Mostre ed eventi diffusi in città caratterizzano come consuetudine la proposta del festival, in programma dall’8 maggio all’8 agosto.
Cracking Art, «Tempo di lupi», 2021 Parma, sedi varie
Tra i progetti in calendario c’è la mostra multimediale e interattiva «La via delle forme. Viaggio tra i mestieri di Parma» alla Galleria San Ludovico. La grande tradizione artigiana della città, ereditata dai secoli passati grazie alla presenza della Corte ducale ha favorito nel tempo la nascita di professionalità di alto livello. 
Nella mostra l’artigianato e la piccola impresa di Parma vengono raccontati attraverso i mestieri del presente e del futuro, ovvero quello che noi chiamiamo la «cultura del fare», anche grazie a innovativi sistemi multimediali e interattivi, ideati da Antica Proietteria. 
Sei personaggi della storia cittadina – il pittore manierista Parmigianino, l’architetto di corte Ennemond Alexandre Petitot, il re dei tipografi Giambattista Bodoni, il compositore Giuseppe Verdi, il regista Bernardo Bertolucci e le sorelle Fontana, affermate protagoniste della moda – guidano il visitatore in un viaggio alla scoperta dell’artigianato parmense, che si dipana tra le sezioni dedicate all’enogastronomia, all’architettura, all’editoria, ai trasporti e alla logistica, alle lavorazioni tecnologiche e al mondo della moda.
David Cesaria, Disagio, 2019. Legno con luci led, 180x100cm
Il percorso dell’edizione 2021 di «Parma 360» si sviluppa, poi, in un progetto espositivo dedicato ai temi della bellezza, della rigenerazione e dell’immaterialità del nostro patrimonio storico-artistico e ambientale. Protagonisti sono i Cracking Art, artisti noti per le loro installazioni urbane caratterizzate da animali giganti in plastica rigenerata, che porteranno in città l’opera «Tempo di lupi».
Il lavoro, costituito da ventinove lupi gialli più uno grigio, verrà collocato nella sua interezza all’interno dello specchio d’acqua di piazzale della Pace, in occasione delle Giornate Fai di primavera. Successivamente i lupi gialli verranno spostati all’interno della stazione di Parma in un triplo allestimento che vedrà interessate le aree del secondo piano dello spazio viaggiatori, del mezzanino e del piano interrato. 
L’opera propone un simbolico riferimento al lupo grigio (il Canis lupus italicus) che abita i territori montani e collinari dell’Appenino tosco-emiliano e che sempre più spesso si avvicina ai centri abitati. I ventinove lupi gialli, dello stesso colore delle abitazioni di Parma, vogliono, invece, rievocare la dimensione domestica e protettiva del luogo. I Cracking Art, in questo modo, intendono rilanciare la conoscenza di una tradizione che racchiude in sé la storia culturale e ambientale del nostro Paese, la cui reciproca armonia è indispensabile per il nostro futuro.
Opera esposta nella mostra «Güéngo – Evoluzione della specie» di Vanessa Macagnino a Parma (8 maggio-8 agosto 2021)
In stazione, grazie alla collaborazione con Rete ferroviaria italiana, sarà possibile vedere anche le mostre «Mapping The Stars» di Vincenzo Marsiglia e «Light and Shadow» di David Cesaria
La prima esposizione è incentrata sul connubio tra arte e tecnologia e offre una modalità di fruizione del tutto innovativa  della cultura, un modello di edutainment che genera un'esperienza coinvolgente e personalizzata. Attraverso HoloLens 2 di Microsoft, il fruitore può osservare, esplorare e scoprire i beni storico-artistici della città di Parma vivendo in prima persona un viaggio visionario in cui la realtà risulta implementata dall’arte di Vincenzo Marsiglia. 
La texture stellata, tipica delle opere realizzate dall’artista di Belvedere Marittimo, sarà presente anche nello spazio architettonico della stazione con l’installazione «Wrap #5», una struttura geometrica costituita da nastri in tessuto acrilico illuminati a luce di wood per far esaltarne il colore fluorescente e l’immersione in un ambiente dal riverbero cangiante e dall’atmosfera color blu.
La seconda esposizione allo spazio viaggiatori presenta, invece, una trentina di opere luminose che si rifanno alla tradizione popolare delle luminarie tipiche del Sud Italia, rivisitata con una estetica neo-pop di stampo americano. A metà strada tra la storia popolare del Salento e le atmosfere di Las Vegas, le opere di David Cesaria approdano a un immaginario fatto di gesti scaramantici, superstizioni popolari e ossessioni contemporanee. In particolare la recente produzione dell’artista ha stigmatizzato le fragilità e le paure generate dal clima di incertezza e sfiducia dovuto all’emergere della pandemia Covid-19.
Camilla Falsini, Luchadora, illustrazione digitale. Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021);
Un doppio appuntamento con l’arte viene offerto anche dallo spazio vetreria di «Italia Veloce», storica officina di Parma, da sempre all’avanguardia nella realizzazione di biciclette di lusso e design, che svela in anteprima per il festival la sua nuova officina laboratorio di via Dalmazia, dove verranno create e assemblate una ad una, biciclette d’artigianato d’alta gamma, ricercate ed apprezzate in tutto il mondo.
In questi spazi è possibile vedere «Dinamica», una mostra collettiva con otto tra i migliori e più affermati illustratori italiani selezionati dal giovane brand torinese Illustation: Davide Bonazzi, Francesco Bongiorni, Federica Bordoni, Fernando Cobelo, Camilla Falsini, Chiara Ghigliazza, Giordano Poloni e Shut Up Claudia. Ogni artista scelto presenterà una collezione di dieci tavole, riprodotte in diversi formati, sintesi del proprio percorso artistico, ma anche studio sul concetto di «dinamismo» attraverso illustrazioni concettuali, paesaggi, forme geometriche essenziali, bianco e nero.
Sempre ad «Italia Veloce - spazio vetreria» è allestita la mostra «Güéngo – Evoluzione della specie» dell’artista Vanessa Macagnino (Locri, 1985). I lavori esposti, in grafite e carboncino, sono nati in seguito a un viaggio intenso e avventuroso della pittrice calabrese nel cuore dell’Africa. Ogni opera esposta è inedita e raffigura volti di bambini, bambine e uomini incontrati e fotografati nella maestosità selvaggia della foresta, tra Bangui e Bambari, nella Repubblica Centrafricana.
Chiara Ghigliazza, «Met jazz, Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021)
«Ogni protagonista di questi lavori – si legge nella nota stampa - assume connotati di volatile, animale acquatico, rettile o insetto per urgenza di libertà. Natura e diritto inalienabile dell'uomo alla sopravvivenza sono, dunque, gli elementi fulcro, in continua contaminazione, di queste opere che fondono iperrealismo e fantastico, stili ed attitudini che convivono nell’artista, tanto curiosa nei confronti del dettaglio del reale, quanto avvezza alle acrobazie della fantasia».
Alla Casa del suono, infine, è visibile l’installazione video-sonora «External Landscape», un progetto realizzato nel 2010 dall’artista e fotografo Matteo Mezzadri in Islanda, nel quale viene ripreso un gesto molto semplice, compiuto innumerevoli volte: attraversare il paesaggio, a piedi, esplorando lo spazio con il corpo, la mente e la videocamera.
Il lavoro è stato esposto in musei pubblici e gallerie private, ma per la prima volta, grazie allo spazio espositivo della Casa del suono e alle sofisticate strumentazioni tecniche di cui è dotato, viene presentato nella sua interezza, esattamente come era stato concepito fin dalla sua ideazione.
La mostra è arricchita da scatti fotografici dedicati alla salvaguardia del fragile ecosistema del pianeta. Mai come oggi, nel mezzo di una pandemia che ha mostrato i risvolti più critici della globalizzazione e del cambiamento climatico, l’argomento appare urgente e inderogabile.
Come ogni anno, anche in questa edizione del festival, l’Edicola liberty di piazza della Steccata è stata rivestita con un progetto dedicato all’illustrazione contemporanea. Protagonista è Giulia Neri (Bologna, 1979), illustratrice concettuale che vive e lavora in un piccolo paesino sulle Dolomiti, con l’installazione «… e le case fermarono il vento». Il festival abbraccia, inoltre, tutta la città e si arricchisce del Circuito off 360 Viral, che coinvolge venti spazi cittadini tra gallerie, studi professionali, associazioni, ristoranti, negozi, tutti riuniti da un comune obiettivo: incoraggiare e divulgare l’arte contemporanea e promuovere gli artisti emergenti, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico parmense trasformato in un vero e proprio museo diffuso da vivere a 360 gradi.

Didascalie delle immagini
[Figg. 1 e 2] Cracking Art, «Tempo di lupi», 2021 Parma, sedi varie; [fig. 3] David Cesaria, «Disagio», 2019. Legno con luci led, 180x100cm; [fig. 4] Opera esposta nella mostra «Güéngo – Evoluzione della specie» di Vanessa Macagnino a Parma (8 maggio-8 agosto 2021); [fig. 5] Camilla Falsini, «Luchadora», illustrazione digitale. Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021); [fig. 6] Chiara Ghigliazza, «Met jazz, Opera esposta nella mostra «Dinamica» (Parma, 8 maggio-8 agosto 2021); [fig. 7] David Cesaria, Fearmacy, 2020

Informazioni utili 
Parma 360 Festival della creatività contemporanea. Parma, sedi varie. Informazioni utili: www.parma360festival.it | info@parma360festival.it. Dall’8 maggio all’8 agosto 2021

mercoledì 5 maggio 2021

#Dante700, a Firenze una call for artist per la scenografia dello spettacolo «In fuga dall’ingiusta pece»

«[…] Condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, […] a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia». Con questa sentenza del 10 marzo 1302, racchiusa nel «Libro del Chiodo», attualmente conservato all'Archivio di Stato di Firenze, Dante Aligheri, allora appena trentasettenne, iniziava la sua vita da esule. Le accuse erano pretestuose, frutto di una vendetta per la sua attività tra i Guelfi bianchi. Ma lo scrittore, che allora si trovava a Roma per un tranello di papa Bonifacio VIII, vicino agli avversari politici del «Sommo poeta», la fazione dei Neri, che aveva preso il potere della città toscana sul finire del 1301, con il sostegno di Carlo di Valois, non rivide mai più la sua patria. L’autore della «Divina Commedia» preferì non difendersi da quella che considerava una «giustizia ingiusta»; trascorse la sua vita da esule, di corte in corte, sperimentando «come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale» («Paradiso», canto XVII, vv. 55-60); e ancora oggi le sue spoglie mortali sono conservate a Ravenna.
Alla storia di Dante Alighieri esule sarà dedicato lo spettacolo «In fuga dall’ingiusta pece» dell’associazione culturale «Arte e arti» e della compagnia teatrale «Attori e convenuti», inserito tra il centinaio di progetti che compongono il cartellone ufficiale delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte dello scrittore.
Il lavoro consiste in una rievocazione in forma drammaturgico-poetica della vicenda personale e processuale nella quale fu coinvolto Dante, di cui si trovano più volte richiami nella «Divina Commedia»: dall’incontro con Ciacco («Inferno», Canto VI) a quello con Farinata degli Uberti («Inferno», Canto X), dalla profezia di Brunetto Latini («Inferno», Canto XV) a quella di Corrado Malaspina («Purgatorio», Canto VIII), fino al colloquio con l’avo Cacciaguida («Paradiso», Canto XVII).
Nel titolo «In fuga dall’ingiusta pece» sono riassunti i temi trattati nello spettacolo, ovvero la condizione di esule del poeta e l'ingiustizia della  sua condanna; la pece a cui si fa riferimento è quella nella quale lo scrittore immerge, nei Canti XXI e XXII dell’«Inferno», i condannati per baratteria, il reato del quale egli fu accusato.
Nella solitudine dell’esilio, Dante riflette sul suo stato di migrante «forzato», sull’uso distorto della giustizia quale strumento per estromettere gli avversari e sulla sua scelta di non difendersi da false accuse infamanti. Il testo teatrale, che debutterà il prossimo 14 settembre a Ravenna, per poi fare tappa a Firenze e Verona, si sofferma su tutti questi aspetti ed è costituito dall'intreccio dei brani tratti dalle opere dantesche con commenti elaborati da studiosi e critici d'arte.
«In un’atmosfera tra l’onirico e il reale, - spiegano dalla compagnia fiorentina - sulla scena si materializzeranno i personaggi che hanno popolato questa tragica fase della vita di Dante e sono stati trasfigurati o citati nella sua «Commedia»: dai «neri diavoli» dei Canti XXI e XXII dell’«Inferno» - i quali assumono le sembianze dei suoi persecutori -, ai signori che lo hanno accolto e ospitato. Davanti a loro, lo scrittore da accusato si trasforma in accusatore, anche se rimarrà per sempre un confinato».
La call for artist, aperta fino al 20 giugno (informazioni all'indirizzo redazione@artearti.net), nasce con l’intento di creare una scenografia poliedrica ottenuta con la proiezione, anche simultanea, delle immagini realizzate per l’occasione dagli artisti. Il processo a Dante - evento ignorato dai pittori di ogni epoca - diventerà così un gioco caleidoscopico, nel quale le varie opere, che potranno essere realizzate con qualsiasi tecnica espressiva bidimensionale, si intersecheranno e si dissolveranno l’una nell’altra, disegnando il clima evocato dal testo.
La scelta dell’immagine per la promozione di questo concorso non è casuale ed è caduta su «Giotto dipinge il ritratto di Dante», opera del 1859 di Dante Gabriel Rossetti. «L’acquerello - raccontano gli organizzatori - rappresenta Giotto, con le fattezze dell'artista Rossetti, mentre ritrae il «Sommo poeta». Così come l'artista preraffaellita si è concesso la licenza di dare il suo volto al pittore di Vicchio, così gli artisti contemporanei sono invitati a creare una rappresentazione del processo a Dante, in totale libertà espressiva e adottando metafore, simbologie o licenze artistiche, tanto più che l’evento dell’udienza non vide la presenza dell’Alighieri».
Aldilà dei fatti storicamente accaduti, gli artisti del nostro tempo sono così chiamati a celebrare lo scrittore e la sua opera più famosa, la «Divina Commedia», figlia proprio dell’esilio.

Informazioni utili

martedì 4 maggio 2021

Venezia, una nuova stagione di concerti «a bordo d’acqua» per lo Squero

È uno degli auditorium più belli d’Italia con le sue pareti di vetro e la platea che si affaccia sulla Laguna di Venezia, offrendo allo spettatore la possibilità di vivere l’esperienza unica di un concerto «a bordo d’acqua». Stiamo parlando dello Squero, lo scenografico concert hall dell’Isola di San Giorgio Maggiore, riqualificato in sede di concerti dalla Fondazione Giorgio Cini attraverso un accurato ed elegante intervento conservativo, vincitore nel 2017 della XXXIV Premio «Pietro Torta», che ha messo in luce l’ottima acustica dello spazio, un tempo adibito a officina per la riparazione delle barche.
Sabato 15 maggio la musica torna a invadere la struttura ottocentesca, ispirata alla forma dell’Arsenale, con una stagione concertistica, organizzata da Asolo Musica, che prevede dieci appuntamenti su doppio turno - alle ore 15:00 e alle ore 17:30 -, ma con la capienza dimezzata, rispetto ai consueti duecento posti a sedere, per le disposizioni anti-Covid.
Gli appuntamenti, che vedranno esibirsi i migliori musicisti veneti di ambiente classico e barocco oltre a due apprezzate star del mondo jazz, saranno da non perdere perché - dichiara il direttore artistico Federico Pupo - «l'esperienza dell'ascolto si sposa con quella visiva di una Venezia viva che, al calar del sole, cambia lentamente la sua luce esprimendo i suoi colori più belli».
Come da tradizione ad aprire la rassegna sarà il Quartetto di Venezia, per Bruno Giuranna «fra i pochissimi degni di coprire il ruolo dei grandi quartetti del passato»: i quattro musicisti eseguiranno la «Passacaglia» e «Fuga BWV 582» per organo di Johann Sebastian Bach, trascritta da Jorgensen, e il «Quartetto in Si bemolle maggiore» op. 130 di Ludwig van Beethoven. Il concerto è dedicato, a dieci anni dalla sua scomparsa, a Giovanni Morelli, docente di musicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia oltre che infaticabile organizzatore di convegni musicologici e attività musicali alla Fondazione Cini, della quale ha diretto l'Istituto per la musica dal 1985 fino alla morte.
Il quartetto tornerà ad esibirsi allo Squero sabato 6 novembre, in dialogo con il flauto di Massimo Mercelli in «un programma galante» che comprende quartetti e quintetti di Luigi Boccherini e Wolfgang Amadeus Mozart, e ancora il 27 novembre in un omaggio a Igor Stravinskij nel cinquantesimo anniversario della morte. In quest’occasione sarà possibile ascoltare i «Tre pezzi per quartetto» del compositore russo (1914), opera poco eseguita nella quale l’autore si diverte a sovvertire la tradizionale scrittura per archi, in accostamento con due brani di Franz Joseph Haydn e Pëtr Il'ič Čajkovskij, rispettivamente il quartetto in mib maggiore Hob. III:38 «Der Scherz» e il quartetto in re maggiore n.1 op.11. I quattro musicisti torneranno, infine, allo Squero per l’ultimo concerto della stagione, sabato 18 dicembre, insieme al grande pianista e camerista Maurizio Baglini con un programma tutto dedicato a Johannes Brahms.
Accanto al Quartetto di Venezia la stagione ospiterà un'altra storica compagine venera, L’Arte dell’Arco, fondata nel 1994 da Federico e Giovanni Guglielmo. L’ensemble suonerà sabato 18 settembre, insieme al virtuoso cembalista Roberto Loreggian, in concomitanza con «Homo Faber», la grande mostra internazionale di artigianato artistico organizzato dalla Michelangelo Foundation che si terrà all’isola di San Giorgio dal 9 al 26 settembre. Il programma, interamente dedicato a Johann Sebastian Bach, comprende due concerti per clavicembalo originariamente nati per violino e la prima versione del quinto concerto brandeburghese: un omaggio non solo al musicista, grande «artigiano» della musica, ma anche ai costruttori degli stupendi strumenti musicali che verranno utilizzati per le esecuzioni.
Sempre alla musica del grande compositore di Lipsia saranno dedicati i due concerti di Mario Brunello, ospite fisso allo Squero e quest'anno presente in veste di solista con l'integrale delle «Sonate e Partite per violino solo» eseguite al violoncello piccolo, sabato 20 novembre e sabato 11 dicembre. Questi concerti saranno anticipati sabato 13 novembre dalla presentazione di alcuni degli stessi brani sullo strumento originale da parte dell'acclamata violinista Sonig Tchakerian, invitata nel 2013 a registrare proprio le «Sonate e Partite» per l'etichetta Decca.
Sarebbe dovuto iniziare l’anno scorso, ma a causa del Covid è stata spostata a quest’anno «Squero Jazz» con due pianisti dalla musicalità straordinariamente multiforme e versatile. Sabato 5 giugno sarà possibile ascoltare le note del pianoforte di Danilo Rea, musicista che dal suo debutto nel ’75 ha saputo intrecciare collaborazioni di ogni genere (da Brad Mehldau a Gino Paoli) innovando di continuo il proprio linguaggio, convinto che «per fare jazz bisogna sempre cercare strade nuove, altrimenti non si fa davvero jazz». Sabato 19 giugno, invece, si potrà udire la voce particolarissima di Uri Caine, cresciuto nel mezzo della scena jazzistica di Philadelphia e formatosi poi nella variopinta scena newyorkese degli anni '80: un grande eclettico che sfugge ad ogni tipo di etichetta e ci trasporta, ogni volta, in un viaggio sonoro nuovo ed entusiasmante. 

Informazioni utili 
Lo Squero - Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia. Stagione concertistica 2021: dieci concerti in programma da sabato 15 maggio a sabato 18 dicembre 2021; tutti i concerti avranno inizio alle ore 15:00 e alle ore 17:30. La vendita dei biglietti è aperta su questo sito https://www.boxol.it/asolomusica/. Informazioni: Asolo Musica 0423 950150, info@asolomusica.com. Sito web: www.asolomusica.com

lunedì 3 maggio 2021

«Che faccia ti faccio?», Stabilo lancia un concorso per i più piccoli

C’è chi lo tiene sulla scrivania dell’ufficio e chi lo attacca al frigorifero, ma il ritratto di famiglia fatto dal proprio figlio o nipote è un must per ogni genitore, nonno o zio. Ora, grazie a Stabilo, azienda leader mondiale nel settore dell'evidenziazione, del colore e della scrittura, questo disegno che accompagna la crescita dei più piccoli diventa un concorso: il ritratto dei propri genitori, nonni, zii – da sempre una delle sfide più amate da bambine e bambini - è il protagonista del nuovo contest per le famiglie «Che faccia ti faccio?», un’occasione speciale per valorizzare la creatività dei bambini quando disegnano il ritratto delle persone che amano, così come speciale è l’attenzione di Stabilo alle espressioni grafiche dei piccini.Partecipare è semplice: basta invitare il proprio figlio o nipote tra i 3 i 7 anni a fare un ritratto con matite colorate, pennarelli e pastelli, in posa o replicando una foto di famiglia. Il disegno può essere decorato e arricchito con materiali a piacere (ritagli di carta, semini, pasta) o realizzato semplicemente utilizzando uno degli strumenti di scrittura sempre più innovativi ed ergonomici che Stabilo dedica ai bambini. Il genitore o il bambino stesso dovrà poi aggiungere un titolo o una frase e il gioco è fatto.
Per iscriversi basta collegarsi al sito internet scuolachannel.it e seguire tutti i passaggi. Quando il ritratto è pronto basta fotografarlo, scaricare la liberatoria e - dopo aver compilato il form on-line - caricare sulla piattaforma la foto del disegno, la liberatoria e il documento di identità.
Il concorso «Che faccia ti faccio?», valido su tutto il territorio nazionale e gratuito, è già attivo. Per inviare gli elaborati c’è tempo fino al 31 maggio.
Originalitàcreatività e pertinenza al tema saranno i tre criteri di valutazione della giuria, composta da tre esperti che terranno conto anche dell’età dei partecipanti.
Al termine della selezione, che avverrà entro il 30 giugno, saranno scelti gli elaborati migliori, tre per ciascuna categoria: la prima riservata ai bambini e bambine tra i 3 e 5 anni, la seconda tra i 6 e i 7 anni.
I vincitori si porteranno a casa la preziosa e versatile MyGiftCardSquare: una carta digitale prepagata e convertibile in Gift Card di oltre 600 brand, di un valore variabile tra i 600 euro del primo premio e i 250 del terzo. Dalla tecnologia allo shopping, dai viaggi alle visite d’arte, fino allo sport e all’e-commerce, le gift card presenti a catalogo saranno in grado di accontentare qualunque desiderio, non solo dei più piccoli, ma di tutta la famiglia. Attraverso il codice di MyGiftCardSquare basterà selezionare il brand desiderato e convertirlo in un buono spesa. Tutte le opportunità e le modalità di utilizzo sono indicate sul sito mygiftcardsquare.it.
Non resta, dunque, che prendere carta, colori e dare libero sfogo alla fantasia dei più piccoli, autori di ritratti che lasciano sempre il segno.

Informazioni utili
Regolamente completo >


domenica 2 maggio 2021

#Notizieinpillole n. 2: cronache d'arte della settimana dal 26 aprile al 2 maggio 2021

«È il 1917, in Europa infuria la Grande guerra. In una fabbrica di munizioni di Sheffield, durante la pausa pranzo, un gruppo di operaie comincia a tirare calci a una palla. Tra mille difficoltà e ostacoli di ogni tipo, le undici donne porteranno avanti con incrollabile determinazione il loro sogno, conquistando l’affetto e il sostegno del pubblico, a dispetto delle convenzioni, della morale e della religione». Ecco quanto racconta «Ladies football club», lo spettacolo di Stefano Massini, per la regia di Giorgio Sangati e con Maria Paiato, con cui il Piccolo Teatro di Milano riprende il suo colloquio con il pubblico.
Dopo un anno di silenzio, se pur brevemente interrotto da una parentesi di stagione estiva tra il Chiostro di via Rovello e i municipi cittadini, la sala milanese, diretta da Claudio Longhi, è pronta per Il debutto di una sua nuova produzione. L’appuntamento è fissato per martedì 4 maggio, alle ore 19:30; la rappresentazione rimarrà in cartellone fino a sabato 15 allo Studio Melato.
«Attraverso il punto di vista di una delle undici in campo – spiega il regista – riviviamo il brivido delle partite: battaglie vinte o perse, in cui non sempre il risultato è quello indicato dal tabellone, così come non sempre il vero nemico è l’avversario in campo».

UN’INSTALLAZIONE SONORA E LE PROVE APERTE DI «ABBECEDARIO PER IL MONDO NUOVO» PER L'ANTEPRIMA DEL PICCOLO
In attesa dell’appuntamento, è stata ideata una sorta di anteprima, con l’intento di «ricostruire una confidenza con la pratica teatrale», con la magia di una storia che nasce sul palcoscenico.
A partire da martedì 27 aprile, per quattro giorni e sempre alle ore 19:30, il pubblico è potuto tornare in teatro in presenza, nella sala del Grassi, e partecipare alle prove e alle registrazioni di «Abbecedario per il mondo nuovo», la serie di podcast che il Piccolo sta pubblicando sui propri canali social, all’interno del nuovo contenitore digitale PiccoloSmart, la quarta sala, quella virtuale, del teatro milanese. Mentre gli attori, guidati da Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, hanno letto alcuni dei ventisei testi, due a sera, che i giovani drammaturghi, selezionati tra i finalisti e i vincitori del Premio Hystrio - Scritture di scena e del Premio Riccione «Pier Vittorio Tondelli», sono stati chiamati a scrivere per compilare una sorta di vocabolario per il futuro, contemporaneamente, dalle 19 alle 21, un’installazione sonora all’esterno del teatro Strehler ha composto, attingendo agli stessi testi, un mosaico drammaturgico, un paesaggio sonoro di voci, schegge di parole, suggestioni che sfioreranno l’attenzione e l’emozione di chi si trova a passare, liberando nuovamente il respiro della scena e sottolineando la rivoluzione che il Covid ha determinato nella relazione tra lo spazio interno ed esterno.

3 MAGGIO: UN NUOVO INIZIO ALL'INSEGNA DELLA RELAZIONE SOCIALE
La settimana culminerà, lunedì 3 maggio, al teatro Strehler, in un momento di incontro previsto per le ore 19:30, una serata di letture dal titolo «A questa comunità abbiamo dato il nome di Polis», a cura di Paolo Di Paolo, al quale il Piccolo ha chiesto di immaginare, insieme a un piccolo gruppo di lavoro formato da scrittori italiani e stranieri, una vera e propria antologia sul tema della costruzione dell’umano consorzio. L'ingresso allo spettacolo, che verrà trasmesso anche in streaming (al link https://vimeo.com/event/939668, con password piccoloteatro), sarà gratuito; i biglietti possono essere richiesti direttamente in biglietteria al teatro Strehler oppure chiamando il numero 02.42411889. «La serata - raccontano dal teatro - diventa simbolo della nostra voglia di un nuovo inizio e ci riporta alla consuetudine dell’incontro con l’altro e al piacere della relazione sociale. Una ripartenza che celebra i valori della condivisione, dell’amicizia e del dialogo. Il teatro torna a essere specchio della città e riprende a respirare all’unisono con essa». Lo spettacolo sarà visibile dal giorno successivo su YouTube. 

SU PICCOLOSMART «ROMANZI TEATRALI. COME LA NARRATIVA INCONTRA LA SCENA»
Il risultato è «Romanzi teatrali. Come la narrativa incontra la scena», in programma fino al 1° giugno su Piccolo Smart. Nella costruzione del percorso, pensato in pillole video per la diffusione e la fruizione digitale, lo scrittore e drammaturgo «sceglie – si legge nella nota stampa - una serie di romanzi, appartenenti a momenti diversi della storia della letteratura mondiale, ma accomunati dalla presenza di elementi di teatralità nella narrazione: descrizioni, dialoghi, opere teatrali che ‘entrano’ nello sviluppo della trama, irrompono nella vita dei personaggi, costruiscono un sottotesto».
I brani scelti verranno letti da Lino Guanciale e Camilla Semino Favro e saranno oggetto di una serie di sei conversazioni con importanti scrittori italiani contemporanei che racconteranno e commenteranno, attraverso il proprio gusto e la propria sensibilità, l’autore e il romanzo scelto. Dopo l'appuntamento con Serena Vitale che ha parlato di «Romanzo teatrale» di Michail Bulgakov (27 aprile), la rassegna proseguirà con Valerio Megrelli del libro «Le persiane verdi» di Georges Simenon (4 maggio), Nadia Fusini di «Tra un atto e l’altro» di Virginia Woolf (11 maggio), Sandra Petrignani di «A colpi d’ascia» di Thomas Bernhard (18 maggio), Igiaba Scego di «Ragazza, donna, altro» di Bernardine Evaristo (25 maggio), Claudio Magris di «Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister» di Johann Wolfgang von Goethe (1° giugno).
A impreziosire il racconto, un illustratore, Andrea Colombo, trasformerà in immagini le suggestioni scaturite dalla lettura dei brani selezionati e dalle conversazioni con gli scrittori presenti.

«ABBECEDARIO CIVILE»: LA STORIA SI FA TEATRO
In settimana il progetto «PiccoloSmart», la quarta sala, quella virtuale del Piccolo Teatro di Milano, che ha fatto il suo debutto il 16 aprile, si è arricchito di nuove pagine con un tributo ad alcune date simbolo del nostro calendario civile. In virtù della sua radice fondativa di servizio pubblico e della sua cifra identitaria di «teatro d’arte per tutti», la sala diretta da Claudio Longhi celebra, nelle prossime settimane, tre giorni di festa della storia popolare e democratica del nostro Paese - il 1° e il 9 maggio e il 2 giugno – con la rubrica digitale «Abbecedario civile», uno spin-off di «Abbecedario per il mondo nuovo».
L’iniziativa incrocerà tre date, tre lettere, tre diversi linguaggi: «L di lavoro» per il 1° maggio (attraverso la scrittura), «E di Europa» per il 9 maggio (in forma di audio/podcast), «R di Repubblica» per il 2 giugno (in video). A interpretare, in modo originale, questi tre momenti della memoria collettiva italiana (ma non solo) sono stati chiamati, divisi in tre gruppi, uno per ciascuna lettera, gli stessi drammaturghi coinvolti nel progetto «Abbecedario per il mondo nuovo».
Il primo gruppo – composto da Ian Bertolini, Rosalinda Conti;, Christian di Furia, Tommaso Fermariello, Valentina Gamna, Carlo Guasconi, Marco Morana, Pier Lorenzo Pisano, Luca Tazzari, Michelangelo Zeno – comporrà scritti, nella forma più congeniale ai vari autori, prosa o poesia, di rilevanza sociale, che parleranno del rapporto tra tempo e lavoro.
A Francesco Bianchi, Maria Teresa Berardelli, Greta Cappelletti, Stefano Fortin, Valeria Patota, Martina Ruggeri/Industria Indipendente, Michele Ruol spetterà, invece, il compito di affidare a un podcast riflessioni sull’Europa e sul suo rapporto con il teatro, restituite, questa volta, dalle loro stesse voci.
Margerita Egorova, Riccardo Favaro, Niccolò Matcovich, Tatjana Motta, Fabrizio Sinisi, Pablo Solari, Francesco Toscani, infine, confezioneranno sette episodi, in video, dedicati al tema della Repubblica. I vari progetti verranno diffusi sui canali social del Piccolo.

Per raccontare la ripresa dei teatri, aperti dal 26 aprile in seguito all’ultimo Decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri in merito alla pandemia, sulla pagina Facebook di «Fogli d’arte» (@foglidarte), questa settimana, abbiamo, dunque, seguito le varie tappe che stanno portando alla riapertura del Piccolo Teatro. Il teatro milanese proseguirà la sua stagione sabato 8 maggio al Grassi con «A German Life», commedia di Christopher Hampton, interpretata da Franca Nuti, che si basa sulla vita e la testimonianza di Brunhilde Pomsel, che fu collaboratrice di Goebbels dal 1942 al 1945 e visse dall’interno l’ascesa e il crollo del nazismo. Mentre dall’11 maggio allo Strehler andrà in scena «Macbeth, le cose nascoste», rilettura di Carmelo Rifici dell’omonima opera di William Shakesperare
 Per informazioni: www.piccoloteatro.org.